2.2. Obbligo di etichettatura degli alimenti prodotti con l’ingegneria genetica nell’Act 120 del Vermont
2.2.6. La causa GMA v Sorrell
Come previsto dal legislatore del Vermont, poco dopo la ratifica dell’Act 120 alcune associazioni rappresentative degli interessi delle industrie alimentari – Grocery Manufacturers Association, Snack Food Association, International Dairy Foods Association e National Association of Manufacturers - intentarono una causa federale contro lo Stato del Vermont richiedendo un’ingiunzione preliminare per bloccare in via cautelativa la riforma prima che divenisse efficace.145 Gli attori sostenevano che l’Act 120 presentasse diversi profili di incostituzionalità affermando che: l’obbligo di disclosure violasse la libertà di parola garantita dal primo emendamento; il circoscritto divieto di utilizzare la dicitura “natural” fosse contrario anch’esso al primo emendamento (e al quinto, in quanto eccessivamente vago); che la legge violasse la dormant
commerce clause e che fosse oggetto di federal preemption da parte di
diverse norme federali. In risposta, il Vermont presentò una domanda di archiviazione (motion to dismiss).
Il giudice della District Court for the District of Vermont, valutando l’obbligo di disclosure alla luce di una rational basis review e richiamando il
144
Il lento protrarsi del confronto fra GMA e stato del Vermont è ben reso da: MMWR, “Food Labeling Litigation in 2016: The Sun Never Sets”, Ahead of the class - a class action defense blog, 2 marzo 2016.
145
Grocery Manufacturers Association, et al. v. William H. Sorrell, et al. Case No. 5:14-cv- 117 (2015).
60 precedente Zauderer, riconobbe che l’Act 120 soddisfaceva i requisiti di un
reasonable relationship test, ravvisando la sussistenza di un nesso fra gli
interessi pubblici protetti dallo Stato – esposti in dettaglio, come visto, in apertura della norma - e la lieve restrizione alla libertà di espressione costituita dalla segnalazione in etichetta.146 Perciò, in relazione a questo punto, il giudice respinse la richiesta di ingiunzione preliminare degli attori.147 Tuttavia, visto il persistere di incertezze circa il livello di scrutiny da applicare – se la rational basis review di Zauderer oppure l’intermediate
scrutiny dell’Hudson test – il magistrato rigettò anche la motion to dismiss
promossa dal Vermont.148
La domanda di archiviazione venne accolta per quanto riguarda l’esistenza di una preemption implicita e per la supposta violazione della commerce
clause (con l’eccezione di alcuni punti relativi all’utilizzo del termine natural). Per quanto riguarda la dicitura “natural” e in merito alla
sussistenza di una preemption esplicita,149 il giudice della District Court si limitò, invece, a negare l’ingiunzione preliminare, respingendo anche la richiesta di archiviazione del Vermont.150
146
Ibidem, p.65: “Because the State has established that Act 120's GE disclosure
requirement is reasonably related to the State's substantial interests, under Zauderer, Act 120's GE disclosure requirement is constitutional.”.
147 Ibidem, p.66: “However, in light of the court's conclusion that Act 120's GE disclosure
requirement is constitutional under Zauderer, there is no aspect of Count One that would entitle Plaintiffs to preliminary injunctive relief.”.
148 Ibidem, p.65: “Nonetheless, because the appropriate level of scrutiny is a contested
question of law and because the factual record is undeveloped, the court does not dismiss Plaintiffs' First Amendment challenge to Act 120's GE disclosure requirement under Zauderer at this time. The State's motion to dismiss the remainder of Count One is thus DENIED WITHOUT PREJUDICE.”.
149
Sebbene la decisione di GMA v. Sorrell risulti sostanzialmente inconcludente per quanto concerne il tema della preemption, la sentenza è stata esaminata nel dettaglio in qualità di “case study” proprio in relazione a tale profilo di legittimità costituzionale in: Catherine M. Sharkey, “States vs. FDA”, The George Washington Law Review, 2015, pp.1630-1635.
150 GMA v. Sorrell, cit., p.84: “For reasons stated above, the court GRANTS IN PART and
DENIES IN PART the State's motion to dismiss. (Doc. 24.) It DISMISSES Count One with respect to Plaintiffs' claim that strict scrutiny applies to Act 120's GE disclosure requirement; it DISMISSES Count Four with respect to Plaintiffs' claims that Act 120 violates the Commerce Clause, with the exception of Plaintiffs' per se challenge to the
61 Per approfondire il tema, vedasi il capitolo sui problemi di costituzionalità legati alle leggi statali (capitolo 3).
Contro questa decisione, i gruppi di produttori alimentari guidati dalla G.M.A. presentarono un ricorso in appello dinanzi alla U.S. Court of Appeals for the Second Circuit;151 ciononostante, in conseguenza del rifiuto opposto dal tribunale di primo grado alla richiesta di bloccare la legge in via cautelativa, questa divenne efficace il 1 luglio 2016.
