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Il contributo di MST nell’affermazione dell’agricoltura familiare come nuova categoria sociale

2 LA NECESSITÀ DI UNA RIFORMA AGRARIA

2.2. Una storica lotta per la terra

2.2.1. Il contributo di MST nell’affermazione dell’agricoltura familiare come nuova categoria sociale

Alla fine degli anni ’70, un nuovo attore sociale si inserì nel quadro della lotta agraria, recuperando una forma di azione che si rivelò scatenante: l’occupazione abusiva di terre appartenenti ai grandi proprietari terrieri divenne la strategia dei cosiddetti sem terra. Si trattava principalmente di lavoratori che risentirono fortemente del processo di modernizzazione in atto e dell’incremento dei prezzi agricoli, o di produttori con accesso precario alla terra (usufruttuari, affittuari, ad esempio). La maggior parte di essi appartenevano a famiglie di piccoli agricoltori impoveriti e che incontrarono nel tempo difficoltà sempre più grandi a mantenere i propri terreni, rinunciando così alla speranza di poterli, in futuro, trasmettere come patrimonio ai propri figli. Nel settembre del 1979, centinaia di agricoltori occuparono le aziende agricole Macali e Brilhante, nel Rio Grande do Sul. Una delle prime dimostrazione di forza, da parte dei Sem Terra, avvenne il 25 luglio del 1981, con un atto pubblico che contava più di 15.000 persone, di cui la stampa diede notizia così: “la maggior manifestazione realizzata dai lavoratori rurali nella storia di Rio Grande do Sul112”. Nel 1981 un nuovo

111 Grisa C., Schneider S., Politicas publicas de desenvolvimento rural no Brasil. op. cit 112 Pagina ufficiale di MST

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accampamento sorse nello stesso stato e prossimo alle prime aree, nel comune di Encruzilhada Natalino. Quest’ultimo caso diventò simbolo della lotta di resistenza alla dittatura militare, raggruppando intorno a sé la società civile che esigeva l’avvento di un governo democratico113.

Tra il 1970 e il 1980, le occupazioni si moltiplicarono in diverse zone del paese, aspirando nel contempo a recuperare i terreni dai quali i lavoratori erano stati cacciati. Si verificarono numerosi casi di resistenza anche in altre regioni: nelle zone dell’Amazzonia acreana114, ad esempio, per impedire che le aree dei seringais nativi115 venissero deturpate per essere trasformate in

pascoli; occupazioni di cantieri presso le aree interessate da future costruzioni di dighe, denunciando il processo di espropriazione provocato dalle stesse opere116.

In questo contesto di crescente partecipazione attiva, che vide anche la transitoria adesione di una serie di scioperi indetti da alcuni lavoratori rurali117, un altro personaggio cominciò a attirare un certo grado di attenzione sociale: gli agricoltori familiari, a quel tempo chiamati piccoli agricoltori, dapprincipio in lotta per il conseguimento di una politica dei prezzi minimi in relazione alla vendita dei propri prodotti e successivamente per l’ottenimento di crediti più agevolati e condizioni di pagamento più favorevoli. Così facendo, una vasta fetta di lavoratori e di piccoli proprietari terrieri, costretti ad affrontare ostili condizioni di mercato e costantemente minacciati dall’aumento dei prezzi della terra, iniziarono a guadagnare una grande visibilità politica.

113 A diversidade da luta no campo: luta camponesa e diferenciaçao do campesinato. In Igreja e

Questo Agraria, Sao Paulo. Ed.Loyola. 1985

J.V. Tavares dos Santos. Matuchos: exclusao e luta. Do sul para a Amazonia. Petropolis. Vozes. 1993

114 Acreana è l’aggettivo portoghese utilizzato per indicare la regione appartenente allo Stato

dell’Acre, nella zona nord-occidentale del Brasile.

115 Seringueira è una pianta brasiliana appartenente alla famiglia delle Euforbiacee, originaria

dell’Amazzonia. Seringueiro è colui che lavora nelle seringuieras per estrarre il lattice dagli alberi della gomma, materia prima che permette la successiva trasformazione in gomma naturale, altrimenti conosciuta come caucciù.

