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prima di interrompersi all’incrocio con via Papa Giovanni XIII. Da qui, per arrivare a Torre del Lago, bisogna percorre la stretta strada utiliz- zata anche dai veicoli a motore, superare la line ferroviaria utilizzando il sottopassaggio vicino alla stazione ferroviaria di Torre del Lago e percorrere viale Giacomo Puccini fino alla spettacolare piazza che si affaccia sul lago di Massaciuccoli. Qui troviamo la Villa Mausoleo di Giacomo Puccini, il Gran Teatro all’Aperto e poco distante Villa Orlan- do. Tornando prima del sottopassaggio ferroviario, percorrendo via Giuseppe Mazzini, interessata prevalentemente dal traffico residen- ziale, è possibile giungere fino al fosso della Bufalina e, procedendo verso il mare, alla dorsale tirrenica precedentemente descritta.

Spostiamoci ora ad est della linea ferroviaria, nel padule di Massaciuccoli, a nord del fiume Serchio. Qui la parte terminale della Ciclopedonale Puccini già serve in maniera ottimale il territorio. Poco dopo il centro di Vecchiano, se si percorre il tracciato in direzione mare, una deviazione del percorso verso nord si inoltra nelle campagne cir- costanti il centro abitato, fino ad arrivare all’idrovora di Vecchiano dopo aver costeggiato il canale della Barra. Da qui un’ulteriore devia- zione conduce verso ovest a Torre del Lago, verso est a Massaciuccoli. Volendo raggiungere quest’ultima, si deve continuare percorrendo la ciclopista che molto piacevolmente ci porta a costeggiare un argine del lago, a passare all’interno di una fascia boscata ed in mezzo alla laguna prima di giungere al porticciolo di Massaciuccoli. Il fondo mol- to ben conservato, è in sterrato. Prima di arrivare si incontra anche un attracco nautico da dove già salpano imbarcazioni destinate alle visite turistiche nella laguna, mentre nel porticciolo di Massaciuccoli la LIPU organizza escursioni naturalistiche. Da via del Porto in Massaciuccoli dobbiamo poi percorrere la stretta e tortuosa via Pietra a Padule in Quiesa, dove si prevede di intervenire per limitare la velocità dei veicoli a motore e la visibilità dei ciclisti, per 1700 metri, prima di arrivare al Centro Visite La Brilla. Percorrendo via della Piaggetta in Quiesa si giunge l’omonima villa, mentre la stazione ferroviaria di Massaciuc- coli è raggiungibile deviando poco prima in via delle Sirti e poi in via Lenze in Bozzano. Torniamo all’Idrovora di Vecchiano; dirigendoci ver- so ovest sulla Ciclopedonale Puccini ci troviamo a costeggiare i limiti della Riserva Chiusa del Lago-Guisciona, prima di arrivare di fronte ad una recinzione di un sito estrattivo privato. Nel caso in cui si possa superare questo “vincolo”, sarà possibile sfruttare tracciati già presenti per dirigersi verso nord, superare il Fosso della Bufalina con un piccolo ponte e poi raggiungere viale Giacomo Puccini e così Torre del Lago.

La campagna lungo il Canale della Barra guardando a sud

L’idrovora di Vecchiano

Le dune nella Tenuta Borbone, in lontananza si vede il mare

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Villa Ginori

Villa Orlando Villa Puccini Villa Borbone

San Piero Scalo

Bocca di Serchio

Fortino

Casa Marina sede M.A.S.

Ex base militare ONU

Scuola elementare Diaz Fortino nuovo Villa Salviati Insediamento ligure Scalo etrusco Turbine di Bertolani Idrovora di Vecchiano Idrovora di Lamapiana Idrovora di S.Rossore

Idrovora di Marina di Pisa

Idrovora di Calambrone Idrovora di Arnaccio Idrovora Padulella Idrovora Ragnaione Idrovora la Vettola Ponte Mediceo Stazione radio Marconi Chiesa di S.Giorgio

