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Conoscenze, vissuti e sensibilità degli italiani in tema di cultura del risparmio ed efficienza energetica

CITTADINI E IMPRESE: MODELLI DI COMPORTAMENTO PER L’EFFICIENZA ENERGETICA

7.2 Conoscenze, vissuti e sensibilità degli italiani in tema di cultura del risparmio ed efficienza energetica

Istituto Demopolis – P. Vento, G. Montalbano e M.S. Titone

Con lo scopo di verificare le attività svolte attraverso il Piano di Informazione e Formazione e di ottenere una panoramica più ampia sulla consapevolezza dei cittadini in tema di efficienza energetica, è stata effettuata un’indagine demoscopica mirata, condotta dall’istituto di Ricerche Demopolis5.

Demopolis ha provveduto ad analizzare l’opinione pubblica italiana, studiando i livelli di conoscenza, le pratiche, le percezioni e le sensibilità dei cittadini sul tema dell’efficienza energetica e sui relativi interventi e strumenti istituzionali.

Un dato sugli altri emerge con peculiare nettezza nelle risultanze dell’indagine: complice l’attualità della sfida ambientale e la centralità che ha conquistato nel 2019 in seno al dibattito pubblico su scala mondiale, è cresciuta la sensibilità degli italiani sull’urgenza di tutelare le risorse e sull’ingaggio personale nel contrasto al cambiamento climatico.

Il 57% degli italiani, intervistati dall’Istituto Demopolis, dichiara di aver affinato e maturato la propria attenzione ai temi del risparmio energetico e degli effetti sul clima e sull’ambiente. Inoltre, anche in virtù di un rafforzato impegno di sensibilizzazione profuso dall’ENEA e dagli altri attori istituzionali della transizione energetica, l’attenzione dei cittadini è cresciuta anche sulle concrete opportunità per le famiglie: il 41% certifica un miglioramento, intercorso negli ultimi 5 anni, del proprio livello informativo in relazione alle possibilità di risparmio energetico. Ed un ulteriore

risultato di rilevazione attesta l’efficacia delle campagne istituzionali: la notorietà degli incentivi a supporto dell’efficienza nel settore residenziale.

L’indagine demoscopica è stata effettuata su un campione rappresentativo della popolazione italiana durante il primo trimestre del 2020. Nella lettura dei risultati è necessario tenere conto che la rilevazione è avvenuta prima che l’impatto della pandemia COVID-19 si dispiegasse con tutta la sua virulenza: le ripercussioni socio-economiche della connessa crisi potrebbero modificare, nelle settimane a venire, la percezione degli italiani riguardo la rilevanza dell’efficienza energetica nella personale scala di valori e la disponibilità di spesa necessaria per far fronte al miglioramento delle prestazioni energetiche delle abitazioni. Ma bisognerà tener conto anche dei crescenti incentivi in materia decisi dal Governo.

Cognizioni e livello informativo dei cittadini in tema di efficienza energetica

Una prima sezione dell’indagine Demopolis ha esplorato cognizioni e livello informativo dei cittadini in tema di efficienza energetica. Dalle risultanze di ricerca, emerge quanto, nella grande trasformazione del sistema energetico attualmente in corso, la variabile “livello di informazione” risulti di impatto significativo sui comportamenti dei cittadini. Oggi, è il 18% degli intervistati a definirsi “molto informato” sui temi che riguardano l’energia e l’uso della stessa nelle nostre abitazioni; un ulteriore 45% si auto-valuta come “abbastanza informato” (Figura 7.2).

Figura 7.2. “Quanto si ritiene informato sui temi che riguardano l’energia e l’uso dell’energia nelle nostre abitazioni?”

Fonte: Istituto Demopolis

2% 35% 45% 18% Per niente Poco Abbastanza Molto

Di estremo interesse risulta l’analisi del segmento che dichiara un buon livello informativo: si tratta del più attivo nell’evitare sprechi d’energia anche nella quotidianità dei comportamenti casalinghi, conosce l’APE (Attestato Prestazione Energetica), si cura della classe energetica degli elettrodomestici ed è il più sensibile nel rilevare l’assunto che il risparmio energetico sia la primaria risorsa rinnovabile. Del resto, si tratta anche del segmento che – più ampiamente – ha effettuato interventi per incrementare il risparmio energetico (ristrutturazioni, cambio infissi, sostituzioni di caldaia o climatizzatori): il rilievo segnala quali potenzialità di successo possano avere campagne di informazione nell’aumentare la consapevolezza nonché nel promuovere il cambiamento delle abitudini nelle famiglie.

