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Quii più, afivonou,si;

pwrt.chfe

a,prepararsi,a,

ni^>

a,

dr4^ej

n,ij»p fiprriqofi),

a

strascinare

c^ealr

io,feccia alpalazzo,reale,

e

provvedersi

fi’aroM,

inani-.

zippi„

ed

incoraggiarsiscambievolmente.e ripromettersi-vigorieotrionfi.

E

dalsuolatpilgovernoinvitògji abif, tacitianulla,omettere

onde

la

nuova

guerra conseguissi

il'

4

^diCral<ivfine,agliinvila

^aprire

ìe,bq(tpglmf

pnd&

provvederepotesseagiiurgentibisogni, di dqne fcwifi,^,cqpmnjcazippj a;una,casajcoiralirft,di.

portareal,

epurato

tele da.sacpo,,Pffile*zappo, oggi, an-nose, infine.Cheservibile fosse,alpubblico.bisogna

Siciliani!

'f T* >, l ; .-r, ,

gìGeneraleGaribaldi, DittatoreinSicilia,a nomedi S.BL

Vit-DaloinPalermooggi27maggio1860/

G, Garibaldi.

» * «*

fidecreto seguentedimostracornei anefie n,eU’arte dpj^

governare,siaeccellente cqluiefie.i nqsfiinemjpi

cjhj$-m&FiW.

filibustiere,

Ajt.1.Ifigjiideimoriiin difesa delfa causa azionaI&,aorta

0?%

iranno

edpp^j^rjulri^,a t

gn^edqllp.S^afp; se dopili!, fino, agliannisedici; seuomini,sinoagfiannidiciassette.

GiuntoledonneagliannisediciAvrannouna dote conveniente all»loro origine,da conseguirlalostoché. prenderanno marito.

Gliuominiaidifiiawqtt^aoiM, nqg5safangc, PÌÙ acarico dello

STORIADELLArVvÒLIJXìONF.DISICILIA Ì&3

fetafo:’-iiglI1Uniti 'rètiltùfoàvriMhb tfuVe ‘HAnVèiftMjte

•allaloroorigine. ,

Art.2.Le vedovedei «orti indifesa della telusa-naziònale avranno qua pensione convenientealloro stato.La pensione

du-Hèfà

ffbctièsimanterrannoinvedovanza,

'Lastéssa

^n^orit

è ^‘dcòrlfitaalfevedòVedèi tredici

i'h'dlvi-^diri'èfléSùbir'òHò'lkfucilazione’tted ‘jjfidrnoT4aprite 1800.

riorofiglivaubo compresinelladisposttiobe deU’antecedttfte articolo. .

Ari.5.Tufficoloro ettepercausa di feriteriportate

batten-‘ddsi‘fhdifesadella patriaèdèlia causa nazionale, resteranno

‘‘fetò’Hp}, omulilati.inabiliallàvóro’edi1pridik

'ordito^ddbtfi,

‘saranno*raccoltiinappositoospizio,e mantenutitìàlloSlato.

Art. 4.JIsegretario’ diStatodell1interno'è incarnato per l*«-secùzio'nede! presentedecreto.

Ilsegr. diStato dell'interno, F.Crispi. . i

Ihfentofa'eoldritìà déj regiche riedévà dàCó'ti’éÒtie ftèrMàrihéò 'avanzavasifin Ibridò!lo stradale dipòrta

Wi

Tè¥trfirii,egiàerahe flairavangtiardiaforzatoilpasso, già

avevane

superatelebarricate

quando

si‘còrse afta

^écd&a^è

-giàl

nbrtodèi cacciatori è delpópòlo

tomin-òiàva a ritingerla,già parécchie vittime eranocàdiife aflòfòhèla

nuòva

delconclùsea'rihistizlo’arrestòle ósti-1lEà;'frraòVeciòStato

nòn

fosse asSai'cafamóritè avreb-bero

pàgafo T

àrdiledicalpestare'terragià libera, fòfSe che

niuno

avrebbe potuto raccontare

una

simileim'pHèSà, elaloro sconfittaavrebbe portale

conseguenze

ancor più fataliallacondizione giàperdutadei regi.

La

cittàpreseallora

un

pocodirespiro,i cittadini poteronoseppellireiloromorti,la

madre

abbradefare

ilfiglio,laconsorteilmarito, l’amico l’amico,elutti ri-storarsi dalle fatiche edare posaallo spirito.

Ma

quanti

non

furonoglisventuratiche più

non avevano

tetto

onde

«ricovrarsi

,che più

non

trovarono iloro cari,o

che

li

,\34 CAPITOLOVI

videroferitiomutilati!

Quante

caseerano ancora

preda

delle

fiamme, quante

rovineerano per ogni dove, quanti cadaveripestie carbonizzati

ingombravano

levie!

Oh

quanti lamenti, quantisospiri

non

avrà a quellavista amareggiatoil dolce possedimentodella libertàe del trionfo!

