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La contrapposizione Comune Autorità Portuale, la soluzione provvisoria sulla stazione crocieristica ed il nuovo PUC

PARTE TERZA: CONSIDERAZIONI E CONCLUSION

CAPITOLO 2 – ANALISI DELLA CONTROVERSIA

1. Confronto delle posizion

1.4 La contrapposizione Comune Autorità Portuale, la soluzione provvisoria sulla stazione crocieristica ed il nuovo PUC

Il 2013 si pone come linea di demarcazione tra le posizioni dei due attori principali, anche se la distanza che il Comune intende prendere dal Masterplan ha origine più che altro politico-istituzionale piuttosto che regolamentare-normativa. La dichiarazione del Sindaco

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del 6 aprile 2013, infatti, che definisce “vecchio” il progetto dell’architetto spagnolo lasciando intendere che non sarebbe stato portato a termine, non contiene alcun riferimento a normative e prescrizioni violate o disattese dall’Autorità Portuale nel portare avanti gli ambiti previsti dal PRP. Altrettanto esplicita la risposta dell’Autorità Portuale del settembre 2013, con la quale si ribadisce la validità del progetto Llavador e l’intenzione di procedere come concordato, anche nella ricerca dei finanziamenti a livello di investitori privati, nazionali o stranieri. Viene infatti attribuito alla “mancanza di soggetti attuatori” il ritardo nella realizzazione del Waterfront, mentre si cerca di dare una risposta allo sviluppo del traffico crocieristico attraverso due azioni concomitanti: il prolungamento del Molo Garibaldi per accogliere due navi da crociera di medie dimensioni, e la creazione di una stazione marittima “transitoria” a disposizione delle navi da crociera, nella zona Morin verso la Dogana e la Capitaneria di Porto.143

E sono infatti questi due interventi, soprattutto quello relativo all’ampliamento del Molo Garibaldi, ad essere oggetto di controversia, in particolare tra le associazioni civiche ed ambientaliste e l’Autorità Portuale, con il Comune spettatore apparentemente disinteressato ma, per parte dei “contestatori”, colpevolmente assente. In realtà, il Comune sta interpretando un percorso imposto dalla legislazione urbanistica regionale (art.45144), iniziando le fasi preliminari per la verifica di

143 Disponibile all’indirizzo http://www.laspeziaoggi.it

144 Art.45 Verifica di adeguatezza del Piano urbanistico comunale

1. Il PUC deve essere verificato in ordine alla sua adeguatezza decorsi dieci anni dalla sua approvazione o dalla verifica dello stesso a norma del presente articolo.

2. La verifica di adeguatezza viene condotta in relazione: a) allo stato di attuazione del piano;

b) ai fabbisogni nel frattempo maturati in relazione all’evoluzione delle caratteristiche territoriali e socio economiche dello stesso;

c) ai contenuti della programmazione economica e della pianificazione territoriale sovracomunale.

3. Il Comune provvede alla verifica di adeguatezza con deliberazione consiliare, da adottare entro il semestre precedente la scadenza del termine decennale.

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adeguatezza del vigente PUC, obbligatoria essendo trascorsi oltre dieci anni dalla sua approvazione. Si tratta di una scelta di campo importante perché arrivare alla adozione di un nuovo PUC significherebbe rimettere in discussione l’intera pianificazione territoriale comunale, sia dal punto di vista urbanistico che ambientale, sociale, economico. Questo introdurrebbe nel processo tutti quegli elementi prescrittivi sia preesistenti che intervenuti negli anni, non ultima la già citata sentenza della Corte Costituzionale n.197 del 7 luglio 2014 sull’obbligatorietà della VAS nei piani urbanistici attuativi di piani urbanistici generale (i PUC), che avrebbero pertanto influenza anche sulle parti incompiute del vigente PRP.

Lo scontro normativo in atto tra associazioni varie e Autorità Portuale, infatti, verte sempre sulla presunta valutazione, da parte di quest’ultima, delle prescrizioni di legge esistenti sul PRP. Viene contestato, in particolare, che l’ampliamento del molo in questione non può essere considerato un semplice “adeguamento tecnico funzionale” del PRP, bensì una vera e propria “variante”. Questa differenza è sostanziale, in quanto, quale variante al PRP il prolungamento del molo andrebbe sottoposto ad una VAS ben più complessa della semplice VIA

4. Il Comune, ove accerti la totale inadeguatezza del piano vigente in rapporto agli elementi individuati al comma 2, deve procedere alla formazione di un nuovo piano nei modi e nei termini indicati dall’art.46.

5. Qualora dalla veridica di cui al comma 3 risulti la parziale inadeguatezza del piano superabile mediante ricorso alle varianti di cui all’articolo 44, il Comune procede secondo quanto stabilito dal medesimo articolo, contestualmente alla verifica stessa. 6. In caso di accertata adeguatezza del piano vigente, la deliberazione consiliare: a) deve essere motivata e corredata di una relazione contenente:

1) la illustrazione dello stato di attuazione del piano, in relazione ai problemi connessi alla sua gestione;

2) la stima dei fabbisogni pregressi e futuri, con particolare riguardo a quelli di spazi per opere pubbliche o riservati alle attività collettive;

3) l’analisi della situazione socio-economica in atto e delle linee di tendenza delle variabili considerate;

b) è soggetta alle formalità di pubblicazione di cui all’articolo 40, comma 2, al fine di consentire la presentazione di osservazioni da parte di chiunque vi abbia interesse, con conseguente conferma della verifica stessa ai sensi del comma 4 del medesimo articolo, mediante deliberazione consiliare non soggetta al controllo provinciale.

