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La rischiosità (ex post) delle imprese finanziate dal sistema bancario

Nel documento Rapporto sugli strumenti finanziari (pagine 35-41)

Il tasso annuale di decadimento è il principale indicatore per misurare dinamicamente il mutamento di status del credito, da in bonis a in sofferenza (cfr. glossario). Esso è strutturato come rapporto fra due quantità:

• il numeratore rappresenta l'ammontare del flusso di credito utilizzato dai soggetti che è entrato in default rettificato (o sofferenza rettificata. cfr. glossario) nel corso dei quattro trimestri (T2) successivi a quello oggetto della rilevazione a denominatore (T1);

• il denominatore è costituito dall'ammontare dello stock di credito utilizzato da tutti i soggetti censiti in Centrale dei rischi e non considerati in default rettificato alla fine del quinto trimestre precedente (T1).

Nella figura 1.8 il tasso annuale di decadimento è misurato sull’Italia intera per classe di grandezza del fido globale utilizzato. A questo fine, per attribuire ciascun prenditore a una classe di grandezza, si considera il credito che gli è complessivamente erogato dal sistema bancario. Purtroppo, la Base Dati Statistica contempla solo tre classi

31 Sul rapporto tra regolazione del patrimonio bancario e razionamento del credito si veda Antonio M.

Conti, Andrea Nobili e Federico M. Signoretti, Bank capital constraints, lending supply and economic activity, Temi di discussione (Working Papers) n. 1199, Banca d’Italia, novembre 2018.

32 Così Ginette Eramo, Roberto Felici, Paolo Finaldi Russo e Federico M. Signoretti, How slow is the recovery of loans to firms in Italy? Questioni di Economia e Finanza, n.469, Banca d’Italia, novembre 2018. Questo documento riprende alcuni argomenti esposti l’anno prima nel paper Fragilità finanziaria delle imprese e allocazione del credito, di Emilia Bonaccorsi di Patti e Paolo Finaldi Russo, pubblicato da Banca d’Italia nel febbraio 2017 nella medesima collana che è si edita da Banca d’Italia, ma con il disclaimer che gli autori vi esprimono la loro visione senza che questa sia attribuibile alle Istituzioni cui appartengono.

dimensionali, e l’ultima di queste (oltre 500.000 euro) è – a nostro avviso – esageratamente ampia per assicurare una lettura ottimale del fenomeno.

La figura evidenzia che il fenomeno dei nuovi ingressi in sofferenza è sempre più convergente tra le diverse classi dimensionali e, soprattutto, che i livelli delle più recenti rilevazioni sono particolarmente bassi. Così è per le ragioni illustrate nel paragrafo 1.1.

che, purtroppo, preludono a un drastico mutamento di rotta, in senso diametralmente opposto, nell’andamento del nostro grafico.

Figura 1.8 – Tasso annuale di decadimento per classe di grandezza del fido globale utilizzato (società non finanziarie e famiglie produttrici, valori percentuali)

Fonte: nostre elaborazioni su dati Banca d’Italia, Base Dati Statistica, [TRI30601 Flusso annuale nuovi prestiti in default rettificato/prestiti non in default rettificato anno precedente - per settore della clientela e classe di grandezza del fido globale utilizzato].

Nella figura 1.9, utilizzando gli stessi dati della tavola precedente sul tasso annuale di decadimento, si mettono a fuoco le dinamiche in atto nei territori (le cinque macroaree territoriali, più il totale nazionale). Nel Mezzogiorno, l’area in cui tutti gli indicatori sociali ed economici evidenziano le maggiori criticità, il credito bancario si conferma molto più rischioso rispetto alla media nazionale33.

33 Sulle dinamiche territoriali dei tassi annuali di decdimento si veda anche il riquadro Qualità del credito alle imprese: divari territoriali e ricomposizione della clientela affidata, alla pag. 60 del Rapporto, edito da Banca d’Italia, L'economia delle regioni italiane, n.22. Novembre 2020

(https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/economie-regionali/2020/2020-0022/index.html?com.dotmarketing.htmlpage.language=102&pk_campaign=EmailAlertBdi&pk_kwd=it).

2,48 7,99

6,36

1,43 0

1 2 3 4 5 6 7 8 9

Società non finanziarie. Da 250 a <125.000 euro Famiglie produttrici. Da 250 a <125.000 euro Società non finanziarie. Da 125.000 a <500.000 euro Famiglie produttrici. Da 125.000 a <500.000 euro Società non finanziarie. >= 500.000 euro Famiglie produttrici. >= 500.000 euro

Il tasso annuale di decadimento, che presenta grande varianza anche tra regioni confinanti, è tra le informazioni di contesto più rilevanti per il policy maker impegnato a programmare, gestire e monitorare uno strumento finanziario. Per questa ragione, nella tavola 1.4, si dà evidenza su scala regionale delle dinamiche in atto, per classe dimensionale del fido globale utilizzato.

Figura 1.9 – Tasso annuale di decadimento per macroarea territoriale (totale classi di grandezza, società non finanziarie e famiglie produttrici)

Fonte: nostre elaborazioni su dati Banca d’Italia, Base Dati Statistica, [TRI30604. Flusso annuale nuovi prestiti in default rettificato/prestiti non in default rettificato anno precedente - per regione della clientela e classe di grandezza del fido globale utilizzato].

