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– Classe di valutazione e probabilità di default nel nuovo modello d valutazione del Fondo

Nel documento Rapporto sugli strumenti finanziari (pagine 159-163)

Classe di valutazione Fascia di valutazione Probabilità di inadempimento

1 1 0,12%

2 2 0,33%

3 0,67%

4 1,02%

5

3 1,61%

6 2,87%

7 3,62%

8 4 5,18%

9 8,45%

10 9,43%

11 5 16,30%

12 22,98%

A distanza di quasi nove mesi dalla data di applicazione generalizzata del nuovo modello di valutazione delle imprese a tutte le operazioni finanziarie ammissibili al Fondo, i dati di attuazione sembrano confortare le descritte scelte di policy. Infatti, dal 15 marzo 2019 al 30 settembre 2019, analizzando le sole operazioni valutate sulla base del modello di valutazione, risultano accolte 31.201 operazioni. La maggioranza delle garanzie rilasciate riguarda imprese nella fascia 3 di valutazione (45,1 per cento), cui seguono le imprese in fascia 4 (28,5 per cento).

Per approfondimenti sui primi risultati della riforma si fa rinvio al Report gennaio-dicembre 2019 pubblicato sul sito di Mediocredito Centrale (Gruppo Invitalia)72.

72 www.fondidigaranzia.it/wp-content/uploads/2020/01/Relazione-Dicembre-2019_Sito.pdf.

Questo sistema (pubblico) di valutazione del rischio di credito arricchisce di significato altre informazioni, come quelle sui tassi applicati e quelli sui tassi di ingresso in sofferenza e, come avevamo predetto l’anno passato, esso consente interessanti valutazioni sulla relazione tra incentivi pubblici e condotte conseguenti dei diversi intermediari, come quella che proponiamo quest’anno al paragrafo 1.2.

Prima di entrare nel merito degli indicatori di rischio che siamo in grado di costruire con i dati a disposizione dell’Agenzia, dobbiamo sottolineare che le Autorità di Gestione possono chiedere ai propri gestori di produrre analisi più approfondite e frequenti rispetto alla nostra, dal momento che nei loro database ci sono sicuramente molte più informazioni rispetto a quelle veicolate su SFC73.

I tre indicatori seguenti riguardano (in prospettive complementari) il livello di concentrazione dei rischi, che nel gergo della finanza è detta anche granularità.

L’indicatore 10 confronta il numero dei contratti di finanziamento con il numero dei destinatari finali. Esso svela se e in che misura lo stesso strumento finanziario intervenga con più operazioni sugli stessi destinatari finali. Se l’indicatore è uguale a 1, a ogni contratto corrisponde un destinatario finale diverso. Se il valore è maggiore di 1, allora vi sono alcuni destinatari finali titolari di più operazioni. Di norma il destinatario finale insolvente non darà seguito alla restituzione (parziale o totale) di tutte le sue obbligazioni. Quindi, in linea di principio, a parità di tutte le altre condizioni, tra due strumenti finanziari che presentano lo stesso numero di operazioni in stock dovremo ritenere più rischioso quello che ha il minor numero di destinatari finali.

Indicatore 10 – Tasso di concentrazione del rischio per numero di operazioni 𝐼10 =Numero di contratti per lerogazione firmati con destinatari finali (campo 27)

Numero di destinatari finali sostenuti dallo strumento finanziario (campo 29)

Descrizione campi come da Regolamento UE 821/2014

27 = Numero di contratti per l'erogazione di prestiti/garanzie/prodotti azionari o quasi-azionari/altri prodotti finanziari firmati con destinatari finali, per prodotto.

29 = Numero di destinatari finali sostenuti dallo strumento finanziario

NotaQuesto indicatore misura il livello di concentrazione del rischio come rapporto tra il numero dei contratti di finanziamento e quello dei soggetti sottoscrittori dei medesimi. È infatti possibile che alcuni soggetti siano titolari di più operazioni riferibili allo stesso strumento finanziario, sicché il possibile default di questi prenditori potrebbe avere un effetto più rilevante sullo strumento di policy rispetto al

73 Lo stabilisce l’art. 7 del Regolamento delegato UE 480/2014 che detta i criteri di selezione degli organismi che attuano gli strumenti finanziari. Facciamo riferimento, in particolare ai criteri di cui al paragrafo 1, lettere:

c) adeguate capacità di attuazione dello strumento finanziario, compresi una struttura organizzativa e un quadro di governance in grado di fornire le necessarie garanzie all'autorità di gestione;

d) esistenza di un sistema di controllo interno efficiente ed efficace;

e) uso di un sistema di contabilità in grado di fornire tempestivamente dati precisi, completi e attendibili.

caso in cui il portafogli rischi è più granulare e, quindi, diversificato.

