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Una Renovation Wave per il settore degli edific

EFFICIENZA ENERGETICA NEGLI EDIFIC

5.1. Una Renovation Wave per il settore degli edific

Il patrimonio edilizio dell’Unione Europea (UE) è il maggiore consumatore di energia in Europa (40% del consumo) e responsabile del 36% delle emissioni di gas a effetto serra nell’UE. Negli ultimi anni sono stati compiuti notevoli progressi, in buona parte grazie alle disposizioni della direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia (EPBD) per la riduzione dei consumi del settore. I nuovi edifici oggi tendono a consumare almeno la metà dell’energia di edifici simili costruiti 20 anni fa. Tuttavia, circa l’80% degli edifici di oggi sarà

ancora in uso nel 2050 e il 75% di questo stock è inefficiente dal punto di vista energetico.1

Per questo motivo, gli edifici e l’industria delle costruzioni occupano una posizione di rilievo all’interno del Green Deal: il tasso di rinnovo annuale del patrimonio edilizio dovrà almeno raddoppiare (attualmente è tra lo 0,4 e l’1,2% nei diversi Stati membri) per fare in modo che l’UE raggiunga gli obiettivi di neutralità delle emissioni di carbonio, di efficienza energetica e energie rinnovabili prefissati. I fattori alla base di tale fenomeno sono molteplici e relativi

principalmente a barriere di tipo non tecnico, relative ad esempio al mercato immobiliare in cui il valore di un immobile, a parità di altre condizioni, non riflette ancora pienamente il contributo della performance energetica, né la natura non monetaria di alcuni dei benefici derivanti dalla riqualificazione energetica, come il miglioramento del comfort e delle condizioni sanitarie delle abitazioni e il relativo impatto diretto sulla salute e sul benessere degli occupanti. Inoltre, la natura su piccola scala dei progetti di ristrutturazione che caratterizza il settore, rende ancor più complessa una eventuale azione di aggregazione e standardizzazione dei progetti finalizzata ad un approccio di rigenerazione urbana che risulterebbe più efficace in termine di costi e di tempi di realizzazione del progetto.2

Secondo alcune stime recenti, per innescare nell’UE un aumento significativo non solo del tasso di riqualificazione, ma anche della relativa “profondità” delle azioni, sono necessari 90 miliardi di euro l’anno di investimenti aggiuntivi destinati a sostenere principalmente riqualificazioni profonde, servizi di consulenza per proprietari e investitori, e di assistenza tecnica negli Stati membri, nonché soluzioni standardizzate di interventi di riqualificazione. Questo ammontare di risorse aggiuntive attiverebbe un investimento annuale di circa 250 miliardi di euro l’anno, grazie anche a una maggiore “industrializzazione” del processo di riqualificazione degli edifici che, attraverso l’utilizzo di moduli di edifici prefabbricati, finanziamenti

e modelli di business innovativi e digitalizzazione lungo la catena del valore, permetterebbe una spinta significativa alla riqualificazione “seriale”, in grado sia di aumentare la velocità e la profondità degli interventi, sia di garantire allo stesso tempo una disponibilità sufficiente di forza lavoro qualificata. Il rinnovamento industriale/seriale offre un rinnovamento netto-zero economico di alta qualità.3

Nel contesto del pacchetto di ripresa economica post Covid-19, l’iniziativa della “Renovation Wave” della Commissione Europea rafforzerà un’importante opzione di investimento ad alta intensità di manodopera, creando e salvando posti di lavoro, in particolare nelle PMI: nell’UE il settore delle costruzioni impiega infatti circa 18 milioni di lavoratori, il 95% dei quali in PMI4, e circa il 60% della spesa degli interventi di efficienza energetica è destinata alla manodopera.5

Uno studio del JRC del 2019 “Accelerating energy renovation investments in buildings. Financial and fiscal instruments across the EU”6 ha analizzato le principali misure di incentivazione fiscale per gli edifici degli Stati Membri. La mappa nella Figura 5.1 indica il numero totale di misure incentivanti adottate in ciascuno Stato Membro comprensiva di tutti i settori residenziale e/o commerciale e/o pubblica amministrazione. La mappa nella Figura 5.2 indica il numero di misure fiscali riguardanti esclusivamente il residenziale per ciascuno Stato Membro.

Figura 5.1.Numero di misure incentivanti di tipo fiscale

per Stato Membro comprensivo di tutti i settori dell’edilizia

Figura 5.2.Numero di misure fiscali per Stato Membro

riguardanti solo il settore residenziale

Dal punto di vista sociale ed organizzativo, il lockdown e la graduale ripresa post-pandemia sta comportando un mutamento del modo di “vivere” la propria abitazione e di lavorare che potrebbe permanere nel tempo, implicando una vera e propria ri-progettazione degli spazi all’interno di abitazioni e luoghi di lavoro. Dal punto di vista tecnico, il recupero green post-pandemia porterà a una maggiore attenzione nelle norme relative alla qualità dell’aria interna per il sistema HVAC (riscaldamento, ventilazione e aria condizionata). Più in generale, il rispetto delle regole di distanziamento sociale potrebbe rappresentare un’opportunità per un cambiamento nel settore delle costruzioni in termini di miglioramento della produzione off-site, costruzione automatizzata e prestazioni garantite integrate con Internet of Things (IoT) e Building Information Modeling

(BIM). Tali innovazioni ridurrebbero la complessità tecnica dei progetti di riqualificazione, facilitando quindi un maggior numero di azioni, anche da parte delle ESCo attraverso lo strumento dell’Energy Performance Contract (EPC), in particolare per interventi in edifici pubblici.

La necessaria accelerazione del tasso di riqualificazione degli edifici esistenti passa attraverso metodologie efficaci, indicatori quantificabili, sistemi di benchmarking, strumenti di supporto alle decisioni, formazione indirizzata e linee guida volte a facilitare e semplificare l’identificazione di obiettivi chiari, realistici e valutabili, nonché il monitoraggio degli interventi implementati, secondo delle fasi ben definite di tutto il processo (Figura 5.3).7

Figura 5.3. Fasi di processo di monitoraggio degli interventi implementati

Fonte: Elaborazione ENEA dal progetto Efficient Buildings7

5.2.

Politiche e misure nel PNIEC

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