• Non ci sono risultati.

L'organizzazione dei tipografi

Capitolo III. Il mondo dei lavoratori fiumani

3.5 L'organizzazione dei tipografi

I tipografi della Croazia-Slavonia, secondo l'interpretazione di Korać, erano caratterizzati da un esclusivismo aristocratico dovuto a un maggiore livello di alfabetizzazione, rispetto agli altri operai, e alla forza del sindacato di categoria; un legame con l'organizzazione vissuto con intensità quasi fanatica. Le ragioni del forte legame con il sindacato erano da ricercare nel passato essendo stati i tipografi la prima categoria di lavoratori di quel territorio a essersi organizzati. Non sorprende dunque la mancata adesione della loro società professionale al movimento socialdemocratico croato288. Come nota Steinberg per il caso russo, i tipografi non avevano tutti un alto livello di alfabetizzazione, sicuramente avevano maggiori opportunità di acquisire famigliarità con un testo scritto rispetto ad altri lavoratori, ma, soprattutto, fra di loro persisteva il mito del tipografo quale filosofo289. Uno studio sociologico, sui tipografi compositori britannici condotto negli anni Sessanta del Novecento, dimostra come la maggioranza, a dispetto di un reddito relativamente alto, si identificasse con la classe operaia. L'identificazione, oltre a essere dovuta a una molteplicità di fattori, era sicuramente favorita dalle intense relazioni sociali all'interno dell'ambiente di lavoro, dunque all'esistenza di una comunità lavorativa290. Il contesto britannico è molto distante, cronologicamente e geograficamente, dalla comunità fiumana ma persistono elementi comuni che portano i tipografi fiumani, nonostante un sentimento di superiorità rispetto agli altri lavoratori, a organizzare anche il movimento socialista.

All'inizio del Novecento a Fiume erano attivi diversi stabilimenti tipografici. Il più noto era

288 V. Korać, Povjest radničkog pokreta, Knjiga druga, cit., pp. 480-527. Riguardo ai tipografi fiumani Korać si limita a riportare le notizie tratte dalla rivista professionale dei tipografi croati, Tipografi na Rijeci, in Ibidem, pp. 431-432. Oštrić aveva intenzione di pubblicare un lavoro sui tipografi fiumani, ma alla fine si limitò alla situazione ad Abbazia (Opatija) e Segna (Senj). V. Oštrić, O vezama i suradnji između istarskih i sjevernojadranskih grafičkih radnika do

Prvog svjetskog rata, in Vladislav Brajković i Vjekoslav Bratulić (urednici), Labinska Republika 1921. godine. Zbornik radova, Sjevernojadranski Institut Jugoslavenske Akademije Znanosti i Umjetnosti, Rijeka, 1972, pp. 119-143 e ID, O počecima radničkog pokreta u Senju 1874-1914., in “Senjski zbornik”, god. 7, 1976/79, pp. 5-37. I fiumani sono esclusi

dalla monografia sull’organizzazione tipografica in Croazia: Vinko Cecić, Historija organizacije i političkih borba

grafičkih radnika Hrvatske 1870-1955, Republički odbor sindikata grafičara Hrvatske, Zagreb, 1955, pp. 246-249.

289 Mark D. Steinberg, Moral Communities. The Culture of Class Relations in the Russian Printing Industry

1867-1907, University of California Press, Berkley, Los Angeles, Oxford, 1992, pp. 86-87.

290 I. C. Cannon, Ideology and Occupational community: a study of compositors, in "Sociology", Volume 1, Number 2, May 1967, pp. 165-185.

134

lo Stabilimento tipo-litografico Fiumano, proprietà di Emidio Mohovich, luogo di apprendistato e di formazione per numerosi tipografi e compositori, alcuni in seguito divenuti loro stessi proprietari di tipografie come Antonio Chiuzzelin e Pietro Battara. Al fecondo sviluppo dell'industria della stampa fiumana, come nel caso di altre attività, si allacciava la limitrofa Sušak con due tipografie, tra cui quella più nota di Gustavo Kraljeta291. Secondo l'ultimo censimento ungarico, la categoria dell'industria dell'impressione contava a Fiume ben centocinquantuno membri impiegati in diciotto imprese. Un incremento non piccolo, visto che nel censimento precedente le cifre si attestarono a novantasei persone in otto imprese. Le ditte erano perlopiù di piccole dimensioni, soltanto una, probabilmente lo Stabilimento del Mohovich, assumeva più di venti lavoratori292. Un'altra cifra aiuta a stabilire con più precisione il numero di tipografi, data la maggiore estensione della categoria censitaria. Secondo il questionario della polizia compilato dopo lo sciopero del gennaio 1906, in nove tipografie lavoravano in tutto novanta persone, sessantasei uomini e ventiquattro donne293. Nonostante le cifre non elevate, rispetto ad altre categorie, i tipografi erano all'avanguardia nell'organizzazione operaia fiumana.

