• Non ci sono risultati.

CONVIVERE CON I TRANSITI DI URANO

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 32-44)

gli insegnamenti ricevuti in famiglia, aldilà di ciò che amici, partner, colleghi pensano che lei debba essere, aldilà delle migliaia di piccole e grandi sugge-stioni che riceviamo dalla nostra cultura su come dovremmo essere.”

Il processo di individuazione è incredibilmente complesso. Tutti lo attra-versiamo, ma per un Acquario è di importanza vitale e i diversi contesti sociali poco saranno disposti a sostenerlo. Non vi è un tassello nel puzzle sociale che si adatti perfettamente a un Acquario – né dovrebbe esserci.

Tribù e tribolazioni

Gli esseri umani sono in una certa misura creature sociali, o non avremmo cercato forme di cooperazione per uccidere esseri mastodontici, costruire astronavi e pubblicare riviste di astrologia. In tutti noi esiste un certo istinto tri-bale che ci spinge a conformarci al consenso o alla realtà collettiva e a inserir-ci nella soinserir-cietà. Per la maggior parte di noi, non vi è niente di sbagliato in inserir-ciò. Ma a chi appartiene al segno dell’Acquario, e a tutti noi durante un transito di

Urano, l’istinto tribale non è molto simpatico. Per crescere, a volte dobbiamo

andar contro quell’istinto e contro alcune strutture della società.

Ciò può far paura e potrebbe trattarsi di un processo relativamente recen-te nella storia dell’uomo. Le tribù che cacciavano i mastodonti e dipingevano sulle pareti delle grotte di Lascaux non avevano, possibilmente, alcun idea di individuo come abbiamo noi. Non lo sappiamo per certo, ma è probabile che rispetto a noi avessero una mentalità da alveare o una coscienza di gruppo, poiché riunirsi e vivere collaborando e cooperando assicurava la sopravviven-za. Immaginate di appartenere a una tribù di “pittori di grotte” e che, in qual-che modo, siate stati allontanati dal resto del gruppo. Dove andreste a dormire e ripararvi dal freddo? Chi vi aiuterebbe a cacciare? Chi si prenderebbe cura del vostro bambino mentre siete a caccia? Chi vi curerebbe quando state ma-le? Essere banditi dalla tribù deve esser stata una terribile punizione. Di conse-guenza, stare insieme e non comportarsi in modo da farsi cacciare era neces-sario alla sopravvivenza. Così accadde per milioni di anni nel corso dell’evolu-zione umana.

Nel tardo XVIII secolo, scoprimmo il pianeta Urano. Possiamo apprendere molto sulla natura di un pianeta studiando il clima culturale del periodo in cui venne avvistato. Che cosa accadeva allora? La Rivoluzione Francese e la Di-chiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino. La Rivoluzione quasi abolì la proprietà privata e i rivoluzionari iniziarono a rivolgersi l’uno all’altro usando l’appellativo “cittadino,” piuttosto che “Signore” o “Madama”, circa 130 anni prima della rivoluzione marxista in Russia. Anche la Rivoluzione Americana, con la sua Dichiarazione di Indipendenza, ebbe luogo alla fine del Settecento e nello stesso periodo Mary Wollstonecraft pubblicò la prima opera femminista,

Vindication of the Rights of Women.

Improvvisamente la mente collettiva colse l’idea che ogni individuo ha dei diritti e che le restrizioni e le gerarchie della società non sono sempre così utili. L’idea roussoviana del “buon selvaggio” e dell’influenza corruttrice della vita

cittadina e sociale sulla natura umana risalgono a quegli anni. Iniziammo a do-mandarci: “Perché pensiamo che Dio abbia conferito il potere al re e il re ne concede un pochino ai nobili, e noi invece siamo niente?” Cominciammo a pensare che il potere fluiva dal basso verso l’alto - dall’individuo - o che pote-va essere condiviso invece che concesso.

Ciò avveniva circa 220 anni fa, il che è solo una goccia nell’oceano del-l’evoluzione umana.

I vostri istinti, i vostri ormoni, la vostra mente da rettile niente sanno di Urano e tutti abbiamo giorni in cui neanche la corteccia cerebrale ne è troppo sicura. Carl Jung ci ha insegnato che, grattando sotto la superficie della mente moderna, troviamo l’inconscio collettivo, dove la visione del mondo medievale è ancora viva e attiva; come lo è quella del periodo classico o di quando l’uo-mo scoprì l’agricoltura; come lo è, infine, quella dell’Hol’uo-mo erectus, dell’Hol’uo-mo habilis e dell’uomo di Cro Magnon. In altre parole, il cavernicolo dentro di voi è ancora piuttosto nervoso all’idea di farsi cacciare dalla tribù.

Gli Uraniani e gli Acquari – chi ha Urano congiunto al Sole, alla Luna o al-l’ascendente o chi vive un importante transito di Urano – sono simili alle cellu-le mutanti nel corpo della vita. Una specie (il corpo della vita) si evolve perché i singoli membri di quella specie (le cellule) mutano. Alcune delle mutazioni incoraggiano la sopravvivenza e alcune no, ma inizialmente è impossibile dire quali saranno. Così, in un certo senso, gli Uraniani hanno la responsabilità non solo nei confronti di se stessi – procedere nell’individuazione e diventare ciò che realmente sono per il loro equilibrio e la crescita dell’anima – ma anche di tutti gli altri, di insistere sul valore della piena individuazione poiché essa po-trebbe aiutare la specie ad evolversi. Non tutti gli Uraniani saranno uno stru-mento del progresso, ma alcuni certamente svolgeranno questa funzione.