Comportamenti e vissuti familiari

Sul cammino dell’Italia verso un futuro sostenibile, la povertà energetica si rivela uno fra gli ostacoli da rimuovere. Anche dall’Indagine Demopolis emerge l’esistenza nel Paese di un segmento della popolazione in condizione di vulnerabilità energetica, in termini di difficoltà di affrontare i costi elevati dell’energia a fronte di redditi familiari insufficienti. Il fenomeno della povertà energetica emerge principalmente nel Mezzogiorno e si rivela anche nelle scarse dotazioni nelle abitazioni: il segmento che dichiara difficoltà a

pagare le bollette relative ai consumi energetici segnala anche di poter contare su limitate prestazioni degli edifici in cui risiede, in termini di isolamento termico, sistemi di climatizzazione e riscaldamento, dotazione di elettrodomestici. Nello specifico, 3 cittadini su 10 dichiarano di incontrare impedimenti nel pagare le bollette; un ulteriore 8% confessa molte difficoltà. Inoltre, a fronte del 72% degli intervistati che esprime soddisfazione per il livello di riscaldamento della propria casa (elevato gradimento per il 21%; adeguato per il 51%), quasi 3 su 10 esprimono poca (21%) o nessuna (7%) soddisfazione. Ancora più elevato è il livello di insoddisfazione per gli standard di climatizzazione nei mesi estivi, ritenuti inadeguati dal 35% dei cittadini. In tema di dotazioni della propria abitazione, il 71% valuta positivamente quella degli elettrodomestici, il 65% promuove i sistemi riscaldamento e il 51% la climatizzazione. Per quanto riguarda infissi e serramenti, il 57% li promuove, ma il 37% ne valuta negativamente le dotazioni. Si rileva infine che solamente il 33% del campione esprime valutazioni positive sulla coibentazione della propria abitazione.

La transizione energetica sembra meglio avviata in merito alle modalità di illuminazione delle abitazioni, infatti il 60% degli intervistati dichiara di utilizzare lampadine ad alta efficienza energetica (Figura 7.3).

Figura 7.3. “Come valuta, dal punto di vista dell’efficienza energetica, le dotazioni della sua abitazione?”

Fonte: Istituto Demopolis

Dimensioni valoriali e consapevolezza dei vantaggi dell’efficienza energetica in termini di risparmi

La consapevolezza che sia oggi necessaria la transizione verso un sistema basato sull’efficienza energetica sta maturando anche nell’opinione pubblica italiana e le famiglie iniziano a rispondere a questa urgenza con una progressiva evoluzione dei comportamenti verso stili più

virtuosi. Oggi, quasi 9 italiani su 10 limitano gli sprechi di illuminazione in casa, il 67% quelli d’acqua corrente. Il 56% dichiara di ridurre la temperatura del termostato, mentre 1 su 2 si impegna a limitare dispersioni termiche. Mentre, solo il 36% evita di tenere apparecchi accesi in stand-by ( Figura 7.4). 71% 65% 57% 51% 33% 11% 12% 6% 23% 16% 18% 23% 37% 26% 51% Elettrodomestici Sistema di riscaldamento Infissi e serramenti Sistma di climatizzazione Coibentazione della casa

Figura 7.4. “Nella sua famiglia, abitualmente:”

Fonte: Istituto Demopolis

Un quarto degli italiani, intervistati dall’Istituto Demopolis, dichiara che sarebbero prioritari, nella propria casa, interventi per migliorare il livello energetico, evitando dispersione di calore e sprechi. Ed il dato cresce fra i più giovani. Il 51% li definisce necessari ma non prioritari. Oggi è poco più di un quinto (22%) che ne esclude l’opportunità. Resta di natura economica l’incentivo ad un percorso di risparmio energetico per i due terzi degli intervistati. Ma, oggi, il 64% dichiara che andrebbero ridotti i consumi di energia anche per

limitare l’inquinamento. Ed il 47% rammenta il contrasto al cambiamento climatico.

Se il risparmio è la prima risorsa energetica rinnovabile, protagonisti di un percorso innovativo sono i cittadini tutti. Oggi, almeno in linea teorica, ne è consapevole il 66%, che si sente personalmente coinvolto in questo cammino. Inoltre, il 57% degli intervistati dichiara di aver maturato, negli ultimi 5 anni, una maggiore attenzione ai temi del risparmio energetico e degli effetti sul clima e sull’ambiente (Figura 7.5).

Figura 7.5. “Ritiene che, rispetto a 5 anni fa, la sua attenzione ai temi del risparmio energetico e degli effetti sul clima e sull’ambiente sia oggi:”

Fonte: Istituto Demopolis

Interesse per il miglioramento dell’efficienza energetica nelle abitazioni

Uno specifico focus dell’indagine Demopolis ha studiato l’interesse dei cittadini verso il miglioramento dell’efficienza energetica nelle abitazioni. La transizione energetica passa infatti anche attraverso lo sfruttamento dell’enorme potenziale di risparmio che deriva dal rinnovamento del parco immobiliare. Il 71%

dei cittadini intervistati dall’Istituto Demopolis ammette di vivere in abitazioni non consone sul piano energetico, da migliorare e che richiederebbero interventi per ridurne i consumi.

E per ottimizzare la prestazione energetica delle abitazioni nel Paese, servirebbe innanzi tutto migliorare la coibentazione della casa (57% di citazioni) e sostituire ed efficientare serramenti, infissi e schermature (44%).

3% 36% 50% 56% 67% 89% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Niene di tutto questo

Evitiamo di tenere apparecchi accessi in stand-by Evitiamo dispersione di calore o frescura aprendo le finestre Riduciamo la temperatura del termostato Chiudiamo l'acqua del rubinetto (ad es. quando si lavano i denti

o ci si insapona)

Spegnamo i punti luce non utilizzati

57%

3% 40%

Maggiore Minore

Circa 3 su 10 segnalano l’urgenza di interventi per l’installazione di caldaie ad alta efficienza (30%) e per le parti comuni dei condomini, come l’isolamento termico e la coibentazione dell’involucro (27%); un quarto investirebbe in elettrodomestici più efficienti (26%) e lampade a basso consumo (24%). Poco più di un quinto, segnala l’utilità di nuovi climatizzatori (22%).

A fronte di questa consapevolezza, si contrae al 34% il segmento di quanti effettivamente ipotizzano, nei prossimi anni, interventi per il risparmio energetico in casa. Sulla contrazione indicata incidono specialmente ragioni economiche, ma anche la difficoltà di far fronte ad un investimento nel timore che risultino troppo lunghi i tempi di ritorno degli incentivi (Figura 7.6).

Figura 7.6. “Quali interventi potrebbero migliorare l’efficienza energetica della sua casa?”

Fonte: Istituto Demopolis

Strumenti informativi per acquisire informazioni

Il ruolo dell’informazione è cruciale per la riduzione delle asimmetrie informative che possono frenare l’attuazione di buone pratiche di efficienza energetica da parte dei cittadini. L’indagine dell’Istituto Demopolis ha analizzato i canali di informazione più utilizzati dai cittadini in tema di risparmio energetico e di detrazioni previste per gli interventi nelle abitazioni. Secondo le risultanze della rilevazione, il 65% dei cittadini si informa utilizzando siti di informazione online, a partire dai motori di ricerca; resta rilevante anche l’incidenza di Radio e Tv (41%). Nel 27% dei casi, canali rilevanti per acquisire informazioni sono i portali web istituzionali, tra

cui quello di ENEA. In questo panorama di fonti, a dichiararsi informato su agevolazioni ed incentivi volti al risparmio e all’efficienza energetica nelle case è il 52% degli intervistati: molto informato appena l’8%; abbastanza il 44%. Il segmento che si confessa disinformato è pari al 46% del campione. L’impegno di informazione profuso dall’ENEA e dagli altri attori istituzionali della transizione energetica dimostra di aver fruttato. Il 41% degli intervistati certifica un miglioramento, intercorso negli ultimi 5 anni, del proprio livello informativo in relazione alle opportunità di risparmio energetico (Figura 7.7).

