• Non ci sono risultati.

La produzione lorda vendibile del 2019: stime preliminari

Nel documento Romagna – Forlì-Cesena e Rimini (pagine 137-145)

L’annata agraria 2019 è stata caratterizzata da un andamento anomalo delle temperature e della pluviometria che oramai, da qualche anno, sta diventando la consuetudine e non più l’eccezione.

I primi mesi dell’anno (gennaio, febbraio e marzo) sono stati caratterizzati da una pressoché totale assenza di precipitazioni (piovose e nevose), con giornate soleggiate e temperature di 3-5 gradi sopra la media. Il mese di aprile 2019 è da ritenersi nella normalità meteorologica, mentre quello di maggio è risultato molto piovoso (con il 50% della pluviometria media annua concentrata nel mese) e freddo, con temperature che hanno impedito qualsiasi operazione agricola e ostacolato i processi di impollinazione. In questo periodo, gli straripamenti di fiumi nel forlivese e nel cesenate hanno prodotto rilevanti allagamenti dei campi coltivati e ingenti danni alle produzioni precoci e agli impianti frutticoli.

I mesi estivi (giugno, luglio e agosto) sono stati caratterizzati da fenomeni estremi quali grandinate e trombe d’aria, molto caldi (specialmente giugno) e con rilevanti ondate di calore. Settembre e ottobre sono risultati molto miti, favorendo la persistenza di problematiche parassitarie; il mese di novembre è stato caratterizzato da elevata intensità di piogge che ha rallentato la preparazione dei letti di semina. Il mese di dicembre è apparso mite e poco piovoso.

Le precipitazioni, nel complesso dei 12 mesi in esame, sono state inferiori del 10,1% alla media climatologica (1981-2010)5, ma con disomogenea distribuzione sia spaziale sia temporale.

Le stime preliminari della produzione lorda vendibile (PLV)6 del 2019, elaborate dall'Ufficio Informazione economica della Camera di commercio della Romagna, riportano un valore assoluto di tale aggregato pari a 522,2 milioni di euro correnti. La variazione percentuale che ne deriva è una

5 CIA Romagna, (2019), Annata agraria 2019, pagg. 25-28, sezione a cura di P. Randi.

6 Tale aggregato economico deriva dall’attività delle imprese agricole provinciali ed è valorizzato ai prezzi alla produzione correnti. La PLV è stata stimata in base ai dati forniti dal Servizio Territoriale Agricoltura, Caccia e Pesca di Forlì-Cesena (Regione Emilia-Romagna), dalla BDN dell’Anagrafe Zootecnica istituita dal Ministero della Salute presso il CSN dell’Istituto "G. Caporale" di Teramo, dal Listino Prezzi della Camera di commercio della Romagna, dai prezzi rilevati da ISMEA e dalle CUN di Borsa merci telematica italiana, nonché per mezzo di alcune valutazioni specifiche da parte degli operatori agricoli e sanitari della provincia (AUSL Romagna, Consorzio agrario, Commissione prezzi ortofrutticoli della Camera di commercio della Romagna).

Tav. 3.2.2 QUANTITÀ E VALORE DEL PESCATO Provincia di Forlì-Cesena

Valori in migliaia di euro correnti

Fonte: CO.FA.C. Ente gestore mercato ittico ingrosso di Cesenatico Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

10.500

2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019

Quantità (q.li)

Rapporto sull’Economia 2019 e scenari 138 Quadro economico della provincia di Forlì-Cesena

riduzione dello 0,3% rispetto alla PLV (definitiva) del 2018 (pari a 523,5 milioni di euro)7. Tale variazione (riferita all’intera PLV) è la combina-zione di una flessione nel corso dei prezzi medi (-3,5%) e di un effetto quantità positivo (+3,4%).

La SAU (superficie agricola utilizzata)8 risulta in aumento (+3,4% rispetto al 2018) (cfr. tavola 3.2.4). La PLV media per ettaro (in produzione) è pari a 10.740 euro.

