CAPITOLO 3 IL COMPORTAMENTO DEGLI SPETTATOR
3.2 Gli spettatori: che cosa guardano
3.2.2 Il consumo televisivo vs i video presenti in Internet
Quando si parla di ambiente digitale e di programmi e canali televisivi che possono essere visualizzati online, ci si aspetta un’alternativa pressoché infinita per quanto riguarda le scelte di visione a disposizione degli spettatori. Infatti, nella Rete, gli spettatori digitali possono fruire dei più variegati contenuti video e possono soddisfare il bisogno di visione con percorsi personalizzati e svincolati dalle offerte prefissate degli editori televisivi.
In Italia, secondo l’Osservatorio dei New Media & New Internet del Politecnico di Milano, oltre la metà della popolazione si connette ad Internet regolarmente e lo fa con una modalità multi-device: aldilà della tradizionale connessione mediante il pc, la connessione ad Internet avviene anche da parte dell’80% dei possessori di smartphone e dal 93% dei possessori di tablet. Secondo l’indagine, l’80% dello stesso campione dichiara di guardare video online, mediante i diversi supporti che possiedono. Più precisamente per quanto riguarda i supporti utilizzati dagli italiani, Nielsen, in una sua ricerca di luglio 2012, specifica che gli il 41% del campione guarda i video attraverso il computer, il 46% attraverso la televisione e il 24% attraverso il telefono cellulare. Secondo un’altra ricerca condotta a livello internazionale, Accenture Video–Over– Internet Consumer Survey 2012, gli italiani che dichiarano di guardare i video online, considerando l’insieme dei supporti a disposizione, sono addirittura il 93%.
In particolare, allargando lo sguardo a un’ottica internazionale, secondo la ricerca Accenture emergono alcuni legami tra contenuti audio-video da visualizzare e tecnologie di accesso per guardarli (figura 3.2). I consumatori preferiscono guardare i generi film e serie tv, cioè i generi che hanno contenuti di considerevole lunghezza,
sulla propria televisione piuttosto che sul pc, o sul tablet o sullo smartphone e, com’è di facile intuizione, i motivi sono legati alla qualità del video e alla comodità della visione. La situazione si capovolge quando si parla di video di breve lunghezza, come può essere ad esempio la snack-tv o gli user generated content; in questi due casi la maggioranza delle persone preferisce utilizzare per la visione il proprio portatile.
Figura 3.2 – Percentuale di fruitori di video in Internet per ogni tipo di contenuto e per ogni supporto
Fonte: Accenture (2012)
Dalla figura 3.1 emerge una grande varietà di contenuti video visualizzabili in Internet. In questo spazio gli spettatori possono guardare contenuti video specializzati (es. riguardo alcuni temi o generi) ma anche delle trasmissioni particolari edite dalle imprese televisive (es. serie tv o film). Entrambi i tipi di contenuto invadono il campo d’azione delle imprese televisive, che si pongono in diretta concorrenza con la loro attività di produzione e assemblaggio. In particolare, il campo di azione viene invaso in primo luogo per i contenuti dedicati ad una nicchia di spettatori e in secondo luogo per quanto riguarda i diritti televisivi che le emittenti acquistano.
Quando uno spettatore naviga in Internet i contenuti video che è in grado di visualizzare sono molteplici e provengono da diversi canali disponibili nella Rete, che si possono sintetizzare nei seguenti:
a) video che provengono dalle emittenti televisive mediante i portali e i siti web proprietari. In questo caso lo spettatore guarda i video dai portali ufficiali come rai.tv, oppure video.mediaset.it;
b) video che provengono dalle emittenti televisive mediante i canali ufficiali di YouTube. Ciascuno dei tre principali editori si è infatti dotato di un canale ufficiale che ripropone la schermata del sito web di proprietà;
c) video che provengono dalle emittenti musicali e che quindi lo spettatore può fruire nei siti di proprietà delle emittenti musicali, come mtv.it oppure deejay.it, anziché nei siti di proprietà delle emittenti televisive, che sono disponibili in quanto parte della rinnovata offerta;
d) video che provengono dalle testate giornalistiche. Similmente a quanto avviene per le emittenti musicali, lo spettatore può fruire dei video direttamente dal sito web della testata giornalistica, come può essere quella del corriere.it, anziché dal sito di proprietà dell’emittente televisivo;
e) video che provengono da aziende private. Si tratta qui di un campo del tutto nuovo con il quale il canale televisivo in internet deve entrare in competizione. Lo spettatore, in questo caso, si affida ai video presenti nei siti di banche o di agenzie di viaggio o altri per visualizzare dei messaggi promozionali o dei suggerimenti più autorevoli in uno specifico ambito;
f) video che sono utili per dialogare e stabilire condivisioni. In questo caso lo spettatore dedica tempo alle videochiamate, effettuabili con strumenti gratuiti quali Skype o Facebook;
g) video che provengono da altri utenti. Lo spettatore fruisce dei contenuti audio-video dei più vari, in maniera del tutto libera e gratuita. Nei siti come YouTube e simili, egli sceglie cosa guardare autonomamente, secondo il genere e l’autore che preferisce;
h) video che provengono dai siti di streaming o di download. Si tratta di contenuti video ben noti, i cui diritti sono acquisiti dalle imprese televisive, ma che tuttavia vengono visualizzati in maniera non ufficiale e nella maggior parte delle volte secondo modalità non lecite.
In questo paragrafo si è discusso quali contenuti audio-video lo spettatore è in grado di guardare servendosi delle diverse tecnologie di accesso. Si è voluto distinguere il contenuto visualizzabile in televisione, cioè nella televisione che noi tradizionalmente conosciamo, anche se profondamente modificata, rispetto al contenuto propriamente visualizzabile in Rete con in nuovi media. In questo modo si è riusciti a far emergere la natura moderna dei canali specializzati, in quanto profondamente legati alle due ottiche di nicchia e di rivisione del contenuto, tipiche delle Rete. Dall’altra parte, considerando le opportunità di visione presenti in Internet, si è potuto creare una sintesi di ciò che gli spettatori guardano online, collegando la loro visione allo strumento che essi utilizzano. Dopo aver illustrato cosa gli spettatori hanno la possibilità di guardare, quali sono le tipologie di video che visualizzano e gli strumenti tecnologici che utilizzano, è il momento di passare ad analizzare quali sono le pratiche spettatoriali che contraddistinguono il consumo televisivo, cioè il comportamento degli spettatori nei confronti delle nuove offerte televisive.