competenze di
professori,
ricercatori,
manager,
personale
amministrativo,
dottorandi,
studenti ecc...
cultura
organizzati
va e stile
di
leadership,
routine
organizzati
ve, sistema
di
knowledge
manageme
nt
diritti di
proprietà
intellettuale,
archivi
informativi,
know how
tecnologico,
didattico e di
ricerca,
software
relazioni di varia
natura (consulenza,
ricerca congiunta,
spin off,
organizzazione
eventi,
pubblicazioni,
formazione,
internalizzazione,
immagine di servizi
erogati presso gli
stakeholders
capitale umano
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Gli effetti immediatamente percepiti dalle università con l'adozione di tale rendiconto sono riconducibili al riassetto dei sistemi informativi, maggiormente improntati alle logiche del controllo delle performance, al potenziamento delle attività di benchmarking interno ed esterno e alla ridefinizione dei criteri di distribuzione interna delle risorse. Sebbene il confronto fosse l'obiettivo perseguito dal Ministero, su questo aspetto le università si sono mostrate molto critiche per i limiti stessi rilevati nel modello del report degli intangibili. Più difficili appaiono i tentativi di gerarchizzazione delle strutture ancorate ad un modello in divenire e giudicato dagli addetti ai lavori imperfetto, soprattutto per la sezione inerente gli indicatori che va adeguatamente integrata con una tradizione consolidata qual'è quella dei modelli di management accounting e di valutazione della qualità.
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4.1.3. PCI PROJECT (2000-2003): MADRID
Questo progetto fu redatto da un gruppo di ricerca dell'Istituto Universitario di Amministrazione dell'impresa in collaborazione con l'Università di Madrid. Fu analizzato e studiato il capitale intellettuale della regione di Madrid. Tale studio fu suddiviso in 2 parti: una di loro che sviluppa un programma di indicatori sul capitale intellettuale; dall' altra parte costruiscono uno strumento per la gestione della conoscenza delle università. L'obiettivo principale è quello di conoscere la capacità di ricerca dell'Università Autonoma di Madrid attraverso una gestione efficiente del loro capitale intellettuale, come raggiungere il rendimento economico e sociale attraverso un'allocazione ottimale delle risorse. Quindi, l'obiettivo principale è quello di conoscere la capacità di ricerca di Università e PRCs attraverso una gestione efficiente del loro capitale intellettuale, e come raggiungere il
rendimento economico e sociale con la miglior allocazione delle risorse. Il quadro metodologico di partenza è stato il modello Intelect (Euroforum, 1998), che cerca di
produrre un inventario di elementi immateriali per l'organizzazione e tenta di dare un giudizio sulla sua capacità di creare valore. Il modello è organizzato in tre componenti: capitale umano, capitale strutturale e capitale relazionale, e ognuno deve essere misurato e controllato in modo tale che permetta una prospettiva dinamica ed evolutiva. L'insieme sistemico di indicatori è basato sul Modello Intelect aggiunto da altre proposte, come ad esempio gli indicatori inclusi nel Piano Nazionale per le Università Valutazione della Qualità. Gli indicatori selezionati per la misurazione dei risultati della ricerca sono stati organizzati in tre diversi livelli:
• indicatori di primo livello: Essi sono espressi in valori assoluti e offrono un'idea globale dello sforzo di ricerca. (es. numero di riunioni, programmi di dottorato, progetti di ricerca ecc...)
• Indicatori di secondo livello: Essi sono valori relativi o rapporti. Essi esprimono un'idea del potenziale esistente. (es. N. di libri e articoli pubblicati/Numero totale di professori, N di comunicazioni e conferenze/Numero totale di professori ecc...)
• indicatori di terzo livello: Essi sono espressi in percentuale in Università e centri di ricerca. (% dei ricavi da gestione propria, % dei ricavi derivanti dall'UE, % dei ricavi derivanti dall'aziende private) I tre livelli di indicatori proposti non sono organizzati in base alle categorie di capitale intellettuale descritte. Tuttavia, le componenti umane, strutturali e relazionali sono implicitamente incluse negli indicatori. In seguito, un modello di gestione del capitale intellettuale è stato sviluppato considerando l'Università e PRCs, attività di ricerca come fonte di creazioni diffusione e il riutilizzo della conoscenza. Questo modello considera l'attività di ricerca realizzata da queste istituzioni come risultato dell'utilizzo IC, finalizzata alla stima dei più importanti variabili IC per le organizzazioni studiate. Inoltre, si ritiene che i processi di ricerca sono alimentati da risorse (input) al fine di ottenere risultati (output), e cerca di valutare le relazioni tra di loro.