Già nel 1883 i tipografi tentarono di fondare una Società di mutuo soccorso, la cui attività doveva estendersi anche alla limitrofa Sušak, ponendosi in questo modo a precursori delle organizzazioni di categoria a Fiume294. I promotori di questa prima azione erano Antonio Chiuzzelin, Giuseppe Lengo e Antonio Usigovich, almeno i primi due originari da Zara295. Nella loro città natale, già a partire dal 1874 fu istituita la Società tipografica zaratina, prima organizzazione professionale in Dalmazia296, e ciò spiega perché dai zaratini partì l'iniziativa. Tuttavia, le autorità non permisero la costituzione e dopo il tentativo fallito, appena nel 1896 un piccolo gruppo di tipografi si adoperò per costituire una nuova associazione297. Nel frattempo, dei tre personaggi menzionati, due compirono la scalata sociale; Lengo divenne impiegato del Banco

291 Irvin Lukežić, Riječki bibliopolis, in "Dometi", br. 5-6, 1993, p. 79 e ID, Hrvatska periodika u Rijeci od 1900. do

1918. godine, in ID, Nebo nad Kvarnerom, Izdavački centar Rijeka, Rijeka, 2005, pp. 222-243.

292 Per il censimento del 1900, A Magyar Korona Országainák 1900 évi Népszámlálása, 12 kötet, Budapest, 1906, p. 28, per il censimento del 1910, A Magyar Szent Korona Országainák 1910 évi Népszámlálása, 52 kötet, Budapest, 1914, p. 1203.

293 DARi-7, Regio governo, Atti generali, Anno 1907, Busta 305, I-2-417, Strike, karthatalom, P.S.4514/1907, Questionario riguardo lo sciopero dei tipografi, 4 aprile 1907. Le tipografie menzionate sono Mohovich, Muntari e Tevesa, Jerouscheg, Battara, Novi List, Dobrovich, Honig, Vadasz e Caravanich e, infine, Paluetich Matteo.

294 DARi-22, Magistrato civico, Anno 1883, Categoria S21, Società di mutuo soccorso dei tipografi.

295 I. Lukežić, Književnopovijesne vedute, Istarski ogranak društva hrvatskih književnika, Pula, 2010, pp. 67-69. L'Usigovich non compare nel Registro di Popolazione del 1890, dato il suo impiego con Pietro Battara, probabilmente anche lui condivideva le comuni radici dalmate. Ibidem, pp. 58-63.

296 D. Foretić, Socijalistički radnički pokret u Dalmaciji posljednjih godina XIX. stoljeća (povodom 40-godišnjice S.K.

Jugoslavije), in Novak, Grga i Maštrović, Vjekoslav (uredili), "Radovi instituta Jugoslavenske Akademije Znanosti i

Umjetnosti u Zadru", svezak VI-VII, Zagreb, 1960, pp. 5-33.

297 DARi-7, Regio governo, Atti generali, Busta 140, 40, Società tipografica fiumana. La Società fu costituita nell’aprile del 1897 e con le modifiche richieste gli statuti furono mandati al Ministero. Lo statuto non è conservato in questo fondo.

