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Iniziative legislative a livello locale e statale; promulgazione di leggi statali in materia di etichettatura obbligatoria degli aliment

2.1. Ri-orientamento dell’opinione pubblica sul tema degli OGM e iniziative legislative a livello locale e statale

2.1.2. Iniziative legislative a livello locale e statale; promulgazione di leggi statali in materia di etichettatura obbligatoria degli aliment

geneticamente modificati

Fino a meno di 10 anni fa, dunque, negli Stati Uniti la questione OGM rappresentava una preoccupazione solamente per i settori più progressisti

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Sulla fiducia nel governo: OECD, “Government at a Glance 2015”, OECD Publishing, 2015. In particolare il primo grafico di pagina 157, i cui dati più recenti, però, risalgono a tre anni fa. http://dx.doi.org/10.1787/gov_glance-2015-en. Sul tema degli OGM esistono numerosi sondaggi; uno dei più noti è: Mellman Group Inc., “Voters Overwhelmingly Support A Labeling Requirement For GE Foods”, 22 marzo 2012.

42 dell’opinione pubblica e per gli agricoltori legati al circuito della produzione di qualità e biologica.

Non a caso il dibattito si affacciò per la prima volta sulla scena nazionale quando, nel 2002, l’Oregon tenne un referendum sulla Ballot Measure 27, una norma che, se approvata, avrebbe imposto la segnalazione in etichetta degli alimenti contenenti ingredienti geneticamente modificati. L’iniziativa venne bocciata con oltre il 70% di preferenze per il no,90 ma, nonostante questo netto fallimento, il dissenso nei confronti delle

commodities GM acquisì forza nella vicina California, specialmente nel

nord e nell’area di San Francisco, fino a sfociare in proposte referendarie locali volte a introdurre divieti di coltivazione degli organismi bioingegnerizzati in diverse contee. La prima consultazione sulla messa al bando dei campi OGM fu indetta il 2 marzo 2004 dalla contea di Mendocino, affacciata sulla cosiddetta lost coast, nel nord dello Stato; la proposta, sostenuta dai viticoltori - legati all’export verso paesi ostili agli OGM - e, in generale, dall’ampia comunità di agricoltori “alternativi”, venne approvata con il 57% dei voti favorevoli e fu quindi promulgata come ordinanza.91 Nello stesso anno, un analogo divieto venne introdotto per via referendaria nella contea di Marin, immediatamente a nord di San Francisco, nella la contea di Santa Cruz, poco a sud della baia, e nella Trinity county, nella California del nord. In quello stesso anno, altre quattro contee californiane - Butte, Humboldt, San Louis Obispo e Sonoma

90 Per maggiori informazioni circa i risultati dei vari referendum, può risultare d’aiuto la

consultazione del sito ballotpedia.org.

https://ballotpedia.org/Oregon_Labeling_of_Genetically- Engineered_Foods,_Measure_27_(2002)

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Mendocino County, California – Code of Ordinances, Title 10 Agriculture, Chapter 15.A - Prohibition On The Propagation, Cultivation, Raising And Growing Of Genetically Modified Organisms In Mendocino County.

43 - indissero dei referendum per proibire la coltivazione degli OGM all’interno dei propri confini, ma i quesiti vennero bocciati dagli elettori.92 Le campagne di opinione che accompagnarono tali iniziative videro movimenti sociali rurali e gruppi di consumatori contrapporsi alle principali aziende biotecnologiche e del settore agroindustriale. Nonostante le posizioni delle associazioni anti OGM venissero bollate come antiscientifiche – ed in parte lo fossero - la geografia dei risultati di queste consultazioni fornisce un chiaro segnale del fatto che, al di là dell’indubbia rilevanza dell’orientamento culturale, le decisioni dei cittadini furono fortemente influenzate da fattori di carattere economico.93 Ciò che appare evidente immediatamente, infatti, è che nessuna delle contee in cui venne approvato il divieto di coltivazione è situata nella Central Valley, la grande pianura dell’entroterra Californiano a vocazione agricola, la California delle arance e delle pesche, la terra promessa verso cui, negli anni ’30, si diressero milioni di agricoltori in rovina alla ricerca di lavoro come braccianti. In quell’area, divisa fra alberi da frutto e coltivazioni a terra, le varietà GM ricoprono un ruolo marginale, ma l’agricoltura è comunque orientata sulla grande produzione di commodities per il mercato all’ingrosso e vede un consistente impiego di input chimici e meccanici. Al contrario, Mendocino e le aree limitrofe alla baia di San Francisco hanno una tradizione pluridecennale di farmers’ markets, agricoltura biologica e piccole aziende specializzate nei prodotti di qualità.

