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La comunicazione pubblica

punto di partenza per un tentativo definitorio.

1.9 La comunicazione pubblica

L’identificazione del contenuto del diritto di accesso ad Internet nella dimensione della comunicazione e della informazione rischierebbe di essere riduttiva se non si considerasse che esso comprende anche la libertà politica

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In tal senso si veda, E. Catelani e R. Filaci, Libertà di espressione, internet e cyber

crime: quali forme di cooperazione? In L'informazione. Il percorso di una libertà, a cura di Paolo Caretti, scritti di Sergio Bartole , Bagno a Ripoli, Passigli, 2012, p. 195 ss; T.

Giovannetti, Governance della rete e ricorso alla sanzione penale: il caso della

responsabilità dell’Internet service provider tra tentazioni punitive e rispetto dei principi costituzionali, in Internet e Costituzione Atti del Convegno Pisa, 21-22 novembre 2013, cit,

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e l’organizzazione istituzionale. Oggigiorno è evidente come la tecnologia sia destinata a mutare sempre più gli assetti istituzionali conosciuti e come il processo democratico sia profondamente influenzato dal modo in cui circolano le informazioni, là dove cioè la disponibilità di queste da parte di tutti i cittadini appare come un prerequisito di quel processo. E’ stato infatti sostenuto62 come la libera circolazione delle informazioni possa produrre la formazione di una coscienza civile e politica più avvertita con un richiamo non più episodico agli interessi e alla capacità di giudizio del singolo cittadino, il quale sarebbe piuttosto reso partecipe di un circuito comunitario di informazione e responsabilità.

E’ pur vero che le potenzialità che la Rete possiede di veicolare informazioni consentono diverse forme di comunicazione con differenti caratteristiche63, per di più, se si considera la possibilità di superare le barriere spazio-temporali, l’accessibilità ad un audience pressoché illimitata, la rapidità e la semplicità, con cui può procedersi alla modifica e all’alternanza dei messaggi, fanno di Internet un veicolo di comunicazione privilegiato al punto di ritenere di essere ormai prossimi al momento in cui esso soppianterà buona parte dei mezzi tradizionalmente considerati veicoli pubblicitari più efficaci quali la stampa, quotidiana e periodica, e le televisioni.

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T.E.Frosini, Tecnologie e libertà costituzionali, in Diritto dell’informazione e

dell’informatica 2003, p. 487-504.

63 In questi termini è opportuno considerare che Internet svolge la sua funzione di

comunicazione essenzialmente su tre livelli, senza contrasto né in netta separazione tra loro, e in base ai quali le modalità di relazione consentite sfruttano a) la Rete come tubo, usata per la trasmissione di documenti spesso pensati per la stampa, che sfruttano Internet come una qualunque infrastruttura di trasporto e non generano né linguaggi, né problemi particolari; b) la Rete come spazio sociale, in cui si sviluppa qual tipo di comunicazione

many to many; c) la Rete come medium che in parte affianca e compete con i precedenti

media assorbendone alcune caratteristiche, in parte introduce peculiarità originali quali l’ipertestualità, la multimedialità e l’interattività.

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C’è però da evidenziare come la socializzazione che tramite l’accesso alla Rete verrebbe a realizzarsi è uno scenario che sta investendo non soltanto la dimensione interpersonale ma anche quella pubblica.

In relazione al primo aspetto, rappresenta ormai un dato oggettivo che la comunicazione tra gli individui avvenga utilizzando sempre più la tecnologia digitale, con l’inevitabile insorgenza di problematiche relative alla libertà di espressione, alla segretezza della comunicazione, alla tutela dei dati personali e finanche la qualità e veridicità delle informazioni che si attingono dalla Rete.

Per quanto riguarda, invece, la comunicazione pubblica, essa può essere articolata di in tre forme: la comunicazione politica, sociale e istituzionale.

