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La creazione del Consiglio Nazionale di Sicurezza Alimentare e Nutrizionale

NEL CONTESTO DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

3.2. La partecipazione della società civile alla costruzione del tema di sicurezza alimentare e l’inserimento nell’agenda pubblica del governo

3.2.1. La creazione del Consiglio Nazionale di Sicurezza Alimentare e Nutrizionale

Una significativa proposta, controcorrente per quel periodo, arrivò da parte del “Governo Paralelo”. All’inizio degli anni ’90, dopo la sconfitta nelle elezioni presidenziali del 1989, un gruppo di attori vincolati al Partito dos Trabalhadores (PT) creò un “governo parallelo”, per promuovere l’accompagnamento critico delle azioni del governo Collor e proporre politiche pubbliche alternative all’idea liberale. Una delle proposte di questo gruppo fu la Politica Nacional de Segurança Alimentar (PNSA), lanciata nel 1991-documento che più tardi contribuì alla formulazione del Programa Fome

Zero. Considerando che “le cosiddette leggi del mercato o del libero gioco

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come la fame, gli squilibri sociali e regionali e altri” 171, il documento intendeva intraprendere politiche di generazione di impiego, recupero dei salati e espansione della produzione agroalimentare, al fine di garantire a tutti i brasiliani, in qualsiasi momento della propria vita, accesso agli alimenti basici. A PNSA propose anche la creazione di un Conselho Nacional de Segurança Alimentar (Consea), con suoi equivalenti a livello statuale e municipale e partecipazione della società civile, per coordinare l’implementazione delle politiche e per integrare i diversi settori di governo. Tuttavia, durante il governo Collor, la proposta del PNSA non fu istituzionalizzata in politiche pubbliche a causa dell’incompatibilità con i precetti neoliberali e della disputa politico-partitica tra il PT e il gruppo allora predominante. Con l’impeachment di Collor e l’arrivo di Itamar Franco come presidente della Repubblica (1992-1994), il Governo Paralelo presentò nuovamente la proposta di PNSA nel 1993, quando il governo del momento sembrava essere più recettivo172.

Nel 1993, la Campanha contra a Fome mobilitò la formazione di migliaia di comitati locali in 21 stati brasiliani, coinvolgendo diversi membri della società civile come associazioni di quartiere, chiese, entità pubbliche, professori, insegnanti, sindacati. I suoi principali meriti furono quelli dare notorietà al quadro drammatico dell’esistenza di 32 milioni di miserabili nell’ambiente rurale e nelle città, incitare l’azione di cittadinanza e collaborare.

In risposta alla grande manifestazione e alle iniziative del Governo Paralelo, il governo Itamar Franco lanciò il Plano de Combate à Fome e à Miseria e istituì il Conselho Nacional de Segurança Alimentar e Nutricional-Consea

171 Wiser da Rosa R., Segurança alimentar e nutricional e o programa fome zero. Porto Alegre, Edita

da UFRGS, 2004

172 BRASIL. Conselho Nacional de Segurança Alimentar e Nutrcional. III Conferência Nacional de

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(Consiglio Nazionale di Sicurezza Alimentare e Nutrizionale), nel 1993173. Il

Consea era composta da 10 ministri dello Stato e 21 rappresentanti della

società civile, designati dal presidente della Repubblica. Il Consea svolse funzioni importanti tra il 1993 e il 1994, evidenziando: l’inserimento del tema della fame nell’agenda pubblica, l’ampliamento della partecipazione sociale nella formulazione delle politiche pubbliche, l’implementazione di azioni di emergenza, l’influenza in programmi governativi (come la decentralizzazione dell’alimentazione scolare) e la realizzazione della I Conferencia Nacional de

