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La coerenza tra welfare in azienda e welfare del terri torio

DEL SETTORE METALMECCANICO: NUOVE EVIDENZE

Grafico 7 – Mappatura delle prestazioni di welfare nella contrattazione aziendale metalmeccanica (Industria) del

8. La coerenza tra welfare in azienda e welfare del terri torio

Da ultimo, sempre a riguardo del mancato dialogo tra le solu- zioni “interne” all’azienda e quelle diffuse allo “esterno”, non è quasi mai operato dalla azienda stessa o dalle controparti sindacali un approfondimento sulla offerta di welfare presente sul territorio. L’esito di questa mancanza è, ancora una volta, la costosa attivazione per via aziendale di prestazioni che il la- voratore potrebbe ricevere dalle strutture del territorio, senza dovere a questo destinare il proprio budget welfare e, anzi, alimentando un servizio che altrimenti potrebbe essere ritenu- to poco utile e, quindi chiuso.

Una buona pratica in questo senso, risalente nel tempo, è quel- la di alcune aziende del territorio della Val Brembana (BG) che permettono ai propri dipendenti, in caso di chiamata per soc- corso, di intervenire come volontari in servizio sulle ambulan- ze anche durante l’orario di lavoro senza alcuna decurtazione di stipendio. Questa concessione, indubbiamente di natura so- ciale e non legata ad alcuna problematica di carattere fiscale, permette una continua copertura del servizio di ambulanza in valle, senza gravare sulle casse dei comuni che, se lasciati soli, sarebbero obbligati a sospendere il servizio, con un evidente aggravio di rischi non solo per i lavoratori delle aziende coin-

volte nel piano, ma per tutta l’intera popolazione della valle. Si tratta di un raro, ma significativo esempio, di riuscita triango- lazione tra esigenze dei dipendenti, welfare aziendale e bisogni del territorio.

Seppur meno rispondenti a bisogni così specifici, sono co- munque aumentate nel 2018 le clausole relative all’elargizione di permessi retribuiti ai dipendenti per attività di volontariato, da svolgersi anche a livello territoriale. Una altra interessante esperienza di integrazione tra welfare aziendale e territoriale è quella realizzata nel 2016 da Feralpi, che collocandosi nel pe- rimetro di riferimento dell’Alleanza Locale di Conciliazione degli Ambiti Bassa Bresciana Orientale, Centrale e Occidenta- le, ha potuto assegnare ai propri dipendenti voucher spendibili per il rimborso di servizi per la famiglia. In altri contesti, al fine di promuovere una maggiore conciliazione tra vita profes- sionale e vita privata, sono state stipulate convenzioni con asi- li nido vicini alle sedi aziendali; e ancora, partnership con enti di cura e ospedali limitrofi sono state realizzate per ampliare l’offerta di servizi sanitari. Alla stessa filosofia si ispira, inol- tre, la piattaforma UBI Welfare che vuole mettere in rete le aziende e i servizi in uno stesso territorio (si veda a questo ri- guardo parte II, sezione E).

Infine, anche nel quadro di una crescente attenzione alla re- sponsabilità sociale d’impresa, non è inusuale rilevare nei con- tratti collettivi riferimenti alla partecipazione dell’azienda ad iniziative di welfare organizzate a livello comunale o territoria- le. Beretta, ad esempio, ha promosso il network locale “Val- trompia Sportiva”, nell’ambito del quale tre società sportive si sono alleate per promuovere il benessere fisico e psicologico, attraverso l’educazione alla pratica sportiva e all’inclusione e al team building nell’ambito dei giochi di squadra.

8.1. La contrattazione territoriale nella metalmeccanica

Nonostante gli inevitabili squilibri dovuti alla novità della ma- teria, come rappresentato la contrattazione aziendale nel setto- re industriale sempre di più tende a occuparsi di welfare, an-

che del più moderno, esito delle modifiche legislative intercor- se tra il 2015 e il 2018.

A risentire di questa tendenza è altresì la contrattazione terri- toriale all’interno del sistema Confimi Impresa Meccanica, nell’ambito del quale nel 2018 sono stati sottoscritti due ac-

cordi: uno a Cremona e l’altro a Modena. A questi, si deve ag-

giungere anche l’accordo territoriale siglato a Bergamo il 18

dicembre 2017. Seppur con qualche differenza, le previsioni di

questi contratti sembrano muoversi lungo le medesime diret- trici già evidenziate in merito dalla contrattazione aziendale dell’industria metalmeccanica. Accanto alle disposizioni sulla “welfarizzazione” del premio di risultato territoriale e sulla concessione di flexible benefits, che come abbiamo visto, ri- sponderebbero prevalentemente a una funzione redistributi- va/concessiva, troviamo, infatti, interventi nell’ambito della flessibilità organizzativa, della conciliazione e soprattutto della formazione continua.

Con riferimento proprio alla formazione, occorre, però, rileva- re che rispetto agli accordi aziendali del sistema Federmecca- nica, dove il tema è perlopiù affrontato in una prospettiva di stabilità occupazionale, negli accordi territoriali di Confimi, è posta maggiore enfasi sulla necessità di gestire, anche con in- terventi di sviluppo professionale e mobilità interaziendale, eventuali situazioni di crisi, ristrutturazioni e transizioni.

Molto più compassato, invece, appare l’incedere di questa ma- teria nella contrattazione territoriale artigiana e, segnatamente, nel contratto collettivo “Metalmeccanica, oreficeria, odonto- tecnica - aziende artigiane” sottoscritto il 24 aprile 2018 da Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai con Fiom-Cgil, Fim- Cisl, Uilm-Uil.

Si tratta di una contrattazione sociale rispetto a quella diffusa nel contratto collettivo della industria metalmeccanica e della installazione di impianti (Federmeccanica e Assistal) dove le soluzioni più innovative non sono da ricercarsi a livello azien- dale, bensì nella contrattazione regionale e, nello specifico, nei compiti assegnati agli enti bilaterali che erogano servizi di wel-

fare. È opportuno citare almeno due buone pratiche in questo senso, relative proprio ai temi più tradizionali del welfare in- tegrativo: la previdenza complementare e l’assistenza sanitaria.

Fondo Solidarietà Veneto è il fondo di previdenza complemen- tare intercategoriale accessibile alle imprese e ai dipendenti operanti in Veneto. Si tratta di una gestione che ha oltre ven- ticinque anni di storia e che resta un unicum nel contesto na- zionale sia per l’anomala, ma virtuosa (essendo l’investimento previdenziale materia molto condizionata dai grandi numeri) natura intercategoriale, quanto per l’inevitabile alternatività tra questo fondo e quelli istituti nei contratti collettivi.

WILA, fondo di Welfare Integrativo Lombardo dell’Artigia- nato è la risposta del comparto artigiano alla richiesta di ren- dere accessibile il welfare aziendale, in particolare quello rela- tivo alle esigenze di natura socio/sanitaria, ai lavoratori di- pendenti di aziende che applichino i contratti collettivi regio- nali dell’artigianato. La storia di WILA è molto più recente ri- spetto a quella di Fondo Solidarietà Veneto; ciononostante, stando a quanto affermato dalle sigle costituenti, il gradimento dei dipendenti del settore è molto elevato e il fondo non pare per ora sovrapporsi con i propri corrispettivi nazionali (San.Arti su tutti). È quindi una sorta di fondo integrativo del- le prestazioni di un fondo anch’esso integrativo rispetto a quanto erogato dallo Stato.

Parte II

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