- La comunicazione politica non è soltanto di tipo verbale, ma anche relativa ad altri aspetti dell'agire umano, come il modo di porsi dinnanzi ai cittadini, le strette di mano dopo un comizio elettorale (un modo per comunicare un senso di vicinanza al popolo), il modo di impostare i manifesti elettorali, i momenti simbolici forti durante una campagna elettorale. In termini complessivi si può affermare che la comunicazione politica comprenda anche la pubblicità, che riguardi le attività svolte sia in campagna elettorale sia al di fuori (per raccogliere il consenso dei cittadini verso le forze politiche) che provenga da soggetti appartenenti al sistema politico dei partiti (singoli candidati o partiti politici in quanto tali).

Inoltre, essa si manifesta principalmente se non solamente attraverso i media di massa. Pertanto, l'attore mediale è quello più importante

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nella comunicazione, perché consente l'incontro tra politici e cittadini, molto spesso in un tipo di comunicazione a senso unico, anche se i cittadini possono far sentire la propria voce attraverso vari strumenti, quali lettere ai ministeri, manifestazioni di protesta, comunicando con i politici tramite social network, leggi di iniziativa popolare, attraverso le rilevazioni sull'opinione pubblica mediante ricerche demoscopiche (sondaggi), e attraverso la scelta del voto.

- La comunicazione sociale, o comunicazione di solidarietà sociale, rappresenta l’insieme delle attività no profit finalizzate a sensibilizzare l’opinione pubblica su questioni di interesse generale , esercitate da coloro che svolgono attività di comunicazione sociale: non partiti o individui che agiscono per scopi politici, ma, oltre che la stessa pubblica amministrazione, associazioni, imprese, gruppi professionali e altre organizzazioni senza scopo di lucro.

Tale comunicazione, è realizzata principalmente attraverso spot radiotelevisivi o messaggi su siti Internet mirati al grande pubblico e finalizzati a coinvolgere la persona (cittadino, consumatore, donatore) e spingerla all’azione, rendendola partecipe dei problemi ma anche delle soluzioni64.

64 In particolare gli obiettivi principali della comunicazione sociale sono: Informare e

aggiornare, ossia portare all’attenzione del pubblico un concetto positivo, un progetto sociale, un intervento da condividere, un’azione responsabile, un’innovazione tecnologica; convincere e persuadere, cioè presentare e “argomentare” attraverso dati, ricerche, testimonianze utili a dimostrare la veridicità di quanto comunicato; infine stimolare e motivare e, quindi, proporre nuovi modelli di comportamento, stimolare azioni destinate a contribuire ad una causa sociale, modificare concezioni errate.

Per uno studio approfondito sul tema vedi Introduzione alla comunicazione sociale, consultabile alla pagina http://www.facoltaspes.unimi.it/files/_ITA_/COM/4- 5._INTRODUZIONE_ALLA_COMUNICAZIONE_SOCIALE_-_29_settembre_2011.pdf;

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- La comunicazione istituzionale, proveniente dalla pubblica amministrazione come istituzione e finalizzata alla illustrazione delle attività istituzionali dell’amministrazione e al condizionamento del comportamento del cittadino ai fini del raggiungimento delle finalità di pubblico interesse da essa intraprese.

Da qualche anno, la comunicazione istituzionale ha assunto un ruolo definito e specifico nei processi più generali, di sviluppo delle società avanzate. I motivi principali possono essere sostanzialmente riscontrati nel mutamento strutturale dei modelli e delle dinamiche di funzionamento organizzativo della stessa PA, la necessità di attivare forme di adeguamento tattico alle nuove emergenze di mercati estremamente più incerti e dinamici del passato e, non per ultimo, i processi di globalizzazione che impongono una vera e propria “svolta comunicativa” sia delle imprese private che delle stesse istituzioni.