Villa Medicea Necropoli romana

Complesso Cascine Vecchie

La Palazzina Tracce eremo S.Lussorio

La Sterpaia

Complesso Cascine Nuove La Brilla

Basilica di S.Piero a Grado Trabocco delle tre buche

Stazione Marina di Pisa

Stazione di S.Piero a Grado Villa del Gombo

Insediamento neo-eneolitico

Idrovora di Campaldo Chiesa di S. Vinenzo e convento

Terme romane Pisa Centrale Pisa S. Rossore Rigoli Ripafratta Massarosa

Torre del Lago Puccini Viareggio Viareggio Lago Massaciuccoli Pisa Livorno Scalo Roncioni SS1 A urelia SS1 A urelia SS1 A urelia SS1 A urelia A12 Liv orno-Geno va A12 Geno va-Rosignano Bretella A11-A12 A11 Firenze-Mar e S.G.C. FI-PI-LI A1 2 Geno va-R osignano Bretella A1 1-A12 via delle T amer ici

via dei Pini

via Centr o Rai

via Dog ali via dei Pini

via del V iado tto Viale dei T igli Viale Kennedy

Viale Marconi

Viale Puccini

via dei Montioni

viale delle Cascine

vione del Catro

1 2 9 3 4 5 6 7 8 10 12 11 14 13 16 15 1 2 9 3 4 5 6 7 8 10 12 11 14 13 16 15 Leccio Farnia Lecciona Guidicciona Punta Grande Chiarone - LIPU

Chiuso del Lago-Guisciona

Fiumaccio Ugnone Bozzone Bocca di Serchio Paduletto Palazzetto Lame di fuori Bosco di S.Bartolomeo

Bosco degli Allori

Sughera

Cornacchiaia e Ulivo - Oasi WWF Cornacchiaia Oasi WWF Dune di Tirrenia

Bufalina Farnia Cipresso calvo Tombolo Navacchio Pisa Centrale Pisa S. Rossore Migliarino Ripafratta Massarosa Lucca

Torre del Lago Puccini Viareggio

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In alternativa, è possibile continuare a percorrere le campagne vec- chianesi verso sud, attraversare via Traversagna, oltrepassare la rete autostradale percorrendo la via della Bozza per poi raccordarsi alla Ciclopedonale Puccini lungo l’argine del fiume Serchio.

Nella Tenuta Salviati, infine, è presente un altro tracciato che dalla via Aurelia conduce al mare, alternativo alla Ciclopista Tirrenica che corre lungo la sponda del fiume Serchio. Da Migliarino si percor- re Viale de Pini, nel quale dovranno essere presi provvedimenti per aumentare la sicurezza degli utenti almeno fino all’incrocio con la via del Mare, fino all’intersezione con la via Aurelia, per poi imboccare via dei Montioni, girare verso nord nei pressi della casa omonima per poi raggiungere la costa sul Vione del Catro, raccordandosi così con il tracciato della ciclopista precedentemente descritti. Questo tracciato, immerso nelle pinete, è stato frutto di una proposta dei cittadini di Vecchiano nell’ambito del processo partecipativo “Sai…cosa ci Riserva la Bufalina?” ed è già stata sottoposta all’esame preliminare della pro- prietà privata interessata.

Le Tenuta di Tombolo, come abbiamo già visto, è attraversata trasversalmente a nord dalla Ciclopista dell’Arno e longitudinalmente lungo la costa dalla Ciclopista Tirrenica; meno fitti sono invece i trac- ciati interni, a causa della presenza delle basi militari in cui non è pos- sibile accedere. Dal ponte progettato sul fiume Arno, il tracciato pro- seguirà a lato di via Deodati Orlandi, per passare a fianco della Basilica di San Piero a Grado e percorrere un breve tratto della via Vecchia di Marina, prima di imboccare una strada campestre e diri- gersi verso sud. Da qui sarà possibile, costeggiando sempre la base militare del Cisam, continuare nella stessa direzione di via Vecchia Li- vornese, alla quale poi ci si raccorderà, o dirigersi verso il mare. Sce- gliendo questa strada, la greenway si snoda all’interno dei boschi di latifoglie, di pini e lecci prima di attraversare un breve tratto di cam- pagna nei pressi dell’idrovora di Calambrone, costeggiare il tratto ter- minale del Canale dei Navicelli e raccordarsi con la Ciclopista Tirreni- ca. Una piccola deviazione consente anche di raggiungere la Riserva WWF della Cornacchiaia. L’altra possibilità ci porta invece a conti- nuare in direzione sud fino al podere Le Querciole, in corrispondenza

