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PARTE SECONDA: IL QUADRO NORMATIVO

CAPITOLO 3 – LE NORME A CARATTERE PROVINCIALE E COMUNALE

3. Il Piano Regolatore Portuale (PRP)

Il piano regolatore portuale è un piano settoriale che si occupa del governo dell’ambito portuale. Prevede le scelte strategiche di assetto e di sviluppo complessivo dell’area portuale, le opere marittime e infrastrutturali, i regimi d’uso delle aree portuali. Tale strumento insiste su un’area del territorio nella quale sono presenti differenti interessi pubblici di varia natura dei quali non può non tenerne conto, e lo si può pertanto ritenere un piano con duplice valenza. Da una parte è un piano di strumento di governo del territorio, dall’altra è un documento di programmazione economica. Ciò deriva dal fatto che i due attori principali che si occupano della redazione del piano portano avanti due interessi differenti: l’Autorità Portuale ha come interesse primario lo sviluppo del traffico marittimo, nel rispetto del principio comunitario del libero mercato; mentre il Comune, che rimane il soggetto pubblico per eccellenza in materia urbanistica, dal suo canto ha come interesse primario il governo di tutto il territorio comunale e ai sensi dell’art.7 della L.1150 del 1942 “il piano regolatore generale deve considerare

la totalità del territorio comunale”. Tale principio comune è importante

perché, come già precedentemente detto parlando della legislazione portuale a livello nazionale, spesso la circoscrizione territoriale dell’Autorità Portuale non coincide con l’ambito portuale e quindi essa a volte ha potestà anche in aree demaniali estranee all’ambito portuale dategli in concessione.

Sulla base di quanto appena detto, un ulteriore elemento rilevante è quanto previsto dalla legge n.89 del 1994 all’art.5. Questo ultimo, nella fase preliminare all’adozione del piano regolatore portuale, indica necessaria una intesa tra l’Autorità portuale e il Comune. Tale intesa, qualsiasi natura le si voglia riconoscere, o natura contrattuale o semplice formazione della volontà amministrativa, produce ricadute vincolanti per i soggetti interessati, dato che una volta raggiunta questi

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non possono più discostarsene.96 Essa costituisce l’unico adempimento prodromico all’adozione del piano da parte del Comitato portuale, ed è prevista come necessaria perché il suo scopo è quello di risolverne, prima che si passi all’adozione del piano da parte del Comitato, i problemi che possono derivare dall’art. 5, comma 2, secondo il quale

“le previsioni del piano regolatore portuale non possono contrastare con gli strumenti urbanistici vigenti”. Nel caso di specie, c’è stata

un’importante collaborazione tra il Comune della Spezia e l’Autorità portuale che ha portato alla redazione del piano regolatore portuale (PRP) addirittura in parallelo al Piano urbanistico comunale (PUC) proprio per permettere un coordinamento e un allineamento tra i progetti futuri previsti per la città e quelli previsti per il porto.

Il piano regolatore portuale attuale è stato redatto ai sensi dell’art. 5 comma 4 della legge n.84 del 28 gennaio 1994 ed approvato dalla Regione Liguria ai sensi dell’art.1 della legge regionale n. 9 del 12 marzo del 2003. Il piano è stato impostato secondo quanto previsto dal Piano Territoriale di Coordinamento elaborato dalla Regione Liguria. In base alle scelte programmatiche e pianificatorie dell’Autorità Portuale il PRP divide il territorio in ambiti omogenei d’intervento, comprendenti sia spazi di mare che di terra, prevedendo per ognuno di questi delle norme precise sull’uso dei suoli, degli specchi d’acqua e sul patrimonio edilizio.97

La genesi dell’attuale PRP risale alla sua adozione da parte del Comitato Portuale con la deliberazione 24/01 del 13 luglio 2001. Detto piano è passato nel tempo dalle “forche caudine” delle fasi procedurali previste dalla predetta legge 84/1994 in base alla quale su tale strumento pianificatorio devono esprimere le proprie valutazioni diverse autorità ed enti. Questo comporta che dallo Stato, alle Regioni, alle Province, alle varie amministrazioni interessate e, non ultime, ad associazioni e

96 Acquarone G., “Il Piano regolatore delle Autorità Portuali”, Giuffrè, Milano,2009, p.286.

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cittadinanza, tutti hanno diritto ad esprimere una propria valutazione sul PRP, in quanto strumento pianificatorio di area vasta.