135

Operaio Fiumano, mentre il Chiuzzelin fondò uno stabilimento tipografico, luogo di stampa del

quotidiano autonomista "La Voce del Popolo". Dunque, solamente nell'ottobre del 1899 le autorità riconobbero la Società tipografica fiumana, affiliata direttamente con la centrale professionale di Berna298. La prima direzione fu composta dal presidente Alessandro Bulaic299, vicepresidente Federico Laegel300, segretario Abbondio Quaranti (Udine, 1865-1911), cassiere Emidio Capudi (Fiume, 1865-1922), e dai direttori Giustiniano Zustovich (Fiume, 1859-post 1914) e Antonio Caravanich (Zara, 1879-Milano, 1940), italianizzatosi Caravani nel dopoguerra301. Secondo il necrologio, comparso ne "Il Risveglio", giornale italiano delle Società tipografiche dell'Austria, Abbondio Quaranti ebbe un ruolo fondamentale nella fondazione della società professionale fiumana. Compositore stabilitosi a Fiume dal 1890, considerato figura di riferimento per i tipografi e per i principali, grazie alla sua tenacia e propaganda si dovette la formazione di una coscienza professionale e, appunto, la fondazione della Società302. Inoltre, il Quaranti fu presente al Congresso tipografico internazionale di Lucerna in veste di rappresentante dei fiumani303. Un'altra figura di spicco dell'ambiente tipografico, ma anche socialista, fu Emidio Capudi, che fu per anni cassiere della Società tipografica fiumana e rivestì lo stesso compito nel Circolo di Studi sociali304. In una festa tenuta per rendergli omaggio, in seguito al ritiro dalla carica sociale causata da disturbi visivi, fu descritto come uomo senza rancori, avverso soltanto verso gli sfruttatori della società e i colleghi irresponsabili. Compiuta la scalata sociale diventando direttore dello stabilimento tipografico Mohovich, continuò ad essere considerato personaggio di rilievo dell'ambiente tipografico fiumano305. Il funerale del Capudi, avvenuto durante il periodo d'instabilità politica che Fiume stava attraversando dopo la Prima guerra mondiale, fu ancora una volta occasione per i tipografi di dimostrare l'importanza dell'organizzazione; furono i membri della società ad accompagnare la salma all'ultimo riposo306.

Ritornando all'attività della società, questa rimase per anni indipendente dai sindacati di

298 DARi-22, Magistrato civico, Anno 1902, Categoria F19, Società tipografica fiumana e Quale è la vera causa?, in "Il Tipografo", Fiume, 1 maggio 1912, p. 2.

299 Non ho trovato notizie su questo operaio che non sembra più presente tra i tipografi dopo il 1901 probabilmente per l’età avanzata. Impiegato a Fiume nella tipografia Jerouscheg, nel 1899 festeggiò i 50 anni di attività tipografica. Dai telegrammi di auguri ricevuti per i festeggiamenti è ipotizzabile che avesse lavorato precedentemente in Dalmazia e a Trieste. Giubileo d’un proto-Banchetto, in “La Bilancia”, 6 novembre 1899, p. 2.

300 DARi-275, Matične knjige, Libro di nascite 1900, N.1049, Atto di nascita di Antonio Lägel di Federico. Da questo documento Federico Lägel risulta nato a Budapest, di quarantacinque anni, di professione direttore di stamperia. Nel registro di popolazione di Fiume è stato inserito soltanto il figlio.

301 Knjigotiskarsko družtvo na Rieci, in "Hrvatski tipograf", 15. listopada 1899., p. 4.

302 Necrologio di Abbondio Quaranti, in "Il Risveglio", Trieste, 25 agosto 1911, p. 4 e Decesso, in "La Voce del Popolo", 13 agosto 1911, p. 2.

303 Società tipografica fiumana, in "La Bilancia", 2 agosto 1901, p. 2.

304 Necrologio di Emidio Capudi, in "La Vedetta d'Italia", Fiume, 13 giugno 1922, p. 4. 305 L'omaggio a Emidio Capudi, in "Il Tipografo", 1 febbraio 1914, pp. 3-4.

