• Non ci sono risultati.

3.3. Dottrina della dormant commerce clause

3.3.2. Primo test

a) Innanzitutto, sulla scorta della sentenza Brown-Forman v. N.Y. State Liquor Authority del 1986,252 le corti dichiarano nulle, senza compiere ulteriori approfondimenti, le leggi che ostacolano il commercio inter- statale o che discriminano apertamente gli operatori commerciali extra- statali a vantaggio di quelli locali.253 Secondo la giurisprudenza della Corte Suprema, si configura una evidente discriminazione quando lo statute distingue fra le merci prodotte nello Stato e quelle provenienti da “fuori”. In un caso del 1994, ad esempio, essa bocciò una norma del Massachussets che introduceva un’imposta sul latte e allo stesso tempo garantiva dei sussidi ai produttori del luogo ritenendo che ciò equivalesse a tassare solo il latte preveniente da altri Stati.254 Mentre, in un altro caso, la Corte Suprema riconobbe la natura non protezionistica di una legge del Minnesota che vietava la vendita di latte in contenitori di plastica poiché essa non faceva discriminazioni in base alla provenienza dello stesso.255 b) Allo stesso modo, sono dichiarate nulle senza che siano effettuati ulteriori approfondimenti anche le leggi che, pur apparentemente neutrali, hanno l’effetto di favorire gli interessi economici interni allo Stato a detrimento di quelli esterni.256 Ciò che qui rileva ai fini del giudizio di costituzionalità, secondo la Corte Suprema,257 è se la norma abbia come conseguenza pratica quella di proteggere le imprese locali dalla concorrenza di quelle provenienti da altri Stati. Nel caso Hunt v.

252 Brown-Forman Distillers Corporation v. New York State Liquor Authority, 476 U.S.

573 (1986).

253

Ibidem, p.579: “When a state statute directly regulates or discriminates against

interstate commerce, or when its effect is to favor in-state economic interests over out-of- state interests, we have generally struck down the statute without further inquiry.”

254

West Lynn Creamery, Inc. v. Healy, 512 U.S. 186 (1994).

255

Minnesota v. Clover Leaf Creamery Co., 449 U.S. 456 (1981).

256 Cfr. il passaggio citato supra, tratto da Brown-Forman Distillers Corporation v. New

York State Liquor Authority, cit., p.579.

257

Vedasi, ad esempio, C&A Carbone, Inc. v. Town of Clarkstown, New York, 511 U.S. 383 (1994), pp.390, 391.

92 Washington State Apple Advertising Commission,258 ad esempio, la Corte bocciò uno statute della North Carolina che vietava di vendere mele fornendo nell’etichetta maggiori informazioni rispetto a quelle previste nelle linee guida del ministero dell’agricoltura - però consentendo di non riportare neppure quelle -, dal momento che ritenne che la vera finalità della norma fosse quella di favorire i produttori locali rendendo non riconoscibili al consumatore le mele coltivate nello stato di Washington, di qualità migliore rispetto alle loro.

c) Infine, vengono dichiarate incostituzionali anche le leggi che, pur non avendo mire protezionistiche, di fatto finiscono col regolamentare condotte interamente esterne allo Stato.259 Nel decidere Brown-Forman, la Corte Suprema - facendo riferimento a un caso molto simile affrontato dal 2nd Circuit qualche anno prima260 - ritenne che il divieto posto dallo Stato di New York ai distributori di liquori di applicare all’interno dello Stato prezzi più alti di quelli praticati al di fuori dello stesso fosse in contrasto con la dormant commerce clause poiché in pratica questa prescrizione finiva per vincolare i prezzi degli alcolici in tutta la nazione.

Nel caso di un giudizio di costituzionalità basato sulla dormant commerce

clause, gli statutes in materia di etichettatura degli alimenti contenenti

OGM avrebbero superato senza problemi questo primo livello di esame. a) Innanzi tutto l’Act 120 e le leggi analoghe non prospettano alcuna discriminazione evidente, dal momento che non prevedono distinzioni a

258

Hunt v. Washington State Apple Advertising Commission, 432 U.S. 333 (1977).

259

Ibidem, pp.581 e 582: “The Court of Appeals (…) concluded that the Connecticut statute made it impossible for a brewer to lower its price in a bordering State in response to market conditions, so long as it had a higher posted price in effect in Connecticut. By so doing, the statute "regulate[d] conduct occurring wholly outside the state," 692 F.2d at 279, and thereby violated the Commerce Clause.(…) We agree with appellant and with the Healy court that a "prospective" statute such as Connecticut's beer affirmation statute, or New York's liquor affirmation statute, regulates out-of-state transactions in violation of the Commerce Clause.”.

93 seconda dell’origine geografica dei prodotti alimentari: sul punto, un utile riferimento è rappresentato dal caso Gerace, deciso nel 1985 dal 2nd Circuit,261 in cui la corte dichiarò costituzionale una legge dello stato di New York che imponeva l’obbligo di indicare in etichetta se un alimento contenesse un surrogato caseario anziché del vero formaggio in virtù del fatto che la previsione colpiva tanto i produttori extra-statali quanto quelli interni.

b) Oltre a non presentare discriminazioni palesi, difficilmente tali leggi possono considerarsi protezionistiche, visto che non escludono l’accesso al mercato interno agli alimenti prodotti fuori dallo Stato né maggiorano il loro costo rispetto ai prodotti locali, mentre i vantaggi e gli svantaggi dell’indicare l’eventuale presenza di OGM investono tutte le imprese del settore a prescindere dalla loro localizzazione geografica.

c) Infine, tali leggi disciplinano esclusivamente l’etichettatura degli alimenti venduti all’interno dello Stato interessato e non hanno l’effetto di regolare le condotte che avvengono al di fuori dello stesso. Le imprese sono libere di continuare a non indicare la presenza di OGM nei prodotti venduti in Stati che non prevedono tale obbligo e, qualora preferiscano non adeguarsi al nuovo standard, possono abbandonare i mercati dove esso vige.