L’importante vittoria ottenuta dal piccolo stato del Vermont, tuttavia, fu di breve durata: la ratifica da parte del presidente degli Stati Uniti del National Bioengineered Food Disclosure Standard – chiamato “Dark Act” dai suoi detrattori -,152 il 29 luglio 2016, ebbe l’effetto di operare una
federal preemption su tutte le leggi statali che imponevano una
segnalazione dei cibi contenenti OGM.
In conseguenza di ciò, il 2 agosto 2016 William Sorrell, attorney general del Vermont, annunciò che lo Stato non avrebbe più applicato l’Act 120. Venute a mancare le ragioni per portare avanti il processo, il 5 agosto 2016 entrambe le parti si ritirarono volontariamente dalla causa.153
application of Act 120's "natural" restriction to GE manufacturers' nationwide and Internet signage and advertising activities; and it DISMISSES Count Five with respect to Plaintiffs' preemption claims, except their express preemption claims under the FMIA and the PPIA. The court DENIES all remaining aspects of the State's motion to dismiss. With regard to Plaintiffs' claims that have not been dismissed, the court DENIES Plaintiffs' motion for a preliminary injunction.”.
151 Per un utile compendio dei motivi di impugnazione in appello, cfr.: Glenn S. Kerner;
Nilda M. Isidro, “The Ongoing Battle over GMO Labeling”, For The Defense, aprile 2016, pp.42 e 43.
152 Public law 114–216 (29 luglio 2016). 153
Steven Trader, “Vt. Grocery industry agree to drop GMO labeling suit”, Law360, 1 settembre 2016. Consultabile all’indirizzo https://www.law360.com/articles/835423/vt- grocery-industry-agree-to-drop-gmo-labeling-suit
62
Capitolo 3.
Leggi statali in materia di GM food labeling e questioni di legittimità costituzionale: Preemption, Primo emendamento, Dormant commerce
clause
Come visto nel capitolo precedente, le principali associazioni rappresentative degli interessi dei produttori di alimenti statunitensi tentarono - senza successo - di ottenere dalla District Court del distretto del Vermont un’ingiunzione preliminare per bloccare l’efficacia dell’Act 120154 contestandone la legittimità costituzionale.155 Tale azione legale venne considerata da alcuni osservatori156 come una mera anticipazione di una lunga serie di processi che avrebbero presto coinvolto gli Stati dotati di leggi in tema di etichettatura dei cibi GM.
Tuttavia, le dichiarazioni di incostituzionalità non rappresentavano la minaccia principale alla sopravvivenza delle riforme statali, vista la possibilità che, prima o poi, il Congresso approvasse uno dei numerosi progetti di legge volti ad avocare a livello federale la competenza in materia di GM food labeling attraverso la dottrina della federal
preemption (rischio che si concretizzò nel luglio 2016 con l’approvazione
della Public Law 114-216).
Tale istituto verrà esaminato nella prima parte del capitolo, che si occupa di valutare se, al di là della soluzione legislativa adottata nel 2016 dal Congresso, la legislazione federale contenesse già norme che potessero rendere nulle le riforme varate dal Vermont, dal Connecticut e dal Maine.
154 An act relating to the labeling of food produced with genetic engineering, No.120,
2014 Vermont Acts.
155
Grocery Manufacturers Association et al v. Sorrell et al, Case 5:14-cv-117 (2015).
156 Cfr., ad esempio: Ross H. Pifer, “Mandatory Labeling Laws: What Do Recent State
Enactments Portend for the Future of GMOs?”, Penn State Law Review, 2014, pp.789- 812.
63 La seconda parte del capitolo esamina il rapporto fra l’obbligo di trasparenza previsto dalle riforme statali e la protezione costituzionale della libertà di espressione, garantita dal Primo emendamento anche nel caso in cui la “manifestazione del pensiero” abbia un carattere puramente commerciale.
Infine, la terza parte analizza il rapporto fra le norme statali riguardanti l’etichettatura dei cibi prodotti con l’apporto dell’ingegneria genetica e la dottrina costituzionale della dormant commerce clause, in base alla quale i singoli Stati non possono emanare leggi che ostacolino eccessivamente il commercio interstatale. In questo caso si tratta di valutare se gli obiettivi che il Vermont e gli altri Stati si proponevano di raggiungere attraverso queste riforme fossero idonei a giustificare il perturbamento del commercio interstatale provocato dalle nuove regole.