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Le origini del movimento socialista fiumano

CAPITOLO IV. L’affermazione del movimento socialista

4.1 Le origini del movimento socialista fiumano

Il socialismo si era diffuso a Fiume grazie alle influenze ideologiche e ai rapporti intercorsi con le organizzazioni e i militanti dell'Ungheria, della Croazia-Slavonia ma, soprattutto, della vicina Trieste. Tuttavia, agli albori del socialismo fiumano, i rapporti con le organizzazioni ungheresi furono quasi inesistenti, nonostante l'organizzazione socialista si fosse consolidata prima a Budapest, rispetto alla Croazia-Slavonia e a Trieste1.

Prima di considerare l'organizzazione socialista cittadina sorta nel 1901, bisogna evidenziare il tentativo di un gruppo di operai fiumani di seguire l'esempio della Confederazione operaia della vicina Trieste2. Qualche giorno prima del primo maggio 1890, la polizia fiumana, ottemperando alle richieste del Ministero dell'Interno di fornire informazioni sui movimenti degli operai, raccolse notizie sulla possibilità di eventuali scioperi. Nei locali frequentati dagli operai l'atmosfera sembrava sostanzialmente serena, salvo qualche agitazione tra i muratori e gli scalpellini, mentre alcuni operai meccanici della Whitehead richiesero, ed ottennero, dal proprietario la possibilità di festeggiare il Primo maggio con una gita3. Anche le altre ditte, ad eccezione della Fabbrica tabacchi, dell'Adria e di qualche impresa minore, erano pronte a concedere ai propri dipendenti il permesso di festeggiare. L'evento più importante della giornata fu una riunione della maggior parte degli operai nel locale Continental di Sušak, a cui gli operai avrebbero preso parte anche se fosse stato loro impedito il passaggio del ponte4. Non ci fu ostruzionismo dalle autorità, perciò, per una parte degli operai, la giornata iniziò con un primo incontro la mattina presto al Giardino pubblico da dove partirono verso l'hotel Continental. Dopo essersi fermati brevemente all'albergo, ritornarono a

1 Per una panoramica generale sulla diffusione del socialismo in Austria-Ungheria si veda: Gian Mario Bravo, Nel

centenario della II Internazionale. Le origini del socialismo nell'Impero asburgico, in "Studi storici", n. 3, 1989, pp.

637-678. Per il caso specifico della Croazia-Slavonia: M. Gross, Razvoj socijalističke ideje u Hrvatskoj 1890-1907, in “Putovi revolucije”, broj 5, Zagreb, 1965, pp. 117-129. Da una prospettiva jugoslavista e comunista di studio dei partiti socialisti degli slavi del Sud vedi Jovan Marjanović, Nastanak i razvitak radničkog pokreta u jugoslavenskim zemljama

do Prvog svetskog rata, Drugo dopunjeno izdanje, Izdavačko produzeće "Rad", Beograd, 1958 e Stojan Kesić, Radnički pokret u jugoslavenskim zemljama do 1914. godine, Narodna knjiga-Institut za savremenu istoriju, Beograd, 1976. Per

l’Ungheria, Keith Hitchins, Hungary, in Marcel van der Linden and Jurgen Rojahn (edited by), The formation of Labour

Movements 1870-1914, E. J. Brill, Leiden, 1990, pp. 347-366.

2 Sulla Confederazione operaia triestina si veda G. Piemontese, Il movimento operaio, cit., pp. 46-62; Ennio Maserati, Il

movimento operaio a Trieste dalle origini alla Prima guerra mondiale, Giuffré, Milano, 1976, pp. 95-115 e M.

Cattaruzza, Socialismo adriatico, cit., pp. 31-42.

3 Per il primo maggio, in "La Bilancia", 29 aprile 1890, p. 2.

4 Dokument 8, Izvještaj policijskog inspektora Mitrovića policiji o raspoloženju radnika uoči prvog maja, in A. Herljević, Dokumentacija arhivske građe o radničkom pokretu u Rijeci, in “Vjesnik historijskih arhiva u Rijeci i Pazinu", svezak V, Rijeka, 1959, p. 46-47.

