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Gli strumenti finanziari per l’efficienza energetica

STRUMENTI FINANZIARI PER L’EFFICIENZA ENERGETICA

6.1. Gli strumenti finanziari per l’efficienza energetica

L'efficienza energetica ricomprende misure in una pluralità di settori, di utenti finali e di tecnologie e, soprattutto per gli edifici, è costituita da un numero molto elevato di piccoli progetti non collegati tra loro e da una moltitudine disomogenea di processi decisionali. Molte delle tecnologie per l’efficienza energetica sono tecnologie di dimostrata efficacia ed economicamente sostenibili, tuttavia, spesso tali progetti, che potrebbero avere rendimenti economici positivi, restano inattuati. Le principali cause di questo insuccesso sono da attribuire alla mancanza di strumenti finanziari adeguati alle diverse tipologie di progetti ed alla presenza di ostacoli di natura amministrativa e finanziaria che

limitano sia l’utente finale che l’istituzione finanziaria alla quale ci si rivolge per intraprendere un progetto, anche di piccola scala, di riqualificazione energetica. Questo vale anche per le imprese che pur partendo da livelli di efficienza energetica elevati hanno comunque un forte interesse a investire in interventi di efficientamento energetico per ridurre i consumi, i costi e le emissioni di anidride carbonica, ma sono spesso poco incentivate a farlo non riuscendo a valutare se ed entro quanto tempo potranno recuperare l’eventuale investimento e avendo difficoltà ad accedere a finanziamenti adatti alle loro esigenze1.

BOX – Tavolo tecnico per favorire la riqualificazione degli immobili

ABI – S. Razzi

Lo sviluppo della cosiddetta “economia sostenibile” è diventato uno dei principali obiettivi politici, economici e sociali di tutti i paesi europei. In particolare, ha assunto una sempre maggiore rilevanza il tema del cambiamento climatico e dei possibili effetti sulla vulnerabilità economico/finanziaria delle imprese e delle famiglie.

La promozione della sostenibilità ambientale nell’economia passa necessariamente per un processo di riqualificazione degli edifici, soprattutto in Italia dove il patrimonio immobiliare presenta caratteristiche che richiedono significativi investimenti per favorirne l’efficientamento energetico. Altro tema importante riguarda lo sviluppo degli investimenti per interventi finalizzati alla “messa in sicurezza” degli edifici, anche nell’ottica di ridurre gli effetti dei rischi sismici e idrogeologici.

In questo contesto, per rispondere alla necessaria ricerca di soluzioni alle sfide derivanti dai cambiamenti climatici e dalla necessità di interventi sugli immobili, con attività concrete e in maniera sinergica insieme ai diversi attori coinvolti, l’Associazione Bancaria Italiana - ABI ha promosso nel 2019 la costituzione del

“Tavolo Tecnico per favorire la riqualificazione degli immobili”. Il Tavolo Tecnico è composto da

soggetti pubblici e privati interessati alla riqualificazione energetica e alla messa in sicurezza degli immobili in Italia, tra i quali: la Commissione Europea, i Dipartimenti competenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la Banca d’Italia, ABI, ABI Lab, ENEA, ANIA, una rappresentanza di 15 Associazioni dei Consumatori facenti parte del

Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU), ANCE, CDP Immobiliare, Confedilizia, FIAIP e la Federazione Ipotecaria Europea (EMF-ECBC).

