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CAPITOLO IV. L’affermazione del movimento socialista

4.4 Il Circolo di Studi sociali

L'intenzione di emancipare culturalmente la classe operaia e diffondere il verbo socialista si fece sentire già nelle riunioni del direttivo della Confederazione operaia. Nell'occasione erano stati presi degli accordi con alcuni professori per delle conferenze, su temi non specificati, a cui si oppose il Consiglio scolastico del Comune, vista la mancata registrazione dell'associazione152. Dall'altro lato, la proposta di invitare Amedeo Costa per una conferenza fu bocciata per mancanza di fondi, mentre Lajos Domokos non risulta riuscì a tenere l'auspicata conferenza di propaganda153. La

147 DARi-22, Magistrato civico, Anno 1909, F9, N.9325, Rapporto del commandante Ormai alla Sezione di Pubblica Sicurezza, Fiume, 18 aprile 1909.

148 DARi- 536, Anagrafska zbirka, Scheda personale di Schneider Rodolfo del fu Giovanni, nato a Zara nel 1863. 149 Da Fiume, in "Il Proletario", 17 agosto 1904, pp. 2-3.

150 Corriere di Fiume. La nave-Scuola Möve, in "Il Proletario", 3 ottobre 1904, p. 2. 151 Corriere di Fiume, il "La Terra d'Istria", 14 gennaio 1905, p. 2.

152 I. Krota i I. Zurak, Zapisnici skupština Radničkog saveza za Rijeku (II. dio), cit., p. 118.

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Confederazione, per i motivi economici e legali, non era stata in grado di assumersi questo

importante compito e lo scioglimento dell'associazione aveva arrecato così un danno anche a iniziative meno apertamente politiche.

Persisteva però la volontà, tra i socialisti fiumani, di conferire un ruolo centrale alla cultura e all'istruzione per la diffusione dei valori socialisti. Questa concezione prendeva a modello il progetto didattico della socialdemocrazia austro-tedesca e tedesca, ripresa dalla socialdemocrazia triestina e dal movimento socialista italiano: l'emancipazione culturale, il consolidamento scientifico del socialismo e la lotta per i diritti sociali e politici154. Tuttavia, soltanto dopo la fondazione della Cooperativa di consumo, il consolidarsi dell'organizzazione per mano di Stupicich e la prima festa pubblica del Primo maggio fu possibile fondare il Circolo di Studi sociali.

La tempistica della creazione del Circolo, dettata dallo sviluppo dell'organizzazione socialista fiumana, coincideva con lo sviluppo di istituzioni analoghe nel resto dei territori costieri di lingua italiana della Cisleitania. Il precursore dei circoli di studi sociali era stato quello triestino, fondato nel lontano 1899155, ma il modello del circolo iniziava a essere utlizzato soltanto a partire dal 1903, prima nelle maggiori città, Pola (1903)156 e Zara (1904)157 e, più tardi, in città con popolazione minore, Albona (1905) e Rovigno (1909)158. Argomento ancora da studiare rimangono le figure dei fondatori e le cariche direttive dei diversi circoli di studi sociali che potrebbero far emergere la presenza di legami famigliari intercorsi tra i socialisti delle città adriatiche o l'importanza di singoli individui nella diffusione dell'ideologia159.

Nel caso fiumano, "Il Lavoratore" di Trieste riportava a marzo la notizia del progetto di costituire a Fiume un circolo di studi sociali, a cui molto operai avevano aderito, e dell'imminente adunanza costitutiva160. Tuttavia, soltanto successivamente alle celebrazioni del Primo maggio il Circolo inizia a prendere forma. Il comitato organizzatore della festa pubblicò nei giornali locali il resoconto degli introiti e delle spese effettuate, da cui risultava un avanzo di 143 corone, depositate

skupština Radničkog saveza za Rijeku (II. dio), cit., p. 124.

154 Sabine Rutar, Istruzione ed emancipazione: i circoli culturali socialdemocratici italiani e sloveni nella Trieste

asburgica (1899-1914), in “Qualestoria”, numero 2, dicembre 2001, pp. 99-100.

155 G. Piemontese, Il movimento operaio a Trieste, cit., pp. 183-190.

156 Circolo di Studi sociali, in "Il Giornaletto", Pola, 18 gennaio 1903, p. 1 e Circolo di Studi sociali, in "Il Giornaletto", Pola, 24 gennaio 1903, p. 1.