Il 65,1% della PLV provinciale stimata per il 2019 deriva dal comparto della zootecnia (comprensi-vo delle produzioni animali quali uova, latte e miele), il 15,0% dalle coltivazioni arboree (frutticoltura) e il rimanente 19,9% dalle coltivazioni erbacee (cereali, orticole, industriali e foraggi) (cfr. tavola 3.2.3). Il confronto con i valori consuntivi del 2018 evidenzia una riduzione dell’incidenza del comparto frutticolo, a fronte di una maggior incidenza di quello della zootecnia e di una sostanziale stabilità del comparto delle coltivazioni erbacee (cfr. tavola 3.2.4).

Con riferimento al 2019, le coltivazioni erbacee registrano un aumento della relativa PLV

(+2,7%), dovuta ad un effetto prezzo positivo (+5,5%)9, mentre le quantità prodotte risultano in flessione (-2,6%) (cfr. tavola 3.2.4). La SAU risulta in crescita del 5,1%; la resa media per ettaro riferita a tutta la categoria è sostanzialmente stabile. Stabilità anche per la PLV per ettaro in produzione pari a 2.978 euro.

Scendendo nello specifico delle componenti della categoria, le performance dei cereali per il 2019 sono state positive in termini di PLV (+6,5%), sebbene il prezzo medio di riferimento si rimasto in un intorno di quello del 2018 (-0,7%). La SAU del comparto risulta in lieve aumento (+0,9%), ma si possono osservare ridimensionamenti importanti per frumento duro e granoturco; le quantità prodotte (in termini di peso) sono crescite del 7,3%: le performance del comparto sono state influenzate in modo preponderante dall’effetto quantità che ne ha migliorato anche le rese per ettaro.

Sostanzialmente stabile la PLV delle orticole in pieno campo (-0,5%) con un positivo effetto prezzo (+10,0%), una contestuale contrazione delle quantità (-9,5%) e delle superfici dedicate (-3,1%).

All’interno di tale categoria (cfr. tavola 3.2.4), positiva la performance (in termini di PLV) di fagiolini, lattuga e zucchine; negativa per spinaci e fragole. Analoga la dinamica delle orticole in serra.

L’erba medica (foraggi) ha beneficiato delle piogge di maggio (specialmente le produzioni collinari),

7 La PLV del 2018 è stata rettificata secondo la procedura di revisione a consuntivo esposta nel Quaderno di Statistica Agricoltura (provincia di Forlì-Cesena) ed è da ritenersi definitiva. Le stime della PLV del 2019, di cui al presente paragrafo, invece, si riferiscono alle elaborazioni del 25/2/2020.

8 Si considera la SAU effettiva correlata alla generazione della PLV, per cui al netto di quelle superfici destinate alle produzioni da reimpiegare in azienda (ed esempio con riferimento all’erba medica e al favino, parte dei quali è destinata all’alimentazione degli animali dell’impresa agricola e non al mercato).

9 Si richiama l’attenzione sul fatto che la variazione indicata risulta in parte influenzata da alcuni cambiamenti nelle fonti informative dei prezzi di riferimento, in quanto alcuni prodotti orticoli non sono più quotati nel listino della Camera di commercio della Romagna o hanno presentato discontinuità di quotazione negli anni e sono stati sostituiti dalle quotazioni ISMEA. Trattasi, in ogni modo, di prezzi base alla produzione, calcolati come media delle effettive settimane di quotazione (al netto di IVA e altri contributi).

Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

Tav. 3.2.3 COMPOSIZIONE DELLA PLV PROVINCIALE Provincia di Forlì-Cesena – Anno 2019

Fonte: Servizio Territoriale Agricoltura, Caccia e Pesca di Forlì-Cesena - Regione Emilia-Romagna, AUSL Romagna (Servizi Veterinari di Forlì e di Cesena), BDN dell’Anagrafe Zootecnica istituita dal Ministero della Salute presso il CSN dell’Istituto "G. Caporale" di Teramo, Ufficio Prezzi della Camera di commercio della Romagna, ISMEA, Commissioni Uniche Nazionali (CUN) della Borsa merci telematica italiana (BMTI) Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

Rapporto sull’Economia 2019 e scenari 139 Quadro economico della provincia di Forlì-Cesena

con una quantità raccolta in aumento del 22,3%, e SAU in espansione (+18,8%). La sua PLV è cresciuta di circa un terzo rispetto al 2018, anche grazie al corso dei prezzi medi crescenti (+8,6%).

Le colture erbacee industriali (che comprendono barbabietola, colza e girasole) hanno incre-Tav. 3.2.4 PRODUZIONE LORDA VENDIBILE (PLV) – PROSPETTO RIASSUNTIVO

Provincia di Forlì-Cesena - Dati in migliaia di euro correnti

2019 a 2018 b Incidenza % su totale Variazioni %

2019 2018 PLV Prezzi Quantità SAU

COLTIVAZIONI ERBACEE 103.893 101.120 19,9 19,3% +2,7% +5,5% -2,6% +5,1%

Cereali (di cui:) 15.910 14.934 3,0 2,9 +6,5 -0,7 +7,3 +0,9

Frumento tenero 9.524 8.629 1,8 1,6 +10,4 +0,7 +9,7 +3,6

Orticole in pieno campo (di cui:) 52.877 53.136 10,1 10,2 -0,5 +10,0 -9,5 -3,1

Fagiolino 10.347 9.144 2,0 1,7 +13,2 +55,6 -27,3 -11,5

Spinacio 8.517 8.941 1,6 1,7 -4,7 +8,2 -12,0 -15,9

Lattuga 7.801 7.291 1,5 1,4 +7,0 +11,7 -4,2 -2,6

Zucchine 4.880 4.332 0,9 0,8 +12,7 +10,4 +2,1 -3,6

Fragola in pieno campo 4.775 5.665 0,9 1,1 -15,7 -18,6 +3,5 -7,0

Orticole in serra (di cui:) 3.849 3.863 0,7 0,7 -0,4 +0,6 -1,0 -7,8

fragola in serra 1.680 1.671 0,3 0,3 +0,6 -7,8 +9,1 0,0

Altre erbacee c (di cui:) 29.512 27.518 5,7 5,3 +7,2 +2,3 +4,8 +14,9

Erba medica 7.886 5.935 1,5 1,1 +32,9 +8,6 +22,3 +18,8

Industriali d 1.745 1.668 0,3 0,3 +4,6 +2,3 +2,3 +16,2

COLTIVAZIONI ARBOREE 78.366 90.175 15,0 17,2 -13,1 -13,7 +0,6 -0,6

Pesco 19.920 26.924 3,8 5,1 -26,0 -32,5 +9,6 -2,8

Vite 18.660 22.876 3,6 4,4 -18,4 +7,1 -23,9 -1,7

Albicocche 10.198 11.025 2,0 2,1 -7,5 -40,7 +55,9 +1,1

Actinidia 8.549 5.634 1,6 1,1 +51,7 +46,1 +3,9 +9,4

Mele 5.103 5.728 1,0 1,1 -10,9 -17,8 +8,3 +3,4

Pere 4.762 5.419 0,9 1,0 -12,1 +45,2 -39,5 -0,6

Ciliegie 4.028 3.420 0,8 0,7 +17,8 +32,5 -11,1 0,0

Susine 2.715 3.234 0,5 0,6 -16,0 -26,6 +14,3 +0,9

Loti 1.982 2.125 0,4 0,4 -6,7 -13,8 +8,2 +1,8

Noce 1.494 1.642 0,3 0,3 -9,0 +5,3 -13,5 -1,7

Olivo 955 2.148 0,2 0,4 -55,6 +11,1 -60,0 +0,5

ZOOTECNIA 339.906 332.212 65,1 63,5 +2,3 -3,4 +5,9 +2,3

Carni (di cui:) 245.408 231.929 47,0 44,3 +5,8 -2,7 +8,8

Avicoli (di cui:) 219.345 204.748 42,0 39,1 +7,1 -3,4 +10,9

Pollo da carne 153.275 142.237 29,4 27,2 +7,8 -4,5 +12,8

Pollastre 32.986 32.331 6,3 6,2 +2,0 -1,7 +3,8

Tacchini 30.241 27.084 5,8 5,2 +11,7 +6,8 +4,6

Suini 14.309 13.197 2,7 2,5 +8,4 +1,0 +7,3

Bovini 5.817 6.297 1,1 1,2 -7,6 -0,2 -7,4

Uova 88.208 90.469 16,9 17,3 -2,5 -4,3 +1,9

Miele 3.696 6.976 0,7 1,3 -47,0 -24,4 -29,9

Latte 2.594 2.839 0,5 0,5 -8,6 +1,4 -9,9

TOTALE 522.164 523.508 100,0 100,0 -0,3 -3,5 +3,4 +3,4

(a) Valori stimati (arrotondamento alle migliaia) – (b) Valori a consuntivo definitivi (arrotondamento alle migliaia) – (c) Il raggruppamento comprendono erba medica (intesa come foraggi destinati alla vendita), fiori recisi, funghi coltivati, orticole portaseme – (d) Il raggruppamento comprende colza, girasole e barbabietola

