•
A
S.E. iltenentegeneraleLonza.Mettendoilpiedenella vostra terranatalenoi nonc’ illude-vamoper nullasulla lealtàdeisentimentivostriversolapatria.
Siciliano,accettareunamissioneostile alvoto edagli sforzi dei proprii terrazzani...diuomo siffatto potrebbe esser dubbio il
pensiero?
—
Pure una lusinga... dimen
feroci mali....ma
ilproclama apparsoieriavostrafirma e scritto da un apostata
,
dauntraditoredelsuo paesenatio,da Domenico Ventimiglia direttore delGiornaleUfficiale,cichiarivaonninamentel’animo vostro...Dueconcittadini1...Èdoloroso...
ma
non puòspegnersi laschiattadei traditori!U
Quals’è statoperò lo scopovostro, o megliodelGoverno,nelpubblicarquelloscritto?Qual utile speratericavarne?...Ricredetevi,ostinatichesiete,chèal punto incuisonridottelecose, visveliamoiltutto.Perdodici interianni danoisiècongiuratotentandodi rom-perelaturpe catena che ancorcisuonaalpiede, edintallasso ditemponon caddemai in menteal Governodibadare allo svolgimentodellanostraciviltàe prosperità.
Forchesegrete,tormentida superare quelli dell’inquisizione...
eccoimezzi messiincampodaungoverno chesimillanta prov-vidoeforte,echeciregalaipredicati di amatissimiedi tra-viati.
Sicongiurava,elacolonnadello Stato,ildirettore di polizia...
Maniscalco, nulladellenostre pratiche conosceva!... Voi ora ci prometteteunprinciperealeeluogotenente, e noisenza andar perlelunghe,chè sarebbeunosprecartempo,virispondiamo;
Ètardi!
—
Cipermetteteilresto delle vie rotabili,ma
per pro-mettereilrestobisognaprovare chein Siciliavenefosse pur una.VergonalUnpaesediquasitremilioni d’uomini,unpaese eminentementericco,senza stradaeruota,senza pontisui fiumi, edil poveroviaggiatores’ha daraccomandar l’anima a’suoi santi protettori,ha da provareigocciolonifreddi nel percorrer pochemiglia.Mille volle s’èpropostaalgovernounasocietàper darmanoalleferrovie.Tempo
c fiatoperduti!11provvido governo ha fatto orecchie da mercante.
—
Un riccoprivato profondevatesoriinuna fabbricadicartaevi riu-sciva...11governo l’abolivaconsomma
jatturadell’onesto pri-vato.Avevamoivaporipostalisettimanali. Aboliti1EsePalerm»n
CAPITOLOIVnon avesseavuto un giojello nel negoziante Fiorio, noi non avremmopotuto nè comunicare nètrasferirci,nonalcontinente
ma
nell’internodell’Isola.Qui mortal’industria edil commer-cio,riboccantidipoverilevie, calpestato il borghese, avvilito l’aristocratico, disprezzato financo l’uomo il più devotoalla causadeiBorboni,edil governo hagioito...orasivuol fornireilpaesedei migliori mezzi conducenti allosvolgimentodella nostra Civiltà e prosperità...È troppotardi!
Se nell’accettar l’incaricodi commissario straordinariocòlla facoltà dell'AUerE(jaaveteobbeditoallavostra coscienza e ce-dutoaisentimentidelvostro cuore: bisognapurdire che que-stocuorenonsianulla di buono.
—
Vorreste risparmiarealla comunepatriamalidicuinessuno potrebbe prevederelamisura eladurata;ecichiedete qualidestinicioffrono gl' invididella nostraprosperità ognorcrescente, equaliguarentigie.A
stoltoparlare franchee breviparoledirimando.—
Ètale lanostra prosperità, èsìCrescenteche danoi si brama cader piuttosto fra gli artigli delturco,d'unafiera,purché Diocisalvi dalpaternogovernodei Bortoni.Ache pariatedi guarentigie?A
chinonènotalafededelgoverno napoletano? FerdinandoI, ilPrincipeche accordavaa sè stessoititolidiP.F. A.,giurava lacostituzione, epocodopospergiurava,enonfumaisazio di sangue perquantoapienemanisene spargéssee sulcontinente enell’Isola.Di queineritradimentivada oppressa l’animadel Re-monaco FrancescoI,quandoeravicario generale, tullisappiamo.
—
Giu-rava anch’eglilacostituzioneFerdinandoII,ilCaligola, il Ne-ronedeinostritempi.Egliaveva avutounbattesimod> sangue...quellodella Sanfelice... doveva quindi essere insaziabile fiera, edeglimantenevailsuogiuramentocolItimaggio1848in Na-poli, colbombardamentodi Sicilia,col...
ma
aebe riandare(ulta questaschifosaodissea di delittiedi turpitudini commesse da unafamigliache èstata il mancenellicrodella piùbellaparte d’Italia.Noisiamoinsorti perla causa italiana
,percongiungere le nostre sortiaquella-della Penisola.. Vogliamoesserepartedi Italiaenonvogliamoguarentigie...Nonciproponete piùbenie felicità...Nesiampienialla sazietà...Fraunpopoloinsommossa eun re tiranno, scrivevaun .sommoitaliano,unicopatto....il
sepolcro!e noipreferiamoilsepolcro!all’anticatirannide.