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del quale il percorso si raccorda con via Vecchia Livornese. Qui un sentiero corre parallelo alla strada, su un fondo di terra misto a sab- bia, affiancato su ambo i lati da un filare di pini. Una piccola devia- zione consente di raggiungere l’idrovora di Tombolo, prima di rag- giungere la ciclopista dei Navicelli lungo le sponde del canale omonimo. Dirigendosi verso nord si arriva nella zona di Pisa Sud, nei pressi dell’incile che collega il canale al fiume Arno; il tracciato vede anche la presenza di arredi urbani e pannelli informativi, mentre il fondo in terra battuta è l’ideale per il transito di cicloamatori. Un trat- to della pasta è stato anche sfruttato per la sperimentazione di un particolare asfalto ecologico realizzato con i sedimenti di drenaggio. La ciclopista dei Navicelli continua anche verso sud dopo l’incrocio con via Livornese, attraversando dapprima un’area occupata da can- tieri navali, costeggiando poi la base militare di Camp Derby prima di arrivare alla foce da dove si dovrà necessariamente tornare indietro. Il fondo è molto accidentato, presentando buche molto profonde che obbligano ad oggi uno slalom alquanto pericoloso soprattutto dopo le precipitazioni atmosferiche. Dopo un primo tratto molto “antropiz- zato” il paesaggio si inselvatichisce regalando il meglio di sé quando la Fossa Chiara, il Canale Imperiale, il Canale Scolmatore e il Canale dei Navicelli confluiscono l’uno nell’altro offrendo prospettive interes- santi. Torniamo indietro fino al ponte girevole sul Canale dei Navicelli in corrispondenza di via Vecchia Livornese con la via Aurelia. Oltre ai percorsi già descritti, da qui è possibile raggiungere la Tenuta di Col- tano percorrendo il rilevato che sulla via Aurelia consente di superare la linea ferroviaria. Per ovviare al pericolo che il traffico su gomma costituisce per i ciclisti, si prevede di realizzare una corsia dedicata a questa tipologia di utenti allargando la sezione stradale del rilevato stradale verso settentrione. Percorrendo gli ottocento metri su quello che di fatto costituisce l’unico intervento ex-novo dell’intera rete, si può facilmente raggiungere la stazione ferroviaria dismessa di Tombolo. Come nel caso della stazione di Migliarino, si è ritenuto importante e necessario collegare le due stazioni dismesse alla rete ciclabile, per far si che esse siano già integrate nel sistema di intermobilità qualora si manifesti in futuro la volontà di riattivarle. Ricordiamo infatti che que- ste due infrastrutture sono cadute in disuso in quanto attrezzate con banchine più corte dei convogli ferroviari, ma indubbiamente anche per il poco consistente volume di utenti che ne faceva utilizzo. Per ini- ziare a pedalare dentro la Tenuta di Coltano bisogna attraversare anche a la via Aurelia. La soluzione più immediata è quella di realiz-

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zare un attraversamento a raso subito dopo la fine del rilevato strada- le; l’alternativa più costosa ma anche più sicura per gli utenti è quella di sfruttarlo per scavare un passaggio al di sotto del livello della strada e giungere in via dell’Idrovora. Da qui, dirigendosi verso nord, è possi- bile attraversare la campagna di Coltano in percorsi molto fitti e circo- lari che forniscono molte possibilità diverse passando dall’Idrovora di Ragnaione, la Riserva degli Allori, la villa Medicea, la stazione radio Marconi, i ponti medicei, l’idrovora Padulella e quella dell’Arnaccio. Verso sud, invece, si percorre un sentiero separato dalla via Aurelia da un filare di pini, prima di imboccare via dei Falaschi e il cavalcavia sull’autostradale che supera l’ultimo ostacolo rimasto. Eccetto per al- cune strade principali che si irradiano dalla Villa Medicea in asfalto e percorse principalmente dai residenti di Coltano, le restanti sono in terra battuta e ad uso prevalentemente dei mezzi agricoli. Interessan- ti sono i tracciati che consentono di collegare la Tenuta di Coltano con i territori adiacenti. Dalla villa Medicea, percorrendo verso nord ovest via del Viadotto, si arriva in prossimità della ferrovia e della via Aure- lia, che è possibile superare tramite un cavalcavia già esistente. Diri- gendosi a sud per un breve tratto è poi possibile giungere sulla sponda orientale del Canale dei Navicelli sulla quale un piacevole tracciato sterrato ci conduce nei pressi di un impianto fotovoltaico, al limite del confine del Parco. Qui il percorso si allontana dal canale per correre parallelo alla SS1 terminando poco più a nord del magazzino Ikea, vicino alla rotatoria fra via del Gargalone e via Rino Ricci. Il fondo è in asfalto chiaro, ma la vegetazione non ha esitato a crescere rigogliosa

Il tracciato della pista ciclabile lungo la via Aurelia, direzione nord. A sinistra i cantieri navali, in fondo il centro commerciale Ikea.

La situazione attuale di una porzione di sponda lungo la Fossa Chiara, guardando verso sud.

