Costruita a partire dal 1093, subito dopo la riconquista della città da parte dei Normanni, per volere del vescovo Gerlando di Besanҫon319, la cattedrale di San Gerlando di Agrigento venne edificata con caratteristiche rispondenti a funzioni difensive oltre che religiose, a causa della minaccia saracena ancora presente in città320.
Consacrata nel 1099 a Maria e San Giacomo321, esibiva una pianta ad aula con una torre innalzata, secondo gli studi del Di Stefano, tra il 1127 e il 1141 e posta a lato del transetto322.
319 AA.VV., L'arte siculo-normanna: la cultura islamica nella Sicilia medievale, cit., p.188. Cfr.
Sicilia, Guida d’Italia, in «Touring club italiano», Milano: Centro Grafico Ambrosiano, 1989, p. 355.
320 Leonardo Di Mauro, Agrigento, in Enciclopedia dell' Arte Medievale Treccani, 1991, http://www.treccani.it/enciclopedia/agrigento_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Medievale%29/. Data di consultazione: Giugno 24, 2019. Cfr. Giuseppe Ingaglio, La cattedrale di Agrigento tra storia, arte,
architettura: atti del Convegno La cattedra di Gerlando, giornate di studio sulla cattedrale di Agrigento in memoria del canonico Domenico De Gregorio: Agrigento, 30-31 ottobre 2007, Palermo:
Caracol, 2010, pp.18-19.
321 AA.VV., L'arte siculo-normanna: la cultura islamica nella Sicilia medievale, cit., p.188
322 Piera Di Franco, Un secolo di restauri nella Cattedrale di Agrigento (1860-1960), Agrigento:
Industria grafica Sarcuto, 2016, p.9.
Figura 63: Agrigento, Cattedrale di San Gerlando, veduta della facciata e del
Università degli studi di Pisa Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere
109 L'antica cattedrale normanna, già in epoca sveva, subì un primo restauro sotto il vescovo Rinaldo d'Acquaviva323 nel 1248. Questi lavori servirono a risanare l’edificio dopo che alcune rivolte arabe vi avevano causato dei danni324
.
Di questo periodo, secondo Ingaglio325, restano visibili delle tracce nella porzione muraria della testata del transetto sud, emerse grazie al restauro novecentesco.
Si evince che la ricostruzione avviata nel 1386 da Matteo de Fugardo, mantenne inalterate alcune parti dell’edificio esistente326
.
Fu solo con i Chiaramonte che, nel XIV secolo, la chiesa assunse in pianta l’aspetto attuale327 e dopo, sotto il vescovo Francesco Maria Rhini (1676-1696), anche la facciata venne ricostruita con le forme in atto.
Le aggiunte barocche innestate nella cattedrale, furono poi rimosse grazie agli interventi attuati per volere del vescovo Bartolomeo Lagumina (1899-1931), portando così alla luce l’architettura dell’antica cattedrale da tempo nascosta, e spostando gli altari, un tempo addossati alle pareti laterali328.
Dei recenti restauri, il più rilevante fu avviato per volere di Monsignor Giuseppe Petralia; questo venne intrapreso a seguito della frana che nel 1966 abbassò il piano della navata di sinistra portando alla chiusura dell’edificio, riaperto solo dopo la conclusione dei lavori nel 1980329.
323 ACQUAVIVA, Rinaldo, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol.I, 1960, http://www.treccani.it/enciclopedia/rinaldo-acquaviva_(Dizionario-Biografico)/. Data di consultazione: Settembre 17, 2019.
324 Camillo Filangeri, La cattedrale di Agrigento fra le carte e le pietre dei suoi vescovi, in La
Cattedrale di Agrigento tra storia, arte, architettura, atti del convegno, a cura di Giuseppe Ingaglio,
Agrigento 30-31 ottobre 2007, Palermo: Caracol, 2010, pp. 56-57.
325 Giuseppe Ingaglio, Elementi per la storia della pittura del Trecento nella Sicilia centro
meridionale: la cappella di San Bartolomeo nella cattedrale di Agrigento, in La Cattedrale di Agrigento tra storia, arte, architettura, atti del convegno, a cura di Giuseppe Ingaglio, Agrigento 30-
31 ottobre 2007, Palermo: Caracol, 2010, p.237.
326 C. Filangeri, La cattedrale di Agrigento fra le carte e le pietre dei suoi vescovi, cit., pp. 56-57. 327 L. Di Mauro, Agrigento, in Enciclopedia dell’arte medievale Treccani http://www.treccani.it/enciclopedia/agrigento_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Medievale%29/. Data di consultazione: Giugno 24, 2019.
328 La cattedrale e i suoi tesori,
http://www.cattedraleagrigento.com/1/upload/storia_di_costruzione_e_ricostruzione.pdf. Data di consultazione: Settembre 17, 2019.
329
Università degli studi di Pisa Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere
110
Università degli studi di Pisa Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere
111 L’attuale campanile, alla destra del prospetto della cattedrale, fu edificato nel 1470 per volere del canonico della cattedrale Giovanni Montaperto330.
La torre campanaria, a pianta quadrata, fu innalzata in conci di tufo squadrati, ad eccezione del prospetto meridionale rivestito con pietra di Comiso331, evidenziando così una disomogeneità d’insieme.
Il prospetto occidentale, adiacente alla facciata, si presenta privo di decorazioni ed esibisce, come unici elementi, delle fasce marcapiano che scandiscono la parete in due ordini, dove al primo livello si apre una piccola monofora e in alto, nella cella campanaria, sono presenti su ogni prospetto due aperture, dal quale si intravedono le campane.
Il prospetto meridionale, il più riccamente decorato, è invece ripartito da quattro ordini sovrapposti; primo e secondo ordine sono entrambi caratterizzati da una serie di finestre cieche, le prime con archi inflessi separate da paraste e decorazioni poco leggibili per via dell’erosione del tempo, mentre le seconde a tutto sesto con ghiera ad arco inflesso 332 sono decorate con lo stemma gentilizio della famiglia Montaperto333, proseguendo al terzo ordine di apre una grande arcata a tutto sesto con ghiera decorata con un motivo a zigzag, che permette l’accesso ad una balconata. Anche se il campanile, come la cattedrale, è oggi la risultante di diversi rifacimenti e sovrapposizioni susseguitesi nei secoli, nell'insieme sfoggia una felice combinazione di stili che vanno dal normanno al gotico-chiaramontano.
330 Domenica Sutera, Il campanile della cattedrale di piazza armerina, dal tardogotico al
Rinascimento, «Lexicon. Storie e Architettura in Sicilia», 2007, Palermo: Caracol, p.106.
331
La pietra di Comiso è una roccia di calcare a grana compatta facile da lavorare si presenta dall’intensa tonalità paglierina e si estrae dal territorio di Comiso in provincia di Ragusa. Giorgio Blanco, Dizionario dell'architettura di pietra, cit., p.169.
332 Cettina Santagati, Gli ultimi bagliori del gotico di influenza ispanica in Sicilia: la torre del
Carmine e il campanile del Duomo a Piazza Armerina, in L’architettura d’età aragonese nell’Italia centro-meridionale: L’architettura di età aragonese nel Val Demone, a cura di Luca Andreozzi,
Roma: ARACNE, 2007, p.51. Cfr. Banister Fletcher, Storia dell'architettura secondo il metodo
comparativo, trad. di Adriano Alpago-Novello, Milano: Martello,1967 (I ed.1938), p.1335.
333 D. Sutera, Il campanile della cattedrale di piazza armerina, dal tardogotico al Rinascimento, cit.,
Università degli studi di Pisa Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere
112