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EFFICIENZA ENERGETICA NELLE IMPRESE

4.1. Ricerca e innovazione nel contesto internazionale e italiano 1 Innovazione e ricerca nel contesto internazionale

4.1.2. Mission Innovation

Mission Innovation (MI) è un'iniziativa globale di 24 paesi (tra cui l’Italia) e la Commissione Europea (a nome dell'UE) che lavora per accelerare l'innovazione verso l’energia pulita con l'obiettivo di renderla ampiamente accessibile. L’iniziativa è stata annunciato alla COP21 il 30 novembre 2015, quando i leaders mondiali si sono riuniti a Parigi per impegnarsi nella lotta ai cambiamenti climatici. È stata fondata a fine 2015 per accelerare il ritmo dell'innovazione in energia pulita sia per migliorare le prestazioni tecnologiche che per ridurne i costi.

La maggior parte degli sforzi attraverso la MI si verifica a livello nazionale. Tuttavia, i membri riconoscono l'importanza degli sforzi collaborativi internazionali per raggiungere l'obiettivo generale. Pertanto, la MI ha sviluppato un piano d'azione per il periodo 2018-2020, stabilendo quattro obiettivi:

1) Incrementare gli investimenti del settore pubblico nella ricerca e sviluppo per l’energia pulita a livello nazionale dei membri della MI;

2) Incrementare gli investimenti del settore privato in innovazione nell’energia pulita;

3) Creare e rafforzare reti e partenariati transfrontalieri sull'innovazione energetica;

4) Sensibilizzare i principali stakeholder sul potenziale dell'innovazione energetica attraverso l’informazione e la formazione sui progressi compiuti e delle opportunità future sul tema dell’energia pulita2.

La MI ha identificato otto sfide per l’innovazione tecnologica nel campo energetico che supporteranno le imprese verso la transizione per un’economia a zero emissioni:

1) Smart grids;

2) accesso off-grid all'elettricità; 3) cattura del carbonio; 4) biocombustibili sostenibili; 5) conversione della luce solare; 6) materiali sostenibili per l’energia;

7) rendere il riscaldamento e il raffreddamento degli edifici a basse emissioni di carbonio alla portata di tutti.;

8) Idrogeno rinnovabile e pulito.

Per quanto concerne il settore industriale (responsabile di circa il 18% delle emissioni globali di CO2 e del 25% della domanda di energia), è necessario uno sforzo intergovernativo per rendere le tecnologie a basse emissioni vantaggiose sul mercato. In particolare, i settori del cemento, acciaio e chimico sono quelli che richiedono un maggiore sforzo trasformativo includendo l'uso dell'idrogeno come agente riducente nella produzione di acciaio e prodotti chimici; utilizzando materiali leganti alternativi a basse emissioni di carbonio nel cemento; biomassa sostenibile per la produzione di plastica e prodotti chimici e cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio3.

Considerando gli obiettivi raggiunti dal 2015, i membri della MI hanno incrementato di 4,6 miliardi di dollari gli investimenti nell’innovazione per le tecnologie dell’energia pulite, stanziato 1,3 miliardi di dollari per 59 nuove collaborazioni internazionali, identificato 100 innovazioni che permetteranno la riduzione di 2 giga tonnellate di CO2, e organizzato circa 50 eventi di rilievo internazionale. Inoltre, attraverso il MI Champion

Programme sono stati selezionati 19 ricercatori che si

sono distinti per l’innovazione per l’energia pulita (per l’Italia Lorenzo Mario Fagiano, Professore Associato del Politecnico di Milano)4.