Figura 7.7. “Rispetto a 5 anni fa, in relazione alle opportunità di risparmio energetico, si ritiene oggi:”

Fonte: Istituto Demopolis

5% 8% 22% 24% 26% 27% 30% 44% 57% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% Non sa Altro Nuovi climatizzatori Utilizzo di lampade a basso consumo Elettrodomestici più efficienti Interventi su parti comuni del condominio Installazione di caldaia ad alta efficienza Sostituire vecchi infissi (porte, finestre, etc.) Magliorare la coibentazione della casa

52%

41%

5% 2%

Informato come prima Più informato Meno informato Non sa

Conoscenza e adesione a incentivi e misure di risparmio energetico

L’efficacia delle campagne istituzionali realizzate per portare al grande pubblico la notizia di incentivi a supporto dell’efficienza nel settore residenziale si dimostra pienamente nei dati dell’indagine condotta da Demopolis per l’ENEA. Oggi, sfiora il 90% la dimensione di intervistati che dichiara di aver sentito parlare di Bonus Casa per ristrutturazioni edilizie ed interventi di restauro e risanamento conservativo (87%). 8 su 10 hanno sentito dell’Ecobonus per la riqualificazione energetica di infissi, serramenti, impianti. Raggiunge il 68% degli intervistati il Bonus Facciate, anche per la novità dello sconto fiscale per il recupero, il restauro e l’efficientamento degli esterni di immobili esistenti. Più ridotta la notorietà del Sisma Bonus, che risulta comunque superiore alla metà del campione (55%). E la brand equity degli incentivi si rivela elevatissima. L’utilità percepita degli sconti fiscali raggiunge l’82%: sono molto utili per il 34%; abbastanza per un ulteriore 48%. In questo contesto, si dimostra essenziale il ruolo

informativo potenziale dell’ENEA, ma anche il ruolo effettivo: oggi, 3 cittadini su 10 dichiarano di cercare proprio sul Portale dell’ENEA o su altri siti istituzionali le informazioni sulle detrazioni fiscali e sugli incentivi previsti.

In ultimo, l’indagine Demopolis ha individuato, con mirati sovracampionamenti, un segmento di intervistati che abbiano già effettuato interventi domestici o condominiali mirati al risparmio energetico. Questo segmento può oggi garantire come – a seguito degli interventi di efficientamento effettuati – non solo siano migliorate le abitazioni, ma si siano anche ridotti i consumi energetici, con un sostanziale risparmio familiare. L’82% segnala infatti un miglioramento del confort in casa; la maggioranza assoluta (57%) certifica un risparmio familiare. Al netto di quanti non abbiano effettuato una stima dei consumi, il dato sale al 72%: oggi, più di 7 su 10 hanno dunque potuto misurare un risparmio energetico a seguito degli interventi.

7.3

Efficienza energetica e mercato immobiliare: dati 2019 e prospettive

FIAIP – V. Campo, I-COM – F. D’Amore, ENEA

Lo studio FIAIP6 (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) in collaborazione con ENEA e I-COM (Istituto per la Competitività) ha evidenziato come nel 2019 si sia registrato un miglioramento sia per quanto riguarda gli investimenti nel “mattone”, sia sotto il profilo della qualità energetica del patrimonio

immobiliare compravenduto. Inoltre,

l’approfondimento sull’efficienza energetica, giunto quest’anno alla sua settima edizione, ha sottolineato come tale sensibilità si stia lentamente facendo strada tra i vari fattori che gli acquirenti tengono in considerazione al momento della compravendita o nella successiva ristrutturazione dell’immobile.

Sebbene infatti il mercato immobiliare 2019 continui ad essere dominato da immobili di classe energetica scadente, specchio del parco edilizio nazionale molto datato e da ristrutturare, alcuni segmenti di mercato mostrano segnali incoraggianti. In particolare, si consolida il dato relativo agli immobili di nuova costruzione dove quasi l’80% delle transazioni immobiliari ha riguardato abitazioni in classe energetica A o B. Ancora più significativo il dato del ristrutturato, dove la percentuale degli immobili compravenduti più efficienti è arrivata al 36% nel 2019, rispetto al 22% del 2018 e dopo numerosi anni (2013-2017) in cui tale quota è stata stabilmente intorno al 10% (Figura 7.8)

Figura 7.8. Andamento storico del dato rilevato per immobili compravenduti nelle classi A(1-4) e B, per stato di conservazione dell’immobile (%)

Fonte: FIAIP 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 2013 2014 2015 2016 2017 2108 2109 Nuovo Ristrutturato Usato Da Ristrutturare

BOX - I nuovi trend che guidano le scelte abitative dei millennials

Per la generazione Y la casa di proprietà ‘sicura ed efficientata’ non è più un miraggio

FIAIP - V. Campo

Come cambia la domanda abitativa di prima casa per i più giovani?

Il mercato immobiliare registra, ormai già da

qualche anno, un aumento delle

compravendite, confermando l’investimento immobiliare come strumento che ha sempre tutelato il risparmio delle famiglie italiane, salvaguardando lo stesso rispetto alla finanza “creativa” e alle incertezze del futuro. In questo scenario, un recente studio condotto dal Centro Studi FIAIP, assieme all'Università Lumsa e Università di Siena, identifica la platea dei “nuovi acquirenti” nella generazione dei Millennials (giovani tra i 20 e i 35 anni, quindi non giovani “nativi digitali” ma ragazzi che hanno “scoperto” già da tempo la tecnologia). Il

Report FIAIP, oltre che analizzare le

caratteristiche socio-demografiche e le

condizioni abitative dei millennials, il loro comportamento d'acquisto, gli atteggiamenti, le credenze e i timori relativi all’abitazione, i loro driver decisionali per l’acquisto/locazione, le fonti d'informazione e le caratteristiche ricercate, evidenzia come oggi i millennials, comprano casa grazie ai risparmi dei genitori e

ai tassi bassi presenti, anche post lockdown sul mercato.

I nati tra il 1981 e il 1995, pur essendo la generazione più povera d’italiani, che nel complesso rischia di pagare di più l'impatto di due crisi (la crisi finanziaria Lehman Brothers e la recessione causata anche dalla pandemia Covid- 19), si conferma secondo lo studio quella maggiormente predisposta ad acquistare un appartamento anche in un periodo d'incertezza economica e instabilità lavorativa, fuggendo quanto più dalla scelta obbligata dell’affitto. Ovviamente, trovare un lavoro e assicurarsi uno stipendio sono le condizioni basilari per questo cambio di passo. Necessarie, ma non sufficienti, visto che la precarietà è una minaccia insistente e costante per i desideri della generazione Y. Così, per raggiungere l'agognata meta: l'acquisto di una prima casa, i giovani fanno affidamento sui risparmi di nonni e genitori e si fanno aiutare sempre di più dagli agenti immobiliari e dai consulenti del credito per strappare i mutui migliori e comprare un'abitazione.

Questa generazione frammentata che vive, più o

meno ancora indirettamente sulle spalle dei genitori, rappresenta uno spaccato interessante per il mercato immobiliare. Il fattore a cui viene attribuita maggiore importanza è legato all’incolumità personale e viene associato al grado di sicurezza dell'investimento e della zona in cui è ubicata l’abitazione, così come si ricercano sempre più abitazioni costruite nel rispetto della normativa antisismica e che abbiano una classe energetica alta, che consente quindi ai più giovani il risparmio energetico a medio lungo termine e l'accesso alla fiscalità di vantaggio.

Acquistare casa può diventare quindi più conveniente che affittarla nel lungo periodo e bloccare il mutuo oggi con questi tassi così bassi, ottenendo una rata equiparabile a quello che si paga in affitto ogni mese, è uno stimolo forte a

comprare, considerando anche vantaggi

assicurati dal super eco-bonus al 110% e dal timore di un aumento futuro dei tassi dei mutui. Un mix di fattori a cui bisogna aggiungere, anche un aumento generale della fiducia nel comparto immobiliare, l'unico in Italia che ha enormi margini di miglioramento e che può stimolare la crescita economica del Paese.

Importanza delle caratteristiche dell’abitazione nel processo di scelta (1=per niente importante – 5=estremamente importante)

Fonte: FIAIP 2,67 2,88 3,11 3,15 3,38 3,39 3,44 3,53 3,61 3,62 3,73 3,89 3,91 3,91 4,01 4,02 4,05 4,27 0 1 2 3 4 5

La presenza di impianti controllabili a distanza (per es. smartphone) Vicinanza network di comunicazione (autostrada, stazione, aeroporto) Vicinanza agli amici Vicinanza alla famiglia Prestigio del quartiere/zona in cui è localizzata Garage privato Vicinanza negozi Vicinanza scuole per i miei figli Altre esigenze familiari (es. lavoro del partner/coniuge) Dimensione Vicinanza mezzi pubblici Vicinanza al posto di lavoro Che sia antisismica Efficienza energetica Prezzo d'acquisto/locazione Presenza di spazi esterni (giardino, terrazzi, balconi) Possibilità parcheggio in zona Sicurezza del quartiere/zona in cui è localizzata

BOX - Efficienza energetica e mercato immobiliare: il caso della città di Pisa

Università di Pisa - T. Cervino

La nuova e sempre più diffusa “cultura” della

sostenibilità ambientale, ha mutato

sensibilmente il quadro esigenziale e

prestazionale di riferimento e risulta ormai un dato di fatto che il concetto della qualità in edilizia si accompagni con quello dell’efficienza energetica. Oggi, i nuovi progetti focalizzano ed

enfatizzano molto l’aspetto “green”

considerando l’intero processo produttivo, compresa l’attività di marketing, quest’ultima sempre più orientata ad utilizzare la leva del tema energetico per il successo degli investimenti nel “mattone”.

In tale conteso ci si chiede se negli ultimi anni la certificazione energetica abbia influenzato il mercato immobiliare in maniera concreta

oppure se continua a farlo soltanto

marginalmente. Numerose sono le ricerche che hanno tentato di capire quanto possa essere il valore aggiunto di un edificio di classe A rispetto alla media; la forbice, che va da una stima di apprezzamento della classe A di circa un 3% fino al 35% e addirittura al 60%, risente di una serie di fattori discordanti a partire dalla mancanza di un database vasto, affidabile, condiviso e opportunamente ponderato che consenta l’individuazione di benchmark a consuntivo. Uno studio svolto presso la facoltà di Ingegneria di Pisa, che analizza il mercato immobiliare del territorio, osserva che gli edifici certificati in classe A sono quasi sempre manufatti di nuova costruzione rispetto ad edifici esistenti che difficilmente raggiungono una classe alta per vincoli oggettivi e “strutturali” preesistenti oppure per caratteristiche tecnologiche e costruttive che condizionano sensibilmente i costi di miglioramento della classe energetica. Si tratta di realtà raffrontabili solo in parte, che pur competendo nello stesso mercato, esprimono valori e caratteristiche anche molto differenti tra loro. Dallo studio emerge che la classe energetica di un immobile, se confrontata con

altri fattori che contribuiscono alla

determinazione del valore di un immobile residenziale come ad esempio il grado di finitura degli interni, la vista (gli “affacci”, il panorama), la luminosità degli ambienti, ecc., non sembra ancora capace di impattare significativamente sul valore del bene.

Secondo gli agenti immobiliari intervistati anche l’Attestato di Prestazione Energetica fatica ad essere percepito come capace di incrementare il valore di mercato dell’immobile, scoraggiato dall’avvicendarsi di continui aggiornamenti legislativi e da una scarsa chiarezza sulla classe energetica media che per alcuni corrisponde alla E, per la maggior parte degli esperti, invece, la classe media di riferimento è la G. Infine va ricordato che il concetto di unicità del bene immobiliare determina variazioni non sempre limitate e trascurabili. Come si osserva dalla

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