Fonte: Servizio Territoriale Agricoltura, Caccia e Pesca di Forlì-Cesena - Regione Emilia-Romagna, AUSL Romagna (Servizi Veterinari di Forlì e di Cesena), BDN dell’Anagrafe Zootecnica istituita dal Ministero della Salute presso il CSN dell’Istituto "G. Caporale" di Teramo, Ufficio Prezzi della Camera di commercio della Romagna, ISMEA, Commissioni Uniche Nazionali (CUN) della Borsa merci telematica italiana (BMTI)

Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

Rapporto sull’Economia 2019 e scenari 140 Quadro economico della provincia di Forlì-Cesena

mentato la superficie a loro disposizione (+16,2%), con un aumento delle quantità prodotte pari al 2,3% e della PLV (+4,6%). Il corso del prezzo medio è apparso in ripresa (+2,3%) rispetto al 2018.

Nel 2019, le coltivazioni arboree sono state caratterizzate da una contrazione della PLV (-13,1%), per effetto della riduzione del prezzo medio (-13,7%) (cfr. tavola 3.2.4). Le superfici dedicate sono complessivamente in contrazione (-0,6%), con riduzione della resa per ettaro e della PLV per ettaro (pari a 5.700 euro). All’interno del comparto si osserva uno spostamento della SAU dalle produzioni di pesche e nettarine a quelle di actinidia, mele e albicocche, tendenza peraltro in atto da alcuni anni, conseguentemente alla crisi perdurante della frutta estiva.

Per quanto riguarda le produzioni tipiche della provincia di Forlì-Cesena, la PLV di pesche e nettarine (complessivamente pari a 19,9 milioni di euro, il 3,8% della PLV totale) risulta in flessione del 26,0%, per effetto della contrazione dei prezzi medi (-32,5%), che mediamente hanno tracciato livelli non remunerativi dei costi diretti di produzione (inferiori ai 35 euro al quintale, N.d.R.). Le quantità raccolte (in termini di peso) sono in aumento del 9,6%, recuperando in parte quanto perso nel 201810; continua, invece, la riduzione della SAU dedicata a tale produzione (-2,8%). Le rese per ettaro sono quindi rientrate in un intervallo di valori normali (200 quintali/Ha), mentre la PLV per ettaro (pari a 7.200 euro) si è fortemente ridimensionata rispetto all’anno precedente.

Le quantità raccolte di uva sono diminuite del 23,9%, dopo la rilevante performance produttiva della vendemmia 2018 (+36,6% rispetto al dato del 2017, anno in cui le condizioni climatiche di caldo estivo eccessivo ne avevano influenzato negativamente le produzioni); la SAU risulta in diminuzione dell’1,7%. Conseguentemente, la resa per ettaro si è ridimensionata intorno ai 110 quintali/Ha. In seguito alla minore offerta e ad una qualità maggiore (grado alcolico) del prodotto, nel 2019 il prezzo medio ponderato è stimato in aumento del 7,1% rispetto a quello liquidato nel 2018; la PLV risulta quindi in flessione del 18,4% e la PLV per ettaro (in flessione anch’essa) è pari a 3.200 euro.

Con riferimento alle altre produzioni frutticole, le performance sono state positive in termini di PLV per le ciliegie e i kiwi, per la predominanza dell’effetto prezzo; negative le altre produzioni, specialmente pere, mele, albicocche, susine, noce e olivo, con differenti combinazioni degli effetti prezzo e quantità (si veda la tavola 3.2.4). La flessione produttiva di ciliegie, noce e olivo, in particolare, è stata influenzata dalle basse temperature registrate nel mese di maggio 2019 che hanno anche ostacolato l’impollinazione, mentre le pere hanno manifestato fenomeni fisiologici (alternanza di produzione tipica della coltura) e problematiche fitosanitarie (alternaria e cimice asiatica).