Di nuovo in California, nel 2012, a dieci anni dalla consultazione sulla Measure 27 dell’Oregon, si tenne un referendum su di una proposta di

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In anni più recenti, divieti analoghi furono introdotti in due contee nel sud dell’Oregon (2014) e nell’isola di Big Island, nelle Hawaii (2015); tuttavia, nel 2016, le autorità giudiziarie di entrambi gli Stati dichiararono nulle le rispettive normative.

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La questione della geografia economica del voto viene attentamente analizzata, ad esempio, in questo studio riferito ai risultati della Proposition 37, in cui l’appoggio più deciso al referendum si registrò nelle stesse contee che anni prima avevano introdotto il divieto di coltivazione: John Bovay; Julian M. Alston, “GM Labeling Regulation by Plebiscite: Analysis of Voting on Proposition 37 in California”, Journal of Agricultural and Resource Economics, 2016, pp.161-188.

44 legge – la cosiddetta Proposition 37 – che avrebbe dovuto rendere obbligatoria la segnalazione in etichetta degli alimenti contenenti OGM, pur prevedendo numerose eccezioni per talune categorie di prodotti e per alcune tipologie di esercizi commerciali. Il progetto non venne approvato dagli elettori californiani, ma dette il via ad una serie di iniziative statali in tema di mandatory labelling dei cibi modificati che investì il paese nei tre anni successivi. Si trattò, comunque, di una sconfitta di misura, per circa 350.000 voti di scarto su 12 milioni e mezzo di votanti. Come per i referendum di contenuto analogo che si tennero in altri Stati negli anni successivi, la campagna che precedette la consultazione fu caratterizzata da un pervasivo battage pubblicitario del fronte del No, forte dei finanziamenti milionari di Monsanto, Dupont, Pepsi, GMA e di altre importanti aziende del settore alimentare, del biotech e della chimica. La spesa totale dei sostenitori della proposta fu di 9,2 milioni di dollari, contro i 46 milioni spesi dalla lobby del No.94

Il differente orientamento delle varie contee californiane in merito alla questione OGM, già delineatosi nel 2004 con le numerose iniziative locali finalizzate a vietarne la coltivazione, si manifestò nuovamente nei risultati del referendum del 2012 sulla Proposition 37. In tale occasione si registrò una decisa maggioranza del Sì nelle stesse suddivisioni amministrative che otto anni prima avevano introdotto i divieti – con la sola eccezione di Trinity county, dove prevalse il No -; il Sì vinse anche a San Francisco e, con uno scarto ridotto, a Los Angeles. Risultati importanti per il fronte del No si ebbero invece in tutte le contee della Central Valley.

In uno studio del 2016 contenente una dettagliata analisi del risultato referendario della Proposition 37,95 gli autori notano, oltre alla decisiva

94

Per una veloce consultazione dei dati sui finanziamenti alla campagna referendaria, cfr. https://ballotpedia.org/California_Proposition_37,_Mandatory_Labeling_of_Genetically_ Engineered_Food_(2012)

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Cit.: J. Bovay; J. M. Alston, “GM Labeling Regulation by Plebiscite: Analysis of Voting on Proposition 37 in California”, Journal of Agricultural and Resource Economics, 2016, pp.161-188.

45 importanza della geografia economica, anche una evidente correlazione fra le posizioni pro label e il voto per Obama nel 2012, e altresì una correlazione fra voto per il Sì al referendum, un buon livello di reddito ed un tasso di istruzione elevato. Quest’ultimo dato destò non poca sorpresa negli autori,96 concordi con la linea delle istituzioni federali statunitensi nell’inquadrare le posizioni anti OGM nella categoria delle opinioni anti scienza.

Dopo la Proposition 37 della California, altri referendum sull’etichettatura obbligatoria dei cibi OGM si tennero nello stato di Washington, in Colorado e in Oregon. Tutte queste iniziative risultarono fallimentari, forse anche per la considerevole differenza fra quanto speso nella campagna pre-voto dalle opposte fazioni. Degno di nota è il risultato della consultazione sulla Measure 92 dell’Oregon – tenutosi il 4 novembre 2014 –, che vide il Sì sconfitto con meno di 1000 voti di differenza su 1 milione e mezzo di elettori recatisi alle urne.