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fra le crepe createsi nel corso degli anni, segno di un’assente manuten- zione ma anche di uno scarso utilizzo. A breve (speriamo) sarà possibi- le giungere fino alla Ciclopista dell’Arno tramite una pista ciclabile che Ikea finanzierà per connettere il magazzino fino al quartiere di Porta a Mare nella zona delle Ville Urbane. Il progetto è già pronto ma manca la consegna da parte di Salt dei terreni su cui dovrà passare l’infrastruttura. Torniamo in Coltano, ma dalla Villa Medicea dirigia- moci verso sud prima per via dei Pini, e poi per via delle Tamerici. Ci troviamo immersi nella campagna, lungo una strada sterrata piace- volmente scortata da due file di alberi di tamerici che si interrompono soltanto in corrispondenza di incroci con altre strada. I tre chilometri e mezzo di strada terminano con via dell’Arnaccio, strada percorsa a modesta velocità dai mezzi a motori e a tratti anche stretta. È neces- sario però percorrerla, ed insieme a lei anche un tratto della SS1 (sei- centocinquanta metri in totale) per poter raggiungere la sponda set- tentrionale della Fossa Chiara. A discapito del cartello posto poco dopo l’inizio di una strada sterrata immersa nella vegetazione, forse più apprezzato come oggetto vintage che per ciò che riporta scritto, ci troviamo in una zona molto degradata. La sponda ospita infatti mol- te strutture fatiscenti e al limite dell’abusivo; dove queste non ci sono più rimangono le macerie a giacere a pochi metri dall’acqua. Anche il fondo stradale necessita di interventi di regolarizzazione, viste le pro- fonde presenti. A parte le note di carattere ambientalista, questo trac- ciato riveste un’importanza strategica per la greenway di cui stiamo parlando. Attualmente la strada si interrompe in corrispondenza del Cartello posto all’inizio del percorso lungo la Fossa

Chiara. Un bel ricordo.

Ponte ferroviario sulla Fossa Chiara. Si intravede il pericolosissimo passaggio che consente di arrivare fino alla foce del Canale dei Navicelli. La foto è scattata dalla parte di quest’ultima.

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Villa Ginori

Villa Orlando Villa Puccini Villa Borbone

San Piero Scalo

Bocca di Serchio

Fortino

Casa Marina sede M.A.S.

Ex base militare ONU

Scuola elementare Diaz Fortino nuovo Villa Salviati Insediamento ligure Scalo etrusco Turbine di Bertolani Idrovora di Vecchiano Idrovora di Lamapiana Idrovora di S.Rossore

Idrovora di Marina di Pisa

Idrovora di Calambrone Idrovora di Arnaccio Idrovora Padulella Idrovora Ragnaione Idrovora la Vettola Ponte Mediceo Stazione radio Marconi Chiesa di S.Giorgio

Villa Medicea Necropoli romana

Complesso Cascine Vecchie

La Palazzina Tracce eremo S.Lussorio

La Sterpaia

Complesso Cascine Nuove La Brilla

Basilica di S.Piero a Grado Trabocco delle tre buche

Stazione Marina di Pisa

Stazione di S.Piero a Grado Villa del Gombo

Insediamento neo-eneolitico

Idrovora di Campaldo Chiesa di S. Vinenzo e convento

Terme romane Pisa Centrale Pisa S. Rossore Rigoli Ripafratta Massarosa

Torre del Lago Puccini Viareggio Viareggio Lago Massaciuccoli Pisa Livorno Scalo Roncioni SS1 A urelia SS1 A urelia SS1 A urelia SS1 A urelia A12 Liv orno-Geno va A12 Geno va-Rosignano Bretella A11-A12 A11 Firenze-Mar e S.G.C. FI-PI-LI A12 Geno va-R osignano Bretella A1 1-A12 via delle T americi

via dei Pini

via Centr o Rai via Dog

ali

via dei Pini

via del V iado tto Viale dei T igli Viale Kennedy

Viale Marconi

Viale Puccini

via dei Montioni

viale delle Cascine

vione del Catro

1 2 9 3 4 5 6 7 8 10 12 11 14 13 16 15 1 2 9 3 4 5 6 7 8 10 12 11 14 13 16 15 Leccio Farnia Lecciona Guidicciona Punta Grande Chiarone - LIPU

Chiuso del Lago-Guisciona

Fiumaccio Ugnone Bozzone Bocca di Serchio Paduletto Palazzetto Lame di fuori Bosco di S.Bartolomeo

Bosco degli Allori

Sughera

Cornacchiaia e Ulivo - Oasi WWF Cornacchiaia Oasi WWF Dune di Tirrenia

Bufalina Farnia Cipresso calvo Tombolo Navacchio Pisa Centrale Pisa S. Rossore Migliarino Ripafratta Massarosa Lucca