La stima della PLV per il comparto della zootecnia (che comprende la produzione di carni e le produzioni animali) risulta in aumento del 2,3%, con un positivo contributo delle quantità (+5,9%) (cfr.

tavola 3.2.4).

Per il 2019 la PLV del comparto delle carni (allevamenti di bovini, suini, ovini, conigli e avicoli) è stimata pari a circa 245,4 milioni di euro (il 47,0% della PLV totale), in aumento del 5,8% rispetto al dato consuntivo del 2018 (cfr. tavola 3.2.4). Determinanti, nell'andamento della PLV delle carni, sono stati i livelli dei consumi anche per l’anno in esame e la maggiore offerta: le quantità prodotte risultano infatti in aumento dell’8,8%, mentre il prezzo medio è in flessione del 2,7%.

La provincia di Forlì-Cesena è una delle aree avicole di maggior rilevanza a livello nazionale e regionale, circa il 60% della PLV avicola dell’Emilia-Romagna (uova escluse) deriva dalle imprese

10 Si richiama l’attenzione sul fatto che il dato statistico riportato identifica la quantità raccolta potenzialmente vendibile. Non sono note, invece, le percentuali di scarto dovute a problemi qualitativi del frutto o a suo deperimento precoce per le problematiche sanitarie di batteriosi e cimice asiatica, particolarmente diffuse nell’anno in esame.

Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

Rapporto sull’Economia 2019 e scenari 141 Quadro economico della provincia di Forlì-Cesena

operanti sul territorio provinciale11, mentre la PLV avicola provinciale (uova escluse) stimata per il 2019 è pari al 42,0% di quella totale agricola (e il 64,5% di quella zootecnica). Secondo le stime dell'Ufficio Informazione economica della Camera di commercio della Romagna, coadiuvato dal Servizio Veterinario dell’AUSL Romagna, le principali produzioni (in termini di peso vivo) sono pollo da carne (79,7% del totale avicolo), tacchini (11,1%), pollastre (5,7%), galline ovaiole (3,4%) e altre produzioni minori (piccioni, faraone, anatre, ecc.). L’intera produzione avicola (comprensiva delle produzioni secondarie di carni ma da intendersi sempre uova escluse N.d.R.), nel 2019 è stimata in aumento del 10,9% rispetto al dato consuntivo del 2018. Nello specifico, con riferimento al comparto avicolo (cfr. tavola 3.2.4), la PLV stimata per il 2019 è pari a 219,3 milioni di euro, in aumento del 7,1% rispetto al dato consuntivo del 2018; l’effetto quantità è positivo (come accennato in precedenza) e prevalente. La PLV collegata al pollo da carne, che costituisce circa i due terzi di quella avicola provinciale, risulta in aumento del 7,8% per effetto dell’aumento delle quantità prodotte (+12,8%). Produzione lorda vendibile in aumento anche per i tacchini (+11,7%), pollastre (+2,0%) e galline ovaiole (da cova e da consumo) (+3,6%).

La produzione di uova (in termini di pezzi, cfr. tavola 3.2.4) è stimata in aumento (+1,9%). Il prezzo medio ponderato per tipologia, invece, risulta in ridimensionamento (-4,3%). Coerentemente, per il 2019 si stima una flessione della PLV pari al 2,5%.

L’allevamento dei bovini da carne costituisce uno degli aspetti di maggior rilievo nella provincia di Forlì-Cesena, sia in termini quantitativi sia qualitativi, essendo incentrato sostanzialmente su due razze specializzate: la Romagnola (in grande prevalenza) e la Limousine. Nello specifico, il comparto bovino nel 2019 ha registrato una flessione delle produzioni (-7,4%) a fronte di una sostanziale stabilità dei prezzo medio ponderato (-0,2%): la PLV del comparto è conseguentemente diminuita del 7,6%.

L’andamento del comparto suinicolo nel 2019 ha manifestato un incremento nella consistenza media dei capi in allevamento e delle produzioni (+7,3%), con un prezzo medio di riferimento della categoria12 in aumento (+1,0%) rispetto al corso del 2018. La PLV del comparto è dunque in crescita dell’8,4%.

Tra le altre produzioni zootecniche, la PLV del latte (vaccino e ovicaprino) è in flessione dell’8,6%, per effetto della riduzione delle quantità prodotte (-9,9%); il corso dei prezzi medi nel 2019 è risultato in recupero (+1,4%) rispetto al livello del 2018, in particolar modo per le dinamiche del latte vaccino.

