RAPPRESENTAZIONE E FORMALIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA GIURIDICA
8. Il contributo della filosofia e della teoria del diritto
La ricostruzione delle strutture fondamentali della conoscenza giuridica, necessaria ai fini dello sviluppo di un sistema intelligente, si avvicina a compiti tradizionalmente attribuiti alla filosofia e alla teoria del diritto. La filosofia e la teoria del diritto sono chiamate a dare un contributo fondamentale nella realizzazione di sistemi basati sulla conoscenza giuridica.
Come abbiamo accennato, ad un sistema esperto debbono essere trasmesse non solo le conoscenze che vengono normalmente comunicate a chi apprende una certa scienza o tecnica, ma anche conoscenze ulteriori, che spesso non è
necessario formulare o insegnare espressamente. Si tratta infatti di conoscenze implicite nel senso comune, o nell'esperienza che si connette allo svolgimento di particolari funzioni. E' frequente' l'osservazione della
83Cfr. cap. 8 par. 2.3.
scarsa rilevanza degli studi teorici per la pratica del diritto: l'operatore (ma anche lo scienziato del diritto), si muovono con sicurezza, anche in mancanza di una base teorica. Ciò deriva dal fatto che il ragionamento giuridico è profondamente immerso nel ragionamento comune e nel mondo dell'esperienza. Di conseguenza, l'analisi dei metodi del ragionamento giuridico (e, in particolare, una rappresentazione formale)85 si rivela, al tempo stesso, scarsamente utile per la pratica e infinitamente complessa .
Nella realizzazione di sistemi informatico-giuridici intelligenti, sistemi in grado di compiere veloci manipolazioni simboliche in base a regole predefinite, ma privi di "buon senso", gli studi metodologici, e non solo quelli che si avvalgono di strumenti formali, rivestono un notevole interesse.
Gli studi di logica delle norme hanno fondamentale importanza, sia per la realizzazione di una base di conoscenza giuridica, sia per la realizzazione del relativo motore inferenziale.
Gli studi in materia di ragionamento giuridico non deduttivo (il problema dell'analogia, dei principi) e di interpretazione non sono meno rilevanti, sia per lo sviluppo di tentativi di andare al di là del ragionamento deduttivo, sia per la determinazione dei limiti delle applicazioni giuridiche dell'intelligenza artificiale.
Si è recentemente affermato che, ai fini dello sviluppo di un sistema esperto giuridico, occorrerebbe cercare una sorta di minimo comune denominatore tra le diverse teorie del diritto: questo minimo comune denominatore esisterebbe
(qualora si escludano certe posizioni "patologiche"), comprenderebbe tutto ciò che è necessario e sufficiente allo
85I1 rapporto tra diritto e senso comune non è privo di rilievo anche al fine della scelta del settore giuridico nel quale sviluppare applicazioni intelligenti. L.T. McCarty, osserva che "è allettante iniziare con il problema giuridico più semplice possibile, come le materie dei corsi del primo anno di law school. Saremmo tentati di investigare casi di aggressioni e percosse, o casi in materia di offerta e accettazione del corso sui contratti del primo anno. Ma questi casi sono 'semplici' per gli studenti di diritto soprattutto perché essi si basano sull'esperienza umana ordinaria .... Paradossalmente i casi che sono più trattabili per un sistema di intelligenza artificiale sono quelli che .. un giurista trova più complessi” (MCCARTY T., Some Requlrements for a Computer-Based Legai Consultant, Report LRP-TR-8,
Laboratory for Computer Science Research, Rutgers University, 1980). Infatti la complessità che un sistema automatico può facilmente affrontare è quella relativa alla specificità, al dettaglio della disciplina, non la difficoltà che dipende dalla vaghezza dei concetti o dal conflitto dei principi, dal rapporto col mondo dell'esperienza.
sviluppo di un sistema esperto giuridico86. A mio parere questa prospettiva è inaccettabile, in quanto (a) la discriminazione tra fisiologia e patologia non sembra un criterio accettabile per classificare diverse posizioni filosofiche o scientifiche (b) un minimo comune denominatore tra le posizioni "fisiologiche" non esiste87/ (c) anche se, con qualche artificio concettuale, si riuscisse ad arrivare a qualche posizione comune, ciò basterebbe a giustificare solo le soluzioni più banali.
Un uso consapevole della teoria del diritto nello sviluppo di un sistema esperto giuridico dovrebbe invece porsi il compito di chiarire le scelte metodologiche (ma anche politico-giuridiche) fondamentali che stanno alla base dello sviluppo di un sistema basato sulla conoscenza giuridica, e di fornire strumenti che consentano di realizzare coerentemente tali scelte. Per lo sviluppo di sistemi basati sulla conoscenza giuridica, possono fornire indicazioni importanti sia metateorie del diritto di tipo descrittivo, sia metateorie del diritto di tipo prescrittivo, sia approcci realistici sia approcci normativistici, sia approcci formalistici, sia approcci antiformalistici. Quale che sia l'approccio prescelto, bisogna evitare la confusione concettuale che nasce dalla ricerca di un'uniformità impossibile e deresponsabilizzante.
86Questa è la tesi fondamentale dalla quale muove SUSSKIND R.E., Expert
Systems in Law, cit.
87Susskind raggiunge questo risultato comparando citazioni tratte da diversi autori senza indagare se sotto talune uniformità terminologiche si nasconda un'uniformità dei concetti usati. Invece, anche se Kelsen e Ross attribuiscono alla scienza giuridica il compito della descrizione del diritto, ciò non significa che per "descrizione", per "diritto", per "scienza giuridica" essi intendano la stessa cosa (come è noto, i due principali teorici del diritto del nostro secolo movevano invece l'uno da una posizione normativistica, l'altro da una prospettiva realistica, che li conduceva a diverse ricostruzioni concettuali (cfr. PATTARO E.,
Lineamenti per una teoria del diritto, cit.); anche se Alchourron e
Bulygin parlano di "interpretazione" come di deduzione logica delle conseguenze di un sistema assiomatico, ciò non significa che altri autori che pure parlano di interpretazione, stiano usando lo stesso
1. L'assiomatizzazione del diritto 128 2. Scienze naturali e scienze giuridiche 132 3. Ragionamento giuridico e metodo assiomatico 136
3.1. Giustificazione interna e giustificazione esterna
della decisione giuridica 138
3.2. Modelli dirazionalità e di giustificazione nei
sistemi informatico-giuridici 138 3.3. Relatività delle premesse prescrittive e controllo
dei sistemi basati sulla conoscenza giuridical42 3.4. Conclusione. Ragionamento giuridico e razionalità
dei sistemi informatico-giuridici intelligenti 144
4. Interpretazione del diritto e rappresentazione della
conoscenza 145
4.1. Il concetto di interpretazione 145
4.2. Interpretazione e testi 148
4.3. Interpretazione e competenze dell'ingegnere della
conoscenza giuridica 151
4.4. Il problema dell'interpretazione del fatto 152 5. Conoscenze giuridiche pubbliche e private 155 6. Conoscenze e posizioni giuridiche 157 7. Conoscenze profonde e superficiali 157 8. Il contributo della filosofia e della teoria del diritto