157 Dall'inventario dell'Archivio di Stato di Zara risulta registrata l'associazione Circolo di Studi sociali, Državni Arhiv u Zadru-543, Pokrajinska Uprava, Vlada / Namjesništvo za Dalmaciju, Društva u Dalmaciji, Krug društvenih nauka (1904.–1905.), vedi http://dazd.hr/vodic/dazd-0543/. I lavori sul movimento operaio in Dalmazia non hanno preso in considerazione il Circolo.

158 Bruno Dobrić, Čitaonice i čitaonički pokret, in Miroslav Bertoša i Robert Matijašić (urednici), Istarska

enciklopedija, Leksikografski zavod Miroslav Krleža, Zagreb, 2005, p. 160. Riferisce queste date per Albona e

Rovigno, mentre sbaglia la data per Pola.

159 A titolo d'esempio, i due fratelli Samuele e Giuseppe Mayländer erano, il primo, membro della direzione del Circolo di Studi sociali di Fiume, mentre il secondo, membro della direzione di quello polesano. Il Congresso del

Circolo di Studi sociali, in "Il Proletario", 20 febbraio 1904, p. 3.

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presso una banca locale, da destinare al neocostituito Circolo di studi sociali161. Il Circolo di studi sociali, nonostante fosse designato come neocostituito, non esisteva ancora formalmente ma dovettero passare altri due mesi prima della sua effettiva costituzione. Dalla stampa traspaiono, da parte dei lettori, richieste di delucidazioni in merito al futuro del circolo, considerazioni sull'importanza dello stesso come palestra per l'educazione della coscienza dei lavoratori ed espressioni di interesse per lo studio della sociologia162. Veniva giustamente lamentata l'apatia del comitato e la lentezza nell'organizzarsi, come dimostrano i due rimandi della seduta costitutiva, per il limitato numero di partecipanti163, tenutasi appena due mesi dopo la giornata del Primo maggio164. Alla seduta del 2 luglio 1903, sotto la presidenza di Pietro Stupicich ed Edoardo Cozzi, presero parte una quarantina di soci, si svolsero le discussioni riguardanti lo statuto sociale e furono nominati i membri della direzione provvisoria incaricata di reggere la società sino all'approvazione delle statuto da parte dell'autorità165. Iniziò allora un iter burocratico, come risulta dai documenti conservati nel fondo del Magistrato civico, destinato a concludersi con l'approvazione del circolo solamente nel novembre dell'anno seguente. Gli statuti furono approvati solo dopo successive modifiche richieste dal Ministero dell'Interno e avvenute nei congressi di marzo, agosto e settembre 1904. Gli statuti per la prima volta non furono approvati per motivi prettamente tecnici (necessità di cambiare la denominazione del circolo in lingua ungherese, scegliere a chi devolvere i fondi in caso di scioglimento della società, ecc...) e per la modifica dell'articolo 4 dello Statuto166. L'articolo 4 risultò il punto più problematico nei successivi scambi di lettere tra le istituzioni; questo definiva i soci del sodalizio, categoria che i promotori del Circolo volevano molto più estesa di quanto permetteva la legge. Tra i documenti del Circolo non è reperibile l'originale dello Statuto, dunque non è possibile stabilire la formula utilizzata dai promotori, ma è certo che per registrarsi alla fine dovettero cedere alla richiesta delle autorità e limitare l'affiliazione ai soli cittadini ungarici con più di 18 anni di età. Preme sottolineare questo aspetto perché indica che la direzione del Circolo di studi sociali considerava gli operai provenienti da diverse parti della Monarchia, ma anche dall'Italia, parte integrante del proprio raggio d'azione. Anzi, non bisogna dimenticare che tra i dodici membri della direzione provvisoria vi erano almeno quattro originari dalla Cisleitania167 e lo

161 Per il circolo di studi sociali, in “La Voce del popolo”, Fiume, 8 maggio 1903, p. 2.

162 E il Circolo di studi sociali?, in "Il Popolo", 18 maggio 1903, p. 1; Una domanda, in "Il Popolo", 6 giugno 1903, p.1 e Il circolo di studi sociali, in "Il Popolo", 7 giugno 1903, p. 1.

163 Circolo di studi sociali, in “La Voce del popolo”, Fiume, 27 giugno 1903, p. 2 e Per il Circolo di studi sociali, in “La Voce del popolo”, Fiume 29 giugno 1903, p. 2.

164 Per la costituzione del circolo di studi sociali, in “La Voce del popolo”, Fiume, 1 luglio 1903, p. 1. 165 Circolo di studi sociali, in “La Bilancia”, Fiume, 3 luglio 1903, p.2.

