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Modalità di adempimento all’obbligo di disclosure e criticità legate al codice a barre

4.3. Obbligo di disclosure

4.3.4. Modalità di adempimento all’obbligo di disclosure e criticità legate al codice a barre

Come già accennato, lo statute consente al produttore di scegliere fra diverse modalità di segnalazione, alcune delle quali, a parere di numerosi commentatori,315 caratterizzate da una certa opacità.

La disclosure può consistere in una didascalia, in un simbolo, oppure in un link “elettronico o digitale”.316 La legge prescrive altresì che l’USDA

313

7 U.S. Code § 1639c (c)

314

Vedasi: Stephanie Resnik, “Both Houses of Congress Pass S.764 Establishing the National Bioengineering Food Disclosure Standard, Which Would Immediately Preempt Key Parts of the Vermont GMO Labeling Law”, Covington Alert, pp.4 e 5, 15 luglio 2017. Del medesimo parere anche Robin Kundis Craig, “Labeling Genetically-Engineered Foods: An Update from One of the Front Lines of Federalism”, University of Utah College of Law Research Paper No.198, p.44, 2017 (cit.). Qualora si volesse consultare questo articolo, si ricordi che in esso è ripetuto numerose volte un refuso: l’autrice si riferisce erroneamente alla Public Law 114-216 utilizzando il termine “SAFLA”, l’acronimo che invece designa il

bill H.R. 1599.

315

Vedasi, ad esempio, questo articolo tratto da una rivista divulgativa che si occupa del rapporto fra legge e scienza: Aleszu Bajak, “Will QR Codes for GM Food Reveal Information — or Conceal it?”, Undark.org, 5 agosto 2016.

111 provveda a definire delle alternative ragionevoli per la segnalazione dei cibi modificati contenuti in pacchetti piccoli o molto piccoli;317 inoltre, consente agli “small food manufacturers” di riportare sulla confezione un numero telefonico accompagnato da una dicitura318 quale “Call for more

informations”319 in alternativa alle modalità di disclosure

summenzionate.320

Per quanto riguarda il link elettronico, la norma stabilisce espressamente che esso deve rinviare – attraverso un URL - direttamente all’informazione relativa alla bioingegnerizzazione dell’alimento,321 cioè deve fornire un collegamento ad una pagina internet in cui viene riportata in maniera chiara ed evidente tale informazione (mentre non è consentito il collegamento digitale che rimandi genericamente ad un sito internet, all’interno del quale il consumatore dovrebbe poi cercare l’informazione).322 Il link può consistere in un codice da scannerizzare – come, ad esempio, un QR Code - accompagnato da una dicitura quale

“Scan here for more food informations”,323 e deve avere una dimensione tale da poter essere letto agevolmente dalle apparecchiature elettroniche.324

Come sottolineato entusiasticamente dalla presidentessa della Grocery Manufacturers Association prima ancora che l’S764 divenisse legge, l’opzione che consente ai produttori di effettuare la disclosure circa

316

7 U.S. Code § 1639b (b) (2) (D)

317 7 U.S. Code § 1639b (b) (2) (E) 318

7 U.S. Code § 1639b (b) (2) (F) (ii) (I)

319

7 U.S. Code § 1639b (d) (1) (B)

320

Può risultare utile come guida per orientarsi nel gran numero di disposizioni relative alle modalità di disclosure: Veronica Colas, “Voluntary and Mandatory Claims About Foods and Genetic Engineering”, Food And Drug Law Institute, gennaio 2017 (v. in particolare p.3).

321 7 U.S. Code § 1639b (b) (2) (D) 322

7 U.S. Code § 1639b (d) (2)

323

7 U.S. Code § 1639b (d) (1) (A)

112 l’eventuale contenuto biotecnologico del prodotto per mezzo di un QR Code si sposa perfettamente con il sistema di etichettatura volontaria basato sul codice SmartLabel™ brevettato dalla GMA - “The disclosure

requirement in the Senate legislation is consistent with the new reality: shoppers want more information about their food than is ever possible to provide on a label. That’s why GMA created the innovative SmartLabel™ technology initiative.” -325 cui dal 2015 aderiscono decine di aziende afferenti a tale gruppo, con varie centinaia di prodotti già “etichettati” in tal modo a giugno 2016.326

La possibilità di riportare indirizzi elettronici o codici digitali anziché una chiara dicitura sulla confezione della merce rappresenta uno dei punti della riforma maggiormente criticati, in quanto considerato dai gruppi pro-

labeling come un escamotage per rendere meno immediato l’accesso

all’informazione, non più fatta oggetto di una segnalazione vera e propria ma solamente resa disponibile ai soggetti interessati, oltre che dotati degli strumenti tecnologici e delle capacità necessarie ad effettuare lo scan – cosa non scontata per gli anziani, o per chi vive nelle aree del paese più arretrate economicamente.327

325

Cfr., Pamela G. Bailey, lettera di supporto della Grocery Manufacturers Association al ddl S764, 23 giugno 2016, cit..

326 Ivi: “Over 35 companies already are committed to the SmartLabel initiative, and by

mid-June, more than 500 products are using SmartLabel™ and are listed on the SmartLabel.org website. Thousands more products are likely to be added in the next several weeks. By the end of 2017, projections are that over 34,000 products will to be using SmartLabel™. This includes 22,000 products disclosing information about genetically modified ingredients and 6,500 personal care, household and pet care products.”.

327 Per una opinione di questo tipo, si veda, ad esempio, la lettera inviata dalla ONG

Consumers Union al Senato: Jean Halloran, Consumers Union letter to US Senate in opposition of S.764 to preempt state GMO labeling laws, 1 luglio 2016: “(…) S.764 allows

companies to employ methods of disclosure that are difficult to use, and are not available to all consumers. In particular, scanning a QR code may not be feasible for numerous consumers who are unfamiliar with the technology or who lack a smartphone, as three out of four older Americans and about half of rural residents do. (…) As QR codes are already used for many purposes on packages, their presence is not a flag – it does not constitute a de facto indication that a product contains GMOs. Consumers express a clear preference for labels visible to the naked eye.(…)”. A tale lettera si fa riferimento, ad

113 Quasi ad anticipare tali critiche, la riforma dispone che, entro il 29 luglio 2017, il Segretario all’Agricoltura conduca uno studio sull’eventualità che i sistemi elettronici di disclosure possano di fatto costituire delle barriere tecnologiche suscettibili di ostacolare l’effettiva fruizione delle informazioni da parte del consumatore.328

Infine, al di là delle difficoltà pratiche legate all’utilizzo di queste tecnologie, la FDA rileva l’esistenza di una discrepanza fra le sue norme, che impongono di riportare le informazioni circa il contenuto degli alimenti nel label, cioè sulla confezione, e la 114-216 che consente di stampigliarvi un semplice link o un QR Code.329