Fortedelia giustizia della suacausaaspettipure il vostre
. i •• «<
STOMA DELI.AHIVOI.lZIONKDISICILIA
95
buonSovrano,aspettitempoallaragionede’:>uoiinconcussi di-ritti,concussi oraed annullatidallaferma volontàd’unpugno difaziosi,dauna manodiavventurieri, giacchélasua creatura ilMellernichdelsuogabinetto.Maniscalco, non ha potuto ancora venireacapodeliefiledella rivoluzione,e va tuttorain cerca delia sedee deicomponentidel Comitato... E si è manomessauna
finanzapermantenerelospionaggiocdemoralizzareilpaese!Tenetevi pureilgeneroso perdono,ofigli di unacorte prete-sca...Risparmiatecinovelliinsulti.Risparmiatecilavergognadi vederepiùoltreilvostronomea piè diproclami edordinanze...
Non
cifalearrossirepervoi!Èquesta l’ultima rispostachedal popolosi dà agli agenli della jena di Napoli... Una uliima rispostaancora... col mo-schettol
Vival’Italia,VivaVittorioEmanuele, Viva Garibaldi.
Palermo,20maggio1860.
IlPopolo.
Algrido di Garibaldi lutli accorronoal suofianco, tutti
muovono
all’ombra
del tricolorevessillo; la Sici-liatuttasiarma,
edonne,fanciulli,nobili, plebei,ogni classe infineagara corredovel’invilal’onore edil do-vere.Ovunque
lacampana,
a martellochiama
alla riscos-sa,ovunque
echeggiaun
gridodiguerrae divendetta.Ma
inmezzo
a tanta confusione,inmezzo
atantiscom-pigli, la
calma
elaconcordiagovernano
ognicosa, l’or-dineeladisciplinasonodovunque
scrupolosamente os-servali;non una
gara,;non una
rissa;non un
ordineche non
fossepuntualmente
e fedelmente osservalo,
una
intelligenzaedun
accordo esemplare,una
scam-bievoleaita,uno
sforzocomune. È
possibilechefosse al-trimenti?una
sola idea,un
solopensiero,un
soloamore
erainognisiciliano.Piùdi50,000
valorosierano pronti alcenno
deigrande
italiano,una
follaimmensa
di po-polo prodigava ognifatica ed ognibene
a servigio dei forti; lasua parolaanimava
tutto,lasua presenza elet-trizzava,ilsuoesempio comandava
rispetto evenera-96
CAPITOLOIVzione;e le predichedei preti e deifrati,lepreghiere nellechiese enellepubblichepiazze, leprocessioni al-tropiù
non
ispiravano, chelibertàedamore,
altrinomi non
s’innalzavanoalcielo,onde
chiederesudiloro le celestibenedizionisenon
che quelli d’Italia e di Vit-torioEmanuele,
della libertà e di Garibaldi.E
vifu deinemici, opermeglio
diredegli Sciaguraticaduti ne-gliartigli dellafiera,che risposero a quei gridi pode-rosi,chescossiavoci sipotentiedallavistad’un tanto eroismo ed’un
sìgrande
esempiodifratellanza e d’u-nione, sì, dei nemicivi furono cheabbandonata
la bianca bandieravennero
aporsi sottoilsacroeerociat'1 vessillo, dei poliziotti stessi, e traglialtri ilformidabile ispettore di poliziaFrancesco
diTresso; ed a loro fu-ronoa
quasi novello figliuolprodigo apertelebraccia, ed aloro fugenerosamente
perdonalo, edi loronomi
corsero sulle labbred’ognuno
lodali e benedetti.E
nell’armata dei regi islessa entròun
sensomuto,un
sordo scoraggiamento, e piùnon obbedivano
ailoro capichepeli’impulsodelladisciplina e delle minaccie;e
non
pochicorpiricusaronomuoversi controilnemico,non
pochicorpisubironopena
e disciplina.Eccol’ ef-fetto della santità dellacausa,l’effettodelvaloree del-l’eroismo.Sant’Anna, RosolinoPilo,
Firmatusa
etuttiglialtri capidell’insurrezione corsero ariunirsi col generale;e
da
Messina partivaalmedesimo
effettouna
colonnadi volontari, eda
tuttaquanta
l’Isolavennero
in follaa
Garibaldi.Ed
a Salemituttiicomuni
dell’Isolaedi prin-cipali del paese, tutta l’armata edilpopoload una
voce solasalutò GaribaldiDittatore
diSicilia.Ora domando
avoi qual distanza v’eratrauna
coronac lui?qual
vocesisarebbe levataonde
ricusargliun
trono?—
L’ I-talial—
VittorioEmanuele! — Una
parolasola, e laSTORIA DELLARIVOLUZIONEDISICILIA 97
corona
