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Prestiti e Depositi

Nel documento Romagna – Forlì-Cesena e Rimini (pagine 192-195)

L’analisi che segue si basa sulla nuova serie statistica predisposta dalla Banca d’Italia a partire da giugno 2011, con l’entrata nel sistema bancario della Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e l’esclusione delle Istituzioni finanziarie e monetarie (IFM). Si è trattato in sostanza di un nuovo cambiamento, dopo quello avvenuto nel 2010, quando vi era stata l’iscrizione di poste contabili precedentemente stralciate, secondo le disposizioni dei principi contabili internazionali (IAS)5.

Ciò detto, in provincia di Forlì-Cesena, al 31/12/2019, la consistenza dei prestiti6 ammonta a 11.256 milioni di Euro, mentre quella dei depositi7 ammonta a 10.734 milioni di Euro; i prestiti rappresentano l'8,5% del totale dei prestiti regionali (11.256 su 132.831 milioni di euro, sesto posto in regione) mentre i depositi costituiscono il 7,7% del totale dei depositi regionali (10.734 su 139.499 milioni di euro, quinto posto).

Nel confronto con il 31/12/2018 si riscontra una diminuzione dei prestiti bancari del 5,0%, superiore alle variazioni altrettanto negative di Emilia-Romagna (-2,2%) e Italia (-1,9%); aumentano invece i depositi del 4,1%, dato più basso dell'incremento sia regionale (+6,3%) sia nazionale (+4,5%).

Come si evince dalla tavola 3.8.10, la maggior parte dei prestiti viene erogata a favore delle imprese.

Considerando sia le famiglie produttrici (imprese individuali fino a 5 addetti) sia le società non finanziarie (società di capitale e di persone, cooperative, imprese individuali con oltre 5 addetti), si arriva infatti ad un ammontare del credito erogato alle imprese pari al 61,2% dei finanziamenti totali;

nel dettaglio, alla data del 31/12/2019, alle società non finanziarie è stato concesso il 54,6% dei prestiti contro il 6,6% elargito alle famiglie produttrici. A seguire, le famiglie consumatrici (individui o gruppi di individui in qualità di consumatori), a cui spetta il 34,2% dei finanziamenti, mentre quote esigue spettano alle società finanziarie, amministrazioni pubbliche e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie. In merito invece ai depositi, la quota maggiore appartiene alle famiglie consumatrici (70,7 % del totale dei depositi), a cui fanno seguito quelli delle imprese (26,2%, di cui

5 Da giugno 2010 sono stati inclusi tutti i prestiti cartolarizzati, o altrimenti ceduti, che non soddisfano i criteri di cancellazione previsti dai principi contabili internazionali (IAS), in analogia alla redazione dei bilanci. L’applicazione di tali criteri ha comportato la re-iscrizione in bilancio di attività precedentemente cancellate e passività ad esse associate, con conseguente incremento delle serie storiche di prestiti e depositi.

6 Finanziamenti erogati dalle banche sotto forma di: conti correnti, mutui, carte di credito, prestiti contro cessione di stipendio, prestiti personali, leasing finanziario, operazioni di factoring, commercial paper, prestiti su pegno, sconti di annualità e sofferenze; sono esclusi i pronti contro termine attivi.

7 Raccolta effettuata dalle banche sotto forma di: depositi a vista, depositi overnight, conti correnti passivi, depositi con durata prestabilita, depositi rimborsabili con preavviso, certificati di deposito, conti correnti di corrispondenza, depositi cauzionali costituiti da terzi e assegni bancari interni;

sono esclusi i pronti contro termine passivi e gli assegni circolari.

Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini Tav. 3.8.11 PRESTITI E DEPOSITI PER LOCALIZZAZIONE DELLA CLIENTELA

Confronti territoriali - Valori in milioni di euro

PRESTITI DEPOSITI

31/12/2018 31/12/2019 Var. % 31/12/2018 31/12/2019 Var. %

Italia 1.789.520 1.756.111 -1,9 1.776.350 1.856.143 +4,5

Emilia-Romagna 135.759 132.831 -2,2 131.171 139.499 +6,3

Forlì-Cesena 11.844 11.256 -5,0 10.308 10.734 +4,1

Fonte: Banca d'Italia

Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

Rapporto sull’Economia 2019 e scenari 193 Quadro economico della provincia di Forlì-Cesena

20,3% delle società non finanziarie e 5,9% delle famiglie produttrici).

In termini di variazione annua, si riscontra però un calo dei prestiti alle imprese superiore a quello dei prestiti al totale della clientela: -8,9%, con il dato peggiore fatto segnare dalle società non finanziarie rispetto alle famiglie produttrici. In crescita invece i prestiti alle famiglie consumatrici (+2,5%). Diverso il discorso per ciò che riguarda i depositi, dove si verifica un aumento sia di quelli delle imprese (+3,8% considerando sempre le due tipologie) sia di quelli dei consumatori (+4,6%).

Interessante è anche vedere in quale misura siano stati concessi i finanziamenti ai vari settori economici del territorio forlivese-cesenate; tale esamina si può fare prendendo in considerazione i prestiti “vivi” alle imprese, cioè i finanziamenti al netto delle sofferenze (cfr. tavola 3.8.13). In tal senso, si può notare come più della metà dei prestiti vivi (52,4% del totale) siano stati erogati alle imprese del macrosettore dei servizi, con un'incidenza superiore al dato regionale (47,0%) e in linea col dato nazionale (52,8%); a seguire, i finanziamenti all'industria (27,1%), all'agricoltura (11,8%) e all'edilizia (8,7%). Nel confronto con il 2018 si registra una diminuzione dei prestiti “vivi” alle imprese pari a -7,0%, maggiore dei cali che si verificano in Emilia-Romagna (-2,7%) e in Italia (-4,9%); tale decremento caratterizza tutti i settori, soprattutto quelli relativi ai servizi (-9,6%) e alle costruzioni (-6,1%).

L'analisi effettuata sul medio periodo (ultimi 5 anni) è esemplificativa con riferimento, da un lato, alla ristrettezza del credito, dall'altro, all'espansione dei depositi (cfr. grafici 3.8.12 e 3.8.14); infatti, se da

Tav. 3.8.10 PRESTITI E DEPOSITI PER LOCALIZZAZIONE E TIPOLOGIA DELLA CLIENTELA Provincia di Forlì-Cesena - Valori in milioni di euro

PRESTITI DEPOSITI

31/12/2018 31/12/2019 Inc. % 2019 Var. % 31/12/2018 31/12/2019 Inc. % 2019 Var. %

Famiglie produttrici 771 737 6,6 -4,4 591 637 5,9 +7,8

Società non finanziarie 6.788 6.148 54,6 -9,4 2.120 2.178 20,3 +2,7

Società finanziarie diverse da

Istituz. Finanziarie Monetarie 293 283 2,5 -3,4 101 106 1,0 +5,0

Amministrazioni pubbliche 187 188 1,7 +0,5 84 65 0,6 -22,6

Famiglie consumatrici 3.759 3.853 34,2 +2,5 7.260 7.591 70,7 +4,6

Istituzioni senza scopo di

lucro al servizio delle famiglie 35 35 0,3 0,0 125 134 1,2 +7,2

Unità non classificabili e non

classificate 12 12 0,1 0,0 27 23 0,2 -14,8

Totale 11.844 11.256 100,0 -5,0 10.308 10.734 100,0 +4,1

Fonte: Banca d'Italia

Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

Tav. 3.8.13 PRESTITI VIVIa ALLE IMPRESE PER LOCALIZZAZIONE E SETTORE DELLA CLIENTELA Provincia di Forlì-Cesena e confronti territoriali - Valori in milioni di euro