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e sarebbe soggetto ad una nuova approvazione da parte del Consiglio Regionale. L’Autorità Portuale, infatti, come primo atto incassa il parere favorevole con prescrizioni del Consiglio di Superiore del Lavori Pubblici in merito alla conferma che il progetto proposto per l’ambito 6 (l’ampliamento di molo Garibaldi) sia da considerare un adeguamento tecnico funzionale al PRP.145

Acquisito detto parere, presenta nel gennaio 2015 la domanda di verifica di assoggettabilità a VIA146 per il progetto denominato “Interventi di riqualificazione e sviluppo del porto della Spezia-Ambito omogeneo 5 “Marina della Spezia” e ambito omogeneo 6 “Porto mercantile””, in ottemperanza alla prescrizione n.17 del decreto di VIA dell’11 aprile 2006. Questa iniziativa dà adito ad osservazioni che vengono presentate sia dal Comune che dalla Provincia della Spezia, meno rilevanti però rispetto a quelle avanzate dalle varie associazioni che da tempo osteggiano l’applicazione del PRP nel suo complesso.

Le associazioni ambientalistiche e civiche replicano presentando al MATTM un documento di osservazioni al progetto dell’Autorità Portuale nel quale sostengono dettagliatamente le loro ragioni, con richiamo alle disposizioni urbanistiche ed ambientali, per chiedere “la formulazione di un parere negativo da parte della commissione VIA nazionale”147. La posizione dell’Autorità Portuale,

invece, è che l’adeguamento tecnico del Molo Garibaldi tale sia in quanto “non può costituire cambio di destinazione d’uso o variante al PRP, all’interno del porto commerciale, della funzione passeggeri

145 Parere n.54 del 10 dicembre 2014 del C.S.LL.PP.

146 Domanda presentata con nota n.517 del 14 gennaio 2016, acquisita dal MATTM con prot.DVA-2015-1642 del 20 gennaio 2016.

147 Documento delle associazioni Legambiente Liguria, VAS La Spezia, WWF Italia e Coordinamento dei quartieri del levante spezzino in data 6 marzo 2015, acquisito dal MATTM con prot.DVA-2015-6379 del 9 marzo 1016, e Documento dell’associazione Italia Nostra in data 6 marzo 2015, acquisito dal MATTM con prot.DVA-2015-6360 del

9 marzo 2016. Disponibili all’indirizzo

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prevista dal PRP approvato come funzione compatibile nell’ambito interessato (ambito 6)”.148

Il Ministero competente, valutati tutti gli atti, determina l’esclusione della procedura di VIA del progetto presentato dall’Autorità Portuale per le opere previste nell’Ambito 6 e nell’Inter- ambito, purché sia ottemperato, al quadro prescrittivo descritto dall’art.1 della determinazione149, mentre per l’Ambito 5 “Marina della Spezia” richiede la reiterazione dell’istanza di assoggettabilità a VIA ponendo diversi vincoli cogenti150.

Mentre il Waterfront presenta delle difficoltà dal punto di vista normativo-regolamentare, il Comune porta avanti il proprio intendimento di innovare il PUC. L’idea guida è di non procedere alla stesura di un nuovo piano ma di rivalutare quanto previsto dal PUC del 2003 rilanciando lo sviluppo dei distretti di trasformazione non ancora completati e adeguando le linee di indirizzo del nuovo PUC alle nuove esigenze strategiche relativamente alle condizioni ambientali, economiche e sociali. In particolare, il Comune si impegna a garantire un’ampia partecipazione pubblica, questione sempre e costantemente

148 Documento di controdeduzioni dell’Autorità Portuale alle osservazioni delle associazioni Legambiente, WWF ed Italia Nostra, acquisito dal MATTM con codice CNT-DDZ-002 del 1° luglio 2015. Disponibile all’indirizzo http://www.va.minambiente.it/file/Documento/139168.

149 Determinazione direttoriale di assoggettabilità a VIA n. DVADEC-2015-0000474 del

17 dicembre 2015. Disponibile all’indirizzo

http://www.va.minamabiente.it/file/Documento/160990. 150 Art.1 Quadro Prescrittivo

1. occorre un’ulteriore verifica di assoggettabilità alla VIA per l’ambito 5 “Marina della Spezia”, presso il MATTM, a seguito del parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che dichiari gli interventi proposti adeguamento tecnico funzionale al PRP vigente; la documentazione che dovrà essere presentata dovrà dimostrare la compatibilità delle funzioni e delle attività portuali ivi previste, previa determinazione degli impatti cumulativi con le restanti opere e funzioni del PRP e con il traffico attuale cittadino, ovvero dovrà dimostrare con documenti certi i tempi dell’attuazione dell’alimentazione elettrica, delle banchine ai fini dell’azzeramento delle emissioni su atmosfera e rumore; dovranno essere inoltre approfondite le modellazioni per l’idrodinamismo e il ricambio idrico dell’ambito 5.

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rimarcata dai portatori di interesse in tal senso come non garantita invece per quanto attiene l’applicazione del PRP.

E proprio con il PRP si deve confrontare il nuovo PUC, allo scopo di trovare quei punti di coesistenza e condivisione che garantiscono la compatibilità tra lo sviluppo commerciale del porto e quello turistico-nautico di una città che intende riappropriarsi del proprio mare e del proprio lungomare.151 Chiaramente gli interventi sul

Waterfront appaiono fondamentali per questa strategia, laddove il

Comune si è già espresso attraverso i suoi maggiori rappresentanti (Sindaco e Assessore alla pianificazione territoriale) per una riduzione del progetto ed una sua più rapida realizzazione, che mette fine ad un

impasse decennale ormai insostenibile anche se non condivisa

dall’Autorità Portuale.