Il crescente ricorso alle Information and Communication Technologies, di cui non vi è dubbio che Internet rappresenti la frontiera più evoluta, ha in buona sostanza permesso agli organi pubblici di realizzare quel processo comunicativo volto a:

- delineare i contorni dell’ideologia istituzionale, cioè ad enunciare l’insieme dei principi e valori di riferimento per l’azione istituzionale,

G. Gadotti, (a cura di) La comunicazione sociale. Soggetti, strumenti e linguaggi,

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- formare l’opinione pubblica circa il suo ruolo e i suoi compiti

- informare e formare il cittadino, anche attraverso strumenti di consultazione espressione dei suoi diritti di cittadinanza.

L’occasione non è stata lasciata cadere dal Parlamento Italiano, che attraverso ben tre portali (per le due Camere e il Parlamento in seduta comune65) fornisce un’apprezzabile quantità di informazioni parlamentari e legislative, oltre a quelle sull’organizzazione dell’istituzione e sui servizi offerti al pubblico.

Il primo sito Internet del Senato risale al 18 dicembre 1996, facendo del Senato una delle prime istituzioni italiane a essere presente sulla Rete. Già dalle sue versioni iniziali, il sito del Senato non fu concepito come un sito “vetrina”, ma piuttosto come un sito di servizio ai cittadini, studiato e realizzato per supportare la comunicazione istituzionale su quanto accaduto all’interno della camera alta del Parlamento66

.

65 http://www.parlamento.it/home; http://www.senato.it/home;

http://www.camera.it/leg17/1

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C. Marchetti, Il Senato della Repubblica e l’evoluzione del sistema informativo

parlamentare, G. Peruginelli e M. Ragona (a cura di), L' informatica giuridica in Italia.

Cinquant'anni di studi, ricerche ed esperienze , Napoli, ESI, 2014, p. 268 ss.

In particolar modo l’A., nel ripercorrere le tappe del sistema informativo parlamentare rinviene nel 2000 l’anno di svolta, affermando: “Il contenuto informativo delle banche dati non subì impatti sostanziali …tuttavia le modalità di accesso furono mutate radicalmente grazie all’interfaccia web, che, come noto, semplificava la navigazione di contenuti appartenenti ad ambiti anche molto eterogenei da parte di persone a digiuno di linguaggi d’interrogazione e d’interfacce a carattere, rendendo di fatto la consultazione delle informazioni in formato elettronico più simile alla consultazione su supporto cartaceo. Inoltre, a partire da questo importante momento, non fu più necessario pagare contributi per ottenere accessi in concessione all’informazione parlamentare: tutto il patrimonio informativo pubblico gestito era ormai disponibile gratuitamente on line sulla rete Internet e crescerà ulteriormente negli anni a venire”.

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Più recente, invece, è il sito del parlamento, risalente all’anno successivo, mediante il quale è stata avviata una gestione collaborativa a rilevanza bicamerale, ad esempio per le convocazioni del Parlamento in seduta comune e sugli atti degli organismi bicamerali.

L’accesso ad Internet diventa così, da un lato, il mezzo per consentire al cittadino un servizio di aggiornamento tempestivo rendendo conoscibile e trasparente l’attività dei pubblici poteri, dall’altro offre una apprezzabile opportunità alle stesse istituzioni, in quanto consente sia di adempiere al principio di pubblicità dei lavori parlamentari sancito dall’art 64 della Costituzione e dai regolamenti parlamentari, sia di realizzare una comunicazione inter-istituzionale, al fine di porre in essere un’attività coordinata e collaborativa.

Inoltre, tramite il sito Radioradicale.it67, vengono diffuse in Realvideo, in diretta o in differita (con ricerca sull’archivio), le immagini delle sedute della Camera, del Senato e di talune commissioni bicamerali. A ciò, si aggiungono elementi informativi tratti dalla vita quotidiana, ed anzi postati dagli stessi utenti maggiormente in grado di monitorare da vicino il vissuto degli eletti (sarebbe il caso esemplare del sito Openpolis68).