166 DARi-22, Magistrato civico, Anno 1903, F19, Circolo di Studi sociali e DARi-7, Regio Governo, Atti generali, Anno 1904, Busta 219, I-3-18, Egylesek, sàrsulatok, Iktatò szàm 6367, Fiumei kiraly kormanyzo 28. XII. 1903, A fiumei tarsadalom tudomannyok korenek alapszabaljan.

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stesso presidente Stupicich era diventato suddito ungarico soltanto recentemente168.

Lo scopo della società, analogo agli altri circoli di studi sociali adriatici169, era diffondere la cultura con lo studio delle scienze in generale e della scienza economico-politica in particolare mediante conferenze pubbliche, letture, discussioni, l'istituzione di una biblioteca circolante, un circolo di lettura, corsi di lingue e letteratura, escursioni e trattenimenti sociali170. Fin dall'inizio il Circolo aveva proposto alla cittadinanza di donare libri o denaro per istituire una biblioteca circolante, su modello del Circolo di lettura171, ma a quanto sembra questa iniziativa non riscontrò un esito particolarmente favorevole. Nel 1909 diversi personaggi dell'ambiente socialista e altri benefattori anonimi, dietro richiesta del Circolo172, donarono una notevole quantità di volumi di carattere socialista e soprattutto educativo alla biblioteca sociale173. A distanza di due anni, però, un militante lamentava lo stato di trascuratezza della biblioteca circolante, la mancanza di testi ed opuscoli moderni di carattere sociologico174, mentre il circolo organizzava lo stesso anno un trattenimento di drammatica per il fondo della biblioteca175.

Furono dunque le conferenze a essere il perno dell'attività del circolo. A differenza del caso triestino, non è disponibile un elenco delle conferenze nel fondo della polizia fiumana, tuttavia, dalle informazioni raccolte dalla stampa d'epoca, risulta evidentemente un numero molto più ridotto rispetto alle quasi cinquecento conferenze organizzata del circolo triestino fino al 1914176.

Il Circolo di studi sociali fu inaugurato con una conferenza pubblica al Teatro Fenice alla presenza di numeroso pubblico177. A solennizzare l'inaugurazione fu chiamato dapprima Edmondo De Amicis, il quale per motivi personali declinò l'invito, per cui gli organizzatori ripiegarono su

per Giuseppe Jakin e Francesco Widmar.

168 Nuovo cittadino, in "La Bilancia", 19 aprile 1902, p. 2.

169 Si veda lo Statuto del Circolo di studi sociali in Pola, Tipografia A. Fischer, Pola, 1903, Biblioteca Civica Attilio Hortis o le considerazioni della Rutar su quello triestino. S. Rutar, Istruzione ed emancipazione, cit., p. 101.

170 Statuto del Circolo di Studi sociali, Fiume (?), 1904 in Országos Széchényi Könyvtár, Kny C 12, 502, p. 1.

171 Pro Circolo studi sociali, in "Il Popolo", 29 luglio 1903, p. 3 e A proposito di un'elargizione, in "Il Popolo", 28 novembre 1903, p. 2.

172 Per chi ha qualche libro da regalare, in "Il Popolo", 16 giugno 1909, p. 2.

173 Circolo di studi sociali, in "La Bilancia",17, 18, 19, 22, 24, 25 26 e 28 giugno e 1 luglio 1909, p. 2. Per la

biblioteca del Circolo di studi sociali, in "Il Popolo", 18, 19, p.2; 20, p. 1; 22, p.1; 24, pp. 1-2; 25, p. 2; 26, 27 giugno

1909, p. 1.

174 Quale dovrebbe essere il programma al Circolo di studi sociali?, in "Il Lavoratore", 3 giugno 1911,p. 3. 175 Circolo di studi sociali, in "Il Lavoratore", 20 maggio 1911, p. 3.