3,95

2,84

2,16

1,55

1,26 1,31

6,13

4,71

3,47

2,90 2,83

2,50

0 1 2 3 4 5 6 7

Italia nord-occidentale Italia meridionale Italia insulare Italia centrale Italia nord-orientale

Tavola 1.4 – Tasso annuale di decadimento per regione e classe di grandezza del fido globale utilizzato (società non finanziarie e famiglie produttrici - %)

Regione della clientela e classe di grandezza del fido globale

utilizzato

31/12

2015 31/12

2016 31/12

2017 31/12

2018 31/12

2019 30/06 2020 Abruzzo >= 500.000 € 6,859 4,235 3,405 3,083 1,981 2,428 Abruzzo Da 125.000 a < 500.000

6,415 4,755 4,207 3,705 3,093 3,375

Abruzzo Da 250 a < 125.000 € 4,728 4,136 3,645 2,613 2,389 2,595 Basilicata >= 500.000 € 4,789 3,066 3,224 2,985 2,976 1,833 Basilicata Da 125.000 a < 500.000

5,515 2,721 2,433 2,479 2,631 2,127

Basilicata Da 250 a < 125.000 € 3,024 2,59 2,816 2,328 2,104 2,248 Calabria >= 500.000 € 6,795 4,501 2,565 2,642 2,061 2,15 Calabria Da 125.000 a < 500.000

6,8 7,072 4,666 3,084 3,413 3,273

Calabria Da 250 a < 125.000 € 4,534 4,637 3,396 3,131 2,938 3,156 Campania >= 500.000 € 5,305 5,359 2,908 2,6 3,328 2,167 Campania Da 125.000 a <

500.000 € 5,999 4,668 3,64 3,737 3,617 3,093

Campania Da 250 a < 125.000 € 4,22 3,919 3,299 3,274 3,044 2,917 Emilia Romagna >= 500.000 € 4,518 3,216 3,193 2,455 1,967 1,389 Emilia Romagna Da 125.000 a <

500.000 € 3,542 2,939 2,254 1,916 1,751 1,678

Emilia Romagna Da 250 a <

125.000 € 2,428 2,101 1,632 1,602 1,392 1,436

Friuli Venezia Giulia >= 500.000 € 5,152 3,217 1,283 1,109 2,381 2,236 Friuli Venezia Giulia Da 125.000 a

< 500.000 € 3,596 2,968 2,542 2,045 1,686 1,618

Friuli Venezia Giulia Da 250 a <

125.000 € 2,841 2,367 1,662 1,587 1,608 1,528

Lazio >= 500.000 € 5,628 4,521 4,44 3,887 1,481 2,251 Lazio Da 125.000 a < 500.000 € 5,452 5,062 3,681 3,353 3,083 3,019 Lazio Da 250 a < 125.000 € 4,369 3,789 3,083 2,891 2,531 2,701 Liguria >= 500.000 € 4,549 4,515 7,185 2,988 0,972 1,044 Liguria Da 125.000 a < 500.000 € 4,726 3,333 2,361 2,041 2,031 2,269 Liguria Da 250 a < 125.000 € 3,24 2,851 1,976 1,826 1,745 1,832 Lombardia >= 500.000 € 4,188 2,943 1,872 1,378 1,2 1,23 Lombardia Da 125.000 a <

500.000 € 3,708 3,061 2,321 2,082 1,843 1,832

Lombardia Da 250 a < 125.000 € 2,737 2,433 1,932 1,791 1,607 1,641 (Segue)

Tavola 1.4 – Tasso annuale di decadimento per regione e classe di grandezza del fido globale utilizzato (società non finanziarie e famiglie produttrici - %) (continua) Regione della clientela e classe di

grandezza del fido globale utilizzato Trentino-Alto Adige Da 125.000 a <

500.000 € 2,962 1,734 1,409 0,939 1,058 1,085

Trentino-Alto Adige Da 250 a <

125.000 € 1,985 1,408 1,18 1,01 1,15 1,07

Umbria >= 500.000 € 7,897 4,867 3,456 3,424 1,135 1,095 Umbria Da 125.000 a < 500.000 € 5,614 4,298 3,398 2,857 2,421 2,102 Umbria Da 250 a < 125.000 € 3,672 3,076 2,902 2,226 2,018 1,86 Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste >=

500.000 € 7,051 2,066 0,739 1,944 1,521 1,015

Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste Da

125.000 a < 500.000 € 3,377 2,325 1,002 2,927 1,673 1,954 Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste Da

250 a < 125.000 € 2,286 2,042 1,648 2,271 1,896 1,326 Fonte: nostre elaborazioni su dati Banca d’Italia, Base Dati Statistica, [TRI30604. Flusso annuale nuovi prestiti in default rettificato/prestiti non in default rettificato anno precedente - per regione della clientela e classe di grandezza del fido globale utilizzato].

La figura 1.10 illustra, su scala nazionale, l’andamento del tasso annuale di decadimento per alcuni settori di attività economica. Se fin qui si è assistito a una correlazione (inversa) piuttosto stretta tra tasso di decadimento e propensione delle banche a concedere credito, in questa fase pesano anche le aspettative (sintetizzate dai giudizi delle società di rating). Quindi i settori più esposti alle conseguenze della crisi pandemica sono i più esposti a una riduzione degli impieghi bancari che è temperata dalle misure di policy anticicliche.

Figura 1.10 – Tasso annuale di decadimento per alcuni settori economici (società non finanziarie e famiglie produttrici)

Fonte: nostre elaborazioni su dati Banca d’Italia, Base Dati Statistica, [TRI30524 Flusso trimestrale nuove sofferenze rettificate/prestiti non in sofferenza rettificata trimestre precedente - per area geografica, settore e attività economica della clientela].

4,3%

8,7%

4,8%

2,9%

4,6%

1,5%

0%

1%

2%

3%

4%

5%

6%

7%

8%

9%

10%

Totale ateco al netto della sez. U Attività manifatturiera

Costruzioni Commercio ingrosso e dettaglio

Nel documento Rapporto sugli strumenti finanziari (pagine 35-41)

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