Oltre a favorire la comunicazione e l’aggiornamento sulle novità normative, fiscali e regolamentari nonché sulle iniziative europee o nazionali che interessano l’efficientamento energetico e la “messa in sicurezza” del patrimonio immobiliare, il Tavolo Tecnico si pone l’obiettivo di:

• diffondere a livello nazionale la cultura della riqualificazione degli immobili;

• individuare gli strumenti che possono favorire l’offerta di finanziamenti/investimenti per la riqualificazione degli edifici in Italia. I lavori del Tavolo Tecnico fin qui svolti hanno portato alla realizzazione di un documento, oggetto di aggiornamenti continui in funzione dell’evoluzione degli approfondimenti svolti, che riporta le prime riflessioni volte a perseguire il duplice obiettivo di:

• contrastare i cambiamenti climatici attraverso un miglioramento dell’efficienza energetica del patrimonio immobiliare;

• promuovere gli investimenti nella ristrutturazione degli immobili, al fine di incrementarne il valore di mercato e stimolare la crescita economica e sociale del Paese. Tra le riflessioni emerse nell’ambito del Tavolo Tecnico si segnalano le seguenti:

• Creazione di un Fondo di garanzia pubblico per i finanziamenti per la riqualificazione degli edifici al fine di favorire l’accesso al credito, soprattutto ai condomìni;

• Stabilizzazione delle agevolazioni fiscali “sisma bonus” ed “ecobonus” per favorire lo sviluppo di interventi di riqualificazione che richiedono tempi lunghi;

• Previsione di una fiscalità agevolata per gli immobili con alti standard di sicurezza ed efficienza energetica per incrementare gli investimenti;

• Revisione dei sistemi sintetici di rappresentazione delle prestazioni energetiche nell’ottica di uniformare a livello nazionale ed europeo le informazioni contenute nelle attestazioni di prestazione energetica (Ape);

• Previsione di una ponderazione di favore ai fini di vigilanza dei mutui ipotecari garantiti da immobili ad alta efficienza energetica per favorire l’erogazione di finanziamenti a condizioni vantaggiose;

• Individuazione di metodologie di valutazione immobiliare che evidenzino l’incremento del valore di mercato dell’immobile a seguito di interventi di riqualificazione, al fine di stimolare la domanda di investimenti; • Incremento della consapevolezza

dell’importanza della riqualificazione degli immobili attraverso iniziative di informazione. Le attività stanno proseguendo anche attraverso dei focus operativi volti ad approfondire le predette tematiche con la costituzione di specifici sottogruppi di lavoro dedicati, tra le altre, al processo di raccolta dei dati sulla rischiosità del comparto dei cosiddetti “mutui green”, ad uniformare a livello nazionale ed europeo gli Attestati di prestazione energetica (APE), a definire delle Linee Guida per la valorizzazione delle prestazioni energetiche/messa in sicurezza degli immobili nella valutazione immobiliare e ad organizzare iniziative di approfondimento/informazione per accrescere la consapevolezza dei condomìni/utenti rispetto ai temi del risparmio energetico e della messa in sicurezza.

Tra gli interventi di efficienza energetica ricoprono particolare rilievo quelli legati agli interventi di ristrutturazione negli edifici pubblici e privati e agli investimenti nelle infrastrutture per le energie rinnovabili. Gli edifici sono responsabili del 40% del consumo finale di energia nell'UE, eppure il 75% degli edifici europei sono stati costruiti senza tener conto degli aspetti energetici e la maggior parte degli attuali edifici sarà ancora in uso nel 20502. Questi interventi sono quindi fondamentali per il raggiungimento dell'obiettivo di miglioramento dell’efficienza energetica prefissato a livello UE per il 2030 e per la transizione, entro il 2050, verso un'Europa neutrale dal punto di vista climatico.

A livello politico l’importanza degli interventi di efficientamento energetico è ben chiara, tuttavia gli attuali interventi non raggiungono né in termini quantitativi, né d’impatto il potenziale di efficienza

energetica necessario. Come visto nel Capitolo 5 è necessario che il tasso di rinnovo annuale del patrimonio edilizio almeno raddoppi per raggiungere gli obiettivi energetici e climatici prefissati a livello europeo. Per affrontare il problema, nel 2018, la Commissione Europea ha pubblicato la nuova Direttiva sul rendimento energetico nell'edilizia 2018/844 e la nuova Direttiva sull'efficienza energetica 2018/2002 all’interno delle quali sono stati inseriti nuovi elementi per il rafforzamento degli strumenti finanziari esistenti e nuovi modelli finanziari ed è stata prevista una partecipazione più attiva degli istituti finanziari. In linea con queste azioni, la Commissione Europea ha inoltre lanciato l'iniziativa Smart Finance for Smart Buildings, con l'obiettivo sia di mobilitare maggiormente i finanziamenti privati per l'efficienza energetica e le energie rinnovabili negli edifici che di indirizzare meglio i sussidi verso gli utenti più vulnerabili.