deiRuggieri avrebbe posato sulla suafronte;a Garibaldi altra cosanon mancava
per imitare Cesare eNapoleone
che l’ambizione.Lo
splendored’uri trononon
accieca similimenti,legemme d’una
coronanon seducono
l’uomoincuil’amoredellapatriaedella giu-stiziagrida con voce tantopotente.La sua ambizione
è la patrialibera efelice, lasua
soddisfazione ‘l’amore degli Italiani.— E
questo,a
Garibaldi,dovremo eterna-mente
e noilolascieremoai figli,onde
passi di genera-zioneingenerazione.E
la storia ricorderàcon
maravigliacome
egli ac-cettasse di essereil dittatore diSicilia,prontosempre
a deporrelaspada
ilgiorno che dall’un capoall’altro Italia fosse libera efelice,ea ritornarlàd’onde
partiva, allasolitudine dellasua
perduta Capraja. Eccoil de-creto colqualeeidichiaròprendereiltitolosupremo:
* , >
Giuseppe Garibaldicomandanteincapo l’armata nazionale in Sicilia:
Invitatodaiprincipali cittadinie sulladeliberazionedelle co-munilibere dcil’Isola;
Considerando cheintempodiguerra è necessario cheipoteri civileemilitaresienoconcentratinellemedesimemani,
Decreta,che prendeladittatura di Sicilia, innomediVittorio Emanuelere d’Italia.
Salemi,14maggio1860.
G. Garibaldi.
Certi Oca toconforme.
Stefano Thiirr,ajutante generale.
Inquesto
mentre
LuigilaPortasbarcavaa San
Ste-fanodiCamaslra
conaltriItalianiaccorsi allachiamata
epronti a combattereovunque
suoniilgridod’Italia.Ilgenerale
Landi
alla testa di4,000uomini
veniva incontro a Garibaldi,onde
troncare lasua
marcia suRivoluzionedi Sicilia, 7
98
CAPITOLOIVPalermo.
A
Calatafimi edAlcamo
s’incontrarono.1regi furonovinti, fugatie dispersi supei monti; i super-stitinelritirarsi suPalermo
subirono altra strage al passaggiodi Monlelepre, e soli 1,200 ritornarono ai quartieristanchi,avviliti,fuggiaschi.Calatafimi è città posta aneli’essa nel
culmine
dimontagna,
difesada
urrà serie di colline:vi siascende
per rapido, tortuosoemalagevolesentiero.—
lregiilatenevano da
tre giorni, cOn circadue
milauomini
e quattro pezzi dicannone. —
All’avvicinarsi di Gari-baldisiposeroindifesa sulle collinepiùavanzate.Raccolti isuoi, distribuitii posti,datelenecessarie istruzioni,ilgeneraleliattendedipièfermo.
—
1 cac-ciatorinapoletanisiavanzano
iprimiedaprono
ilfuoco, etofctoad un
segnale,Viva
Garibaldi!.... eavantialla baionetta.—
in tre attacchiconsecutivi licacciarono dalleprime
posizioni. 11nerbo
dei nemicisi ritiròsu 4ìiùalta collina, sottolaqualesi stende con lieve pen-diouna
pianura, per antichi combattimentifamosa;
—
lachiamano
il PiantoRomano. —
Quivila stan-1ftétòa, leperditesofferte,irftiSògnd di riordinarsi Con-sigliano,,una
breve posa, difesasempre
dal fuocobèn
nudritodellamoschetleria,esingolarmente de’ caccia-tori{genovesi.Bixiodallaretroguardia uditi icolpi elegrida dei combattenti, spingeinnanzi il
fc
cavallo,spiegando
una
Isellae riccabandiera,chedonne
italianeavevano
trapuntapeigenerosi volontari!.— Uno
Schiaffinoda Gamogli
la afferra,eseguitoda
pochisislanciainmezzo
allefilenemiche.Le
file siaprono
perrichiudersi tosto .sopraipochivalorosi.— Fu un momento
dimischia
disperala.—
-Lo
Schiaffinocaddecolpitoamezzo
ilpetto dftjwjaipalla; tostoinemici afferranolabandiera,un
volontario disperatosislancia, èferito,ma
riescealmeno
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STORIAOVLI.A niYOUJZlONF.DISICILIA 99 a strapparne
un
brano.*Giunge
intantoilrinforzo—
4
regiisonocacciatiindietro.
—
In questa mischiafu fe-ritoMenotti,ilprimogenitodiGaribaldi.— La
bandiera fu cosìperduta;ma
talfurore nevenne
agliItaliani,die
sislanciarono corpo a corposulle truppe, ecolle baionette, col calcio del fucile,co’ sassi,lottando acca-nitamente,\\vcacciaronopasso passoda
quellealture,e preseroun
cannone.Nella notte le truppe regiesiritirarono