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La CostituzionediFrancescoli.

Garibaldi.

IMinisteri.

L’ organizza-zionecivile.

La Farina.

L’arrivo e la cacciata.

L’annessione.

Il terzoMinistero.

Al bello e gentil sesso diPalermoi

La Corvetta Ve-loce.

L’assedio diMessina.

L’ambasciata napoletana a Torino. L’al-leanza.

Lacrisi..

Desiderandodidareainostriamatissimi sudditi

un

attestalo dellanostrasovrana benevolenza,ci

siamo

de-terminatidi concederegli ordinicostituzionali e rap-presentativi nelregnoin

armonia

coi principii italiani e nazionaliin

modo da

guarentirelasicurezza e pro-sperità in avvenire,e

da

stringere

sempre

piùilegami checiunisconoaipopoli chelaProvvidenzaci

ha

chia-mati a governare.

A

quest’oggetto

siamo

venutinelleseguenti determi-nazioni:

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STORIA DELLA RÌVOLUZIONEDISICILIA 149 1.

Accordiamo una

generaleamnistiaperluttiireati politicifino aquesto giorno.

2.

Abbiamo

incaricato il

commendatore

D.Antonio Spinelli dellaformazione

d’un nuovo

ministero,ilquale compilerà nel più breveterminepossibilegli articoli delloStatutosullabasedelle istituzionirappresentative italiane e nazionali.

3.

Sarà

stabilito

con

S.M.il

Re

di

Sardegna un accor-do

pergl’interessi

comuni

delle

due

coroneinItalia.

4.

La

nostrabandiera sarà d’ora innanzifregialadei colorinazionaliitalianiin tre fasce verticali,

conservando sempre

nel

mezzo

le

armi

dellanostradinastia.

5.In

quanto

allaSicilia,

accorderemo

analoghe isti-tuzionirappresentativeche possano soddisfareibisogni dell’Isola;ed

uno

dei principi dellanostrareaicasa

ne

saràilnostroviceré.

Portici,

25 giugno

1860.

Francesco

II.

Questo AttoSovranodi Francesco II spiega a qual

punto

sianolecose

il

24 giugno 1860

la bandiera tricoloresventolòsulle

cime

dellerocchediPartenope.

Questo

mutamento

estremodei consigli del re avrà certogravi conseguenze;quali, èdifficileil prevederlo

con

sicurezza. Siarresteràilnostroeroe? spezzeràegli la

spada

invittasucui scrissegenerosa

impresa —

Ita-lia

una?

Ciò

dipende

daipopolistessidelregno.

Fidar

vorranno

nelle

promesse

di

un

Borbone,figlio a

Ferdinando

nipoteaCarolina?...

Ad

essi lascelta,fra

un

miracolodireecodesto mi-scuglio diCaligola

&

diCaracalla; fral’unionedi

una

potentee nobile famiglia in

una

sola e

compatta

na-180 CAPITOLOVili

ziónee là eòtttraflfazione di qtiel

dualismo

pofttféodiddi

vediamo

in

Germania

il fataleesempio.

A

Garibaldi forsetoccalà

suprema

venturadi roto-perequest’ultimo anellodicuitenta incatenarcila for-tuna.

A

IdiforserisponderannoifiglideliaCalabriae de*, gli Abbruzzi

come

convienealiberieforti figlid’IféUia»

come

glirisponderannocertoifiglidi

Roma.

Sìò

Roma,

la

metà

è sulCampidoglio

dove

ilgenio d’Italiaaspettailvincitor di

Palermo ad

incoronarlodi imperibile corona.

È

ivicheegliavràla

suprema

felb cilà di

appendere come

votiva

memoria

laspada, quella

spada

che nei giornidel pericolo balenerà agliocchi deifigli eccitamento e sprone a

magnanimi

sensi,

ad

invitte virtù.

E

ilDittatore diSicilia,coluichelanazione battezzò dallesue gesta

illiberatore

potràtornarin

seno

a quella solitudine cheegli

ama

tanto, inquella onesta povertà tanto

lungamente

ecostantemente serbata

con

miracolosavirtù, che

formano

forselapiù raraepiù bella

gemma

dellasuagloria.

Fra

lacostituzione diFrancescoIIeipopolidel

suo regno

èlavocediGaribaldicheèvoced’Italia;uditela»

ofratelli

non

v’acconciateperdiocolfigliodi

suo

padre!