4.1.2.1. Il coinvolgimento italiano in Mission Innovation

In Italia, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima

(PNIEC) stabilisce misure per garantire la creazione di un sistema energetico sostenibile e competitivo, promuovere il ruolo fondamentale della ricerca e dell'innovazione nel settore delle tecnologie pulite e raggiungere gli obiettivi del 2030 a livello nazionale. Una delle cinque dimensioni della proposta PNIEC è rappresentata dal pilastro della ricerca, dell'innovazione e della competitività. Questa dimensione include la partecipazione nazionale alla MI, che rappresenta

un'opportunità per i centri di ricerca e l'industria nazionali di contribuire allo sviluppo di tecnologie pulite innovative a livello globale. L’Italia è presente nella MI attraverso il coinvolgimento in diversi progetti. Nello specifico è co-leader in Smart Grids Innovation Challenge insieme a Cina e India, e partecipa con diversi livelli di coinvolgimento a tutti e 8 gli Innovation Challenge di MI.

La Figura 4.3 mostra la spesa pubblica italiana prevista

baseline è rappresentata dall’anno 2013 mentre il

primo, secondo e terzo anno rappresentano rispettivamente 2016, 2017, e 2018. Vale la pena notare che l'ammontare della spesa indicato come previsione nella grafica per il secondo e il terzo anno rappresenta circa l'80% dell'importo complessivo effettivo speso in R&S nel settore energetico poiché non include altre istituzioni di R&S la cui contabilità delle spese è stata

effettuata nel corso del 2020 da ISTAT. Per le attività della MI, le leggi di bilancio 2018 e 2019 hanno approvato per il periodo 2019-2021 ulteriori finanziamenti che dovranno essere integrati da un ulteriore un finanziamento di 345 milioni di euro di raddoppiare la spesa rispetto all’anno di riferimento5.

Figura 4.3. Investimenti pubblici in attività di R&S (milioni di euro).

Confronto tra le previsioni e gli investimenti effettuati, anni 2015-2018

Fonte: Elaborazione ENEA su dati Mission Innovation (Country Highlights – 4th MI Ministerial 2019) e ISTAT (2020)

I dati consolidati forniti da ISTAT nel 2020 mostrano la spesa pubblica italiana per gli investimenti in ricerca e sviluppo superiore rispetto a quanto preventivato. Nel 2016 la spesa è stata infatti di 251,48 milioni di euro. Nel 2017 si è registrato un ulteriore incremento del 9% rispetto all’anno precedente essenzialmente su rinnovabili, elettrico e idrogeno (275,065 milioni di euro).

A questi vanno aggiunti i fondi derivanti dalla Ricerca di Sistema Elettrico6, con una quota di circa 35,5 milioni di conto economico nel 2017, soprattutto sull'area “Altre tecnologie per la conversione, la trasmissione, la distribuzione e lo stoccaggio di energia” e in misura minore sulle aree “efficienza”.

0 50 100 150 200 250 300 Baseline Previsione 2016 2016 Previsione 2017 2017 Previsione 2018 Non allocato 35,42

Altre tecnologie o ricerche sui temi

dell'energia 43,07 40,87 34,615 35,26 34,004 40,69

Altre tecnologie per la conversione, la trasmissione, la distribuzione e lo stoccaggio

di energia

52,85 19,73 16,713 53,45 23,502 53,71

Utilizzo dell'idrogeno e delle celle a

combustibile per la produzione di energia 13,92 10,58 8,964 13,96 14,909 18,1

Fissione e fusione nucleare 76,999 76,705

Fonti rinnovabili di energia 83,92 64,05 54,248 73,855 66,189 75,01

Produzione, trattamento, immagazzinamento ed utilizzo di combustibili fossili: petrolio, gas e carbone

13,703 11,168

BOX - La Knowledge Exchange Strategy dell’ENEA e il programma KEP

Con il Piano Triennale di Attività (PTA) 2018- 2020, l’ENEA ha definito una nuova strategia per il trasferimento di conoscenze al sistema produttivo e per la valorizzazione del proprio patrimonio di competenze. La “Knowledge Exchange Strategy (KES)” dell’ENEA, così come confermata anche nel Piano Triennale di Attività (PTA) 2020-2022, mira a creare un “framework” per la condivisione e la valorizzazione della conoscenza maturata nei laboratori ENEA attraverso una serie di iniziative per rafforzare i rapporti con il sistema industriale e il territorio. Lo sviluppo (anche in un’ottica futura) di tale strategia si basa programmaticamente su tre leve:

la realizzazione di un portale per il

“Knowledge Exchange Program” (KEP – www.kep.enea.it), finalizzato alla definizione e sistematizzazione di partnership di medio- lungo termine con le imprese, gestito con la consulenza di un Advisory Board a cui partecipano i rappresentanti delle principali associazioni imprenditoriali a livello nazionale (CNA, Confapi, Confartigianato, Confindustria e Unioncamere);

la costituzione e gestione di un fondo interno

di Proof of Concept (PoC), finanziato con un importo di 2,5 milioni di euro per un triennio, e finalizzato ad innalzare il livello di maturità tecnologica (Technology Readiness Level - TRL) di risultati di ricerca e innovazioni ENEA (non necessariamente già coperte da privative industriali) in progetti svolti in collaborazione con partner industriali che acquisiscono, in funzione del loro contributo al progetto, un diritto di prelazione o di opzione sui risultati dello stesso;

la sottoscrizione di Accordi Quadro con i fondi

di investimento finanziati nell’ambito della piattaforma ITAtech, sostenuta dal Fondo Europeo degli Investimenti e dalla Cassa Depositi e Prestiti.

L’obiettivo di fondo della nuova strategia dell’ENEA è di aumentare l’adozione dei risultati della ricerca sviluppata nei propri laboratori da parte del mondo produttivo, soprattutto nazionale, con un ritorno in primo luogo di

competitività per il sistema Paese, contribuendo al tempo stesso a sostenere gli investimenti in ricerca dell’Agenzia. A tal fine, è fondamentale adottare un approccio sempre più proattivo, sia nella fase di scouting interna nei propri laboratori, che nella fase di attivazione di nuovi contatti con interlocutori imprenditoriali. Il Knowledge Exchange Program (KEP), in particolare, rappresenta un’evoluzione dello strumento messo a punto da ENEA negli anni scorsi per dare visibilità al proprio patrimonio di tecnologie e servizi avanzati a disposizione delle imprese, l’Atlante dell’innovazione tecnologica. Il KEP mira a consolidare i rapporti tra ENEA e le imprese, integrare le priorità industriali con il patrimonio delle conoscenze dell’Agenzia, fornire una qualificata offerta di innovazione e favorire la definizione di progetti di ricerca e innovazione congiunti. Il portale KEP presenta le competenze ed il know-how dei ricercatori dell’Agenzia, i progetti realizzati e in corso, le infrastrutture di ricerca disponibili, eventuali brevetti di proprietà ENEA. Tali informazioni

sono organizzate secondo le principali

tematiche tecnologiche identificate come prioritarie per l’Agenzia e con maggiori potenzialità per una valorizzazione dei relativi risultati di ricerca verso il sistema industriale e le PMI in particolare. Attualmente, il KEP si articola su 6 tematiche tecnologiche:

• sicurezza delle infrastrutture critiche (SCI – Security of Critical Infrastructures);

• strumenti medicali ad alta tecnologia (HTMT – High Tech Medical Tools);

• competenze e tecnologie diagnostiche avanzate (ADET – Advanced Diagnostic Expertise and Technology);

• tecnologie per i beni culturali (TCH – Technology for Cultural Heritage);

• biotecnologie per la salute e l’agroindustria (BHN – Biotechnology for Health and Nutrition);

• produzione ed ottimizzazione dell’uso

dell’energia (EEPU - Enhancement of Energy Production and Use).

Le imprese sono invitate ad aderire al KEP compilando un form e indicando la tematica di

interesse prioritario ed eventuali altre

tematiche di interesse. Una volta registrata al KEP, ciascuna impresa viene contattata da uno dei Knowledge Exchange Officer (KEO) della tematica di interesse prioritario. I KEO sono ricercatori ENEA con un background tecnico specifico nel proprio settore di competenza e formati sulle tematiche del trasferimento tecnologico. Hanno il compito prevalente di facilitare, in maniera proattiva, l’avvio di interazioni personalizzate dell’impresa con i ricercatori dell’Agenzia, in modo da rispondere in maniera efficace agli interessi e alle necessità dell’impresa stessa in termini di ricerca ed innovazione.