Analoghe presenze ufficiali si registrano per gli altri organi costituzionali, tra cui sul piano politico rileva soprattutto il portare del Governo69, che rimanda al sito della Presidenza del Consiglio e dei vari Ministeri.

In particolar modo, sul sito del Ministero di Grazia e Giustizia, la cui creazione si pone in linea con i requisiti tecnici indicati nel decreto

67 http://www.radioradicale.it/ 68 http://www.openpolis.it/ 69 http://www.governo.it/

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ministeriale di attuazione della c.d. Legge Stanca (Legge 4/2004 "Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti

informatici") e alle linee guida WCAG 2.0 previste dallo standard

internazionale WAI - Web Accessibility Initiative - un'iniziativa del consorzio mondiale W3C ( che si occupa di standardizzare la progettazione dei siti web), un sito Web viene definito accessibile se:

- utenti affetti da disabilità fisiche o sensoriali possono consultarlo utilizzando le tecnologie per la conversione dell’informazione in diverse modalità percettive (ad es browser testuali o vocali, dispositivi braille, ingranditori di schermo, sintetizzatori vocali, ecc),

- offre vantaggi di consultazione a tutti gli utenti, anche a coloro che indipendentemente dal mezzo utilizzato per la navigazione (un normale browser, un telefono cellulare, ecc…), dovessero trovarsi in situazioni precarie (ad esempio in un ambiente rumoroso) oppure semplicemente dispongano di una connessione lenta.

Infine, è ormai una realtà diffusa che anche le assemblee elettive regionali e locali abbiano una notevole visibilità in Rete attraverso la predisposizione si siti nei quali è previsto un’interfaccia diretta con l’utente cittadino.

Dunque nella realtà odierna, la comunicazione pubblica, nella species iuris che qui interessa, e cioè quella istituzionale, sembra muoversi verso la realizzazione più piena del significato etimologico del termine comunicazione pubblica. Esso infatti deriva dal termine “comune” e sta ad

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indicare ciò che è proprio di due o più persone, di un gruppo, di una comunità70.

Con la comunicazione non ci si limita a mettere a disposizione della informazioni, ma le si trasmette con lo scopo di dare ad essere un significato preciso e fare in modo che tale significato sia condiviso dal destinatario. Tra amministrazione e cittadino (società) si stabilisce un rapporto bilaterale, di scambio tra informazione fornita e informazione ricevuta.

Come è chiaro, la distinzione tra informazione e comunicazione non riguarda né gli strumenti adottati né i destinatari.

Sia l’informazione che la comunicazione usano sia strumenti di diretto rapporto con i cittadini ( si pensi ad esempio agli URP, gli altri uffici a diretto contatto con il pubblico, ma che gli sportelli informatici), sia strumenti di rapporto indiretto attraverso la stampa, la radiotelevisione e più recentemente Internet.

Anche quanto ai destinatari non c’è differenza: questi sono sempre i cittadini cui le informazioni sono fornite in modo unilaterale (informazione) o con l’instaurazione di un rapporto bilaterale (comunicazione).

La distinzione riguarda pertanto le finalità, articolandosi dalla semplice messa a disposizione del messaggio al condizionamento dei comportamenti, e le modalità, che spaziano dalla trasmissione unilaterale alla condivisione bilaterale dei contenuti di un messaggio.

È in quest’ottica allora che devono essere analizzati i diversi possibili flussi di comunicazioni che rappresentano altrettanto potenziali strumenti di democrazia. Se nel rapporto tra istituzioni, da un lato, e cittadini e gruppi di

70 G. Arena, M. Bombardelli, M.P. Guerra, A. Masucci, La documentazione

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cittadini, dall’altro, ciò che è essenziale ai fini della democrazia è la possibilità di comunicare, Internet e, più in generale, le ITC con i loro diversi sistemi, reti, apparati e tecnologie possono essere utilizzate per veicolare la comunicazione e rappresentare un valido ausilio nel processo di gestione e progettazione della società democratica.

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CAPITOLO 2

LA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE E