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S ERVIZI FINANZIARI

Nel documento Romagna – Forlì-Cesena e Rimini (pagine 187-190)

Rilevazioni sul Turismo

3.8 S ERVIZI FINANZIARI

A livello mondiale la diffusione del coronavirus (COVID-19) ha purtroppo rappresentato uno shock rilevante per le prospettive di crescita delle economie dei vari Paesi. Anche se fondamentalmente di natura temporanea, esso eserciterà un impatto significativo sull'attività economica, in particolare, rallentando la produzione, a causa dell'interruzione delle catene di approvvigionamento, e riducendo la domanda interna ed estera, soprattutto a seguito dell'impatto avverso delle necessarie misure di contenimento; inoltre la maggiore incertezza si ripercuoterà sui piani di spesa e sul relativo finanziamento. L'epidemia ha colpito l'economia mondiale proprio mentre si iniziavano a cogliere i primi segni di una stabilizzazione dell’attività e degli scambi e quando la sottoscrizione della cosiddetta Fase 1 dell’accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina, accompagnata da tagli ai dazi, riduceva l’incertezza; ragion per cui, in un orizzonte di più lungo periodo, la prevista ripresa dell’economia mondiale dovrebbe acquisire una trazione non più che modesta. Anche le prospettive di crescita dell'area euro sono chiaramente orientate al ribasso, condizionate, oltre che dalla diffusione del coronavirus, anche da fattori geopolitici, come il crescente protezionismo e le vulnerabilità nei mercati emergenti; in tale contesto, la BCE ha adottato un insieme di decisioni volte a preservare l'orientamento della politica monetaria e sostenerne la trasmissione all'economia reale.

Al di là delle turbative derivanti dalla diffusione dell’epidemia, ci si attende che la crescita dell’area dell’euro torni a rafforzarsi nel medio termine, sostenuta da condizioni di finanziamento favorevoli, dall’orientamento delle politiche di bilancio nell’area e dalle aspettative di una ripresa dell’attività mondiale; nel medio termine, inoltre, l’inflazione sarà sostenuta dalle misure di politica monetaria della BCE. Tutto ciò si inserisce in un contesto nel quale, nell’anno appena trascorso, le condizioni favorevoli per la raccolta bancaria, da un lato, e la concessione di prestiti, dall’altro, hanno seguitato a sostenere il credito e, di conseguenza, la crescita economica; solo nell’ultimo periodo del 2019 (da fine estate) il credito alle imprese ha registrato un rallentamento mentre i prestiti alle famiglie hanno continuato a mostrare una buona capacità di tenuta1.

In Italia l'attività economica, lievemente cresciuta nel terzo trimestre del 2019, rimarrebbe pressoché stazionaria nel quarto, continuando a risentire soprattutto della debolezza del settore manifatturiero;

nel contesto, le imprese esprimono valutazioni appena più favorevoli sugli ordini e sulla domanda estera, ma continuano a considerare l'incertezza e le tensioni commerciali come fattori che ostacolano la propria attività. Sono proseguiti gli afflussi di capitali dall'estero, con ingenti acquisti di titoli pubblici italiani da parte di investitori esteri; inoltre, il saldo debitorio della Banca d'Italia sul sistema dei pagamenti europeo TARGET2 è significativamente migliorato. L'inflazione risale ma resta molto moderata; alla dinamica dei prezzi contribuiscono soprattutto i servizi, mentre è ancora modesta la crescita dei prezzi dei beni industriali. Dalla metà di ottobre sono saliti i rendimenti dei titoli di Stato e i corsi azionari italiani, riflettendo una tendenza comune ad altri Paesi dell'area dell'euro, mentre non sono aumentati i rendimenti delle obbligazioni emesse dalle banche e dalle società non finanziarie italiane. Il costo del credito è sceso, in modo significativo, per le famiglie, verso le quali la crescita dei prestiti resta solida; questa risulta negativa, invece, per le imprese,

1 Banca Centrale Europea, “Bollettino Economico BCE, n. 2 - 2020”, pubblicato il 26 marzo 2020 (www.bancaditalia.it).

Rapporto sull’Economia 2019 e scenari 188 Quadro economico della provincia di Forlì-Cesena

rispecchiando soprattutto la debolezza della domanda di finanziamenti2.

In tale contesto, per agevolare l'accesso al credito delle imprese, la Legge di Bilancio 2020 ha rifinanziato la "Beni Strumentali - Nuova Sabatini"; trattasi di una legge che da anni agevola l'accesso al credito delle PMI per l'acquisto o l'acquisizione in leasing di nuovi macchinari, impianti, attrezzature, beni strumentali ad uso produttivo, hardware, software e tecnologie digitali, prevedendo allo scopo un contributo a copertura degli interessi sui finanziamenti o leasing finalizzati all'acquisto di tali prodotti. La “Nuova Sabatini” è rafforzata rispetto alle precedenti; infatti, da un lato, viene estesa la maggiorazione del contributo statale dal 30% al 100% per investimenti in beni 4.0 realizzati dalle micro e piccole imprese nel Mezzogiorno, dall’altro, vengono incoraggiati gli investimenti produttivi a basso impatto ambientale (eco-sostenibili) con una maggiorazione del contributo statale del 30% alle PMI rispetto al contributo ordinario.

Infine uno sguardo all’interessante Rapporto Creopay che analizza la situazione del credito al consumo a livello nazionale nel 2019; tale forma di finanziamento, che risulta in crescita, come si rileva anche dai dati della Banca d’Italia (vedi par. dedicato), porta ciascun italiano ad indebitarsi per una cifra che si assesta mediamente sui 380 euro al mese. Per quanto riguarda le motivazioni da cui scaturisce il credito, il 44% si indebita per comprare casa, il 32% lo fa per l' acquisto di beni durevoli (in primis automobili ed elettrodomestici) e l'8% per riuscire a sostenere le spese sanitarie; nel complesso, si registra una prevalenza di prestiti di importo inferiore ai 5 mila euro, che rappresentano ben il 46% del totale.

Analisi delle imprese attive

Secondo i dati del Registro delle Imprese al 31/12/2019, in provincia di Forlì-Cesena si contano 728 sedi di impresa attive del settore Finanziario e Assicurativo (1.165 localizzazioni attive), che costituiscono il 2,0% delle imprese totali provinciali; nel confronto con il 31/12/2018, si registra un calo del 2,5% delle imprese attive (-3,2% le localizzazioni), a differenza dell’incremento sia regionale (+1,0%) sia nazionale (+1,0%).

Come si evince dalla tavola 3.8.1 e dal grafico 3.8.2, le “attività ausiliarie dei servizi finanziari ed

2 Banca d'Italia, “Bollettino Economico, n. 1 - 2020”, pubblicato il 17 gennaio 2020 (www.bancaditalia.it).

Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini Tav. 3.8.1 IMPRESE ATTIVE DEL SETTORE "FINANZIARIO E ASSICURATIVO" PER DIVISIONI E CLASSI Confronti territoriali - Anni 2018 e 2019 (dati al 31/12)

Forlì-Cesena Comp.% 2019a Var % 2019/2018 Dimensione media

2018 2019 FC ER IT FC ER IT FC ER IT

64. Attività di servizi finanziari (escluse le assicurazioni

e i fondi pensione) 113 126 17,3 16,7 14,6 +11,5 +8,7 +9,0 5,7 20,1 20,5

di cui: 64.20 Attività delle società di partecipazione

(holding) 76 92 12,6 11,1 8,8 +21,1 +18,9 +17,3 0,6 1,9 1,6

65. Assicurazioni, riassicurazioni e fondi pensione

(escluse le assicurazioni sociali obbligatorie) 6 6 0,8 0,4 0,5 0,0 -10,0 -4,5 2,3 252,7 76,4 66. Attività ausiliarie dei servizi finanziari e delle attività

assicurative 628 596 81,9 82,9 84,9 -5,1 -0,4 -0,2 1,6 1,7 1,6

di cui: 66.19.2 Attività di promotori e mediatori finanziari 219 213 29,3 31,7 29,8 -2,7 +0,3 +0,3 1,2 1,2 1,2 66.22 Attività di agenti e mediatori di assicurazioni 392 367 50,4 48,8 51,3 -6,4 -0,7 -0,4 1,9 2,0 1,8

Totale 747 728 100,0 100,0 100,0 -2,5 +1,0 +1,0 2,3 5,8 4,7

(a) Classi di attività con incidenza percentuale maggiore o uguale al 5%

Fonte: Infocamere (StockView)

Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

Rapporto sull’Economia 2019 e scenari 189 Quadro economico della provincia di Forlì-Cesena

assicurativi (promotori, mediatori, agenti)” rappre-sentano nettamente la principale divisione eco-nomica, con l'81,9% delle imprese attive del settore (596 unità su 728), con un’incidenza inferiore a quella regionale (82,9%) e nazionale (84,9%); seguono le “attività finanziarie” con il 17,3% delle imprese (126 unità), con un peso maggiore di quello che assumono le stesse in Emilia-Romagna (16,7%) e Italia (14,6%), mentre del tutto residuale sono le attività di “assicu-razioni, riassicurazioni e fondi pensione” (0,8%).

Nello specifico, praticamente la metà delle impre-se attive del impre-settore (50,4%, 367 unità) è rappre-sentato dalla classe “attività di agenti e mediatori di assicurazioni” alla quale segue “attività di pro-motori e mediatori finanziari“ (29,3%, 213 unità).

In merito alla natura giuridica, si nota una netta prevalenza delle imprese individuali (cfr. tavola 3.8.3), con 510 unità attive sulle 728 imprese totali del settore finanziario-assicurativo (70,1%),

dato sostanzialmente in linea con quello regionale (69,9%) e nazionale (69,4%); a seguire, le società di capitale, con 137 imprese (18,8%) e le società di persone, con 71 imprese (9,7%). Da evidenziare l'aumento delle società di capitale, contrariamente alla diminuzione delle altre tipologie, le quali, pur avendo un'incidenza minore rispetto a quella che si riscontra in Emilia-Romagna (20,0%) e Italia (20,0%), sono quelle che, rispetto ai due ambiti territoriali di confronto, registrano la crescita maggiore (+8,7%).

L'analisi effettuata sul medio periodo (ultimi 5 anni) evidenzia un aumento delle imprese attive del settore Finanziario e Assicurativo (in calo evidente solo nell’ultimo anno), che passano dalle 720 unità del 31/12/2014 alle 728 unità del 31/12/2019 (cfr. grafico 3.8.4); la variazione positiva dell'intero periodo risulta pari a +1,1%, inferiore all’incremento regionale (+5,2%) e nazionale (+6,0%) (cfr.

grafico 3.8.5).

Per delineare il quadro dimensionale delle imprese viene utilizzato il dato degli addetti totali alle imprese attive di StockView in rapporto al numero delle imprese attive stesse; in tal senso, i dati riferiti al settore Finanziario e Assicurativo nel suo complesso ci dicono che in provincia di Forlì-Cesena operano prevalentemente imprese di piccole dimensioni. Infatti, al 31 dicembre 2019, in provincia, si rilevano mediamente 2,3 addetti per impresa attiva (5,8 in Emilia-Romagna, 4,7 in Italia);

Tav. 3.8.2 COMPOSIZIONE % PER SETTORE FINANZIARIO E ASSICURATIVO

Provincia di Forlì-Cesena – Anno 2019

Fonte: Infocamere (StockView)

Elaborazione: Camera di commercio della Romagna 17,3%

0,8%

81,9%

64. Attività di servizi finanziari

65. Assicurazioni, riassicurazioni e fondi pensione 66. Attività ausiliarie dei serv. finanz. e delle attiv. assic.

Tav. 3.8.3 IMPRESE ATTIVE DEL SETTORE "FINANZIARIO E ASSICURATIVO" PER CLASSE DI NATURA GIURIDICA Confronti territoriali - Anni 2018 e 2019 (dati al 31/12)

Forlì-Cesena Comp.% 2019 Var % 2019/2018

2018 2019 FC ER IT FC ER IT

Società di capitale 126 137 18,8 20,0 20,0 +8,7 +7,4 +7,6

Società di persone 75 71 9,7 9,5 9,8 -5,3 -3,3 -2,6

Imprese individuali 535 510 70,1 69,9 69,4 -4,7 -0,1 -0,1

Altre forme 11 10 1,4 0,6 0,8 -9,1 -4,8 -4,7

Totale 747 728 100,0 100,0 100,0 -2,5 +1,0 +1,0

Fonte: Infocamere (StockView)

Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

Rapporto sull’Economia 2019 e scenari 190 Quadro economico della provincia di Forlì-Cesena

nel dettaglio, “attività dei servizi finanziari” risulta essere il comparto che impiega mediamente più personale (5,7) rispetto a tutti gli altri.

Nel documento Romagna – Forlì-Cesena e Rimini (pagine 187-190)