176 S. Rutar, Istruzione ed emancipazione, cit., p. 105. Il Circolo di studi sociali notificava le conferenze all'autorità, come risulta da alcuni documenti rinvenuti dall'autore, questi non furono però raccolti in modo sistematico: DARi-52,

Magistrato civico, Sezione di Pubblica Sicurezza, Busta 9, N. 20104, Direzione del Circolo di studi sociali alla Sezione

di Pubblica Sicurezza, 19 dicembre 1906; Ibidem, Ex-Busta 147, Foglio di appunti del 1905 con scritto "Conferenze: Cir. Studi sociali Balabanoff, Montanari, E. Ferri."; N. 7348, Direzione del Circolo di studi sociali alla Sezione di Pubblica Sicurezza, 14 maggio 1906; N. 19279, Comitato di lavoratori alla Sezione di Pubblica Sicurezza, 4 dicembre 1906; N. 5426, Vittorio Galdini e Silvino Capudi alla Sezione di Pubblica Sicurezza, 9 aprile 1907, N. 11697, Direzione del Circolo di studi sociali alla Sezione di Pubblica Sicurezza, 27 luglio 1907.

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Adolfo Zerboglio178, introdotto da un discorso del presidente del Circolo, Stupicich. Dal discorso si comprendeva il discostamento dall'esperienza della Confederazione operaia. L'istituzione era un’associazione intellettuale, "civile", il cui scopo era istruire il popolo lavoratore, in modo semplice, per dargli la giusta misura nelle sue rivendicazioni morali: "Dare di lui (n.d.A. operaio) un tutto omogeneo, organizzato e cosciente, additandogli noi tempo stesso i suoi doveri di cittadino verso la società in cui vive e da cui giustamente pretende considerazione"179. Un programma conforme appunto al modello della socialdemocrazia tedesca, moderato, tanto che molti borghesi e intellettuali della città presero parte alla prima conferenza180.

Intenzione degli organizzatori del Circolo di studi sociali non era occuparsi di tematiche politiche, mentre desideravano promuovere l'affratellamento di tutti gli operai "senza distinzione di nazionalità in una suprema finalità civile ed educativa" tramite conferenze non solo in lingua italiana, ma anche ungherese, croata e tedesca181. Il circolo fiumano si discostava così, dal punto di vista programmatico, dall'esperienza triestina, dove le conferenze erano tenute esclusivamente in lingua italiana, mentre il Ljudski oder organizzava le conferenze in lingua slovena. A Fiume non risulta sia esistito un circolo culturale socialista in lingua croata, nemmeno a Sušak. Ciò non dovrebbe sorprendere, visto che l'attività della socialdemocrazia croata era prevalentemente rivolta al campo politico e sindacale, mentre le associazioni operaie culturali furono autorizzate dal governo croato soltanto con il primo decennio del Novecento182 e tra queste non figurava un'organizzazione a Sušak183. Come ha notato la Pribić, esisteva una non indifferente attività culturale ed educativa dei socialdemocratici croati, sviluppata attraverso la stampa, ma le conferenze pubbliche trattavano prevalentemente temi politici184. Un'importanza rivestì a Sušak l'associazione per l'educazione popolare (Društvo za pučku prosvjetu) fondata nel 1907, fuori però dall'orbita dei socialisti185.

Il Circolo di studi sociali di Fiume era perciò un luogo potenzialmente aperto anche all'uditorio in lingua croata e anche ungherese e tedesca, eppure deluse le aspettative. Durante il periodo di mancata registrazione ufficiale furono tenute cinque conferenze di cui quattro in lingua

178 Per l'inaugurazione del “Circolo di studi sociali", in "Il Popolo", 29 settembre 1903, p. 2. 179 L'inaugurazione del Circolo di studi sociali, in "Il Popolo", 19 ottobre 1903, p. 2.

180 Zerboglio a Fiume, in "Il Lavoratore", 20 ottobre 1903, p. 3.

181 Per l'inaugurazione del “Circolo di studi sociali", in "Il Popolo", 29 settembre 1903, p. 2. 182 V. Korać, Povjest radničkog pokreta u Hrvatskoj i Slavoniji, Knjiga treća, pp. 95-96.

183 Korać menziona l'organizzazione della sala di lettura a Zagabria nella sede della "Sloboda", mentre in altre località le sale di lettura avevano sede nelle osterie. Associazioni d'istruzione esistevano a Osijek, Varaždin, Srijemska Mitrovica, Zemun e Požega. Ibidem, pp. 112-117.

184 Branka R. Pribić, Kulturno-prosvjetna djelatnost socijaldemokrata u Hrvatskoj u razdoblju od 1892. do 1907., in "Časopis za suvremenu povijest", Broj 1-2, 1969, pp. 115-137 e Branka Pribić, Kulturno-prosvjetna dejaltnost

socijaldemokrata u Hrvatskoj u razdolju od 1908-1914., in "Historijski Zbornik", godina XXV-XXVI, 1972-73, pp.

31-73.