Ricordateillugubre

dramma

del

1848,

eperdio

non

permettete che

anche

Francesco prepari ilsuo

15

mag-gio; voi laconoscete codesta razza

impura

chesui gra-dini del trono fa sedere ministro ilboja; rispondete

dunque come

siconviene ofigliuoli di Masanniello o cittadini di Vico!...

Ci sorrideva la speranza di riprender la

penna

tostoe io breve a narrarvittorie

nuove

ynuovi trionfi

— nè

lafede

mane# — ma

dipresentesì laquistibne di Sicilia che quellad’ Italiaingeneraleenlrù, in

una

STORIADELI ARIVOLUZIONEDISICILIA 1' fasedi aspetto aitò«Jtrarlesenzafattiimprevedibilicerto

non

cf

potevamo

aspettare.

Cosiècbein politicafeprofezie

Sono

quasi

sempre

bugiarde, poichétalvolta

non

valeragionar

bene

se

da un punto

all’altro

un

fatto

nuovo

distruggetuttoi! vostro edificio di presuhziònie di progetticoinè trn buffodi vèhto gitfagiuicastelli di carteche baloccano

i ragazzi,o

come

in brevissiifi’orasidileguanele

pom-pòse

e Variopintebolle di

Sapone

che vedi coi eolorf dell’iride levarsilievilieviperl’aria.

Padrone

della

maggior

partedell’Isola,Garibaldi

ha

oggi,

quanto

allaSicilia,ilgravecómpitodiordinarla e dicondurla a

buon

termine dallafaticosagestazionedi'1 libertache deve condurlaali’amplessodelle già libere sorelle.

V

operalegislativa

non

è

meno

difficileche I’opera dellaspada.

Difficoltàinnumerevoli sorgono

ad

ognipasso

pasA sioni

da

attutire,intrighi

da

sventare,

armi

è danari senza oppressionedelpopolo

da

provvedere.

Lasciatefarea Garibaldi! etuttoprocederà a dovere:

non

Si vogliapérò incepparela

sua

vigorosainiziativa,

non

sivogliaparalizzarnelospiritocon diplomatici im-brogli.

Narrammo

levicendemilitari

tocchiam divolòle amministrative.

Venuto padrone

della capitale,ilDittatore

dovè

crearsi dattorno

un

consiglio delregno

pertanto

un

mini-steroassunseleredini dellacosapubblicacivilene’ so-liti

compartimenti

amministrativi.

Sventuratamente

il

ministèro

non

riuscìacattivarsi fa simpatia del

pub-blico

alcunevolte

non

bastala

bnóna

anzi ottima volontà

vuoisiqualche cosadimeglio.

Ilprinoipalmotivo dellacadutadiCrispie dèi suoi colleghideve peròfarsirisalirpiùalto. •' 1

152

CAPITOLOVili

IlDittatore eilministero, persuasichepel

bene

d’Italia

non convenga

di presente incatenareil

movimento

di Sicilia,

ma

vigorosamente

mantenendolo

nellapiena

li-bertàd’azione, farnescalaa molto maggiori imprese,

non

intendevanodicompiere

immediatamente

l’annes-sionedell’Isolaalregnoitaliano.

Ma un

partitodiversoerasostenutodallaimpazienza popolare intollerantedel provvisorio,per sua natura, e perintrighivenuti e

mandali

difuori

a

influenzare in questo senso.

vOltreaciòle disposizioni ministeriali d’ordine in-terno

non

contentavano per

nessuna maniera

le popo-lazioni.

La

piazzaè lo scoglio delle rivoluzioni

ilministero Crispi

dovè

cedereil

campo

allapiazza.

La

moltitudinerecatasialpalazzoinsistè collegrida di

Vivail Dittatore

abbassoil ministero.

Ri-spingere ostinatamente la richiesta avrebbe suscitati piùgraviimbarazzi

si

dovè

cedere,solamenteil be-nemerito colonnello Orsini ritenneil portafogli della guerra.

Garibaldigiorniinnanzi nel rispondereall’indirizzo del Senato di

Palermo

che

domandava

1’annessione

immediata

avea saputo

ammirevolmente

sviluppareil

proprioconcetto.