Sin dal lancio istituzionale del KEP nel mese di maggio 2019, si è registrato un forte interesse da parte delle imprese. Al 26 giugno 2020, ossia a poco più di 1 anno dall’avvio del programma, risultano essersi iscritte al portale 173 imprese. In termini di interesse prioritario, la tematica più richiesta dalle imprese è quella della

“produzione ed ottimizzazione dell’uso

dell’energia” (70 imprese), seguita a distanza da “biotecnologie per la salute e l’agroindustria” (29) e “sicurezza delle infrastrutture critiche” (26). Se da un lato questo evidenzia come le imprese riconoscano il ruolo centrale dell’ENEA sulle tematiche dell’energia e dell’efficienza energetica, i dati relativi alle tematiche di ulteriore interesse fanno emergere un quadro più equilibrato ed eterogeneo in merito a potenziali ambiti di collaborazione tra l’ENEA e le imprese. In tal senso, la tematica energia sembra svolgere un ruolo di attrattore di imprese ma anche di promotore delle altre tematiche del KEP. È inoltre emerso un elevato interesse delle imprese per tematiche con caratteristiche di trasversalità settoriale quali “Materiali sostenibili” ed “Economia circolare”, attualmente non incluse nel KEP, e sulle quali, in prospettiva, si potrebbe avviare un’attività di scouting all’interno dei laboratori ENEA per mappare le competenze, i servizi e le tecnologie trasferibili al sistema industriale.

Tematiche tecnologiche del KEP

Fonte: ENEA 0 10 20 30 40 50 60 70 80

ADET BHN EEPU HTMT SCI TCH

Tematica principale Tematica di interesse

BOX – Il fondo di Proof of Concept ENEA

Nell’ambito del Piano Triennale di Attività (PTA) 2018-2020 l’ENEA ha previsto la costituzione di un proprio Fondo per il Proof of Concept (PoC), finanziato esclusivamente con risorse interne per un totale di 2.500.000 euro, 500.000 euro per il primo anno e 1.000.000 per ciascuno dei due anni successivi. L’obiettivo dei progetti finanziati dal Fondo è di verificare la fattibilità tecnica e le prospettive di mercato di tecnologie ENEA con un Technology Readiness Level (TRL) relativamente basso in collaborazione con un partner industriale, favorendo la valorizzazione

commerciale delle conoscenze e delle

competenze dell’ENEA.

Per le idee innovative con un TRL

tendenzialmente compreso fra 2 e 4 (Fase 1) è prevista la possibilità di accedere ad un finanziamento ENEA fino a 50.000 euro per coprire i costi vivi di un progetto di sviluppo della durata di 12 mesi; al partner industriale viene richiesto un apporto di risorse solo in-kind. Per le tecnologie con TRL da 4 a 6 (Fase 2) è possibile accedere ad un finanziamento ENEA fino a 100.000 euro, per un massimo del 50% dei costi vivi del progetto di sviluppo di durata fino a 24 mesi; al partner industriale viene richiesto in questo caso un cofinanziamento delle spese vive oltre al contributo in-kind.

