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La cassa integrazione guadagni

Nel documento Romagna – Forlì-Cesena e Rimini (pagine 62-67)

L’analisi dell’andamento degli interventi di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) nel territorio Romagna (fonte INPS con riferimento alle ore autorizzate e non a quelle realmente effettuate), nel periodo gennaio-novembre 2019, riporta un totale di 2.121.260 ore (-10,9% rispetto al medesimo periodo del 2018; Emilia-Romagna +29,6%, Italia +20,4%). La cassa integrazione ordinaria nel territorio ammonta a 1.108.597 ore (il 52,3% del totale) ed è in flessione del 5,3%; la CIG straordinaria per 1.012.663 è anche essa in calo (-16,4%); nessuna ora autorizzata per la CIG in deroga (cfr. tavola 2.5.8)15. La composizione percentuale del monte ore CIG autorizzate evidenzia un ricorso equilibrato tra agli interventi straordinari e ordinari, sebbene la composizione e la dinamica delle tipologie di CIG siano anche influenzate dalla riforma della stessa (avvenuta nel 2015)16.

Rispetto al totale delle ore di CIG autorizzate nel territorio Romagna nel 2019, il 79,2% ha riguardato imprese del settore manifatturiero (con una flessione pari allo 0,8%), il 13,2% le costruzioni (-36,7%) e il 4,0% le imprese del commercio (ingrosso e dettaglio, -60,0%). La sostanziale stabilità delle ore di CIG nel settore manifatturiero segnala una condizione che merita attenzione: infatti, al suo interno, la CIG ordinaria risulta in aumento nel periodo in esame (+3,7%), contrariamente a quanto era avvenuto negli anni scorsi.

14 Si tratta dei Bollettini di dicembre 2019, con previsioni per il trimestre dicembre 2019 – febbraio 2020 (www.excelsior.unioncamere.net/).

15 La Regione Emilia-Romagna non ha disposto la proroga della CIG in deroga per il 2019 in quanto non vi era il requisito della continuità previsto dalla normativa.

16 Si rammenta che la CIG ordinaria è rivolta a supportare situazioni di crisi aziendali contingenti e di breve durata, che verosimilmente non comprometteranno l’equilibrio economico tendenziale dell’impresa e la ripresa dell’attività produttiva; la CIG straordinaria, invece, è destinata a supportare e ammortizzare situazioni di prolungate ristrutturazioni aziendali, spesso connesse ad un ridimensionamento produttivo e dimensionale.

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Rapporto sull’Economia 2019 e scenari 63 Quadro economico della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

L’analisi della struttura e della dinamica delle ore CIG assume maggiore significatività per le singole province, in quanto riflette le specificità produttive dei territori (si veda la tavola 2.5.8).

Con riferimento alla provincia di Forlì-Cesena, l’analisi dell’andamento degli interventi di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) (fonte INPS con riferimento alle ore autorizzate e non a quelle realmente effettuate), nel periodo gennaio-novembre 2019, riporta un totale di 878.559 ore (-29,4%

rispetto al medesimo periodo del 2018; Emilia-Romagna +29,6%, Italia +20,4%).

La cassa integrazione ordinaria in provincia ammonta a 565.377 ore (-13,5% rispetto al 2018), 313.182 di straordinaria (-47,0%) e nessuna ora autorizzata in deroga. La composizione percentuale del monte ore CIG autorizzate in provincia evidenzia un ricorso maggioritario agli interventi ordinari (64,4% del totale), sebbene l’incidenza e la dinamica delle tipologie di CIG siano anche influenzate dalla riforma della stessa (avvenuta nel 2015). All’interno delle ore autorizzate di CIG straordinaria sono in flessione entrambe le componenti (riorganizzazione -20,9% e solidarietà -79,3%), ove la prima è sostanzialmente maggioritaria per la tipologia in esame.

Rispetto al totale delle ore di CIG autorizzate in provincia nel 2019, il 78,9% ha riguardato imprese del settore manifatturiero (con una flessione pari al 27,4%), il 10,6% le costruzioni (-53,4%) e il 6,3%

le imprese del commercio (ingrosso e dettaglio, -27,1%).

La diminuzione delle ore di CIG totali autorizzate (specialmente quelle straordinarie) può essere, allo stato attuale, interpretata come un segnale di miglioramento delle condizioni economiche; tuttavia, nel fenomeno è insito anche un esaurimento graduale negli anni del monte ore che ha portato a cessazioni definitive dei rapporti di lavoro, dopo il periodo di mobilità.

Con riferimento alla provincia di Rimini, l’analisi dell’andamento degli interventi di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) (fonte INPS con riferimento alle ore autorizzate e non a quelle realmente effettuate), nel periodo gennaio-novembre 2019, riporta un totale di 1.242.701 ore (+9,4%

rispetto al medesimo periodo del 2018; Emilia-Romagna +29,6%, Italia +20,4%).

La cassa integrazione ordinaria in provincia ammonta a 543.220 ore (+5,1% rispetto al 2018), 699.481 di straordinaria (+12,9%) e nessuna ora autorizzata in deroga. La composizione percentuale del monte ore CIG autorizzate in provincia evidenzia un ricorso maggioritario agli interventi straordinari (56,3% del totale), sebbene la composizione e la dinamica delle tipologie di CIG siano

Tav. 2.5.8 ORE DI CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI AUTORIZZATE PER SETTORE E TERRITORIO Periodo: gennaio – novembre 2019 – Territorio Romagna

Forlì-Cesena Rimini Romagna

2019 Inc.%

2019 Var. % 2019 Inc.%

2019 Var. % 2019 Inc.%

2019 Var. %

Agricoltura e Pesca 32.103 3,7 n.d. 0 0,0 0,0 32.103 1,5 n.d.

Estrazione di minerali 1.675 0,2 -58,4 1.017 0,1 -56,0 2.692 0,1 -57,5

Attività manifatturiere 693.172 78,9 -27,4 986.369 79,4 +33,6 1.679.541 79,2 -0,8

Costruzioni 93.506 10,6 -53,4 185.505 14,9 -22,7 279.011 13,2 -36,7

Commercio 55.053 6,3 -27,1 29.103 2,3 -78,4 84.156 4,0 -60,0

Trasporti 3.050 0,3 n.d. 24.664 2,0 n.d. 27.714 1,3 n.d.

Attività immobiliari 0 0,0 0,0 16.043 1,3 -12,0 16.043 0,8 -12,0

Altri servizi pubblici 0 0,0 -100,0 0 0,0 -100,0 0 0,0 -100,0

Totale 878.559 100,0 -29,4 1.242.701 100,0 +9,4 2.121.260 100,0 -10,9

di cui: Ordinaria 565.377 64,4 -13,5 543.220 43,7 +5,1 1.108.597 52,3 -5,3

Straordinaria 313.182 35,6 -47,0 699.481 56,3 +12,9 1.012.663 47,7 -16,4

Fonte: INPS

Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

Rapporto sull’Economia 2019 e scenari 64 Quadro economico della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

anche influenzate dalla riforma della stessa (avvenuta nel 2015). All’interno delle ore autorizzate di CIG straordinaria sono in aumento sia quelle riferite a motivi di riorganizzazione aziendale (+12,8%) sia quelle di solidarietà (+13,2%), ove queste ultime pesano per il 34,2% della tipologia in esame.

Rispetto al totale delle ore di CIG autorizzate in provincia di Rimini nel 2019, il 79,4% ha riguardato imprese del settore manifatturiero (con un aumento del 33,6% rispetto al medesimo periodo del 2018), il 14,9% le costruzioni (-22,7%) e il 2,3% le imprese del commercio (ingrosso e dettaglio, -78,4%).

L’aumento delle ore di CIG totali autorizzate (specialmente quelle straordinarie) è dà interpretare come segnale di rallentamento economico e di difficoltà diffusa delle imprese, derivante principalmente dalla situazione congiunturale del settore manifatturiero; in tale comparto, infatti, aumentano sia le ore di CIG ordinaria (+14,4%) - incremento che potrebbe essere interpretato come transitorio e a rapido rientro -, sia quelle di CIG straordinaria (+51,5%); per questa ultima dinamica, la tendenza denota una situazione di maggiore difficoltà e in parte strutturale17.

17 Si rimanda allo specifico capitolo sull’industria manifatturiera in provincia di Rimini, nella terza sezione del presente Rapporto.

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2.6 I NTERNAZIONALIZZAZIONE

L’internazionalizzazione di un’economia di un determinato territorio è assimilabile al grado di apertura che questa presenta nei confronti degli altri territori. L’internazionalizzazione è, pertanto, un processo strategico e rappresenta un fenomeno che a partire dagli scambi di beni e servizi con l’estero (sia in entrata sia in uscita) costituisce e implementa l’insieme di relazioni commerciali tra Paesi.

Il processo di scambi con altre economie, oltre che alla logica di domanda e offerta (e in particolare al livello di domanda nazionale di beni e a quello della domanda estera di beni nazionali) è improntato sul concetto di vantaggio comparato: si esporta quello che si sa produrre meglio e in modo maggiormente efficiente e si importa quello che non si può produrre o la cui produzione non risulterebbe conveniente svolgere internamente.

Per comprendere il grado di internalizzazione dell’economia della Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), e quindi il suo grado di apertura verso i mercati esteri, occorre prendere in considerazione alcuni indicatori che mettono in relazione il volume degli scambi commerciali e la ricchezza prodotta, espressa in termini di valore aggiunto.

Quando il valore delle esportazioni nette (le esportazioni al netto delle importazioni) è positivo, allora gli scambi con l’estero creano ricchezza che si trasferisce internamente al territorio. Con riferimento al territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), nel 2018 le esportazioni pesano quasi un terzo (il 30,1%) del valore aggiunto totale, mentre il valore degli scambi internazionali è pari al 43,8% della ricchezza generata. Il primo indicatore risulta inferiore al dato medio regionale (44,3%) ma in linea con quello nazionale (29,6%), mentre il secondo appare decisamente inferiore a quello dell’Emilia-Romagna (69,7%) e dell’Italia (55,7%). Considerando, invece, il peso delle esportazioni nette sul valore aggiunto, il territorio Romagna presenta un indice pari al 16,3%, inferiore al dato regionale

Tav. 2.6.1 CONFRONTO TERRITORIALE DEGLI INDICATORI DEL COMMERCIO CON L’ESTERO Gennaio-Dicembre 2018

Tasso di

copertura a Propensione

all’export b Grado di

apertura c Export netto su

Val.agg. d Export pro capite e Italia 1,09|||||||||||||||| 29,6||||||||||||||||||| 56,7|||||||||||||||||| 2,5 || 7.709,2|||||||||||||||

Emilia-Romagna 1,75|||||||||||||||||||||||||| 44,3|||||||||||||||||||||||||||| 69,7||||||||||||||||||||||| 19,0 |||||||||||||||||||| 14.298,1||||||||||||||||||||||||||||

Piacenza 1,07|||||||||||||||| 61,8||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| 119,7|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| 3,9 |||| 18.236,3||||||||||||||||||||||||||||||||||||

Parma 1,59|||||||||||||||||||||||| 44,8|||||||||||||||||||||||||||| 73,0|||||||||||||||||||||||| 16,7 ||||||||||||||||| 14.983,8|||||||||||||||||||||||||||||

Reggio nell'Emilia 2,49|||||||||||||||||||||||||||||||||||||| 62,1|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| 87,1||||||||||||||||||||||||||||| 37,2 |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| 20.183,5||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||

Modena 2,12|||||||||||||||||||||||||||||||| 52,5||||||||||||||||||||||||||||||||| 77,2||||||||||||||||||||||||| 27,7 ||||||||||||||||||||||||||||| 18.383,5||||||||||||||||||||||||||||||||||||

Bologna 1,73|||||||||||||||||||||||||| 39,7||||||||||||||||||||||||| 62,7|||||||||||||||||||| 16,8 |||||||||||||||||| 14.590,4||||||||||||||||||||||||||||

Ferrara 2,62|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| 30,0||||||||||||||||||| 41,4||||||||||||| 18,5 ||||||||||||||||||| 7.462,4||||||||||||||

Ravenna 0,99||||||||||||||| 38,2|||||||||||||||||||||||| 76,9||||||||||||||||||||||||| -0,5 11.324,2||||||||||||||||||||||

Romagna (FC+RN) 2,19||||||||||||||||||||||||||||||||| 30,1||||||||||||||||||| 43,8|||||||||||||| 16,3 ||||||||||||||||| 8.535,0||||||||||||||||

Forlì-Cesena 2,02|||||||||||||||||||||||||||||| 31,8|||||||||||||||||||| 47,5||||||||||||||| 16,0 ||||||||||||||||| 9.315,1||||||||||||||||||

Rimini 2,48||||||||||||||||||||||||||||||||||||| 27,9||||||||||||||||| 39,2||||||||||||| 16,7 ||||||||||||||||| 7.627,0|||||||||||||||

(a) Esportazioni / Importazioni – (b) Esportazioni / Valore Aggiunto 2018 x 100 – (c) (Esportazioni + Importazioni) / Valore Aggiunto 2018 x 100 – (d) (Esportazioni - Importazioni) / Valore Aggiunto 2018 x 100 – (e) Esportazioni / Popolazione residente al 31/12/2018

Fonte: ISTAT (CoeWeb dati provvisori e GeoDemo) e Istituto Tagliacarne Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

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(19,0%) ma ampiamente superiore alla media nazionale (2,5%), dove il valore delle importazione diviene rilevante.

Elaborazioni su dati forniti da Unioncamere Emilia-Romagna estratti dalla banca dati Aida e riferiti all’anno 2018, evidenziano che 198 imprese del territorio Romagna detengono 1.673 filiali all’estero.

In media si contano 8,4 unità locali estere per ogni impresa internazionalizzata. Coerentemente con la natura dei beni esportati e il mix dell’export Romagna, vi sono 76 imprese del settore manifat-turiero cui appartengono il 33,6% delle filiali all’estero. Altri settori con numerose filiali all'estero sono, nell'ordine, le “attività professionali, scientifiche e tecniche” (con il 20,9% del totale delle unità locali estere), le “attività immobiliari” (con il 10,2%), le “attività finanziare e assicurative” e il commercio (entrambi i settori con il 9,9%).

Dall’analisi degli ultimi bilanci depositati, anno 2018 (nostre elaborazioni su dati forniti da Unioncame-re Emilia-Romagna estratti da banca dati Aida), risulta che 244 impUnioncame-rese1 con sede nel territorio Romagna hanno l’azionista di riferimento (proprietà) estero, prevalentemente dell'Albania (11,1%), di San Marino (10,7%), del Regno Unito (9,4%), della Romania (7,8%), della Francia (7,4%), della Cina (6,6%), della Russia (4,9%) e della Germania (4,1%). Osservando il valore della produzione dichiara-to nel 2018 dalle imprese in esame si rileva che quelle di proprietà cinese concorrono alla sua formazione per il 34,3%, quelle francesi per il 16,9% e quelle tedesche per l'11,0%. Pur essendo le più numerose per le imprese con azionista di riferimento dell'Albania e di San Marino si rileva un valore della produzione inferiore all'1,0% del totale. Le imprese a proprietà e controllo prevalentemente estero del territorio Romagna (dati sui bilanci del 2018) sono concentrate per il 25,0% nel settore del commercio, in particolare quello all'ingrosso; seguono le attività manifatturiere (15,2%), le costruzioni (14,8%), l'alloggio e ristorazione (10,2%) e le attività immobiliari (9,8%).

1 Imprese tenute al deposito del bilancio nell’anno di riferimento da non considerarsi come imprese registrate o attive.

Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini Tav. 2.6.2 SETTORI DELLE IMPRESE DELLA ROMAGNA CON FILIALI ALL’ESTERO

Anno 2018

Numero delle imprese con unità locali estere, numero delle Filiali (unità locali estere) e Valore della produzione (milioni di euro) Imprese Filiali Filiali

per impresa

Valore della produzione Numero Inc. % Numero Inc. % Valore Inc. %

A Agricoltura, silvicoltura e pesca 3 1,5 47 2,8 15,7 317,0 3,7

C Attività manifatturiere 76 38,4 562 33,6 7,4 4.248,4 49,7

D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 1 0,5 18 1,1 18,0 232,9 2,7

F Costruzioni 14 7,1 91 5,4 6,5 216,4 2,5

G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e

motocicli 28 14,1 166 9,9 5,9 2.871,3 33,6

H Trasporto e magazzinaggio 1 0,5 10 0,6 10,0 8,0 0,1

I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 1 0,5 3 0,2 3,0 31,6 0,4

J Servizi di informazione e comunicazione 6 3,0 42 2,5 7,0 138,6 1,6

K Attività finanziarie e assicurative 20 10,1 166 9,9 8,3 186,3 2,2

L Attività immobiliari 18 9,1 170 10,2 9,4 28,4 0,3

M Attività professionali, scientifiche e tecniche 25 12,6 349 20,9 14,0 106,1 1,2 N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 4 2,0 35 2,1 8,8 119,2 1,4 R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 1 0,5 14 0,8 14,0 48,8 0,6

Totale 198 100,0 1.673 100,0 8,4 8.552,8 100,0

(Fonte: Elaborazione Unioncamere Emilia-Romagna su banca dati Aida (Estrazione del 7/2/2020) Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

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