136

Budapest e Zagabria, centralizzandosi con il sindacato ungherese, dopo un fallito tentativo nel 1904, appena nell'ottobre del 1905307. I motivi della tardiva centralizzazione sono da ricercarsi non solo nell'elevatezza del canone sociale ma probabilmente anche nell'isolamento linguistico e nella lontananza geografica dei fiumani rispetto al resto del Regno d'Ungheria. Il Quaranti, uno dei tipografi contrari alla fusione, accanto all'incremento del canone sociale, menzionava "considerazioni accessorie", formulazione che non permette di comprendere a fondo le ragioni dei fiumani. Invece, Lipót Winkler, di origine magiara, caldeggiò l'unione con Budapest, spronando i colleghi a superare gli interessi personali ed accettare un canone sociale più elevato308. Alla critica di Winkler, comparsa su "Il Risveglio", seguì un comunicato della Società tipografica fiumana che negava le ragioni economiche quale motivo della mancata fusione, rifiutandosi però di specificare la vera causa309. In ogni caso, non esisteva una comunanza di vedute tra i soci. Il primo tentativo di centralizzazione vide una piccola maggioranza favorevole (ventisei a sedici) e la caduta della proposta per la mancata presenza di due terzi dei membri votanti310. La mancata centralizzazione provocò anche polemiche con i tipografi dell'Ungheria. Stando ai fiumani i tipografi ungheresi minacciarono di isolare l'organizzazione fiumana da tutte le Federazioni tipografiche per forzare l'adesione e lamentavano la mancanza di comunicazione tra centro e periferia311. Dopo qualche tempo le tensioni si placarono. L'adesione fu sancita nel 1905, quasi ad unanimità, da un congresso straordinario, ottemperando così alle richieste dell'ultimo congresso internazionale tipografico tenuto a Strasburgo nello stesso anno312. Bisogna notare come nel Regno d'Ungheria non furono soltanto i fiumani a protrarre la centralizzazione, lo stesso fecero i tipografi di Pressburgo (oggi Bratislava, Repubblica Slovacca)313. Il carattere non decisamente magiaro di Pressburgo e il caso dei fiumani rafforzano l'immagine di un problema di rapporti tra la centrale magiara e le due periferie a maggioranza germanofona e italofona. La fusione era dunque dovuta principalmente alla pressione dell'organizzazione internazionale e dell'organizzazione nazionale ungherese, non a motivi economici314 o alla decisa volontà dei tipografi fiumani. Il mantenimento dell'indipendenza organizzativa non deve però essere confuso con l'isolamento, l'organizzazione fiumana non precludeva la solidarietà professionale nei confronti di tipografi di altre organizzazioni. Anche se non è stato ritrovato il primo statuto della Società, questo sicuramente contemplava il sussidio per i

307 Società tipografica fiumana, in "Il Popolo", 9 ottobre 1905, p. 2. 308 Cose di Fiume, in "Il Risveglio", 24 marzo 1905, p. 2.

309 Corrispondenze da Fiume, in "Il Risveglio", 26 aprile 1905, p. 2. 310 Società tipografica fiumana, in "Il Popolo", 12 settembre 1904, p. 2. 311 Corrispondenze da Fiume, "Il Risveglio", 25 agosto 1905, pp. 3-4.

312 Società tipografica fiumana, in "La Voce del Popolo", 9 ottobre 1905, p. 2; Società tipografica, in "La Terra d'Istria", 14 ottobre 1905, p. 2.

313 Corrispondenze da Fiume, in "Il Risveglio", 25 ottobre 1905, p. 2.

314 Il bilancio pubblicato nel giornale dimostra "una brillante situazione finanziaria", in Società tipografica fiumana, in "La Bilancia", 31 gennaio 1905, p. 2.

137

colleghi di società consorelle315. La Società era in primo luogo un'organizzazione basata sulla condivisione dell'appartenenza a una professione, a una comunità professionale.

Questa comunità professionale veniva creata e mantenuta, oltre che nell'ambiente di lavoro, tramite intrattenimenti, organizzando bicchierate in trattorie come in occasione del lustro dell'esistenza della Società e degli anniversari di lavoro dei soci, a cui molti parteciparono316. In particolare, fu creato anche un comitato per i festeggiamenti, alla fine dissoltosi per l'apatia dei soci, per organizzare i trattenimenti317. Nell'occasione dei festeggiamenti veniva, ad esempio, raccomandato di essere concordi, uniti, stretti a un patto che unisce la causa dei tipografi a quella comune dei lavoratori. Il sentimento di coesione tra i tipografi fu espresso anche nell'occasione di una critica rivolta nei confronti dei loro salari oggetto di discussione nella Camera di commercio. I tipografi mandarono una lettera di protesta, specificando il valore delle loro paghe settimanali (31 corone), non sufficiente per le spese famigliari, e le varie malattie professionali da cui erano afflitti318. La morte di un socio era un'altra occasione per ribadire l'appartenenza alla comunità professionale. Il caso del Capudi è forse il più rappresentativo, ma i tipografi parteciparono come gruppo o mandarono ghirlande ai funerali di diversi soci319. Come menzionato nel caso dei pistori, i tipografi si differenziavano dal resto dei lavoratori fiumani pure per l'attenzione verso le proprie condizioni di salute, queste oggetto di una conferenza tenutasi nella Scuola comunale maschile da parte del Mayländer320.

