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(estratto) – Indicatori di concentrazione del rischio, per strumento finanziario

Nel documento Rapporto sugli strumenti finanziari (pagine 163-168)

(milioni di euro) Contratti e destinatari

Esposizione I2

(*) FdF = Fondo di fondi; FdF SF = Fondo specifico nel Fondo di fondi; SF = Fondo specifico.

L’indicatore 13 misura l’incidenza dei finanziamenti in sofferenza sull’ammontare versato ai destinatari finali. L’indicatore 14 misura invece l’incidenza delle operazioni di finanziamento in sofferenza sul numero totale delle operazioni finanziate col supporto dello strumento finanziario. Questi due indicatori sono molto semplici e saranno utilissimi ai fini di eventuali valutazioni ex post, magari da realizzare non a chiusura della programmazione, bensì ancora più in là, quando sarà estinta l’ultima obbligazione di restituzione. Essi non si prestano invece a valutazioni in itinere per effetto:

• del lag temporale tra l’erogazione dei finanziamenti e il manifestarsi delle sofferenze;

• del fatto che il numero e l’importo dei finanziamenti (di norma) aumenta a ritmo crescente (e non a ritmo costante) durante i primi anni (fase di ramp-up).

Per converso, una volta esaurito il budget o il tempo disponibile per fare nuovi impieghi, il volume delle sofferenze continua a crescere negli anni successivi. Per queste ragioni, oggi e nei prossimi anni, questi indicatori non possono darci una misura diretta della rischiosità delle operazioni sottostanti e/o della qualità dei processi allocativi.

Indicatore 13

a. per i prestiti: incidenza statica delle sofferenze sui finanziamenti erogati (per ammontare)

b. per le garanzie: incidenza statica delle garanzie escusse sugli accantonamenti per farvi fronte (per ammontare)

𝐼13 =

Totale prestiti in sofferenza o (per le garanzie) accantonamenti escussi (campo 34) Prestiti versati ai destinatari finali o accantonamenti (campo 25)

* 100

Descrizione campi come da Regolamento UE 821/2014

34 = Importo totale dei prestiti versati in stato di inadempimento (in EUR) o importo totale impegnato per le garanzie fornite ed escusse a causa dell'inadempimento del prestito (in EUR)

25 = Importo complessivo dei contributi versati ai destinatari finali tramite prestiti, microprestiti, capitale o altri prodotti o, nel caso di garanzie, impegnati per prestiti erogati ai destinatari finali, per prodotto (in EUR)

Nota L’indicatore:

nel caso dei prestiti confronta lo stock dei prestiti risultanti in sofferenza (alla data dell’ultima rilevazione) rispetto allo stock totale delle risorse che risultano erogate alla medesima data di riferimento.

nel caso delle garanzie confronta l’ammontare delle garanzie escusse (cioè pagate/in pagamento a fronte dei prestiti sottostanti in sofferenza) con le risorse accantonate proprio per fare fronte al rischio default delle operazioni garantite. Quindi la percentuale risultante dà evidenza del grado di consunzione degli accantonamenti..

Si segnala che questo indicatore, in occasione di questa quarta edizione, è stato meglio messo a punto, rispetto alle precedenti edizioni, per offrire una più corretta evidenza dei fenomeni relativi agli strumenti di garanzia.

numero

𝐼14 =

Numero dei prestiti versati andati in sofferenza (campo 33 o 33.1) Numero di contratti sottoscritti (campo 27) * 100

Descrizione campi come da Regolamento UE 821/2014

33 = Numero totale di prestiti erogati e non rimborsati o numero totale di garanzie fornite ed escusse a causa dell'inadempimento del prestito

33.1 = Numero totale di garanzie fornite ed escusse a causa dell'inadempimento del prestito 28 = Numero investimenti realizzati verso i destinatari finali

NotaL’indicatore permette di misurare, sul numero delle operazioni, l’incidenza statica dello stock dei prestiti risultanti in sofferenza (alla data dell’ultima rilevazione) rispetto allo stock totale delle risorse che risultano erogate alla medesima data di riferimento.

Al livello dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, essendo disponibili in maniera completa e dettagliata i soli dati immessi sul sistema SFC, il massimo che è possibile fare per monitorare la dinamica delle perdite per insolvenza è strutturare due tassi annuali di decadimento. Il primo (indicatore 15) è basato sugli importi mentre il secondo (indicatore 16) sul numero delle operazioni. Essi, nel caso di strumenti finanziari in fase di ramp-up, attenuano ma non superano i due fattori critici che abbiamo evidenziato per gli indicatori 13 e 14.

