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Coomafitt: una cooperativa nata da 8 piccoli agricoltori

AQUISIÇAO DE ALIMENTOS

Grafico 11 Risorse applicate per l’esecuzione del PAA, differenziate per stati e per modalità eseguite dal CONAB (2003-2011) Fonte: Balanço de Avaliaçao da Execuçao Do Programa de Aquisiçao de Alimentos-

5.2. Coomafitt: una cooperativa nata da 8 piccoli agricoltori

La Coomafitt, Cooperativa Mista de agricultures familiare de Itati, Terra de Areia e Tres Forquilhas-Comafitt, prende vita nel 2004, quando otto piccoli agricoltori e produttori di miele, orientati da EMATER-RS di Itati e Terra de

265 Colloquio avuto con Dayana, Dott. in Rural Development, Universidade Federal do Rio Grande do

Sul, tecnico-agricoltore negli insediamenti MST.

266 Visita condotta presso la cooperativa Coomafitt, in data 18/05/2016. Nella presentazione del caso

Coomafitt vengono riportati parti di spiegazioni tenute dal presidente della cooperativa, che l’autrice ha ritenuto rilevanti.

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Areia (Impresa di assistenza tecnica ed estensione rurale -Rio Grande do Sul

di Itati e Terra de Areia), iniziarono alcune attività volte all’apicoltura, formando così un gruppo di apicoltori. A distanza di un anno, 27 membri dimostrarono interesse nel commercializzare altri prodotti, includendo così nuovi alimenti, già prodotti privatamente dai singoli. Il 5 settembre del 2006, i 27 agricoltori fondarono la Coomafitt. Oggi la cooperativa conta 202 associati, tra uomini e donne, senza distinzione alcuna. Per valorizzare e accrescere la partecipazione femminile, livellando le questioni di genere che sono spesso particolarmente presenti nel paese, si decise di affrontare il problema gradualmente. L’intera cooperativa e tutti i membri furono coinvolti in un lungo lavoro di formazione, prestando continua attenzione a non creare conflitti, onde evitare effetti indesiderati e contrari alle intenzioni. Si registrarono, ad esempio, diversi casi di famiglie, all’interno delle quali la donna, diventando sempre più consapevole della posizione subordinata rispetto a quella del proprio marito, avanzava la richiesta di divorzio. Di fronte a tale rischio, la cooperativa optò per un percorso prevalentemente rivolto agli uomini, attraverso riflessioni di gruppo, discussioni e dibattiti, somministrando a poco a poco, nozioni di rispetto, pari opportunità, uguaglianza di genere. Il percorso permise la creazione di una serie di meccanismi che portarono al riconoscimento della donna come soggetto fondamentale del nucleo familiare. Il programma “mais mulheres” (più donne) fu senza dubbio determinante per l’incremento partecipativo dei soggetti interessati. In soli due anni la percentuale di donne presenti nella cooperativa (come impiegate, agricoltrici) passò dal 9% al 25%. Oggi le donne si aggiungono indifferentemente, risultato di una rivoluzione sociale, nonché amministrativa.

Una delle politiche della Coomafitt è la strutturazione delle proprietà terrieri delle famiglie agricole associate. La cooperativa sviluppa programmi di incentivo alla regolarizzazione e di consulenza burocratica per la regolamentazione di piccole agroindustrie familiari. L’obiettivo è quello di sradicare l’industrializzazione centralizzata, sviluppando proprietà di forma

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decentrata, conservando tuttavia la caratteristica artigianale dei prodotti e implementando un processo di specializzazione tecnologica della terra, volta ad un crescente sviluppo di pratica agro-ecologica e di successione familiare. La Cooperativa lavora esclusivamente con produttori appartenenti alla categoria di agricoltura familiare. Lo scopo è connettere i produttori nelle aziende ai consumatori delle grandi città, raggiungendo una migliore distribuzione del reddito, lo sviluppo delle zone rurali e l’offerta di un alimento di migliore qualità nutrizionale anche nelle regioni ad alta densità urbana, al giusto prezzo, tanto per le città, quanto per le aziende agricole. Tale processo è da considerarsi essenziale per raggiungere la sostenibilità e l’autosufficienza alimentare. L’organizzazione della produzione ha subito un processo di trasformazione e aggiustamento, evolvendo tramite programmi di assistenza tecnica e inserimento di nuove tecnologie volte alla coltivazione biologica. Con il passare del tempo, la cooperativa è riuscita a prolungare il periodo di tempo relativo all’offerta dei propri prodotti, grazie alle tecnologie e al recupero di tecniche agricole, migliorate. L’intento è garantire una maggiore estensione temporale delle colture primaverili e offrire colture invernali durante tutto l’anno, contribuendo così alla sicurezza alimentare della regione e, nel tempo, di altre regioni brasiliane. “Parlare di alimenti, significa parlare di qualità. Dovrebbe essere così per qualsiasi produttore, agricoltore, azienda agricola, o industria alimentare che sia. È una loro, una nostra responsabilità, perché il cibo che mangiamo entra a far parte della nostra genetica. Questa è la prima grande lezione che ogni agricoltore deve apprendere e può apprendere quando inizia a vendere direttamente per il consumatore”, spiega il presidente della cooperativa.

“La prima preoccupazione della cooperativa è la partecipazione democratica dei membri associati e di tutti gli agricoltori. La Coomafitt nasce dal dialogo e dallo spirito collaborativo e di dialogo di otto piccoli. Il problema di molte cooperative è, spesso, dato dal fatto che gli agricoltori, sebbene membri, vengano tuttavia considerati come semplici impresari, tenuti a versare la

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propria quota annuale e incaricati di garantire un raccolto, rispettando le scadenze previste. Il problema dei sistemi avanzati è spesso legato alla mancanza di autonomia, creando moltissima vulnerabilità. La Comafitt desidera esattamente il contrario. Gli agricoltori che oggi lavorano e vivono per e nella cooperativa , provengono da zone limitrofe della regione di Rio Grande do Sul. Prima di unirsi a noi, il lavoro agricolo della maggior parte di loro veniva sfruttato dagli intermediari della grande distribuzione, che approfittavano delle possibilità di speculazione date, in particolare, dal mercato ortofrutticolo. Oggi loro possono testimoniare la differenza riscontrata nell’aumento del proprio reddito: tutte le famiglie oggi possono permettersi elettrodomestici in casa, un frigorifero, un freezer, i propri figli studiano e hanno carne da mangiare, volendo tutti i giorni e molti raggiungo la scuola, accompagnati in macchina dai propri genitori, utilizzando la bicicletta solo per passeggiate di piacere”, afferma sorridendo. “Non mancano malcontenti”, aggiunge, “coloro che non reclamano nulla sono sempre i produttori più piccoli, perché possono commercializzare tutto ciò che producono. Questi agricoltori rappresentano il 60% della cooperativa”.

Il lavoro aumentò considerevolmente quando iniziarono a produrre per i mercati istituzionali, prima per il PNAE e successivamente per il PAA, in particolare attraverso la modalità più recente della Compra Institucional, solo a partire dal 2012. La quantità di acquisti pubblici da agricoltura familiare nel Rio Grande do Sul è tra le maggiori e tra le più grandi del Brasile. Nella città di Porto Alegre, la Coomafitt iniziò a produrre tramite Compra Institucional per una delle strutture ospedaliere della zona, Grupo Hospitalar Conceiçao. La cooperativa cominciò con la sola consegna di casse di banana, ma senza “godere” del meccanismo previsto dalla modalità del PAA, che si rivolge esclusivamente all’agricoltura familiare, partecipando così tramite appalto pubblico. Successivamente fu avviata una rete di cooperative, volta ad una maggiore vendita di frutta e verdura. Quando la cooperativa iniziò a consegnare anche per questi mercati, nei primi tempi aumentarono il numero e