Le uniche iniziative politiche di successo furono quelle intraprese da alcuni parlamenti statali senza passare attraverso la consultazione referendaria: leggi sull’etichettatura degli alimenti GM vennero approvate in questo modo nel Connecticut97 e nel Maine,98 ed infine in Vermont, dove, nel 2014, venne promulgato l’Act 120, oggetto di analisi nel prossimo paragrafo.

La peculiarità delle riforme del Connecticut e del Maine è rappresentata dalla presenza di clausole che legano il decorrere dell’efficacia della norma

96

Ibidem, p.180.

97 Il progetto di legge del Connecticut, H.B. No.6527, “An Act Concerning Genetically-

Engineered Food”, venne approvato il 6 marzo 2013 e firmato dal governatore il 25 giugno, divenendo Public Act 13-183.

98 Il ddl H.P. 490 L.D .718 del Maine, “An Act To Protect Maine Food Consumers' Right To

Know about Genetically Engineered Food”, fu approvato il 12 gennaio 2014 e divenne legge senza la firma del governatore (Chapter 436 Public Law). Venne inserito nel Maine Revised Statuses al Titolo 8, Capitolo 565.

46 all’approvazione in altri Stati di leggi dal contenuto simile; la ratio di tali previsioni era quella di evitare che i due piccoli Stati facessero da capofila e quindi venissero subissati di cause legali da parte delle aziende contrarie al labeling degli alimenti bioingegnerizzati.

La norma del Connecticut – in base a quanto previsto nella sezione 3 - sarebbe divenuta efficace quando altri quattro Stati, di cui uno confinante, avessero varato una legge relativa all’obbligo di etichettatura degli alimenti realizzati con l’apporto dell’ingegneria genetica. Era inoltre necessario che, fra tali Stati, quelli collocati nella regione nordest degli USA – incluso dunque il Connecticut stesso – avessero una popolazione complessiva eccedente i 20 milioni di abitanti.99 Di fatto, data la scarsa popolosità del New England, si vincolava l’efficacia della norma all’approvazione di un obbligo di segnalazione dei cibi modificati nello Stato di New York.

La riforma del Maine100 conteneva una trigger clause simile, vincolando l’efficacia delle disposizioni in materia di etichettatura obbligatoria dei GE

foods all’approvazione di leggi sul mandatory labeling in 5 Stati – incluso il

Maine – con una popolazione totale di almeno 20 milioni. Mancava dunque il vincolo dello stato confinante e dei 20 milioni di abitanti nei soli Stati del nordest. Tuttavia, la sezione successiva stabiliva che, se tali

99 Public Act 13-183 (Connecticut), sezione 3: “(a) On October first following the date the

Commissioner of Consumer Protection recognizes the occurrence of both of the following: (1) Four states, not including this state, enact a mandatory labeling law for genetically engineered foods that is consistent with the provisions of this subsection, provided one such state borders Connecticut; and (2) the aggregate population of such states located in the northeast region of the United States that have enacted a mandatory labeling law for genetically-engineered foods that is consistent with this subsection exceed twenty million based on 2010 census figures, (…)”.

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H.P.490 L.D.718, sezione 2 (non codificata nel Maine Revised Statuses): “The

Commissioner of Agriculture, Conservation and Forestry shall monitor legislative activities in other states and certify to the Secretary of State and the Revisor of Statutes when legislation substantially similar to this Act has been adopted in at least 5 other states or in a state or states with a population or combined population of at least 20,000,000. Those sections of this Act that enact the Maine Revised Statutes, Title 22, chapter 565 take effect 30 days after the date of the commissioner's certification. If no certification has been made by the commissioner pursuant to this section by January 1, 2023, this Act is repealed on that date.”.

47 condizioni non si fossero verificate entro il 1 gennaio del 2018, la legge sarebbe stata revocata; tale termine venne successivamente esteso, con un emendamento, al 1 gennaio 2022.101

A causa di tali trigger clauses e dell’approvazione nel luglio 2016 della legge federale Public Law 114-216, l’unica norma statale sul GMO labeling che sia mai divenuta efficace fu l’Act 120 del Vermont.

2.2. Obbligo di etichettatura degli alimenti prodotti con l’ingegneria