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Fiume, volsero verso la sede della Società operaia fiumana e l'abitazione del podestà alle grida di evviva. Al pomeriggio ritornarono al Continental in cui alcuni operai presero parola, parlando a favore di miglioramentii delle loro condizioni5. Durante la giornata non capitarono incidenti anche se il corrispondente fiumano de "L'Eco di Pola" scriveva di una bandiera con la scritta "Otto ore di lavoro!", strappata da un edificio da un operaio, che il gruppo di operai marcianti rifiutò di porre a testa del corteo6. La riunione pomeridiana, in cui parlarono Pietro Stupicich e Robert Whitehead7, rappresentò la scintilla per la costituzione della Confederazione operaia fiumana. I quattrocento operai presenti decisero di costituire un comitato promotore per una nuova società operaia con scopo essenzialmente politico, distanziandosi dalla tradizione delle due associazioni di mutuo soccorso già esistenti8. Convocate le persone che aderirono al progetto e "quanti appartengono alla classe operaia"9, il 1 giugno ci fu il congresso di costituzione della Confederazione operaia e la nomina della direzione. I convocatori dell'assemblea furono Pietro Stupicich, di cui tratteremo di seguito, e Antonio Laurencich10. A parte l'elenco dei membri della direzione, e qualche nome menzionato nelle riunioni, non possediamo molte altre informazioni sulla prima Confederazione

operaia11. Stando a Piemontese, il vice presidente della società, Antonio Laurencich era originario da Trieste12, mentre il presidente, il meccanico Giacomo Rosaro, impiegato alla Pilatura del riso, era nato a Udine e si trasferì sucessivamente da Fiume a Trieste13. Almeno quattro personaggi, dei membri della direzione, erano operai del Silurificio14, ma vi erano ancora un tipografo e un falegname15. Anche se soltanto per alcuni degli altri nominativi menzionati è stato possibile reperire dei dati biografici, risulta comunque percepibile, tra i membri della Confederazione, una leggera

5 Il 1.o maggio, in "La Bilancia", 2 maggio 1890, p. 2. 6 Fiume, in "L'Eco di Pola", 3 maggio 1890, p. 2. 7 LJ. Karpowicz, Sindikalni pokret, cit., p. 37.

8 Una nuova società operaja, in "La Bilancia", Fiume, 17 maggio 1890, p. 2. 9 Confederazione operaia, in "La Bilancia", 31 maggio 1890, p. 2.

10 Dokument 10, Savez riječkih radnika prijavljuje sastanak, in in A. Herljević, Dokumentacija arhivske, cit., pp. 48-49.

11 Questa risultava composta da Rosaro Giacomo, Antonio Laurencich, Waldner Ernesto, Seberich Francesco, Astulfoni Francesco, Blau Antonio, Capudi Emidio, Lasciak Giuseppe, Petrich Antonio e Seidl Romano, in Cronaca di Fiume, in "La Confederazione operaia", Trieste, 13 giugno 1890, pp. 3-4 e Società di mutuo sorregimento, Confederazione operaja, in Michelangelo Polonio Balbi (compilata da), Prima guida generale di Fiume (Congiuntivi gli Almanacchi)

per l'anno 1891, Stabilimento Tipo-Litografico di Emidio Mohovich, Fiume, 1891, p. 109.

12 G. Piemontese, Il movimento operaio a Trieste, cit., p. 52.

13 Archivio comunale di Trieste, Censimento 1900, busta 121, Via della Pietà 23A, detentore dell'abitazione Rosaro Giacomo. Potrebbe trattarsi di un caso di omonimia, non ho però trovato altri Rosaro a Fiume. Inoltre il figlio Mario, in un imprecisato momento, si trasferì a Fiume rafforzando l'ipotesi del legame di questi Rosaro con la città quarnerina. DARi-536, Anagrafska zbirka, Scheda personale di Rosaro Mario, nato a Trieste nel 1888.

14 I nomi di Minella Luigi, Zanon Francesco, Astulfoni Francesco, Petris Antonio e nuovamente Astulfoni Francesco compaiono in una petizione degli operai del Silurificio di dodici anni prima, in DARi-7, Regio governo, Atti generali, Anno 1878, Busta 43, 12-49, 20, A Whitehead és Tsa cég torpedóexport-ügyei.

15 Del tipografo Emidio Capudi abbiamo trattato nel capitolo precedente. Lasciak Luigi, falegname, numero 34, in DARi-52, Magistrato Civico, Sezione di Pubblica Sicurezza, Busta 3, 1881-1896, P.S. 1687, Lista nominale dei lavoratori e delle lavoratrici della Pilatura di riso e fabbrica d'amido, Fiume, 6 maggio 1890.

