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Il Consorzio cooperativo di consumo

CAPITOLO IV. L’affermazione del movimento socialista

4.3 Il Consorzio cooperativo di consumo

Prima di concentrarci sulla fondazione del partito socialista, bisogna fare qualche considerazione su un'istituzione dimenticata dalla storiografia, la cooperativa di consumo. Effettivamente, l'esperienza del cooperativismo socialista per la città di Fiume fu effimera, se paragonata con la vicina Trieste e il Litorale austriaco118, e inconsueta rispetto alla Croazia-Slavonia, dove le cooperative di consumo dei socialisti, ad eccezione di quella zagabrese, andata in liquidazione proprio nel 1902, non si svilupparono119. Per quanto riguarda l'Ungheria propriamente detta, dal rapporto dei socialisti ungheresi al congresso dell'Internazionale di Copenaghen, il movimento cooperativistico di consumo avanzava, ma era soprattutto relegato alla capitale120. Ciononostante, l'iniziativa economica di stampo socialisteggiante permette di spiegare l'emergere di alcune figure chiave del movimento socialista fiumano non direttamente collegabili con l'esperienza della Confederazione

operaia.

Inizialmente ci furono due iniziative parallele per la fondazione di un consorzio cooperativo di consumo. Gli statuti di una Società cooperativa di consumo fra operai, costituitasi alla fine di luglio 1902, non furono approvati dal Ministero dell'Interno; gli organizzatori erano stati invitati a riformare gli statuti e a rivolgersi al Tribunale per registrarsi come ditta protocollata. A dicembre dello stesso, in un congresso della società tenutosi nell'osteria "Alla fabbrica torpedini", si decise a maggioranza di scogliere la stessa121. Un discreto numero di soci a questo congresso, ventisei, era guidato dall'iniziativa di Colomanno Weisz, uno dei dirigenti della disciolta Confederazione operaia e organizzatore, come vedremo, dei lavoratori sarti. La Società cooperativa era perciò un'estensione economica della Confederazione, la cui realizzazione era stata già contemplata dai vertici. L'insuccesso della Società fu causato dalla rapida affermazione dell'altra cooperativa.

Il Consorzio cooperativo di consumo tenne la prima adunanza in un'altra trattoria alla presenza di un centinaio di soci, nel giugno dello stesso anno, con a capo del comitato promotore il tabaccaio Riccardo Camerra (Fiume, 1859-1939)122. Il Camerra era stato membro della Confederazione123, ma non poteva vantare una carica direttiva, anche se il suo nome era presente in una lista di candidati raccomandati da alcuni operai124. Difatti, non si dimostrerà il Camerra la

118 E. Apih e C. Silvestri, Le Cooperative Operaie di Trieste, Istria e Friuli, Riva, Trieste, 1976, pp. 18-65. 119 V. Korać, Povijest sindikalnog pokreta, Vol. 3, cit., pp. 26-84, in particolare p. 33.

120 Hungary, three years struggle against feudal reaction and against election reform, in De 1907 à 1910: rapport sur

le mouvement ouvrier et socialiste soumis par les partis affiliés au Congrès socialiste international de Copenhague (28 août au 3 septembre 1910), Bruxelles, 1910, pp. 27-29.

121 DARi-22, Magistrato civico, Anno 1902, F20, Società cooperativa di consumo fra operai. 122 Consorzio cooperativo di consumo operaio, in "La Voce del Popolo, pp.1-2.

