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PARTE SECONDA: IL QUADRO NORMATIVO

CAPITOLO 3 – LE NORME A CARATTERE PROVINCIALE E COMUNALE

2. Il Piano Urbanistico Comunale (PUC)

Il “piano regolatore generale” (PRG)90, o come chiamato da alcune Regioni “piano urbanistico comunale” (PUC), è lo strumento urbanistico attraverso il quale il Comune, storicamente l’attore principale del diritto urbanistico, esercita le funzioni attribuitegli in materia riguardanti la conformazione e gestione del territorio e il controllo dell’uso dei suoli. In riferimento all’argomento trattato il Comune di La Spezia, nel rispetto degli artt. 2 e 9 della Legge urbanistica regionale n. 36/1997 ha adottato nel luglio del 2000 il piano urbanistico comunale che “definisce le indicazioni per il governo del

territorio in collegamento e in coerenza con le politiche territoriali e di settore Provinciali e Regionali”91.

Il PUC della Spezia, subentrato nel luglio del 2000 al PRG del 1987 ed entrato in vigore nel giugno del 2003,92 è stato formato cercando di far coincidere le sollecitazioni del mercato con gli obiettivi del piano stesso che tendono ad una riqualificazione urbana, ad una valorizzazione delle risorse ambientali e dell’economia locale e ad una tutela dell’integrità fisica e dell’identità culturale del territorio.93 In

particolare, esso si fonda sul principio di sostenibilità cioè cerca di creare un equilibrio tra i sistemi economico, sociale e ambientale. Il piano in tal modo vuole intervenire cercando di valorizzare tutti i diversi

90 Il piano regolatore venne introdotto inizialmente dalla legge n.2359 del 1865 la quale prevedeva che questo fosse composto da due strumenti: un piano regolatore edilizio che poteva essere adottato solo dai Comuni con una popolazione di 10000 abitanti e che interveniva per riorganizzare la città già esistente; e un piano di ampliamento che poteva essere adottato in maniera facoltativa dai Comuni a scopo di ampliamento per motivi di sicurezza e salubrità.

Successivamente con la legge urbanistica fondamentale n.1150 del 1942 è stato introdotto il piano regolatore generale (PRG) da adottare in tutti i Comuni del territorio italiano per la gestione del territorio comunale.

91 Art.1, comma 1, Norme di conformità e congruenza del PUC.

92 Paragrafi 1 e 2.1.4. della “Verifica del PUC e indirizzi per la sua modifica” del febbraio 2015

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profili della città vista come città di produzione, città di servizi e città di mare.

Guardando alla Spezia come città di mare il piano urbanistico comunale vuole cercare di coniugare la vocazione portuale e marittima della città indicando tutta una serie di limiti affinché entrambe possano convivere all’interno del solito territorio. Avendo come obiettivo quello di rendere compatibili le vocazioni di porto commerciale e porto turistico con gli obiettivi di riqualificazione urbana, si individua la necessità di un intervento di riqualificazione e riorganizzazione del fronte a mare di La Spezia.

Per stessa ammissione della municipalità spezzina, il PUC di La Spezia si distingue dagli altri piani di assetto di stampo tecnico- regolamentare, principalmente caratterizzati dalla zonizzazione, basandosi su una metodologia che lo rende un Piano di Struttura di tipo programmatico da un lato e Piano Attuativo dall’altro. Dal punto di vista strutturale il PUC si articola principalmente in una sezione “Documenti” suddivisa in tre parti ed una sezione “Normativa”, alle quali si aggiungono le sezioni “Album”, “Pubblicazioni” e “Cartografia S.I.T.”. Esaminando le parti della sezione “Documenti” si trova in

primis la “Descrizione Fondativa”, ossia la parte che si occupa della

rispondenza della pianificazione, della programmazione e della progettualità del piano ai programmi di settore o ai progetti definiti dalle pianificazioni sovraordinate, dalle direttive comunitarie e comunali. Susseguente è il “Documento degli Obiettivi” nel quale gli obiettivi del piano vengono esplicitati nei loro contenuti e rapportati a quello della descrizione fondativa a cui sono conseguenti. La formazione consequenziale e progressiva del PUC si conclude con la “Struttura del Piano”, ossia l’esposizione delle scelte che si è deciso di operare sul territorio.94