Segurança Alimentar, nel 1994. Azione emblematica, a partire dall’attuazione

del Consea, fu la programmazione di una serie di Conferencias Nacionais de

Segurança Alimentar e Nutricional. che prevedevano un’ampia partecipazione

di società, stati e municipi su dibattiti volti ad ampliare le condizioni di accesso all’alimentazione, garantire la salute, la nutrizione e l’alimentazione adeguata per tutti, assicurare inoltre la qualità biologica, sanitaria, nutrizionale e tecnologica degli alimenti. Dalla prima conferenza derivò la costruzione di un documento contenente condizioni e requisiti per una Politica Nacional de

Segurança Alimentar (Politica Nazionale di Sicurezza Alimentare). Il Consea

influenzò le trasformazioni nel Programa Nacional de Alimentaçao Escolar, in particolare per aver decentrato il sistema di fornitura degli alimenti scolastici, nel 1994. Fino a quel momento, l’acquisto e la gestione alimentare per il Pnae erano, in larga misura, nelle mani del governo federale, rispondendo principalmente agli interessi dell’industria alimentare. Attraverso appalti pubblici, il governo federale comprava e distribuiva per tutto il territorio nazionale un insieme di alimenti processati ed industrializzati per un numero ristretto di imprese. Questa struttura operativa presentava ovviamente varie distorsioni: sistemi complessi di fornitura e immagazzinamento dei prodotti, ristretta partecipazione dei fornitori, innalzamento dei costi

173 Considerando che il governo di Itamar Franco era fedele ai precetti del neoliberalismo, richiama

l’attenzione il fatto che egli accettò le proposte del Governo Paralelo e le azioni della società civile organizzata, creando il Consea. Bisogna considerare alcuni fattori: si stava vivendo un’intensa mobilitazione sociale; la sensibilità della persona in questione, molto aperta; gli interessi del governo ad acquistare la popolarità e la benevolenza del popolo.

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dell’alimentazione scolare, menu nazionali standardizzati che non prendevano in considerazione la diversità alimentare regionale. Alla luce di questo scenario, a partire dal 1994, le risorse furono decentralizzate e distribuite tra i municipi, attribuendo ad essi la responsabilità di elaborare i menu, acquistare gli alimenti, realizzare il controllo della qualità, creare il Conselho de

Alimentaçao Escolar (CAE), per ispezionare il corretto uso delle risorse e

rendere conto all’organo di finanziamento vincolato al Ministerio da

Educaçao. Il processo di municipalizzazione permise un adattamento dei

menu alla realtà culturale locale; ampliò la possibilità di consumo di frutta, verdure e legumi freschi, sostituendo in buona parte gli alimenti industrializzati, favorendo la promozione della salute. Sebbene la decentralizzazione favorisse il consumo di alimenti locali, freschi e coerenti con la cultura alimentare locale, non assicurava l’acquisto diretto di alimenti prodotti dagli agricoltori familiari, non essendo rara la continuità di partecipazione di grossisti e industrie di alimenti nell’alimentazione scolare e l’offerta di alimenti industrializzati. La decentralizzazione contribuì a minimizzare la concentrazione di imprese nel mercato istituzionale dell’alimentazione scolare e rese possibile l’inserimento di imprese di minor dimensione appartenenti al contesto regionale delle scuole. Tuttavia, non ci furono meccanismo espliciti di appoggio all’agricoltura locale, agli agricoltori familiari e all’alimentazione salutare (che arriverà nel 2009, con una modifica del Pnae, in seguito alla positiva esperienza riscontrata con il PAA).

L’elezione di Fernando Henrique Cardoso (1995-2002) alla presidenza nel 1994 alterò nuovamente i dibattiti e le azioni nazionali relative alla sicurezza alimentare e nutrizionale. Nell’inizio del 1995, il governo lanciò il Programa

Comunidade Solidaria. Il programma mirava a creare una collaborazione tra

lo Stato e la società, ad ampliare il cerchio di attuazione riguardo alla questione alimentare, contemplando la miseria, la povertà e l‘inadeguatezza del paese. La prospettiva neoliberale ostacolò tuttavia la messa in atto delle azioni previste, non permettendo la realizzazione di un intervento diretto e