Risulta quindi evidente come, se da un lato l'aumento della quantità di fondi pubblici disponibili per l'efficienza energetica da parte dell’UE resti un elemento indispensabile, dall’altro solo la diffusione di strumenti finanziari adatti a soddisfare le esigenze del mercato e in grado di stimolare gli investimenti privati, rappresenti il punto di svolta per riuscire a conseguire gli obiettivi prefissati a livello europeo.

Gli strumenti finanziari infatti consentono una più efficiente allocazione delle risorse pubbliche, e favoriscono una maggiore responsabilizzazione dei beneficiari che, trovandosi ad assumere una “maggiore quota” di rischio, pongono un maggior impegno nella definizione e attuazione di progetti validi. Gli strumenti finanziari hanno inoltre una serie di vantaggi rispetto ai finanziamenti basati unicamente sulle sovvenzioni: possono combinare fondi pubblici e privati, essere progettati per stimolare gli investimenti del settore privato riducendo i rischi e offrendo una visione di lungo termine o strutturati in modo tale da garantire che i fondi investiti, più gli interessi, tornino allo strumento per essere reinvestiti.

Nondimeno, affinché si riescano a mobilitare sufficienti finanziamenti privati è necessario che gli strumenti

finanziari offerti siano facilmente accessibili dai diversi tipi di utenti che intraprendono interventi di efficienza energetica e che gli strumenti stessi creino un incentivo ad interventi di efficientamento energetico più globali che vadano oltre il piccolo intervento. In quest’ottica risulta fondamentale che tutti gli attori coinvolti nel processo di finanziamento e realizzazione di un intervento di efficientamento parlino un linguaggio comune e abbiano modo di valutare agevolmente rischi e benefici dell’intervento stesso.

Partendo dal rapporto JRC “Accelerating energy renovation investments in buildings”3, segue una rassegna dei principali strumenti finanziari attualmente offerti a livello europeo, integrata da alcuni schemi che evidenziano per ciascuno di essi gli elementi di forza e di debolezza che lo caratterizzano.

Gli strumenti finanziari possono essere suddivisi in tre macrocategorie in base al loro livello di sviluppo e di adozione nel mercato (Figura 6.1):

• Strumenti tradizionali, già ampiamente diffusi; • Strumenti emergenti, la cui adozione è in costante

crescita;

• Strumenti nuovi e innovativi ancora poco diffusa.

Figura 6.1. Mappatura degli strumenti finanziari in base al livello di innovazione e diffusione

Fonte: elaborazione ENEA su dati JRC

6.1.1 Strumenti tradizionali, già ampiamenti diffusi

• SOVVENZIONI: contributi finanziari agli investimenti diretti che possono coprire parzialmente o completamente i costi di ristrutturazione, tra cui l’acquisto di materiale, consulenze, certificazioni e installazioni. L'intensità della sovvenzione può

variare con i seguenti parametri: rendimento energetico, reddito familiare, gruppo target specifico, misura d’intervento, innovatività della tecnologia. Li ve llo d ’ in n o va zi o n e • Sovvenzioni

• Prestiti e prestiti agevolati

• Detrazione fiscal e credito d’imposta

• Riduzione dell’IVA • Feed in tariff per l’efficienza energetica

• Prestiti con rimborso in bolletta • Crowdfunding energetico • Mutui per l’efficienza energetica • Assicurazione del risparmio energetico

•Obbligazioni verdi

•Contratto di rendimento energetico •Fondo rotativo per l’efficienza energetica

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