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L’EPC a livello internazionale

STRUMENTI FINANZIARI PER L’EFFICIENZA ENERGETICA

SETTORE INTERESSATO

6.6. La riqualificazione energetica degli edifici pubblici e le opportunità dei Contratti di Prestazione Energetica

6.6.1 L’EPC a livello internazionale

L’opportunità per le pubbliche amministrazioni di realizzare interventi senza incidere sul bilancio è un tema rilevante, che si aggiunge a quello altrettanto rilevante relativo ai benefici energetici/ambientali dell’efficientamento immobiliare.

Vista la complessità della materia, sia in sede europea che in sede nazionale, sono stati resi operativi diversi percorsi di approfondimento per il superamento delle barriere che ostacolano lo sviluppo del Contratto di Prestazione Energetica (Energy Performance Contract – EPC).

A livello Europeo, all’interno dei lavori della Concerted Action sulla direttiva europea sull’efficienza energetica

(CA-EED33) è stato avviato un gruppo di lavoro dedicato al tema dello sviluppo degli EPC in ambito pubblico, molto sentito perché ancora poco sviluppato rispetto al suo potenziale.

Infatti, sebbene l’EPC sia uno strumento utilizzato dall’80% degli Stati membri nella realizzazione di programmi dedicati alla riqualificazione degli edifici pubblici (Figura 6.15), non si assegnano ad esso obiettivi ambiziosi: nel 55% dei casi non è fornita alcuna indicazione sull’impatto dell’utilizzo degli EPC nel rinnovamento del parco immobiliare, e nel 40% dei casi sono attesi risultati inferiori al 20% rispetto agli obiettivi nazionali di rinnovamento (Figura 6.16). 34

BOX – Il programma di riqualificazione energetica dell’edilizia scolastica nella Città Metropolitana Milano

Nel 2017 la Città Metropolitana di Milano (CMM) ha intrapreso un percorso per realizzare interventi di miglioramento della prestazione energetica degli edifici scolastici. L’aggiudicazione del bando “Territori Virtuosi” di Fondazione Cariplo che ha consentito a CMM di avvalersi di consulenti per la prestazione del Servizio di Assistenza Tecnica è composta da uno Studio legale e una Energy Service Company (ESCo).

A inizio 2018, CMM ha stipulato con Regione Lombardia un Protocollo d’Intesa per la realizzazione degli interventi di efficientamento energetico e degli istituti destinati all’istruzione superiore, attraverso fondi POR-FESR. Nell’azione strategica di “Territori Virtuosi”, la CMM ha predisposto una gara in “procedura ristretta” per contratti EPC (Energy Performance Contract), da stipulare con ESCo.

Intervista a Roberto Maviglia

Consigliere delegato a Risparmio Energetico 20- 20-20 della Città Metropolitana di Milano Arrivare alla riqualificazione energetica di 139 edifici scolastici con una sola gara è un traguardo unico a livello nazionale. Ci può spiegare l'approccio innovativo adottato che vi ha permesso di raggiungere questo risultato?

Siamo partiti da due distinti progetti relativi alla riqualificazione energetica delle scuole della Città Metropolitana di Milano che, iniziati separatamente sono stati poi uniti con lo scopo di amplificarne gli effetti. Il primo progetto nasce dalla sottoscrizione di un accordo con Regione Lombardia che ha finanziato con 14 milioni di euro di fondi strutturali europei la riqualificazione energetica di 17 edifici scolastici con interventi particolarmente significativi sia sugli impianti che sulle superfici disperdenti. Si tratta di un finanziamento a fondo perduto che copre interamente tutti i costi.

Il secondo progetto nasce dalla collaborazione con Fondazione Cariplo che, attraverso l’iniziativa denominata “Territori virtuosi”, ha messo a disposizione una serie di servizi di supporto tecnico e giuridico per accompagnare gli enti locali nella riqualificazione energetica degli edifici pubblici con la modalità del finanziamento tramite terzi avvalendosi di società di servizi energetici (ESCO).

Anziché fare due gare distinte abbiamo deciso di procedere con un’unica gara in “procedura ristretta” per contratti EPC (Energy Performance Contract) all’interno della quale

sono stati inseriti anche gli interventi finanziati con i fondi strutturali europei. In questo modo i risparmi economici derivanti dai lavori di riqualificazione previsti nell’accordo con Regione Lombardia sono stati “ridistribuiti” su tutte le altre scuole consentendo di porre a base d’asta della gara una percentuale di risparmio energetico maggiore rispetto a quello che si sarebbe potuto fare con una normale gara di finanziamento tramite terzi.

Quindi la scelta di far confluire i fondi strutturali in una gara finalizzata alla sottoscrizione di un contratto di rendimento energetico a garanzia di risultato produce un effetto virtuoso in termini di prestazioni energetiche attese e di investimenti, massimizzando gli obiettivi di riqualificazione energetica in termini di impatto e riduzione dei livelli di emissioni in atmosfera. Notevole è in questo senso l’effetto “leva “sugli investimenti. Ci aspettiamo infatti che il contributo da fondi strutturali europei di 14 milioni di euro attraverso il meccanismo dell’EPC generi investimenti aggiuntivi per almeno 36 milioni di euro, finanziati dalle Esco che vinceranno la gara d’appalto, per un totale di 50 milioni di euro di investimenti.