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la frequenza delle riunioni, sia tra i responsabili che con gli stessi agricoltori e associati. La Compra Institucional richiese l’implementazione di strutture organizzative diverse, soprattutto in termini di logistica. Fu necessario stilare nuovi cronogrammi, concordare con i produttori nuovi programmi di coltivazione e consegna. Quando viene emessa una chamada publica, la cooperativa riunisce tutti gli agricoltori, al fine di valutare le stagionalità e la diversificazione dei prodotti. Ogni tre mesi si riuniscono per stabilire le prossime piantagioni, attraverso una pianificazione di gruppo della produzione. Ancora prima di iniziare a vendere per i mercati istituzionali, tuttavia, la cooperativa aveva l’abitudine di fissare riunioni ed assemblee con una certa frequenza, essendo la dinamicità e il dialogo, due tra i suoi principali punti di forza. Oltre a periodiche assemblee tra i coordinatori, la cooperativa è solita organizzare incontri, spesso informali, tra i membri della comunità, soprattutto con l’arrivo di nuovi affiliati o agricoltori. L’intento è quello di potersi riconoscere nel territorio in cui si vive, approfondendo la conoscenza dell’altro, del vicino di casa, collaboratore lavorativo. “Negli incontri spesso gli agricoltori finiscono per raccontare aneddoti di vita, ricordando e condividendo le proprie storie e percorsi. La Coomafitt crebbe e cresce insieme ai suoi agricoltori, testimone di un salto colossale che vide il passaggio dall’assenza di una garanzia del raccolto alla vendita dei prodotti nel web. sfruttando canali tecnologici quali WhatsApp. Numerosi agricoltori vivono in zone in cui l’allaccio telefonico è arrivato solamente da poco, tuttavia la linea internet riesce a sfruttare segnale sufficiente da permettere la messaggistica”

La crescente richiesta di prodotti alimentari favorì l’incremento dei posti di lavoro nei campi, garantendo un’entrata sicura. Questo permise, non solo un miglioramento economico nella vita di molte famiglie, ma fece si che molti giovani potessero portare avanti l’attività agricola familiare. <<Nel 2012, la gente faceva la fila, in questa sede, perché desiderava associarsi alla nostra cooperativa. Fu impegnativo gestire un aumento tanto repentino di richieste;

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non fu facile organizzare la struttura, riorganizzare il il gruppo, in un certo senso, ma fu lo stesso accrescimento degli affiliati che aiutò la consolidazione della Coomafitt”.

Al momento la cooperativa sta sovvenzionando un corso di formazione agro- ecologica per quattro ragazzi della comunità, permettendo loro di apprendere tecniche di coltivazione biologica. “È più semplice insegnare ai giovani, piuttosto che agli anziani, dovendo lavorare affinché le tecniche apprese in anni e anni di rivoluzione verde vengano sostituite con pratiche esenti da agro- tossici”.

Durante la visita alla cooperativa, si aprì uno spazio di riflessione sulla congiuntura economica e politica che il Brasile sta attraversando e le ripercussioni che tagli di spesa e modifiche di governo potrebbero avere nel mercato e per la società. “Stiamo vivendo un momento molto difficile che determinerà il futuro più prossimo dell’agricoltura familiare. È molto triste l’idea che il governo possa ridimensionare ministeri quali MDA e MDS, considerando le fondamentali funzioni che questi svolgono e i settori sociali ed economici che essi rappresentano, in particolare nei riguardi dell’agricoltura familiare. Nessuno riesce a sapere, né a percepire ciò che accadrà, se i vari programmi del governo continueranno ad essere implementati e promossi. Il PAA, ad esempio, rischia di chiudere con il nuovo governo designato, sebbene si tratti di un potente strumento di politica economica e sociale per l’agricoltura familiare, ancora in corso di sviluppo. Basti pensare che le università stanno iniziando praticamente solo ora ad inserirsi in questo sistema e ad applicare meccanismi di Chiamata Pubblica, dopo tempi di ponderazione e rimandi. Il 90% di quello che Coomafitt vende è destinato ai mercati istituzionali del PAA e del PNAE. Se questi fossero mercati privati, entrerebbe in gioco tutta un’altra logica: competizione e non più cooperativismo, individualità e non più collettivismo. Suona come ben altra dicotomia, vero? Ci sono poi le questioni sociali e culturali dei

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prevedere, considerando che prima questi popoli neppure erano conosciuti dai più. Non c’è solo una resistenza a queste realtà, ma addirittura un attacco alle stesse. Sono categorie completamente escluse dal mercato convenzionale e che da poco sono passate ad essere valorizzate e tutelate, a partire dalle politiche previsti da Fome Zero”.