94 Disponibile all’indirizzo http://www.urbanistica.spezianet.it/piano-urbanistico- comunale

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Nella sezione “Normativa”, invece, sono raccolte le “Norme di conformità e congruenza”, ossia la disciplina specifica dei vari settori. Le norme iniziali sono state successivamente variate, prima con delibera del Consiglio Comunale n.35 del 10 ottobre 2011 ed infine con una ulteriore revisione nel 2013 per recepire le osservazioni e le prescrizioni relative all’assoggettabilità a valutazione ambientale strategica.95

Nel PUC del 2003 non si trova cenno del progetto Waterfront in quanto a quel tempo ancora non era stata programmata alcuna riqualificazione della linea di costa della città. Nelle “Norme” all’art.25, si parla del sistema delle aree portuali laddove il PUC, con riferimento all’intesa con l’Autorità Portuale deliberata il 12 novembre 2001 e nelle more dell’approvazione del Piano Regolatore Portuale, individua nelle aree di competenza amministrativa della predetta autorità una serie di attività propedeutiche alla formazione del PRP stesso. Per quanto riguarda il porto commerciale, il PUC rimanda al PRP limitandosi a stabilire limiti territoriali, varchi e aree doganali e definendo indicativi limiti ed ampliamenti di moli e banchine di cui al PRP stesso e riportato nella tavola del PUC. Anche per quanto riguarda le attività produttive del porto il PUC rimanda al PRP per detti limiti ed ampliamenti, ma individua le destinazioni d’uso, gli indici ed i parametri edilizi ferme restando le competenze specifiche del PRP. Le altre tre attività propedeutiche riguardano il settore dell’approdo turistico, allora identificato nel cosiddetto “Porto Lotti”, la base navale ed il comprensorio militare di San Bartolomeo e la restante linea di costa, ma non interessano la parte specifica di riqualificazione del fronte a mare cittadino.

Un esplicito riferimento al Waterfront si trova, invece, del documento di verifica del PUC e di indirizzo per la sua modifica, emesso dal Comune della Spezia nel febbraio 2015. Tale documento dedica

95 In applicazione del Decreto Dirigenziale Regione Liguria n. 210 del 7 gennaio 2012 e della nota della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria prot. 1431 del 7 marzo del 2012.

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l’intero paragrafo 2.4.2. al progetto, ricostruendone l’evoluzione temporale, dal Piano d’Area del 1998 al progetto vincitore del concorso del 2006 (Architetto Lavador) al Masterplan del febbraio 2010 (stesso progettista), ed evidenziando nella parte finale l’esigenza che il progetto venga rimodulato in forma più “sobria” e di maggiore riappropriazione da parte della città degli spazi del primo bacino.

Nel successivo paragrafo 5, nel quale si affronta globalmente la verifica del PUC del 2003 della Spezia si trova un chiaro richiamo alla difficoltà di “realizzazione dei grandi progetti (in primis il

Waterfront)” non solo per questioni economiche-finanziarie ma anche

di programmazione degli interventi pubblici, ed in particolare per i progetti della grande trasformazione della città. In quest’ottica si ribadisce, comunque, la validità del PUC con riferimento “al ruolo

strategico delle grandi aree di trasformazione urbana del primo bacino portuale (Waterfront) e dell’Area Ex-IP. Infine, al paragrafo 6.2 il

documento espone quello che dovrebbe essere il percorso di innovazione del PUC, facendo riferimento sia alle necessità di assoggettabilità dei progetti alla VAS sia ad una maggiore partecipazione dei cittadini, dei cosiddetti “city users” (chi frequenta la città per motivi di studio o lavoro), delle associazioni, degli enti e delle istituzioni (in pratica tutti gli “stakeholders”). Si invitano tutti questi a partecipare attivamente anche alle scelte strategiche, compreso il progetto Waterfront.

I primi di marzo la Giunta comunale di La Spezia ha deliberato l’avvio per la formazione del nuovo piano urbanistico comunale formato da sette punti. Particolare attenzione è stata data ai temi ambientali infatti in riferimento alle grandi trasformazioni urbane e quindi al progetto Waterfront sono state previste delle modifiche edilizie volte a garantire un minore impatto visivo e nuovi criteri di sostenibilità e qualità dello spazio pubblico.

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