Nel 2019 si è verificata una consistente riduzione delle produzioni di miele (-29,9%): a causa delle piogge di maggio, non si è raccolto miele di acacia e si sono ridotte le altre tipologie. Prezzo in calo per il potere contrattuale dei competitori esterni. La PLV si è sostanzialmente dimezzata rispetto al dato del 2018.

11 Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato agricoltura, ambiente e sviluppo sostenibile, dati della PLV regionale 2018.

12 La fonte del prezzo medio annuo 2019, calcolato sulle effettive settimane di quotazione, è la Commissione Unica Nazionale (CUN) per i suini della Borsa merci telematica italiana: www.listinicun.it.

3.3 A TTIVITÀ MANIFATTURIERE

Gli ultimi dati ISTAT sul manifatturiero nazionale1, nel 2019 riportano una diminuzione della produzione industriale rispetto all’anno precedente, la prima dal 2014. L’indice della produzione industriale (corretto per gli effetti di calendario) è diminuito in termini tendenziali del 4,3%.

Considerando l’evoluzione congiunturale del 2018, nel 2019 si è registrato un aumento solo nel primo trimestre (al netto dei fattori stagionali), mentre nei successivi si sono avute continue flessioni, con un netto peggioramento nel quarto trimestre. Nel complesso del quarto trimestre 2019, il livello della produzione registra una flessione dell’1,4% rispetto ai tre mesi precedenti.

Nel 2019 (media dei 12 mesi), la produzione è diminuita dell'1,3% sia in termini grezzi sia al netto degli effetti di calendario (nel periodo in esame i giorni lavorativi sono stati i medesimi del 2018). I settori di attività economica che registrano incrementi tendenziali sono la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica (+5,3%), l’industria alimentare (+2,9%) e le altre industrie (+1,1%). Tra i rimanenti settori le maggiori flessioni si registrano nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-9,3%), nella fabbricazione di macchinari (-7,7%) e nel comparto della gomma e plastica (-7,5%).

Dimensione, struttura e imprenditorialità del settore

Con riferimento al 31/12/2019, nel Registro Imprese (banca dati StockView di Infocamere) risultano attive 3.538 imprese manifatturiere in provincia di Forlì-Cesena che rappresentano il 9,7% delle imprese attive totali (mentre a livello regionale e nazionale l’incidenza è pari, rispettivamente, al 10,7% e al 9,3%). In termini di numerosità di imprese attive, il settore appare in flessione (-1,5%

rispetto allo stesso periodo del 2018), in linea con l’andamento regionale (-1,3%) e nazionale (-1,3%) (tavola 3.3.1).

La maggioranza relativa (il 42,8%) delle imprese manifatturiere si è costituita come ditta individuale, in flessione dello 0,7% rispetto al medesimo periodo del 2018. Le altre forme societarie sono rappresentate per il 30,6% da società di capitali, in crescita dello 0,5%, coerentemente con quanto rilevato per tutto il sistema imprenditoriale; per il 25,5% da società di persone, in flessione del 4,8% e per la restante quota da altre forme (in flessione). A livello del settore manifatturiero locale, le società di persone risultano maggiormente incidenti rispetto agli altri territori di riferimento (Emilia-Romagna e Italia); le società di capitali, invece, sono meno diffuse.

1 ISTAT, Produzione industriale (dicembre 2019), Bollettino del 10 febbraio 2020, www.istat.it Tav. 3.3.1 IMPRESE MANIFATTURIERE ATTIVE

Confronti territoriali – Situazione al 31/12/2019

Imprese manifatturiere Var. % 2019/2018 Imprese manifatturiere

ogni 100 imprese Dimensione media (addetti alle imprese)

Italia 479.205 -1,3 9,3 8,5

Emilia-Romagna 42.657 -1,3 10,7 10,9

Forlì-Cesena 3.538 -1,5 9,7 10,6

Fonte: Infocamere (StockView)

Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

Rapporto sull’Economia 2019 e scenari 144 Quadro economico della provincia di Forlì-Cesena

In termini di addetti alle imprese attive, il settore manifatturiero locale incide per circa un quarto (il 24,3%). La dimensione media (addetti alle imprese attive) dell’impresa manifatturiera è pari a 10,6, leggermente inferiore al dato regionale (10,9) e superiore a quello nazionale (8,5). Le imprese con oltre 9 addetti sono il 21,7% del totale e impiegano l’81,1% degli addetti del settore.