Torre del Lago Puccini Viareggio

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passaggio della linea ferroviaria Tirrenica. Non poco pericolosamente sarebbe possibile superare questo “ostacolo” percorrendo un passag- gio strettissimo e a pochi centimetri dal pelo dell’acqua (in seguito a forti piogge tale percorso viene sommerso), sfruttando il ponte ferro- viario sulla Fossa Chiara. Non è dunque una situazione accettabile per i requisiti di sicurezza e percorribilità che devono caratterizzare un percorso ciclabile. Un’alternativa può essere quella di realizzare un sottopassaggio ciclopedonale sfruttando il fatto che la quota della li- nea ferroviaria, posta su una massicciata, è molto più alta di quella stradale. Bisogna però anche fare i conti con la vicinanza al bacino fluviale. Realizzando questa connessione sarebbe possibile raccordarsi al tratto terminale della Ciclopista dei Navicelli, nei pressi della foce, determinando non solo un’ulteriore connessione fra le due Tenute, ma anche la possibilità per chi ha percorso il tragitto lungo il canale, di non dover per forza tornare indietro sui suoi passi. Un’ultima direttrice interessante ci conduce infine dalla Villa Medicea fino alla stazione ferroviaria di Pisa dalla parte del quartiere di San Giusto. Percorrendo via Centro Rai verso est, si continua per le campagne di Coltano prima su via del Caligi verso nord, raggiungendo via di Scepre, dopo essere passati nei pressi della ex base Nato. Proseguendo poi in via Dogali e in via Cairola, si arriva nei pressi della S.G.C. Firenze-Pisa-Livorno. Il tragitto fino a qui si snoda su strade poco trafficate, alcune dal manto asfaltato altre su fondo sterrato; l’incrocio fra via di Scepre e via Do- gali segna l’uscita (o l’entrata) dal Parco Naturale. Tramite via della Ferrovia è possibile passare sotto la superstrada, entrando nell’abitato dei quartieri di San Marco e San Giusto che andrà a densificarsi mano a mano che ci avvicineremo alla stazione. Le strade sono molto stret- te, anche si principalmente percorse dagli abitanti del quartiere. Per- correndo, in ordine, via Giuseppe Montanelli, via San Marco, via Ales- sandro da Morrona, via Cavalcavia di San Giusto, d nuovo via Montanelli, via Sant’Agostino e via dei Cappuccini. Anche se recenti interventi sulla viabilità del quartiere, che ancora sono in atto, stanno realizzando un’efficiente rete di piste ciclabili, il percorso descritto non ne risente se non in piccola parte. Risulta quindi u po’ difficile inserire questo tratto nella definizione di greenway, ma è sembrato comunque interessante trovare un collegamento più o meno diretto fra l’infra- struttura ferroviaria e il territorio di Coltano.

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Abbiamo così terminato la descrizione dei tracciati che attual- mente sono già percorribili e dei collegamenti che potranno essere realizzati portando a compimento interventi più o meno grandi. Un’ul- teriore scelta che è stata presa per semplificare la visita del territo- rio è stata quella di individuare dei temi che potessero accomunare parti di tracciati, in modo tale da indirizzare e guidare l’utente nella scelta dei percorsi da intraprendere. Molteplici sono gli aspetti presi in considerazione per segnalare questi tematismi di visita. In primis vi è stata l’esigenza di creare itinerari circolari, esclusivamente ciclabili, utilizzabili dunque per una breve escursione, o che si completino prin- cipalmente con la linea ferroviaria o con altri sistemi intermodali. Tutti i tematismi hanno dunque come punto di partenza e di arrivo le sta- zioni ferroviarie, e alcuni contengono al loro interno percorsi circolari. Altra logica è stata quella di far interagire i percorsi con le risorse del territorio maggiormente caratterizzanti, talvolta icona del tematismo, e che non potranno non essere meta per chi si approccia al territorio. Infine si è cercato di differenziare il più possibile i percorsi fra di loro, laddove siano di passaggio nella stessa Tenuta ad esempio, in modo da offrire sempre un’esperienza diversa all’utente che per più volte de- cide di esplorare il territorio.

“I Boschi” (64km) offre la possibilità di visitare appunto i boschi del parco, partendo dalla stazione ferroviaria di Viareggio, attraver- sando la Tenuta Borbone, il lungo Serchio, la Tenuta di San Rossore e spingendosi poi verso la costa fino ad arrivare a Calambrone. Da qui