123 I. Krota i I. Zurak, Zapisnici skupština (II dio), cit., N.70, p. 75.

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figura di rilievo del consorzio, ricoprirà per un periodo la carica di cassiere, bensì il presidente Stupicich. Pietro Stupicich (Pago, 1861-Fiume, 1919) utilizzò occasionalmente come pseudonimo la forma italianizzata del cognome, perciò è ricordato come Stupicich-Colonnini125. Tipografo originario dalla Dalmazia, lavorò presso la tipografia Battara, fu redattore del periodico “La Varietà”, poi segretario, impiegato e infine direttore della Cassa distrettuale per ammalati126. Attivo nella Società operaia fiumana, incrociamo per la prima volta il suo nome come oratore alla festa del Primo maggio 1890, mentre fu solamente uno dei tanti membri della seconda Confederazione operaia127. I contatti con Trieste e l'Italia fanno pensare sia stato proprio Stupicich uno dei principali, se non il principale, artefice del cooperativismo fiumano. Non a caso, Stupicich disponeva nella biblioteca personale di diversi testi socialisti128 ed era al corrente del cooperativismo belga, preso a modello dal movimento socialista triestino129. In questo momento Stupicich non vantava ancora un ascendente notevole tra gli operai fiumani, come può dimostrare l'iniziativa de "Il Popolo", rivolta a tutti gli interessati, di votare per la Rappresentanza municipale ideale130. La vera svolta nella carriera pubblica di Stupicich avvenne proprio con la fondazione della Cooperativa. Intanto, oltre ai due personaggi menzionati, nella direzione del consorzio figuravano ancora Edoardo Cozzi, cursore al Llyod austriaco, e Augusto Werk (Fiume, 1877-1915), proprietario di legatoria. Tra le cariche direttive del consorzio è importante menzionare questo quartetto perché essi figureranno tra i membri del comitato organizzatore della festa del Primo maggio 1903 e, molto più importante, essi daranno vita al Circolo di Studi sociali. Mentre non risulta che Edoardo Cozzi sia stato tra i membri della Confederazione131, il Werk figurava semplicemente come iscritto132. Al di là della parziale militanza, vissuta passivamente, i quattro personaggi si discostano dal nucleo direttivo della Confederazione. Pure l'estrazione sociale denota una divergenza con il direttivo della disciolta associazione, il quartetto non rappresentava propriamente la classe operaia. Tuttavia, dalle variazioni delle direzioni della cooperativa è visibile l'adesione al progetto di diversi operai, soprattutto tipografi, ex-membri della Confederazione133.

Ritornando alla vita del consorzio, emergono dei dettagli molto interessanti. In pochi mesi il

125 A. Luksich-Jamini, Notizie sui partiti, cit., pp. 55-57.

126 M. Polonio-Balbi (compliata da), Prima Guida generale di Fiume, Stabilimento Tipo-Litografico E. Mohovich, 1898, p. 88.

127 I. Krota i I. Zurak, Zapisnici skupština (II dio), N.1361, p. 89.

128 Nel 1909 lo Stupicich regalò alla Biblioteca del Circolo di Studi sociali 44 volumi, di cui 33 libri. Circolo di studi

sociali, in "La Bilancia", 25 giugno 1909, p. 2.

129 E. Apih e C. Silvestri, Le Cooperative operaie, cit., pp. 27-29.

130 Stupicich ebbe molti voti, ma non abbastanza per rientrare tra i primi cinquantasei. Il risultato della votazione per

l'elezione di una rappresentanza civica ideale, in "Il Popolo", 28 dicembre 1902, p. 2.

131 Nell'elenco è presente un certo Giuseppe Cozzi, I. Krota i I. Zurak, Zapisnici skupština (II dio), N.1153, p. 87. 132 I. Krota i I. Zurak, Zapisnici skupština (II dio), N. 202, p. 76.

133 In totale sono menzionati quarantasei membri delle direzioni dal giugno 1902 all'agosto 1905, quando il consorzio fu definitivamente liquidato.

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numero dei consorzisti salì a trecento, fu eletta la prima commissione e la Cooperativa fu protocollata dal Tribunale nell'ottobre 1902134. La Cooperativa iniziò effettivamente l'attività aprendo il primo magazzino nel gennaio dell'anno seguente, accrescendo il numero dei soci135, seguito dall'apertura di un altro nell'ottobre dello stesso anno136. Il consorzio non accettava tra i consorzisti sacerdoti e militari, pubblicava un bollettino, con articoli di socialisti italiani, diede vacanza ai propri impiegati per il Primo maggio e fu visitato dal deputato socialista Oddino Morgani, di passaggio a Fiume137. In città si iniziò anche a ipotizzare l'istituzione di un forno cooperativo, per cui il presidente Stupicich parlò ai lavoranti pistori dei forni cooperativi operanti in Belgio138, mentre al congresso del consorzio si registrava un utile netto non indifferente139. La felice stagione del cooperativismo non durò a lungo, il numero dei consumatori con il 1904 diminuì e scoppiò uno scandalo da cui il consorzio non riuscì più a risollevarsi. Da un lato, il cassiere Cozzi aveva commesso degli illeciti finanziari140, dall'altro, la direzione si accorse di non aver gestito adeguatamente le finanze e, nell'arco di breve tempo, il consorzio, nonostante tentativi di salvarlo, fu liquidato141. Causa la cattiva reputazione acquistata e scontato il carcere142, il Cozzi decise di abbandonare Fiume e sul conto di questo personaggio non abbiamo ulteriori informazioni, salvo che risiedette per due anni a Trieste, dove viveva la famiglia143.