L’indicatore 11 misura l’incidenza percentuale della dimensione media delle operazioni in portafogli sul totale del rischio pubblico assunto dallo strumento finanziario. A parità di tutte le altre condizioni, tra due strumenti che finanziano o garantiscono lo stesso importo complessivo, dovremo ritenere più rischioso quello relativo alle operazioni di maggior taglia media: il meno granulare tra i due.

Indicatore 11 – Tasso di concentrazione del rischio per ammontare

𝐼11 =

Esposizione media per destinatario finale sul versato (indicatore 2) Risorse versate ai destinatari finali (campo 25 o 26) * 100

Descrizione campi come da Regolamento UE 821/2014

25 (per gli interventi diversi dalle garanzie) = Importo complessivo dei contributi versati ai destinatari finali tramite prestiti, microprestiti, capitale o altri prodotti o, nel caso di garanzie, impegnati per prestiti erogati ai destinatari finali, per prodotto (in EUR)

26 (per le garanzie) = Valore complessivo dei prestiti effettivamente versati ai destinatari finali in relazione ai contratti di garanzia firmati

Nota

Questo indicatore misura il livello di concentrazione del rischio come incidenza percentuale dell’importo medio dei finanziamenti sul totale delle risorse effettivamente erogate ai destinatari finali.

Il rischio massimo teorico (100 per cento) è quello possibile erogando un unico finanziamento a un unico soggetto. Più il valore dell’indicatore è ridotto, più il portafogli è granulare e quindi, a parità di tutti gli altri fattori, minore è il rischio sottostante.

L’indicatore 12 è simile all’indicatore 11. Esso torna utile per i portafogli ancora in costruzione indicando il livello di granularità potenziale, raggiungibile quando saranno esaurite le risorse disponibili. Ha senso soprattutto per portafogli entrati da poco tempo in fase di ramp-up. L’indicatore misura l’incidenza percentuale della dimensione media delle operazioni in portafogli sul totale del rischio pubblico potenziale che è pari all’importo complessivo assegnato al gestore dello strumento nell’Accordo di finanziamento. In realtà dovremmo sottrarre a questo importo altre possibili spese ammissibili, a cominciare dai costi di gestione, ma trattandosi di una proxy collegata strettamente all’altro indicatore non vale la pena di affrontare un calcolo più complesso.

Indicatore 12 – Tasso di concentrazione del rischio potenziale per ammontare

𝐼12 =

Esposizione media per destinatario finale sul versato (indicatore 2) Risorse impegnate nellAccordo di finanziamento (campo 14) * 100

Descrizione campi come da Regolamento UE 821/2014

14 = Importo complessivo dei contributi del programma impegnati nell'Accordo di Finanziamento (in EUR)

Poiché il processo di costruzione dei portafogli (ramp-up) può richiedere più anni, questo indicatore di granularità potenziale -applicabile a partire dalla prima operazione ammessa ai benefici- esprime il livello di concentrazione dei rischi raggiungibile se si dovessero utilizzare tutte le risorse assegnate allo strumento finanziario. Una stima più precisa richiederebbe di sottrarre al denominatore i costi di gestione che saranno imputati allo strumento finanziario, ma per semplicità non poniamo in essere questa operazione di fine tuning, che richiederebbe un’analisi puntuale dei singoli Accordi di finanziamento.

Nella tavola 3.21, secondo la logica dell’indicatore 11, osserviamo tre situazioni di massima concentrazione del rischio per il Fondo rotativo contratti di sviluppo del PON Imprese e competitività, per il Fondo innovazione sociale del POR Piemonte FESR e per il Fondo per la Ricerca e l'Innovazione del PON a gestione del MiUR. Si tratta in tutti e tre i casi di strumenti finanziari che, al 31 dicembre 2019, avrebbero74 raggiunto solo un destinatario finale e non hanno certo esaurito la fase di ramp-up.

74 Il condizionale lo utilizziamo perché riscontriamo una incongruenza nei dati immessi nel sistema dal MIUR. Risulta infatti essere stato raggiunto dall’intervento un destinatario finale, tuttavia non risulta esservi stato nessun pagamento (campo 25) né alcun impegno contrattuale (campo 24). Pertanto l’indicatore 12 è pari a zero e questo produce una contraddizione evidente con gli altri indicatori di questo gruppo di informazioni. Ci siamo così imbattuti in un piccolo esempio di come la valorizzazione delle informazioni per analisi come la nostra, facendo emergere anche piccole imperfezioni ed errori materiali, contribuisca a migliorare la qualità dei dati e, quindi, dei processi di valutazione.

Nel documento Rapporto sugli strumenti finanziari (pagine 159-163)

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