Al livello delle Autorità di Gestione è possibile fare molto di più. Queste sono in grado di richiedere ai gestori degli strumenti finanziari di misurare il tasso annuale di decadimento per coorti. Vale a dire segmentandolo per anno di erogazione dei finanziamenti.

Indicatore 15

per i prestiti: tasso annuale di decadimento (sull’ammontare dei prestiti)

per le garanzie: tasso annuale di consunzione degli accantonamenti e garanzie escusse sugli accantonamenti per farvi fronte (per ammontare)

𝐼15 = Prestiti/accantonamenti andati in sofferenza nell′anno 𝑡 (campo 34 o 34.1)

Stock dei finanziamenti in bonis/accantonamenti_residui ∗ al 31 dicembre dellanno 𝑡−1* 100

* Lo stock dei finanziamenti in bonis (o, nel caso delle garanzie, degli accantonamenti disponibili) è pari alla differenza tra il campo 25 e il campo 34 (o 34.1 per le garanzie) dello stesso anno t–1.

Descrizione campi come da Regolamento UE 821/2014

34 = Importo totale dei prestiti versati in stato di inadempimento (in EUR)

34.1 = Importo totale impegnato per le garanzie fornite ed escusse a causa dell'inadempimento del prestito (in EUR)

25 = Importo complessivo dei contributi versati ai destinatari finali tramite prestiti, microprestiti, capitale o altri prodotti o, nel caso di garanzie, impegnati per prestiti erogati ai destinatari finali, per prodotto (in EUR)

Nota

nel caso dei prestiti misura l’incidenza delle operazioni (in valore) che fanno ingresso in sofferenza in un certo anno t sullo stock dei finanziamenti che erano in bonis al 31 dicembre dell’anno precedente t–1.;

• nel caso delle garanzie misura l’incidenza degli accantonamenti (in valore) utilizzati per fare fronte alla escussione delle operazioni che fanno ingresso in sofferenza in un certo anno t confrontandoli con lo stock degli accantonamenti disponibili al 31 dicembre dell’anno precedente t–1. Questo perché le risorse a numeratore (gli accantonamenti utilizzati) si riferiscono quasi certamente a operazioni che non sono entrate in portafogli rischi nel corso dell’ultimo anno. In questo modo si ha un elemento di valutazione più attendibile sull’adeguatezza degli accantonamenti residui, non influenzata dagli accantonamenti per le operazioni dell’ultimo anno.

Va rimarcato che, su base empirica, constatiamo che le operazioni ammesse a finanziamento in un dato anno t–1 difficilmente fanno ingresso in sofferenza nell’anno medesimo. Di solito il flusso delle sofferenze inizia nell’anno successivo t, cresce ancora in quelli immediatamente seguenti t+1, t+2... e poi declina, via via che ci si avvicina alla scadenza t+n dell’ultima rata prevista per l’ammortamento. Questo è importante perché, come abbiamo già evidenziato, la gran parte degli strumenti finanziari ha una fase di costruzione dei portafogli di finanziamento (ramp-up) che, nei primi anni di operatività, comporta che la grandezza a denominatore del nostro indice progredisca a una velocità ben superiore rispetto a quella a denominatore. Pertanto, il tasso annuale di decadimento che siamo in grado di calcolare è subottimale per formulare previsioni sulle perdite complessive dello strumento finanziario a chiusura.

Per superare questo limite, nel nostro testo suggeriamo alle Autorità di Gestione di far realizzare ai propri gestori delle analisi per coorti.

Questo è uno degli strumenti diagnostici che, valorizzando le informazioni disponibili nel database SFC, ci aiuta ad apprezzare la dinamica delle perdite che investono i portafogli di finanziamenti generati dagli strumenti finanziari. Non si presta a confrontare direttamente tra loro le performance dei diversi strumenti finanziari, salvo che l’analisi riguardi sottoinsiemi che presentano un elevato grado di affinità su target di intervento e sulla forma tecnica.

Si segnala che questo indicatore, in occasione di questa quarta edizione, è stato meglio messo a punto, rispetto alle precedenti edizioni, per offrire una più corretta evidenza dei fenomeni relativi agli strumenti di garanzia.