L'immedesimazione dei tipografi non si fermava soltanto alla comunità professionale, si estendeva anche alla società locale del corpus separatum. Come notava un articolo della "Typograhia", giornale professionale ungherese, ripreso dal "Hrvatski Tipograf", gli operai fiumani, finché non conobbero la "realtà dei fatti", difesero con forza il corpus separatum insieme alla borghesia321. La "realtà dei fatti" si riferiva, ovviamente, al maturare della coscienza socialista, tuttavia l'avvicinamento al socialismo non comportava la negazione dell'appartenenza alla società fiumana. La festa del cinquecentesimo anniversario della nascita di Gutenberg, di sapore schiettamente professionale, si tenne nella Sala della Società Filarmonica, coinvolgendo pure la

315 Questo è visibile dall'accoglienza, in caso di spostamento, ricevuta dai membri fiumani dalla Società professionale della Croazia-Slavonia. Abbonio Quaranti za veljaču. Izkaz primitka vanjskih članova, in "Hrvatski tipograf", 28. veljače 1901, p. 4. Stando al rapporto del congresso 1900 fu stipulato un trattato di reciprocanza con le società consorelle, Società tipografica fiumana, in "La Bilancia", 17 aprile 1900, p.2.

316 Una commemorazione, in "Il Popolo", 30 settembre 1904, p. 2. La festa dei tipografi, in "La Voce del Popolo", 3 ottobre 1904, p. 2; Il comitato festeggiamenti fra tipografi di Fiume, in "Il Tipografo", 1 aprile 1913, p. 3; In famiglia, in "Il Tipografo", 1 giugno 1913, p. 3. La cena sociale pagina, in "Il Tipografo", 1 novembre 1913, p. 3; L'ommaggio a

Emidio Capudi, in "Il Tipografo", 1 febbraio 1914, pp. 3-4.

317 In casa nostra, in "Il Tipografo", 1 marzo 1913, p. 3. 318 Otvoreno pismo, in "Novi List", 3 prosinac 1907, p. 2.

319 Decesso e Funerali, in "La Voce del Popolo", 6 febbraio 1905, p. 2.

320 Sulle malattie professionali degli operai tipografi, in "Il Popolo", 1 novembre 1902, p. 1. 321 Rijeka, in "Hrvatski Tipograf", 27. siječanj 1912, pp. 1-2.

138

Banda civica322. Soprattutto, durante il carnevale del 1904, i tipografi organizzarono una festa da ballo e i resoconti pubblicati dai giornali dimostrano il ruolo progressista da essi ricoperto nella locale società. L'associazione dei tipografi era descritta come la più modesta e la più efficace cooperatrice del progresso intellettuale e civile. Alla festa furono invitati il governatore e il podestà, ma soltanto il secondo vi prese parte, come pure altri rappresentanti di varie associazioni locali che elargirono denaro per l'organizzazione. Lo stesso governatore e lo stabilimento del Mohovich donarono al proposito ingenti somme di 100 corone ciascuno. La festa si svolse nientemeno che nella sala del Hotel Déak, adornata di bandiere fiumane e ungheresi con la presenza di un busto di Gutenberg. Sulle pareti, tra trofei di bandiere e fiori sempreverdi, pendevano scudi con i nomi dei giornali locali. Al ballo presero parte molte signore e, alla fine del primo ballo, ai presenti fu distribuita una poesia stampata all'occasione da una macchina su cui lavorava una stampatrice in toilette. Due copie dei versi furono offerte al podestà e all'assessore comunale323. La cerimonia dimostra come i tipografi, che erano stati i principali organizzatori della ricorrenza del Primo maggio, a un anno di distanza erano parte effettiva anche dell'ambiente cittadino locale. L'appartenenza alla categoria sociale era dunque inserita nel contesto fiumano e ungherese, rappresentato dalle bandiere, dagli scudi delle testate dei giornali locali, dalla presenza di altre associazioni, nonché dai vertici dell'élite locale. Un ulteriore esempio di questa manifestazione rappresenta la festa pomeridiana organizzata dai tipografi in occasione del Primo maggio 1905. Questa fu tenuta in un'osteria decorata con bandiere e stemmi fiumani, alla presenza di operai di altre categorie, e fu eseguito l'Inno dei lavoratori e l'Internazionale324.