185 Andrija Rački, Povijest grada Sušaka, Tisak primoskog štamparskog zavoda, Sušak, 1929, ristampa 1990, pp. 297-298.

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italiana e soltanto una in lingua croata. Le seguenti quattro conferenze, dimostrando un ulteriore regresso verso il monolinguismo, furono tenute tutte in lingua italiana186. L'attività fu poi sospesa per i menzionati problemi di registrazione, tanto che "Il Popolo" chiedeva segni di vita al Circolo187. Ripresa l'attività nel dicembre 1904, ora come associazione legalmente autorizzata, le poche conferenze, organizzate sino a gennaio, continuarono a essere esclusivamente in italiano188. Dall'ottobre 1905 al gennaio 1906 seguì una serie di dieci conferenze, di cui una in ungherese, e altre quattro conferenze, da marzo a maggio 1906, soltanto in lingua italiana189. Evidentemente le conferenze erano predisposte quasi unicamente per un pubblico in grado di comprendere l'italiano, estraniando una parte del proletariato fiumano. Non solo, perfino le tematiche delle prime conferenze generarono insoddisfazione tra gli operai di lingua italiana. Alla conferenza di Ada Montanari, oltre un forte gruppo di operai e l'élite locale, presente anche all'inaugurazione del circolo, pure il podestà di Fiume figurava tra il pubblico190. La polizia descriveva le conferenze del circolo "d'indole letteraria", poco frequentate dagli operai per il loro basso grado di cultura191. L'attività svolta era perciò d'interesse per un pubblico già istruito, invece alcuni operai richiedevano l'istituzione di corsi di lingua tedesca192 e altri, in maniera molto esplicita, criticarono fortemente il programma elitario del Circolo:

"Noi riteniamo che il “Circolo di Studi Sociali”, se continuerà ad organizzare conferenze rigidamente scientifiche, cercando quasi esclusivamente l'arte, non tenendo conto delle miserrime condizioni intellettuali della grande massa lavoratrice, per la cui elevazione morale si credette indispensabile la creazione di un istituto di educazione sociale, la sua attività per essa poco proficua potrà essere"193. Questi operai auspicavano altri oratori in grado di entusiasmare la massa operaia e interessarla allo studio della questione sociale come Enrico Ferri e Oddino Morgani. Un programma

186 Queste le conferenze nel 1903: Adolfo Zerboglio (La civilità socialista), 18 ottobre; Ada Montanari (Digressioni

sul femminismo), 1 novembre; Gino Piva (La lotta per la vita e la causa del socialismo), 3 novembre; Alfredo Niceforo

(Dalla violenza alla giustizia), 19 novembre e Hinko Hinović (Socijalizam, pogled u budućnost [Socialismo, uno

sguardo verso il futuro]), 22 novembre. Nel 1904: Gustavo Sacerdote (Babele e la Bibbia, in due serate), 4 e 5 gennaio

e Angelo Crespi (Herbert Specer e la reazione idealista e Il militarismo nella sociologia moderna), 24 e 25 febbraio. 187 Circolo di studi sociali, in "Il Popolo", 24 novembre 1904, p. 2.

188 Arturo Labriola (La prima reazione proletaria. Il caso di Francesco d'Assisi), 6 dicembre 1904; Francesco Pastonchi (Poemi di Dante, Carducci, Pascoli e Gaf), 12 dicembre 1904 ed Enrico Ferri (Pane e amore), 13 gennaio 1905.

189 Nel 1905 furono tenute queste conferenze: Gustavo Sacerdote (Gesù Cristo nelle leggende orientali, in due serate, e La ribellione degli angeli e degli uomini contro Dio), 2, 3 e 4 ottobre; Sándor Csizmadia (Poesie sociali) in ungherese, 15 ottobre; Angelica Balabanoff (La rivoluzione russa e il suffragio universale), 26 e 27 novembre; Marina Carbini (La donna e il militarismo), 16 dicembre. Nel 1906, invece: Arturo Labriola (Come si disfaceva il II impero; La rivoluzione del 18 marzo e La settimana sanguigna), 24, 25 e 26 gennaio; Paolo Orano (Giordano Bruno e la santa Inquisizione), 20 marzo; Enrico Ferri (Selvaggi e delinquenti (l'uomo primitivo e l'uomo degenerato), 9 aprile; Guido Maragoni (L'esposizione di Milano, in due parti e Socialismo democratico socialismo clericale con padre Gaetano), 14 e 15 maggio.