Gioisci,o Borbone,ituoinemici mischiano allagiojaildolore,lelorocorone ediloro allori

vanno

guarnitidifunebre benda,iloropassiportanolacenere dei lorolari

latigreagonizzantegioisce alla vistadel

sanguedel

suouccisore.

— Madaquelle

macerie uscirà la scintillachedeveincenerirti, latuagioja

non

sarà

lunga

perchèaltra

mano

potentesigraveràsultuo capo; quella libertàche ora gridain Sicilia deve superare Scilla

e

Cariddiepropagarsi sinoaipiedi deltuo trono, equal fosselavainfuocalarodernelefondamenta.

La mano

di Dio

ha

giàvergatole terribiliparole,la

spada

diCiro

balena

già ai tuoisguardie più

non

attende che

un

cenno.

Non

sperare giàchelatua

tomba

siaparia quella diBaldassare,qual

nuovo

Alaricoletue ceneri

andranno

inbalia dei venti.

Il giorno seguente avanti che l’armistizio spirasse

comparve

a Garibaldi

un

parlamentario,ilgenerale Le-tiziaseguito

da un

ufficialedi statomaggiore,

con

pro-posizionidelregiocommissario, per

un nuovo

armisti-zio. I patti n’erano accettabili cosìli

comunicava

al popolo:

Siciliani1

Ilnemicociha propostoanarmistizio,che nell'ordinediuna gnerra generosa qualeèquellache danoisa combattersi,

isti-mairagionevolenon denegare.

L’inumazionedei morti,il provvedimento pei feriti, quanto insominaè reclamato dalle Seggi diumanità onorasempreilvaloredelsoldatoitaliano.Per altroiferitinapoletanisonpurefratellinostri,benchéci osteg-gino con inimistà crudele, es’avvolgan tuttora nella caligine

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STORIA DELLA RIVOLUZIONEDISICILIA 135 dell’errore politico;

ma

non saràguarichelalucedel nazio-nalevessillogl’inducanngiornoa<laccrescerelefila dell’eser-citoitaliano.

Bperchèiterminidegl’impegnicontrattisieoo mantenuticolla religione diunalealtàdegnadinoi,si pubbli-canoiseguenti

Articolidiconvenzione fraisottoscrittiaPalermo

ilgiorno31maggio1860.

4.La sospensionedelle ostilità restaprolungata pertre giorni, a contare da questomomentoche sonole12meredianedel dì81 maggio,alterminedellaqualeS.B.ilgeneraleincapo spedirà unsuo aiutantedicampo,ondediconsensosi stabiliscal’ora per riprendersileostilità.

2.11regioBancosaràconsegnato alrappresentanteCrispi se-gretario di.Stato,con analogaricevala,edildistaccamentoche locustodisceandràaCastellamare con armi e bagaglio.

5.Sarà continuatorimbarcodituttiiferitie famiglie,non trascurando alcunmezzoper impedirequalunquesopruso.

t.Saràliberoiltransito dei viveriperle due parti combat-tenti,iotutteleoredelgiorno,dandoleanaloghe disposizioni permandarciòpienamente adeffetto.

5.SaràpermessodicontraccambiareiprigionieriMostoe Ri-valsaconilprimotenente-colonnelloedaltro uffiziale,oil ca-pitano Grasso.

Il segr.di Stato dèigovernoprow.diSicilia FrancescoCrispi.

; Ilgeneraleincapoy

FerdinandoLanza.

CAPITOLO VII.

lacapitolazione.

Leesitanzeborboniche.

Lavirtù delpopola.

La partenzadelRegi.

Alfratellidi Napoli.

<Siciliani1

«Oggila Siciliapresenta

uno

diqueglispettacoliche giganteggianonella vita politica dellenazioni,chetutte legenerazioniricorderannocon

entusiasmo

e riverenza e che incidono immortaleil

marchio

disublimevirtù

ad

un

popolo

grande

egeneroso.

Italia

abbisogna

di

con-*36 «APiToievii

córtfia4per éssère potente,e la Sicilia fcOta

ii

vero

federò frlodèliaConcordia.‘Inquestaclassica terra1il

cit-"tadìno s’innalzasdegnatodejla tirannide,

rompeTe sue

catene, e coi ferreifrantumi trasformati in

daghe

com-battegli§ghe|rvIIfigliodei

campi

accorre alsoccorso dei fratellidellacittà,ed

esempio

stupendi, magnifico, edi-ficantein Italia,il,prete,ilfrate,lasuora

marciano

alla 'testadelpopolo,.allebarricate, alla

pugnai Che

diffe-renza traildissolutopretedi

“Roma,

che

compra

rne*-,

"óeiiari stìldati

pèr

ispargéreil

sangue

dei suoi ‘concitta-dini,

il nobile e

venerando

sacerdotedella Sicilia,

Àe

ai getta nellamischia,

dando

la vitaalsuo pauso!