Esaminando il Decreto del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio DSA-DEC-2006-00003137 dell’11 aprile 2006 98, con il quale viene rilasciata la V.I.A. del progetto del nuovo PRP del porto di La Spezia, si può avere una idea del coacervo di norme, piani, pareri, note che si sovrappongono e si interpongono nell’iter del procedimento di un PRP. Dopo l’adozione di cui sopra e l’intesa tra Comune e Autorità Portuale sancita dal voto n.42 del 12 novembre 2001 del Consiglio comunale spezzino, si registra come primo atto il parere favorevole di competenza del Consiglio Superiore dei LLPP.99

Successivamente alla domanda di pronuncia di compatibilità ambientale del PRP, presentata il primo marzo 2004, si sono susseguiti:

a) la trasmissione di documentazione integrativa da parte dell’Autorità

Portuale il 27 maggio 2004, il 14 luglio 2004 ed il 23 novembre 2004;

b) la nota n.1603 della Regione Liguria del 28 dicembre 2004; c) la nota

n. BAP.S02/34.19.04/712 del Ministero per i Beni e le Attività culturali del 13 gennaio 2006; d) la nota n. DPN/10D/2005/32527 del Comitato di Pilotaggio Nazionale del Santuario Internazionale dei Mammiferi Marini (cosiddetto Santuario dei Cetacei) del 14 dicembre 2005; e) due pareri con prescrizioni della Commissione per le valutazioni dell’impatto ambientale (n.716 del 26 luglio 2005 e n. 760 del 2 marzo 2006).

Nell’esame del quadro di riferimento programmatico da rispettare, invece, vengono citati e presi in considerazione: a) il Piano Territoriale Regionale; b) il Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico; c) il Piano Territoriale della Costa; d) il Piano di Bacino per l’Ambito 20-Golfo di La Spezia; e) il Piano di utilizzazione delle aree demaniali marittime; f) il Piano Territoriale di Coordinamento La

98 Disponibile all’indirizzo http://www.va.minambiente.it/it- IT/Oggetti/Documentazione/713/941

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Spezia-Val di Magra; g) il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale; h) il Piano Urbanistico Comunale di La Spezia; i) il Programma di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile Territoriale (PRUSST) per l’area centrale La Spezia- Val di Magra; l) il Programma Innovativo in Ambito Urbano ai sensi del DM 27 dicembre 2001; m) il Piano Urbano del traffico di La Spezia; n) il Piano Urbanistico Comunale di Lerici; o) il Piano Urbanistico Comunale di Portovenere. La semplice elencazione appena fatta rende chiaro quanto possa essere complesso arrivare all’approvazione di un PRP.

La VIA pur esprimendosi favorevolmente per gli ambiti 5 e 6 del PRP, quindi compresa la riqualificazione del waterfront cittadino, riporta diverse prescrizioni da rispettare che tutt’oggi, a distanza di dieci anni, si sommano alle ulteriori prescrizioni di cui si tratterà nell’apposito capitolo 1, paragrafo 2, della parte terza della presente trattazione.

Guardando al contenuto del PRP questo disciplina il proprio ambito di riferimento dividendolo in due sotto-ambiti:

1) porto operativo riguardante le opere infrastrutturali a scopo portuale; 2) interazione città-porto riguardante gli innesti e gli affacci urbani tra

il porto e le città.

Oltre a ciò prevede anche, per ogni sotto-ambito la destinazione d’uso delle aree. Nel secondo sotto-ambito rientrano quelle aree waterfront per le quali si sente la necessità, come Calata Paita nel caso di specie, di una loro riqualificazione. Ciò lo ritroviamo indicato all’art. 11.4 del PRP della Spezia, adottato nel 2006, dove in riferimento all’ambito 5 si prevede un recupero “prevalentemente urbano delle aree aventi

funzioni portuali”.

Tale previsioni derivano anche dal fatto che il PRP della Spezia si è dovuto conformare anche a quanto previsto dal Piano della Costa della Regione Liguria, adottato ai sensi della L.U.R. n.36 del 1997 e seguenti modifiche, il quale prevede “la valorizzazione e la

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4. Strumenti non urbanistici