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prevalenza degli operai del Silurificio16. Le ragioni di questa prevalenza vanno ricercate nella numerosità degli operai della fabbrica torpedini, infatti, essi rappresentavano all'epoca la maggioranza degli operai industrializzati in città. Nondimeno, l'organizzazione fiumana era legata all'iniziativa degli operai triestini, come è immediatamente intuibile dall'omonimia. Il collegamento con i triestini, testimoniato anche dalla presenza di Andrea Klemencich17 (Andrej Klemenčič) all'assemblea del gennaio 1891, poteva risultare dal legame tra il Silurificio fiumano e lo Stabilimento Tecnico Triestino. Robert Whitehead, prima di rivestire la carica di direttore nella Fonderia Metalli, poi Stabilimento Tecnico Fiumano, era stato sino al 1857 direttore dello stabilimento triestino, e la forza lavoro qualificata per il Silurificio non poteva essere reclutata soltanto a Fiume18. Benché questo non possa consolidare la tesi della presenza dei lavoratori triestini, in una nota della polizia fiumana riguardo allo sciopero del Silurificio nel 1898, veniva annotato: "alla fabbrica torpedini lavorano triestini e veneziani (...)"19. Perciò gli inizi del movimento socialista fiumano sono certamente riconducibili all'influenza triestina non solo per le conoscenze linguistiche, quanto per le origini geografiche dei lavoratori e la presenza di legami economici tra le due città. L'esperienza fiumana era perciò anomala rispetto alla Croazia-Slavonia, e in parte alla stessa Trieste20, dove erano stati principalmente gli operai germanofoni e/o pratici della lingua tedesca a fomentare l'idea socialista21.

La Confederazione operaia fiumana ebbe comunque vita breve e non facile. Rispetto ai quattrocento operai presenti alla prima riunione, il numero degli aderenti all’assemblea di giugno era crollato a solo cento persone22. Nella convocazione successiva, avvenuta sei mesi dopo, il numero degli aderenti presentò una leggera ripresa, centocinquanta23, ma erano lontani i tempi dei quattrocento operai. Una spiegazione dell'apatia degli operai fiumani era dovuta all'ostilità verso la

Confederazione manifestata da alcuni datori di lavoro. Al presidente della Confederazione fu

16 Gli altri nominativi menzionati negli articoli di giornale sono: Stefano Ceresatto, Gregorutti, Callegaris, Rochetta ed Iskra. Tra questi, Minella Luigi e Zanon Francesco si trovano nella petizione degli operai del Silurificio del 1878. I nominativi di Rochetta e Callegaris potrebbero corrispondere con un certo Giuseppe Racchetta e uno dei tre Carlevaris, Andrea, Luigi e Santo, che si trovano pure nello stesso documento. Anche diversi Gregorutti e Blau erano impiegati del Silurificio. Stefano Ceresatto invece lavorava alla Pilatura del Riso.

17 Andrej Klemenčič, sarto, noto successivamente come Andrew Klemecic. Emigrato negli Stati Uniti, diventò anarcosindacalista, fu presente al congresso di fondazione degli Industrial Workers of the World e contribuì a diverse riviste anarchiche americane. Cattaruzza, Socialismo adriatico, p. 33, nota 5.

18 M. Cattaruzza, Sotto i mari del mondo, cit., pp. 112-115. Un altro autore sosteneva l'origine locale della maggior parte degli operai. Zoričić, Počeci naše pomorske, cit., pp. 1094-1905.

19 DARi-52, Magistrato Civico, Sezione di Pubblica Sicurezza, Busta ex-147, Anarhisti od god. 1874-1916, Foglio con annotazioni, Adunanza di torpedini a Sussak primavera 1898.

20 M. Cattaruzza, Socialismo adriatico, cit., p. 30.

21 V. Oštrić, Radnički pokret u Hrvatskoj od 1867. do početka XX stoljeća, in "Časopis za suvremenu povijest", broj 2, 1981, pp. 21-24. Per l'autore non sono semplicemente gli operai stranieri, come sostenuto nella storia del PCJ, a porre le basi del movimento socialista in Croazia, ma un processo di scambio molto più complesso dovuto all'appartenenza della Croazia allo spazio mitteleuropeo.

22 La confederazione operaia, in "La Bilancia", 2 giugno 1890, p. 2. 23 Confederazione operaja, in "La Varietà", Fiume, 20 gennaio 1891, p. 2.