190 Circolo di studi sociali, in "Il Popolo", 2 novembre 1903, p. 2.

191 Dokument 35, in A. Herljević, Dokumentacija arhivske građe, cit., p. 73. 192 Una scuola di lingua tedesca per operai, in "Il Popolo", 14 dicembre 1903, p. 2. 193 La collaborazione dei lettori, in “Il Popolo”, 22 dicembre 1904, p. 3.

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decisamente più politico e propagandistico. Conseguentemente, gli operai furono in qualche modo accontentati, e dal gennaio 1905 gli oratori e i temi scelti furono marcatamente più socialisti. Tuttavia, l'autorità di polizia, nel rapporto sul movimento socialista proprio di quell'anno, rimaneva dell'avviso che le conferenze e adunanze organizzate dal Circolo ebbero scarsi risultati "data l'immaturità politica, culturale e letteraria delle nostre masse lavoratrici."194.

Sembrerebbe dunque che il Circolo di studi sociali, in breve tempo, abbia disatteso il programma auspicato, eppure la sua funzione era pure politica. Indubbiamente, il circolo era frequentato anche dai membri dell'Associazione autonoma, Augusto Werk era nella prima direzione del circolo, ma questo non era solo un luogo di aggregazione per i simpatizzanti del socialismo195, era un'istituzione socialista. L'emblema sociale, uno scudo con Karl Marx e la scritta: "Lavoratori, l'organizzazione deve essere opera vostra!"196, rende intellegibile in quale contesto politico inserirlo. Lo scopo dell'associazione era divenire la pietra angolare per l'esplicazione pratica e benefica delle moderne dottrine sociali197, ma fece molto di più. Il Circolo si fece promotore dell'idea di istituire una Camera del Lavoro ossia di riunire, anche in un luogo fisico, le organizzazioni operaie esistenti198. Stando a "Il Popolo", era stato il Circolo a pubblicare il primo giornale socialista fiumano, "La Libera parola"199, inoltre il Circolo funzionava parallelamente alle organizzazioni operaie, tanto da dare l'impressione ci fossero due partiti socialisti nell'organizzazione del Primo maggio 1904200. Le incomprensioni tra i due comitati furono risolte nelle successive riunioni201; dovevano esserci pure altre divergenze, ma il Circolo era e rimase parte integrante del movimento socialista fiumano, condividendo lo spazio comune delle Sedi Riunite.

Una costante del Circolo divennero però i problemi organizzativi, soprattutto dopo l'elezione di Stupicich a consigliere municipale. Al congresso straordinario dell'aprile 1905 un socio propose di sciogliere il Circolo, ma prevalse l'idea di indire un nuovo congresso straordinario202. Come abbiamo visto, l'attività conferenziera proseguiva quasi ininterrottamente sino a maggio, nel mentre fu eletta una nuova direzione nel settembre 1906, riscontrando un bilancio in attivo di più di 1000 corone che, oltre alle conferenze pubbliche, decise di offrire lezioni professionali e di sociologia203. Non ci sono ulteriori informazioni su queste lezioni, invece le conferenze ripresero a dicembre e si

194 DARi-7, Regio Governo, Atti generali, Anno 1909, busta 349, I-2-417/1906, N. 6055 P.S., All'Illustrissimo Signore Tiburzio dr. Gaal sostituto governatore dalla Sezione di Pubblica Sicurezza, Fiume, il 28 maggio 1905.

195 Lj. Karpowicz, Sindikalni pokret, cit., p. 42.

196 La radunanza per il Circolo di studi sociali, in "Il Popolo", 3 luglio 1903, p. 2. 197 Circolo di studi sociali, in "Il Popolo", 25 agosto 1903, p. 2.

198 Problemi nuovi, in "Il Popolo", 29 agosto 1903, p. 2; Tornando a bomba e Collaborazione dei lettori. Un'idea, in "Il Popolo", 28 ottobre 1903, pp. 2-3.

199 Nuovo periodico, in "Il Popolo", 26 gennaio 1904, p. 2.

200 Per una manifestazione operaia, in "Il Popolo", 9 aprile 1904, p. 2.

201 Per la commemorazione del primo maggio, in "Il Popolo", 12 aprile 1904, p.2 202 Circolo di studi sociali, in "Il Popolo", 26 aprile, p. 1.

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protrassero, a ritmo alternato, sino a luglio 1907, appoggiandosi sempre di più sulle forze locali e meno su conferenzieri chiamati dall'estero204. In particolare il 1907 segnò un primo spartiacque