Tutto questo lavoro è iniziato redigendo la diagnosi energetica su tutti i 139 edifici coinvolti, analizzando i consumi storici, lo stato degli edifici ed i risparmi energetici

potenzialmente conseguibili con la realizzazione di lavori di riqualificazione. In questo modo sono state definite la “baseline energetica” e la “baseline economica”; è stata fatta una stima del risparmio energetico che si può conseguire con gli interventi finanziati da Regione Lombardia e con gli interventi da realizzare tramite il contratto EPC, che sono stati sommati e posti a base di gara.

La diagnosi ha evidenziato consumi attuali negli edifici considerati pari a 15 milioni di kWh di energia termica consumata all’anno, di cui 97 da gas metano, 12 da gasolio e 6 da teleriscaldamento e 23 milioni di kWh di energia elettrica all’anno, che corrispondono a valori specifici di consumo di energia elettrica pari a 20-30 kWh/mq all’anno e di consumo di energia termica pari a 130 – 190 kWh/mq all’anno.

I risparmi energetici stimati vanno da un minimo del 20% per gli edifici più complessi e vincolati, sui quali sono minime le possibilità di intervento, ad un massimo del 70%, con una media del 36% che costituisce il risparmio minimo garantito messo a base di gara. Questo risparmio energetico si tradurrà in minori emissioni di anidride carbonica di circa 12.000 tonnellate all’anno.

L’appalto è stato suddiviso in tre lotti di dimensioni simili, suddividendo equamente il contributo da fondi strutturali europei sui tre lotti; è stata inoltre fatta la scelta di non consentire a un operatore di aggiudicarsi più di

un lotto, per favorire una maggiore concorrenza e una maggiore attenzione alla qualità dei progetti presentati.

La gara d’appalto è tuttora in corso, è stata espletata la prima fase di qualificazione e richiesta di partecipazione delle ESCO, ed ora si sta svolgendo la fase di analisi delle offerte. Contiamo di arrivare all’aggiudicazione entro la fine dell’estate.

La promozione dell’efficienza energetica negli edifici privati da parte della PA locale si risolve, in genere, con campagne di comunicazione ad hoc. Il progetto di CMM mira ad aumentare la sensibilità degli utenti tramite la realizzazione di un sistema digitale che permette di

conoscere a fondo le caratteristiche

energetiche degli edifici. Come si integra il progetto nelle strategie dell’Ente?

Il tema della sostenibilità ambientale, del risparmio energetico e dell’economia circolare sono centrali nelle politiche di sviluppo di Città Metropolitana di Milano delineate chiaramente nel “Piano Strategico Metropolitano”

recentemente approvato. In particolare, stiamo sviluppando l’idea che Città Metropolitana di Milano assuma un ruolo attivo sul tema della promozione dell’uso razionale dell’energia e della riqualificazione energetica degli edifici anche di proprietà privata.

Questo ruolo attivo si traduce innanzitutto nelle azioni dirette sul proprio patrimonio che ho descritto prima, perché la migliore promozione è il buon esempio. Vogliamo mettere a disposizione di tutti l’esperienza che stiamo facendo sui 139 edifici scolastici affinché possa essere valutata ed estesa ad alti enti pubblici ed anche ai privati.

Il lavoro che stiamo facendo ci ha fatto capire come la conoscenza delle caratteristiche energetiche degli edifici e l’analisi dei consumi storici siano fondamentali per impostare correttamente un progetto di riqualificazione energetica di un qualsiasi edificio. E siamo anche consapevoli che in molti casi la

mancanza di questa conoscenza è il primo freno per far partire i lavori di efficientamento. Da questa convinzione nasce il progetto di mettere a disposizione di tutti un sistema digitale che faciliti la conoscenza e la consapevolezza nei cittadini e nelle imprese delle caratteristiche dei propri edifici, dei consumi e delle possibilità di risparmio che derivano da lavori di riqualificazione e delle conseguenti minori emissioni di gas clima alteranti. D’altra parte, la recente scelta del Governo di incentivare moltissimo le spese in questo settore crea l’occasione concreta anche per i privati di affrontare finalmente in modo massivo il tema e di dare una vera svolta e una accelerazione sia alla riduzione dei consumi energetici che all’abbattimento delle emissioni clima alteranti.

Figura 6.15. - Percentuale di utilizzo dello strumento EPC dagli Stati membri per programmi di riqualificazione degli edifici pubblici

Fonte: Concerted Action for the Energy Efficiency Directive

Figura 6.16 - Percentuale degli Stati Membri che impiegheranno l’EPC per rinnovare gli edifici del settore pubblico

Fonte: Concerted Action for the Energy Efficiency Directive

L’obiettivo da raggiungere attraverso lo scambio di esperienze e informazioni è la più ampia diffusione dei contratti detti “Maastricht neutral”35 già realizzati da alcuni Stati membri.

A livello normativo europeo, è in elaborazione la proposta di una norma tecnica per la definizione di una procedura standardizzata dei contratti EPC, da applicare sia in ambito pubblico che privato. Il percorso di definizione della norma europea prevede il passaggio di

consultazione sui tavoli nazionali, per andare in inchiesta pubblica nei primi mesi del 2021 e vedere la pubblicazione, entro la fine dell’anno, a valle del recepimento delle indicazioni dell’inchiesta e delle necessarie verifiche per le integrazioni nelle norme nazionali. Il CTI (Comitato Termotecnico Italiano), coordinatore del gruppo di lavoro europeo, fornirà il contributo italiano che risulterà prodotto dal suo tavolo tecnico “uso razionale e gestione dell'energia” (UNI/CT 212).

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