I tipografi furono pure tra i primi operai fiumani a maturare simpatie per il movimento socialista. Ancora nella prima Confederazione operaia compare il nominativo di Emidio Capudi, ma soprattutto nella seconda Confederazione i tipografi rivestono un ruolo considerevole nell'organizzazione; ben tre tipografi figurano nel comitato promotore ed è il tipografo Schneider a diventare la figura più rilevante del sodalizio. Nella Cooperativa operaia erano coinvolti alcuni tipografi e li ritroviamo pure nel Circolo di Studi sociali. Soprattutto, i tipografi furono i promotori della prima festa pubblica del Primo maggio e almeno quindici dei quarantacinque membri del Comitato organizzatore della festa erano operai tipografi. Non va dimenticato che i tipografi celebrarono la festa del Primo maggio già a partire dall'anno precedente, mandando un telegramma

322 Il V centenario della nascita di Giovanni Gutenberg, in "La Bilancia", 16 giugno 1900, p. 2.

323 Cronaca del carnevale, in "La Bilancia", 15 febbraio 1904, p.2; Comunicati, in "La Bilancia", 16 febbraio 1904, p. 2; Il grande ballo dei tipografi, in "Il Popolo", 14 febbraio 1904, pp. 1-2. Il ballo dei tipograi, in "La Voce del Popolo", 14 febbraio 1904, p. 2. Per il ballo dei tipografi, in "La Bilancia", 11 febbraio 1904, p. 2. Elargizioni, in "La Voce del Popolo", 15 febbraio 1904, p. 2.

139

di saluto ai lavoratori di Trieste325. Anche se, come vedremo, non risultano coinvolti nel tentativo di fondazione della Società fra lavoratori del novembre 1902, lo stesso anno mandarono un telegramma di condoglianze per la morte di Carlo Ucekar326 e l'anno seguente si associarono alla commemorazione dei caduti di febbraio327. In occasione dello sciopero generale per il suffragio universale proclamato dal partito socialdemocratico ungherese per il 10 ottobre 1907, seguendo le istruzioni della Centrale del comitato dell'organizzazione, anche i tipografi vi aderirono in modo che i giornali non uscirono per quel giorno. Per l'occasione della manifestazione, ai soci veniva ricordato di portare il distintivo sociale328, marcando così la propria particolarità all'interno del movimento socialista. Atteggiamento simile mantenuto durante i funerali del Kobek, quando fu richiesto ai tipografi di presentarsi mezz'ora prima degli altri operai per partecipare "in corpore" all'estremo saluto329. Dall'altro lato erano, al pari di altre categorie di operai, membri delle Sedi Riunite.

Ciò che distingue ancora i tipografi è l'essere stati l'unica categoria di lavoratori fiumani ad aver avuto un giornale proprio, "Il Tipografo"330. Il mensile, stampato dal maggio 1912 all'aprile 1915, rappresentava una peculiarità nell'organizzazione socialista ungherese. La rivista, oltre a pubblicare articoli su questioni professionali e sociali dei tipografi, riportava i comunicati ufficiali della Federazione professionale tipografica ungherese331 e incitava all'organizzazione332. Perciò, era l'unico organo ufficiale di un'organizzazione sindacale ungherese in lingua italiana, visto che gli operai metallurgici fiumani avevano ottenuto soltanto l'abbonamento a una rivista di categoria stampata in Italia333. In realtà, questa particolarità era il prodotto del mercato editoriale fiumano che non aveva una notevole necessità di manodopera di madrelingua ungherese; la maggior parte della stampa era prodotta in lingua italiana. Questo spiega pure perché i magiari costituivano un’esigua minoranza tra i tipografi; infatti, il dato del censimento sulla madrelingua per la categoria dell'industria dell'impressione del 1910, rilevato soltanto per la ditta con 48 lavoratori, dimostra che un unico individuo si dichiarò di madrelingua ungherese334. Pure i nominativi dei soci menzionati ne "Il Tipografo", entro i limiti ragionevoli e i molteplici dubbi che un semplice nome e cognome