Il consorzio non fu solamente "un'istituzione prettamente socialista"144 come affermò lo Stupicich, ma vi erano inclusi anche alcuni autonomisti. Oltre al Werk, Adamo Riccotti e lo stesso Zanella ricoprirono cariche direttive nel Consorzio. Anzi, Zanella, anche se "La Voce del Popolo" non faceva pubblicamente il suo nome145, si distinse al congresso del novembre 1903 proponendo un voto di lode all'andamento del consorzio146. Ciò prova che in questo momento Zanella, prima di essere eletto a deputato nel 1905, era ancora vicino all'ambiente socialista e che esistettero delle

134 Consorzio cooperativo, in "La Voce del Popolo", 29 luglio 1902, p. 1; Consorzio cooperativo di consumo, in "La Voce del Popolo", 19 settembre 1902, p. 2; Il consorzio cooperativo di consumo, in "La Voce del Popolo", 3 novembre 1902, p. 2; L'istituzione di un consorzio cooperativo di consumo, in "Il Popolo", 23 ottobre 1902, p. 1.

135 La cooperativa, in "Il Popolo", 17 gennaio 1903, p. 1; L'attività della cooperativa, in "Il Popolo", 7 febbraio 1903, p. 1.

136 La nuova filiale della Cooperativa a Mlacca, in "Il Popolo", 4 settembre 1903, p. 2.

137 La cooperativa e il primo maggio, in "Il Popolo", 18 aprile 1903, p. 1; Oddino Morgani di passaggio, in "Il Popolo", 16 agosto 1903, p. 2. Il bollettino del Consorzio cooperativo, in "Il Popolo", 30 agosto 1903, p. 2.

138 Il Forno cooperativo, in "Il Popolo", 8 ottobre 1903, p. 2.

139 Il Congresso del consorzio cooperativo, in "Il Popolo", 23 novembre 1903, p. 2.

140 Uno pseudo-socialista che truffa una donna povera, in "La Voce del Popolo", 14 agosto 1904, p. 2 e Le truffe in

nome del socialismo, in "La Voce del Popolo", 15 agosto 1904, p.2.

141 Il consorzio cooperativo. Una fase critica, in "Il Popolo", 13 agosto 1904, p. 2; Gli ammanchi al Consorzio

cooperativo. Il congresso di ieri, in "Il Popolo", 15 agosto 1904, pp. 1-2; Un'istituzione che rifiorisca, in "Il Popolo", 25

settembre 1904, p. 2; Il “crack” di un'istituzione, in "Il Popolo, 21 settembre 1905, p. 1. 142 Il dibattimento Cozzi, in "La Voce del Popolo", 17 agosto 1904, p. 2.

143 Guida di Trieste, 1907, p. 94; 1908, p. 83. Archivio Generale - Comune di Trieste, Censimento 1910, Scatola 50, Via del Boschetto 19, abitazione di Carolina vedova Cozzi. Non figura Edoardo.

144 Gli ammanchi al Consorzio cooperativo. Il congresso di ieri, in "Il Popolo", 15 agosto 1904, pp. 1-2 145 Congresso del consorzio cooperativo di consumo, in "La Voce del Popolo", 23 novembre 1903, p. 2. 146 Il Congresso del consorzio cooperativo di consumo, in "Il Popolo", 23 novembre 1903, p. 2.

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commistioni tra il mondo socialista e quello autonomista. Pure la presenza di un Riccotti nella direzione adduce a questa conclusione, infatti sarà in seguito suo fratello Arrigo a distinguersi come una delle figure più rappresentative del socialismo fiumano, mentre agli onori della cronaca Adamo sorgerà per essere stato coinvolto negli incidenti alla rappresentazione dell'"Ernani"147. Anche Rodolfo Schneider, probabile fratello di Simeone148, come vedremo anch'egli di simpatie autonomiste, è presente nella direzione. Aggiungiamo che nel 1904 alla cooperativa, anche per gli scandali finanziari, veniva rifiutata, da "Il Proletario", la qualifica di socialista, anzi il giornale socialista istriano negava l'esistenza di compagni di fede a Fiume149. Questo atteggiamento ostile era dovuto all'ascesa politica di Stupicich che diventando consigliere municipale si stava gradualmente distanziando dal movimento socialista e stava raccogliendo simpatie autonomiste. Criticato per aver appoggiato un finanziamento del Comune alla marina da guerra per una nave-scuola150, dalla medesima fonte, pare abbia sospeso nel Consorzio la vendita dei fiammiferi de "Il Lavoratore" per far vendere i fiammiferi degli autonomisti. Il cronista non lo menziona esplicitamente ma la descrizione calza perfettamente con lo Stupicich: "Pure questo messere per fare sempre propaganda, ha detto che: "bisogna finirla con questo internazionalismo, e che lui non crede uomo colui che rinnega la patria" dimenticandosi d'averla rinnegata lui stesso, che prima di essere fiumano-ungherese-patriottico-autonomo-socialista-era dalmato."151. La vicinanza tra socialisti e autonomisti nel campo economico non proseguì invece nel campo culturale, come risulta dall'attività del Circolo di Studi sociali.