L’iniziativa si sviluppa nell’ambito della nuova strategia di “Knowledge Exchange”, avviata nel 2018 per consolidare e rafforzare la rete di connessioni e collaborazioni dell’ENEA in un approccio di open-innovation, creando relazioni stabili e durature con gli altri attori del sistema innovativo e le imprese in particolare. La principale peculiarità del Fondo di Proof of Concept dell’ENEA è la previsione di finanziare, su base competitiva, solo progetti in

collaborazione con un partner industriale che soddisfi requisiti di affidabilità economico- finanziaria, sia presente nel mercato di riferimento della tecnologia da sviluppare e sia in grado di dare un contributo tecnico-

innovativo nell’attuazione del progetto

presentato. Inoltre, il fondo stanziato è completamente disponibile per finanziare i progetti ammessi, essendo i costi amministrativi e di valutazione coperti dal normale funzionamento del Servizio Industria ed Associazioni imprenditoriali dell’ENEA che gestisce le attività di trasferimento tecnologico dell’Agenzia e da un accordo di collaborazione pro bono con l’Italian Business Angels Network (IBAN).

La disponibilità di un Fondo di Proof of Concept interno, aperto a proposte progettuali che scaturiscono dalle attività di ricerca interne, non necessariamente già protette da diritti di

proprietà industriale, oltre a fornire

un’opportunità ai partner industriali coinvolti, costituisce un incentivo alla disclosure da parte dei ricercatori ENEA, facilitando l’attività di scouting interno (ai due bandi fin qui pubblicati sono state presentate rispettivamente 80 e 85 linee di ricerca da sviluppare mediante un progetto di Proof of Concept). Inoltre, il vincolo di finanziare con il fondo solo proposte progettuali per cui vi sia stata una manifestazione di interesse da parte industriale e condotte, quindi, in collaborazione con tale partner, mira a superare e gestire i “knowledge and communication gap” che tipicamente

nascono nei processi di trasferimento

tecnologico dalla ricerca pubblica all’impresa: da un lato, i ricercatori vantano in genere elevate competenze tecniche, ma tipicamente non

possiedono competenze manageriali e

commerciali; dall’altro, il linguaggio e gli

obiettivi del mondo della ricerca spesso divergono da quelli dei potenziali investitori. Generare la collaborazione tra i diversi attori coinvolti nel processo di sviluppo fin dalle fasi embrionali di definizione di una tecnologia con flussi di conoscenza scambiati in maniera multidirezionale diventa allora un fattore rilevante per aumentare le probabilità che questa tecnologia possa essere introdotta sul mercato.

Nei primi due anni di funzionamento del Fondo, sono state presentate rispettivamente 80 e 85 diverse proposte progettuali in risposta ad un bando interno. Tali proposte progettuali sono state pubblicizzate mediante Avviso Pubblico rivolto alle imprese con la raccolta di un numero di manifestazioni di interesse da parte di potenziali partner industriali o di investimento che sono cresciute dalle 65 del primo anno alle 109 del secondo. Dalle partnership tra ENEA e i soggetti industriali, costituitesi a valle della valutazione delle Commissioni preposte, sono stati presentati 43 progetti nel primo anno e ben 67 nel secondo. Tali progetti hanno ottenuto una valutazione da parte di un pool di esperti associati ad IBAN sulla base di criteri relativi al potenziale innovativo, al potenziale di mercato, alla qualità del piano di implementazione del progetto e all’utilità del Fondo di Proof of

Concept come strumento abilitante la

commercializzazione della tecnologia. Nella graduatoria finale, approvata dal Comitato Tecnico Scientifico dell’ENEA, nel primo anno sono risultati finanziabili 22 progetti, 16 dei quali effettivamente finanziati con uno stanziamento finale di 630.000 euro, superiore a quanto inizialmente previsto. Nel secondo anno, i progetti ammissibili al finanziamento sono risultati essere 32, di cui 21 finanziati per un totale di 978.900 euro.

I risultati dei primi due bandi PoC ENEA

PPS: Proposte Progettuali Sintetiche (abstract pubblicizzati mediante Avviso Pubblico per raccogliere manifestazioni di interesse) PPC: Proposte Progettuali Complete (progetti scritti con la partnership industriale e sottoposti alla valutazione)

Fonte: ENEA 0 20 40 60 80 100 120 PPS pubblicate Manifestazioni di interesse ricevute totale PPC presentate per la valutazione PPC finanziabili PPC in graduatoria e finanziate 2018 2020

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