Forlì-Cesena Comp. % 2019 Var. % 2019/2018

2018 2019 FC ER IT FC ER IT

alle imprese agricole 780 746 11,8 7,3 5,8 -4,4 -1,6 -1,5

alle imprese industriali 1.765 1.712 27,1 36,4 31,6 -3,0 -1,1 -2,5

alle imprese edili 587 551 8,7 9,3 9,8 -6,1 -8,4 -11,8

alle imprese dei servizi 3.659 3.308 52,4 47,0 52,8 -9,6 -3,0 -5,3

Totale 6.791 6.317 100,0 100,0 100,0 -7,0 -2,7 -4,9

(a) Prestiti al netto delle Sofferenze Fonte: Banca d'Italia

Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

Rapporto sull’Economia 2019 e scenari 194 Quadro economico della provincia di Forlì-Cesena

una parte si riscontra una diminuzione del trend relativo ai prestiti totali (che passano da 14.155 milioni di euro del 2014 a 11.256 milioni di euro del 2019) e ai prestiti vivi alle imprese (da 8.653 milioni di euro del 2014 a 6.317 milioni di euro del 2019), dall'altro, se si fa eccezione alla stabilità nel 2018, si constata un incremento costante dei depositi (da 9.095 milioni di euro del 2014 a 10.734 milioni di euro del 2019). Tradotto in termini di variazioni percentuali 20192014: -20,5% i prestiti totali, -27,0% i prestiti vivi alle imprese, +18,0% i depositi.

Ora, sulla stretta creditizia (credit crunch) c'è da fare una breve riflessione.

E' chiaro che la crisi finanziaria, scoppiata nel 2007-2008, ha inciso profondamente su questo aspetto; la recessione globale, per colpa, da un lato, dell’eccessivo impiego di strumenti complessi e speculativi e, dall'altro, dell’elevato volume di crediti concessi dalla banche anche a chi non sarebbe stato in grado di rimborsarli, pur avendo lasciato quasi indenni le banche italiane (tradizio-nalmente meno speculative), ha cambiato le stra-tegie bancarie in merito all'offerta creditizia (anche per paura del fallimento)8. In aggiunta, le norme più stringenti per garantire la stabilità bancaria e il controllo dei rischi finanziari, imposte dagli accordi di Basilea, ha portato, nel tempo, ad un ridimen-sionamento del credito (con gravi conseguenze economiche, N.d.R.); la crescente difficoltà da parte di famiglie ed imprese nel far fronte ai debiti contratti con le banche ha poi incrementato il volume dei prestiti cosiddetti “deteriorati” (o sofferenze), cosa che ha costretto le banche a

prendere adeguate contromisure (accantonando, ad esempio, riserve per far fronte ad eventuali perdite), riducendo ulteriormente l'offerta creditizia9. In una recente analisi sul fenomeno, datata settembre 2019, il Centro studi October ha pubblicato un rapporto dove vengono spiegate le principali cause del credit crunch e quali ne sono i Paesi più colpiti (tra i quali c’è ovviamente il nostro); tra i principali motivi che possono portare ad una situazione di stretta creditizia vi sono il rallentamento dell’economia, la scarsa patrimonializzazione delle banche, la concessione di credito a clienti non affidabili e alcune scelte di politica monetaria effettuate delle Banche Centrali di riferimento (come l’innalzamento dei tassi di interesse).

8 Il Sole 24 Ore, “La crisi delle banche italiane spiegata (con parole semplici) a un profano”, pubblicato il 10 aprile 2017 (www.ilsole24ore.com).

9 Fondazione Nazionale dei Commercialisti, “Dinamiche del credito alle PMI e riflessioni operative”, pubblicato il 15 marzo 2017

Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

Tav. 3.8.14 SERIE STORICA DEPOSITI BANCARI Provincia di Forlì-Cesena – Analisi di medio periodo Valori in milioni di euro

Fonte: Infocamere (StockView)

Elaborazione: Camera di commercio della Romagna Tav. 3.8.12 SERIE STORICA PRESTITI BANCARI Provincia di Forlì-Cesena – Analisi di medio periodo Valori in milioni di euro

Fonte: Infocamere (StockView)

Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

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Rapporto sull’Economia 2019 e scenari 195 Quadro economico della provincia di Forlì-Cesena

Nel documento Romagna – Forlì-Cesena e Rimini (pagine 192-195)