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mirato da parte dello Stato nel settore dell’economia. Nonostante l’eliminazione del Consea, nel 1995, la società civile non si arrese al tentativo di costruire canali di discussione riguardo alla sicurezza alimentare e nutrizionale e alla proposte di politiche pubbliche. Fu solo con i cambiamenti politici degli anni 2000 che le politiche pubbliche volte a combattere la fame nel paese e gli strumenti conquistati fino ad allora, riuscirono a guidare la costruzione e l’istituzionalizzazione di programmi destinati alla costruzione di mercati per la sicurezza alimentare e la sostenibilità.

Nel 2004 si tenne la II Conferencia Naciona de Segurança Alimentar e Nutricional. Il concetto di sicurezza alimentare e nutrizionale, adottato internazionalmente dalla FAO, nel 1996174, durante il Summit Mondiale dell’Alimentazione, fu rielaborato in Brasile nell’ambito delle organizzazioni e reti sociali e dal Consea, in maniera tale che fornisse una referenza utile alla definizione di sicurezza alimentare nella seconda conferenza, in questi termini: sicurezza alimentare e nutrizionale è la realizzazione del diritto di tutti all’accesso regolare e permanente agli alimenti di qualità, in quantità sufficiente, senza compromettere l’accesso ad altre necessità essenziali, avendo come base pratiche alimentari promotrici di salute e che rispettino la diversità culturale e che siano allo stesso tempo sostenibili dal punto di vista sociale, economico e ambientale. 175Risultato di questa conferenza, che ebbe come tema la costruzione di una politica nazionale di sicurezza alimentare e nutrizionale (SAN), fu la creazione della Lei Organica e Orçamento proprio. Questa delibera risuonò molto negli spazi delle organizzazioni della società civile, suscitò mobilitazione nel CONSEA e si trasformò in progetto di legge, approvato dalla Camera dei Deputati e dal Senato Federale (Camera dos

Deputadods e dal Senado Federal). Il 15 settembre del 2006 il presidente della

174 Sicurezza alimentare e nutrizionale definita come la garanzia per tutti delle condizioni di accesso

agli alimenti basici di qualità, in quantità sufficiente, in modo permanente e senza compromettere l’accesso ad altre necessità essenziali, con basi in pratiche alimentari salutari, contribuendo così ad un’esistenza dignitosa, in un contesto di sviluppo integro della persona, con preservazione delle condizioni che garantiscano una disponibilità degli alimenti a lungo termine. (FAO, 1996).

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Repubblica annunciò la Lei n°11.346/2006, anche chiamata Lei Organica de

Segurança Alimentar e Nutricional (LOSAN). Essa incorpora l’insieme di

dibattiti avvenuti nel corso delle ultime decadi e formula un concetto ampio e consistente di sicurezza alimentare e nutrizionale affermando che: la sicurezza alimentare e nutrizionale consiste nella realizzazione del diritto di tutti all’accesso regolare e permanente agli alimenti di qualità, in quantità sufficiente, avendo come base pratiche alimentari promotrici di salute, che rispettino la diversità culturale e che promuovano la sostenibilità ambientale, culturale, economia e sociale176.

La III Conferencia Nacional de Segurança Alimentar e Nutricional si tenne nel 2007 a Fortaleza e può essere considerato il culmine del lungo processo di evoluzione del concetto di sicurezza alimentare. Con il motto “por um

desenvolvimento sustentavel com soberania alimentar e nutricional”, la

conferenza associò alla sicurezza alimentare e nutrizionale, il concetto di sovranità alimentare, offrendo direttive affinché lo stato brasiliano promuova la propria sovranità alimentare e contribuisca alla realizzazione del diritto umano all’alimentazione adeguata, come assi strategici per uno sviluppo sostenibile e rispettoso dell’agro-biodiversità177.

3.2.2. Fome Zero-uma proposta de politica de segurança alimentar para o