Procedure/istruzioni Fidelizzazione composizione quali-quantitativa
5.1 LA COMPONENTE RELAZIONALE DEL CAPITALE INTELLETTUALE
Diversi autori hanno riconosciuto che la ricchezza economica viene dal patrimonio di conoscenze, dal capitale intellettuale e dalla sua applicazione pratica. Tuttavia, l'enfasi su questo concetto è relativamente nuovo e la gestione del capitale intellettuale dell'organizzazione è diventato uno dei compiti principali del programma aziendale. Questo lavoro è particolarmente difficile a causa dei problemi relativi all'identificazione, alla classificazione, misurazione e valutazione strategica del capitale intellettuale. Negli ultimi decenni, varie alternative sono state proposte per le categorie che coinvolgono il capitale intellettuale. Una delle classificazioni con il maggior consenso tra gli accademici è quella basata su tre dimensioni: capitale umano, strutturale e relazionale. Tra questi tre ambiti, il capitale relazionale è riconosciuto da molti autori come la più importante risorsa immateriale dell'organizzazione, giocando un ruolo fondamentale nella società.
Prima di addentrarci nello studio di questa componente è opportuno conoscere che cos'è una relazione. La relazione può essere definita in ambito tecnico-giuridico, come "contratto" ma da un punto di vista psicologico, organizzativo e sociale emergono altri significati. Le relazioni contrattuali (individuali e collettive) e le relazioni organizzative (gerarchiche e funzionali) sono indubbiamente importanti, ma non esauriscono il tessuto relazionale che sta alla base di un'azienda e che la rendono unica, la differenziano da ogni altra. Le imprese si trovano a gestire una pluralità di relazioni con le persone e con le loro competenze. Molto importante è la qualità della relazione: essa può sopperire per esempio a un meno elevato livello di competenze individuali. La relazione che qualunque tipo di organizzazione instaura con le persone può essere caratterizzata da due dimensioni:59
Rispetto per la persona, correttezza giuridica, organizzativa e umana della relazione;
Coinvolgimento emotivo, condivisione di valori e obiettivi.
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Combinando le 2 dimensioni si possono individuare 4 configurazioni. Vedi figura sotto.
Coinvolgimento emotivo
La prima si ha quando l'organizzazione ha un comportamento opportunistico, non cura né la correttezza formale, né l'intensità sostanziale della relazione. La seconda, in alto a sinistra, è molto frequente nella piccola azienda padronale che, attraverso un orientamento paternalistico, cerca un coinvolgimento emotivo delle persone, a scapito a volte del rispetto delle condizioni formali. La terza, in basso a destra, è un'organizzazione che rispetta le persone e le relazioni formali, ma senza alcuna implicazione emotiva, creando un ambiente relazionale freddo ed asettico. L'ultima, in alto a destra, si configura come un'organizzazione integrata le cui caratteristiche rientrano in varia misura tra quelle considerate dalle indagini di istituti specializzati, società di consulenza ecc...
Dopo aver classificato e chiarito il concetto di "relazione", osserviamo direttamente l'oggetto di studio da cui eravamo partiti. Il capitale relazionale è una delle tre componenti principali del capitale intellettuale, ed è il valore intrinseco nelle relazioni di una società con i suoi clienti, concorrenti e altri soggetti esterni. Il capitale relazionale dipende sia dalla connettività esterna sia dalle reti sociali interne. Esso si pone come principale obiettivo l'incremento di conoscenza "catturata" dalla struttura organizzativa al fine di interpretare il significato della conoscenza esterna e di sfruttarlo per generare innovazione. Occorre notare qui che l'ambiente aziendale attuale è caratterizzato da uno spostamento dal vecchio ordine di prevedibilità, stravolgendo il cambiamento incrementale e lineare al nuovo ordine di rapidi cambiamenti, radicali e discontinui (carattere di complessità). Come risultato, la sopravvivenza delle organizzazioni può dipendere dalla loro capacità di assorbire la conoscenza esterna e dalla loro capacità di creare capitale relazionale attraverso un processo continuo di apprendimento. Di seguito si riportano alcune principali definizioni di capitale relazionale utilizzate nella letteratura internazionale dato che non si è ancora identificato una definizione condivisa:
BONTIS,1999 "relational capital represents the potential an organizations has due to exfirm intangibles. These intangibles include the knowledge embedded in customers, suppliers, the government or related industry associations"
ADECCO,2007 " Relational capital is defined as an intangible asset that is based on
developing, maintaining and nurturing high-quality relationships with
any organization, individual and group that influences or impacts
Org. paternalista Org. integrata
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your business including: customers, suppliers, employees, government, partners, other stakeholders, and even competitors."
WELBOURNE AND "relational capital is defined as the set of all relationships - market
PARDO, 2008 relationships, power relationships and cooperation - established between firms, institutions and people"
DUPARC,2012 "the dimension of relational capital comprises of two sides: internal, relations among employees, and; external, relations with stakeholders"
ABHAYAWANSA AND "all resources linked to a firm's relationship with external
GUTHRIE,2014 stakeholders including suppliers, customers, partners,
government and the community plus the perceptions held about the firm by these stakeholders than can benefit the firm"
In accordo con i seguenti autori è quindi possibile definire il capitale relazionale come un asset
(RISORSA) intangibile, basato sullo sviluppo e consolidamento di relazioni tra organizzazioni, individui o gruppi di individui, che possono influenzare l'attività aziendale. Le relazioni possono quindi riguardare il rapporto dell' azienda con i clienti, i fornitori, i dipendenti, le autorità governative, i partner ed altri stakeholders tra i quali i competitor. 60
Si utilizza correttamente il termine "risorsa" poiché le conoscenze e le relazioni non godono della proprietà che caratterizza "l'attività", ossia non hanno la forma di diritti e inoltre non sono estraibili dal contesto di riferimento che le ha prodotte con la stessa facilità delle risorse o dei beni immateriali. La risorsa infatti non è altro che l'output del processo combinatorio tra altre risorse o
altre attività. Il termine "capitale relazionale" si riferisce al valore, in termini di contributo alle entrate attuali e
future, che deriva da una relazione di collaborazione con il suo ambiente (Bueno, 1998). A questo proposito, il ruolo strategico della reputazione aziendale nel raggiungimento di un vantaggio competitivo e del capitale relazionale viene esplicitato dalla letteratura accademica.61Molti studiosi sostengono che una buona reputazione è importante per ottenere un vantaggio competitivo. La reputazione aziendale è intesa come un insieme di percezioni detenute da persone all'interno e all'esterno di una società. Questa nozione, come la consapevolezza o la percezione circa il comportamento delle imprese per i propri stakeholders, influenzerà i processi relazionali con gli agenti dell'ambiente più vicino. La reputazione di un'azienda è prodotta dalle interazioni della società con i propri stakeholders, dalle informazioni sulla azienda nella società e dalle azioni in circolazione tra le parti interessate.