L’analisi del settore manifatturiero per la provincia di Forlì-Cesena è articolata nei suoi principali comparti di riferimento (sezioni dei codici Ateco 2007 ISTAT a due cifre, N.d.R.), coerentemente aggregati in base alle specifiche economico-produttive del territorio. Le aggregazioni riportate nel se-guito della trattazione sono quelle impiegate nell’indagine congiunturale del manifatturiero provincia-le, curata dalla Camera di commercio della Romagna (si veda il paragrafo che segue). Dallo schema di analisi sono identificati 9 comparti del manifatturiero locale, così denominati: Alimentare; Confe-zioni; Calzature; Legno; Chimica e plastica; Prodotti in metallo; Macchinari; Mobili; Altre industrie.

La tavola 3.3.2 riporta i comparti del manifatturiero locale in termini di numerosità delle imprese attive e degli addetti alle sedi e ne esplicita le dinamiche che hanno contribuito alla variazione delle imprese nel periodo in esame. I comparti di maggior rilevanza, in base alla numerosità delle imprese, sono, oltre a quello delle “Altre industrie manifatturiere” (che raccoglie circa un quinto delle imprese manifatturiere locali), quello di Prodotti in metallo (19,7% del totale manifatturiero), Macchinari (12,9%), Alimentare (10,8%), Mobili (9,1%) e Confezioni (9,0%). Se si considera la distribuzione degli addetti alle imprese2, invece, i comparti di maggior rilievo risultano quello Alimentare (con il 21,1%

degli addetti del manifatturiero), Prodotti in metallo (16,3%), Macchinari (15,2%) e altre industrie (12,7%). Le imprese di maggior dimensione (valore degli addetti per impresa superiore alla media del settore) si ritrovano nel comparto Alimentare (20,6 addetti alle imprese), Chimica e plastica (19,4), Calzature (16,9) e Macchinari (12,5).

2 Si richiama l’attenzione sul fatto che il dato degli addetti alle imprese, costituendosi come la somma degli addetti totali della sede (comprensiva anche delle sue eventuali localizzazioni), è da intendersi come un parametro dimensionale e non deve essere impiegato per le analisi dell’occupazione.

Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

Tav. 3.3.2 SETTORE MANIFATTURIERO: COMPARTI DI RIFERIMENTO PER LA PROVINCIA IN BASE ALLA CLASSIFICAZIONE ISTAT ATECO2007

Provincia di Forlì-Cesena – Situazione al 31/12/2019 Comparti di riferimento della provincia

di Forlì-Cesena

(tra parentesi le codifiche ISTAT ATECO2007)

Imprese attive Addetti alle

impresea Dimensione media (addetti

per impresa) Numero Inc.% Var.%

2019/2018 Numero Inc.%

Alimentare (C10, 11, 12) 383 10,8 -4,3 7.899 21,1 20,6

Confezioni (C13, 14) 319 9,0 -2,4 1.427 3,8 4,5

Calzature (C15) 226 6,4 -8,1 3.823 10,2 16,9

Legno (C16) 195 5,5 -1,0 1.469 3,9 7,5

Chimica e plastica (C19,20, 21, 22) 164 4,6 0,0 3.178 8,5 19,4

Prodotti in metallo (C24, 25) 696 19,7 -0,9 6.113 16,3 8,8

Macchinari (C26, 27, 28, 29, 30) 456 12,9 -0,4 5.704 15,2 12,5

Mobili (C31) 321 9,1 -1,5 3.072 8,2 9,6

Altre industrie (C17, 18, 23, 32, 33) 778 22,0 +0,8 4.755 12,7 6,1

Totale settore manifatturiero 3.538 100,0 -1,5 37.440 100,0 10,6

(a) Il dato degli addetti alle imprese è da intendersi come un parametro dimensionale e non relativo all’occupazione Fonte: Infocamere (StockView)

Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

Rapporto sull’Economia 2019 e scenari 145 Quadro economico della provincia di Forlì-Cesena

Nel documento Romagna – Forlì-Cesena e Rimini (pagine 137-145)