Indicatore 1613 – Tasso annuale di decadimento per numero

𝐼16 =

Numero dei prestiti versati andati in sofferenza nell′anno 𝑡 (campo 33 o 33.1) Stock delle operazioni in bonis∗ al 31 dicembre dell′anno 𝑡−1 * 100

* Lo stock delle operazioni in bonis è pari alla differenza tra il campo 27 e il campo 33 (o 33.1 per le garanzie) dello stesso anno t–1.

Descrizione campi come da Regolamento UE 821/2014

33 = Numero totale di prestiti erogati e non rimborsati o numero totale di garanzie fornite ed escusse a causa dell'inadempimento del prestito

33.1 = Numero totale di garanzie fornite ed escusse a causa dell'inadempimento del prestito 27 = Numero di contratti sottoscritti con i destinatari finali

NotaL’indicatore misura l’incidenza delle operazioni (per numero) che fanno ingresso in sofferenza in un certo anno t sullo stock di investimenti che erano in bonis al 31 dicembre dell’anno precedente t–1.

Constatiamo, su base empirica, che le operazioni ammesse a finanziamento in un dato anno t–1 difficilmente fanno ingresso in sofferenza nell’anno medesimo. Valgono tutte le considerazioni espresse per l’indicatore 15.

quelle finanziate grazie agli strumenti finanziari, risulta complessivamente modesto. Va considerato che lo stock dei finanziamenti versati al livello dei destinatari finali al 31 dicembre 2017 era di 129 milioni di euro, nel 2018 era di 447 milioni di euro e nel 2019 ha raggiunto gli 820 milioni. A fronte di questo ammontare, lo stock delle operazioni in sofferenza al dicembre 2019 è complessivamente di 5,563 milioni di euro da riferire a 229 operazioni riguardanti gli otto strumenti finanziari, di prestito e garanzia cui fa riferimento la tavola 3.22 (che quindi è completa e non un semplice estratto). L’anno prima le sofferenze segnalate per 6 strumenti finanziari e 92 operazioni avevano un controvalore di 1,158 milioni di euro.

Se è vero che flussi di finanziamenti di recente erogazione difficilmente entrino subito in sofferenza, a questo punto della programmazione si consolida il timore che i dati sulle sofferenze sottostimino il fenomeno per qualche errore e, soprattutto, per qualche omissione nella produzione dei dati da parte di alcuni gestori e/o, a cascata, degli addetti alla immissione dei dati nel sistema SFC.

Possiamo approfondire il tema degli ingressi in sofferenza con riguardo al Fondo rotativo SELFIEmployment. Questo è tra i primi ad aver visto formalizzato l’Accordo di Finanziamento tra Autorità di Gestione e gestore, nel dicembre 2015. Eroga prestiti su provvista pubblica, senza garanzia e a tasso agevolato, per progetti di investimento entro i 50.000 euro proposti da NEET (giovani tra 18 e 29 anni che non studiano, non lavorano e non frequentano corsi di formazione professionale). Evidentemente il fine dell’operazione è favorire il loro autoimpiego. Non ci addentriamo oltre nella descrizione dello strumento75, perché queste poche informazioni sono sufficienti a evidenziare che il target di policy presenta, in sé, elementi per una rischiosità piuttosto elevata. In effetti i dati confermano che è così: al 31 dicembre 2018 risultavano sottoscritti 872 contratti con i destinatari finali. L’anno dopo 178 prestiti sono entrati in default. Questo equivale a un tasso annuale di decadimento (per numero di operazioni) del 22,6 per cento, mentre misurato sugli importi, risulta pari al 32,5 per cento.

Ecco, in un caso come questo è sicuramente apprezzabile la trasparenza e la professionalità nel rendere conto di dati che di certo non scandalizzano visto il target.

Chi si occupa di gestire questo strumento o di valutarne efficienza ed efficacia potrà esprimere un giudizio più compiuto e trarne lezioni utili.

È il caso di ricordare che, quando un prenditore viene meno all’obbligo di restituzione, occorre contabilizzare come sofferenza l’intero importo del finanziamento e non i soli ratei scaduti e non pagati, come da prassi bancaria.

75 www.garanziagiovani.gov.it/selfiemployment/Pagine/Selfie-employment.aspx.

Nel documento Rapporto sugli strumenti finanziari (pagine 163-168)

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