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intimato dal direttore della Pilatura del riso di dimettersi dalla carica se non voleva essere licenziato24, identico trattamento capitato a un altro socio qualche mese dopo25. Già nel gennaio 1891 erano presenti sintomi di insoddisfazione, come fanno intuire le lamentele sul mancato pagamento dei canoni sociali da parte dei soci e le voci sullo spreco di denaro da parte della direzione. A un anno di distanza, la società, in seguito a difficoltà di costituirsi legalmente, anche per l'impossibilità di avere tra i soci cittadini non ungheresi, si sciolse26. Questo problema legale, problematica costante anche negli anni a venire, evidenzia ancora una volta l'origine non ungherese di molti operai, rafforzando la tesi della presenza dei triestini, sudditi austriaci.

Seguì un decennio di passività organizzativa, ma attraverso l'azione di alcuni individui venivano coltivati legami con i socialisti croati. Dal 1892 comparve come corrispondente della "Sloboda", giornale dei socialisti della Croazia-Slavonia, il sarto Franjo Dabović27 o Francesco Dabovich che fece i primi passi nei movimenti radicali di sinistra a Zagabria nel lontano 1883, anno in cui fu arrestato per collaborazione e diffusione dei giornali dell'anarchico Johann Most, insieme ad altri operai28. Di professione sarto, dai fogli di appunti sui membri della seconda

Confederazione operaia risulta nato a Segna (Senj), sessantenne nel 1902, celibe e abitante in

Cittavecchia29. Negli anni Novanta dell'Ottocento, trasferitosi a Fiume, Dabović lamentava alla "Sloboda" l'apatia degli operai fiumani, le difficoltà a organizzare un'associazione d'istruzione tra operai e descriveva la distanza dei lavoratori del Silurificio nei confronti del resto della popolazione operaia. Evidentemente, l'alto livello salariale e le migliori condizioni lavorative stavano distanziando la maggior parte degli operai della fabbrica torpedini dall'organizzazione operaia, tendenza destinata a non mutare negli anni. In ogni caso, alcuni operai di Fiume erano vicini alla nascente SDSHiS, anche se non riuscirono a partecipare al congresso costitutivo del settembre 1894. Così dal 1896 a Fiume esistette un fiduciario del partito socialista croato senza che vi fosse un'organizzazione consolidata. A partire dal 1900 la funzione di corrispondente e fiduciario fu assunta da Franjo Ambrožić o Francesco Ambrosich, destinato a diventare una delle figure di riferimento del movimento socialista locale30. In questo decennio, che passa tra la fondazione della prima e seconda Confederazione, ritroviamo ancora Stefano Ceresatto, membro della prima

24 Un piccolo despota, in "La Confederazione operaia", Trieste, 26 settembre 1890, p. 2. 25 Confederazione operaja, in "La Varietà", Fiume, 20 gennaio 1891, p. 2.

26 "Rileviamo, che la società intitolata Confederazione operaia, in seguito a grandi difficoltà incontrate per la sua costituzione regolare sulla base delle leggi, s'è sciolta" in Confederazione operaia, in "La Bilancia", Fiume, 9 giugno 1891, p. 2.

27 V. Oštrić, Hrvatsko primorje, cit., p. 312.

28 Vitomir Korać, Povjest radničko pokreta, volume I, cit., p. 104.

29 DARi-200, Radničko društvo za Rijeku i njeno ozemlje di seguito Conferazione operaia, Busta 3, Carta ministeriale, Retro di un foglio con scritto: "Dabovich Francesco da Segna Celibe d'anni 60 abitante piazza santa barbara Professione Sarte registrato N 95 del libretto".

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Confederazione, in un elenco di sospetti anarchici della polizia fiumana31. Sul versante dei rapporti con il centro di Budapest, possiamo registrare la presenza di un abbonato alla "Népszava" nel 1892 e alcuni abbonati da Fiume a partire dal 1898, tra cui Colomanno Weisz32, nonché un telegramma inviato da Fiume per il congresso del partito socialdemocratico ungherese33. Tuttavia, tranne la fondazione delle società professionali dei pistori e dei tipografi non vi furono altre associazioni registrate e ci ritroviamo di fronte a una stasi organizzativa34. Soltanto il primo anno del nuovo secolo segnò un'inversione di marcia per lo sviluppo del socialismo locale.