116 Ibi idem

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In quegli stessi anni, l’apertura di nuovi progetti di colonizzazione in aree di frontiera rappresentarono una tempestiva ed appetibile alternativa per i piccoli produttori agricoli brancolanti nel buio della crisi. Difatti, la congiuntura economica e politica del momento, che minacciava continuamene l’espropriazione della terra, spingeva i piccoli produttori a migrare verso le città o, in alternativa, verso le frontiere, alla ricerca di progetti coloniali118. Per intendere le nuove forme di lotta per la terra che si prospettarono in quel periodo, è necessario considerare altri elementi. Oltre al processo di modernizzazione e di espropriazione in atto, ebbe speciale rilevanza la constatazione, da parte dei lavoratori e militanti coinvolti, dell’inefficacia dell’azione sindacale, volta principalmente alla denuncia delle situazioni esistenti e alla conseguente richiesta di confisca dei latifondi: opera che si sostanziava pertanto in una conduzione prevalentemente “amministrativa” dei conflitti 119. Di fronte a tanta passività, molti lavoratori decisero di tentare interventi alternativi. Altro fattore rilevante fu il lavoro organizzativo svolto da parte dei filoni ecclesiastici, legati alla Teologia della Liberazione120, che gettò le basi religiose per la legittimazione di nuove forme di azione collettiva, garantendo l’affermazione e il riconoscimento di un nuovo registro di operazioni, basato sull’occupazione della terra. Nel contempo, il paese stava attraversando una fase di apertura politica che delineava la possibilità, per i lavoratori agricoli, di ottenere nuovi appoggi attraverso la mobilitazione di altri gruppi emergenti: questo avrebbe messo fine all’isolamento dei movimenti, avrebbe permesso l’ampliamento di alleanze politiche e la formazione di nuove organizzazioni e interventi partecipativi.

118 J.V. Tavares dos Santos. Matuchos: exclusao e luta. Do sul para a Amazonia. Petropolis. Vozes.

1993

119 M. Palmeira. A diversidade da luta no campo: luta camponesa e difernciaçao do campesinato.

Igreja e Questao Agraria. Sao Paulo. Ed. Loyola, 1985.

120 Corrente di pensiero cattolica, sviluppatasi in America latina, che tende a porre in evidenza i valori

di emancipazione sociale e politica presenti nel messaggio cristiano. La nascita del movimento risale alla conferenza episcopale latinoamericana svoltasi nel 1968 a Medellín, in Colombia, allorché i rappresentanti della gerarchia ecclesiastica del subcontinente presero posizione in favore dei gruppi più diseredati della società latinoamericana e della loro lotta.

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Le nuove forme di lotta per la terra incontravano così, nell’apparato legislativo in vigore e nella rilettura della Bibbia, le basi della legalizzazione. Si ebbero, a tal proposito, sostanziali cambiamenti nel modo di intraprendere, affrontare e trasmettere il senso stesso della lotta, la quale andava assumendo i caratteri di “palchi itineranti” nelle piazze, con lo scopo di richiamare l’attenzione e sollevare l’interesse della società e delle autorità nei confronti di questioni emergenti. Contemporaneamente, il modello sindacale mantenne una certa continuità in termini di gestione dei conflitti, soprattutto per ciò che riguardava la valorizzazione del ricorso alla legge. Le domande di espropriazione delle terre improduttive che le unioni sindacali indirizzavano allo Stato, venivano infatti inoltrate sulla base legale dello Estatudo da Terra e su quella della teologia emergente121.

La reiterazione della domanda per la terra avveniva, tuttavia, nella stessa fase in cui stava prendendo forma un mutamento sostanziale nella natura delle condizioni di produzione e di struttura della proprietà122. In effetti, il processo di industrializzazione in corso stava trasformando progressivamente il latifondo in impresa, provocando di conseguenza cambiamenti radicali nel mercato agricolo, negli apparati lavorativi e nell’organizzazione produttiva degli agricoltori.

Ocupar,

Resistir,

Producir123.

121 Documento della Conferenza Nazionale dei vescovi del Brasile intitolato “A Igreja e as problemas

da terra”. Sao Paulo. Paulinas. 1980. Appello all’illegittimità della “terra di negozio” in opposizione alla “terra di lavoro”, nozioni presenti in documenti episcopali.

122 G. Delgado. Do capital financeiro na agricoltura à economia do agronegocio. Porto Alegre. Editora

da UFRGS.

123 Occupare. Resistere. Produrre. Sono i sacrifici e le evoluzioni che caratterizzano un accampamento

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Figura2 La prima edizione di Terra Livre risale al 5 maggio 1949. Considerato il primo giornale brasiliano vicino alla vita quotidiana dei lavoratori rurali, esso riferiva riguardo alle questioni sociali, lavorative, organizzazioni sindacali, così come ai vari problemi legati alla campagna. Il giornale, quindicinale, fu pubblicato fino al 1964, quando il colpo di stato militare vietò tutte le sue attività, impedendone pertanto la continuazione. In precedenza il giornale era sotto la responsabilità editoriale del Partito Comunista Brasiliano, e dal 1954, quando la fondazione dell'Unione degli Agricoltori e lavoratori agricoli del Brasile (ULTAB, Uniao dos Lavradores e Trabalhadores Agricolas do Brasil), il giornale passò sotto la sua responsabilità. Motto del giornale Terra Livre fino al 1964 era “Terra para quem nela vive e trabalha” (Trad.: “La terra per chi in essa vive e lavora”) Fonte: URL: http://www.pr.anpuh.org/resources/anpuhpr/anais/ixencontro/comunicacao-individual/SandraMCastanho.htm