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4.1.4. L'UNIVERSITA' DI ECONOMIA DI POZNAN (POLONIA)54
Altro caso è il progetto "L'Università di Economia di Poznan Intellettuale Capital Report 2005" condotta da Fazlagic (2005). Questo autore prepara un rapporto capitale intellettuale utilizzando il framework sviluppato dalla Agenzia danese per lo Sviluppo del Commercio e dell'Industria (2000), che presenta il capitale intellettuale in forma di risorse, attività e dei risultati. La sezione attività dello strumento di misurazione riflette i processi volti al rinnovamento e la crescita delle risorse strategiche.
Che cosa c' è? (Risorse)
Ciò che è stato investito? (Attività)
Quali obiettivi sono stati raggiunti? (Risultati)
54 A. Fàzlagic, Measuring the Intellectual Capital of a University, disponibile su banca dati Ebsco, 2004
Types Categories
What is there?
Resources
What has been invested?
Activities
Which objectivies has been achieved?
Results
Human Capital - Number of researchers -Share of reseachers in total employment -Average age of a reseacher-women in science ( share ok women in workforce) -Inbredding (share of reseachers who are graduated of the university)
-research spending for employee
-ITC spending for employee
-Time spent in internal seminair for employee
-Number of newly of recruited staff
-Number of contracts turned down with regret -staff satisfaction -staff turnover
-added value for employee -composed employee satisfaction index -average number of pubblications for researcher Structural Capital -share of women occupying managerial positions -number of chairs(departements) -Avarege employment in a chair
-No. of PC for employee
-Total invenstement in reseach infracstructure -succes ratio in project acquisition
-research spending for chair -partecipation in international conferences -N° of conferences attended -N° of research project underway -N° of international students
-share of international staff -Name recognition and reputation
-student satisfaction index -number of students -numbers of courses -Average number of pubblication for chair (department)
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4.2 LA POSIZIONE DEGLI ATENEI ITALIANI55
In Italia, l'impiego di un rendiconto costruito secondo l'approccio del capitale intellettuale risulta sporadico. Nella sostanza, ciò non denota la disaffezione al concetto, quanto una sua integrazione in altri rendiconti, come per esempio il bilancio sociale, sviluppati ai fini della valutazione delle performance e lo dimostra il nutrito gruppo di ricerche sul tema. Sebbene molti siano gli studi focalizzati sulla diagnosi e sul ruolo delle componenti del capitale intellettuale negli atenei italiani, non derivano da essi modelli condivisi di bilancio che integrino l'informativa obbligatoria, in quanto spesso si indagano aspetti periferici del problema.
Tra gli atenei pionieri nella produzione e pubblicazione dei report del capitale intellettuale figurano l'Università di Trieste, di Ferrara e un'istituzione pubblica di ricerca e istruzione superiore dell' Università del Salento. Altri atenei presentano indicatori utili per la valutazione degli intangible assets all'interno dei propri bilanci sociali, preferendo un approccio integrato della rendicontazione, ma limitato solo alle risorse e ai metodi considerati nella logica della rendicontazione sociale.
4.2.1 IL MODELLO TRIESTINO
L'università di Trieste adotta un modello di rendicontazione implementato secondo il framework del capitale intellettuale suggerito da Sveiby nell'Intangible Asset Monitor, ossia la condivisa scomposizione in dimensione umana, strutturale e relazionale e ad essa coniuga nella sezione del rendiconto gli indicatori desunti dalle linee guida del GBS per le università. Le strategie desumibili dal modello, rispetto al capitale umano, rivelano un orientamento finalizzato all'ottimizzazione degli incarichi del personale strutturato, perseguibile con la ridefinizione dei carichi didattici attraverso la promozione dei corsi interfacoltà e inter-ateneo, l'inserimento di nuove risorse umane e l'incentivo alla partecipazione a progetti di ricerca nazionali ed internazionali, maggiormente premiati in sede di allocazione delle risorse ministeriali. Anche per la componente strutturale si delineano esigenze di razionalizzazione degli investimenti per le attività a supporto della didattica e della ricerca, perseguibili attraverso la promozione di sinergie e la ricognizione delle duplicazioni sopprimibili, nonché una focalizzazione orientata alla produzione di brevetti e alla massima diffusione delle pubblicazioni scientifiche. Molto strutturate appaiono le scelte inerenti la componente relazionale, generalmente associate al potenziamento dei rapporti di collaborazione con gli attori del territorio per favorire l'insediamento di imprese extraregionali, sullo sviluppo di percorsi di formazione congiunti. In particolare il capitale relazionale viene osservato guardando all'immagine e alla reputazione dell'università e alla soddisfazione e fidelizzazione dei suoi principali stakeholders.
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Modello del bilancio del capitale intellettuale dell'Università di Trieste56
La valenza del documento pubblicato è in prevalenza descrittiva dello stock di risorse, non emergendo una immediata visualizzazione delle interazioni esistenti tra le attività e i risultati.
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Rif. sito web, www.units.it/ateneo/bilanci-sociali/BS_2009_app_3_Cap_Int.pdf, 2009