La prima persona a dire: “Aspettate un attimo, non sacrifichiamo nessuno

al dio della pioggia quest’anno; scommetto che pioverà comunque”, era

proba-bilmente un Uraniano. Come pensate che si sentì quando disse una cosa del genere? Sicuramente spaventato, e ne aveva ragione. La tribù potrebbe aver risposto: “Beh, se non ti piace, vattene. Non abbiamo bisogno di te.” Esiliato dal gruppo, le sue possibilità di sopravvivere diminuirono drasticamente. O immaginate che la tribù dicesse: “Hai offeso il dio con le tue parole blasfeme, allora plachiamolo con il tuo sangue!”

È risaputo in astrologia che il mito greco di Prometeo abbia una tonalità aquariana. Prometeo era il Titano che diede il fuoco agli uomini e li aiutò ad evolvere. Zeus lo punì per questa trasgressione contro l’ordine stabilito incate-nandolo ad una roccia e permettendo che gli uccelli gli rodessero il fegato. Liz Greene lega questo mito al senso di colpa che l’Acquario prova per insistere sull’importanza dell’evoluzione e dell’individuazione: “Chi sono io per osare spingermi oltre la saggezza collettiva? Perché dovrei esser più saggio dei miei genitori?”

In che modo quanto è stato detto si relaziona ai transiti di Urano? In qua-lunque casa riceviate le visite di questo pianeta, è necessario che proseguiate nel processo di individuazione e diventiate voi stessi. È come se vi fosse una

mutazione in quell’ambito di vita. Qualcosa relativo al modo in cui esprimete le energie di quella casa o quel pianeta deve “abbandonare la tribù”. In que-st’ambito, bisogna dichiarare guerra all’istinto tribale ed evolversi. Le vostre tribù potrebbero non essere troppo felici di ciò ed esercitare su di voi una pressione evidente o sottile per impedirvi di cambiare e di evolvere. È, quindi, altrettanto importante riconoscere che neanche l’uomo di Cro Magnon che ri-siede ancora in voi sarà contento e temerà l’esilio, la censura e la punizione degli dei se oserete cambiare.

Perciò, i transiti di Urano potrebbero renderci particolarmente ansiosi. Ho detto che siamo, in una certa misura, creature sociali. Ecco una legge di vitale importanza che ho appreso da un amico che è fisioterapista: il sostegno

prece-de il movimento. Un bambino impara a stare in piedi prima di camminare. Si

entra in un centro di disintossicazione prima di smettere di drogarsi. Un tera-peuta non sfida il sistema difensivo del paziente senza essere più che certo che il paziente si senta abbastanza sostenuto, dall’interno o dall’esterno, per abbassare le difese ed allontanarsene. Sebbene un transito di Urano – più di qualsiasi altro transito – sia un processo fai-da-te all’insegna di un inflessibile individualismo, può essere spesso utile cercare un sostegno imparziale e non giudicante che ci accompagni nel corso del cambiamento o della crescita che il pianeta richiede. Talvolta è qualcosa che avete letto in un libro. Altre volte è un aiuto specialistico. Altre volte ancora è un mutamento positivo nella vostra vita, qualcosa di tanto eccezionale da creare un ulteriore spinta al cambia-mento.

Nuotare con i Pesci

Ora che Urano è nel segno dei Pesci, come verrà influenzata l’espressione del pianeta mentre transita nel vostro tema? È difficile rispondere senza considera-re il tema nella sua inteconsidera-rezza. Inoltconsidera-re, questo articolo ha lo scopo di affrontaconsidera-re i transiti di Urano in generale, non soltanto in un particolare segno. Ad ogni mo-do, come regola empirica, quando Urano transita in un segno, si manifesta un senso collettivo di ribellione contro e per mezzo dell’energia di quel segno. Dob-biamo allora utilizzare un approccio individuale alle questioni relative al segno.

Nel caso di Urano in Pesci, abbiamo bisogno di rivoluzionare il modo in cui ci accostiamo alle questioni pescine; e qualcuno potrebbe anche ribellarsi. Mi piacerebbe pensare che molti di noi vivranno un risveglio spirituale; mi vengono in mente le parole del Dalai Lama apparse in un articolo negli anni ’90: “Il XXI secolo sarà caratterizzato da un’intensa spiritualità, o non lo sarà affatto.” Vi è certamente un disperato bisogno di riconoscere ciò che gli esseri umani condividono, provare compassione, praticare la tolleranza, il perdono, la generosità. Ma potremmo ribellarci contro questi sentimenti e sentire, al contrario, un difensivo disprezzo per i “progressisti dal cuore tenero” o per chi “ciecamente” si affida alla religione. (Abbiamo assistito agli scandali che han-no scosso la Chiesa Cattolica e, mentre scrivo quest’articolo, i matrimoni gay sono oggetto di intenso dibattito.)

I Pesci sono l’ultimo segno dello zodiaco e, in quanto tali, si riferiscono al-l’idea di “fine”. L’album più noto del Pesci George Harrison era intitolato All

Things Must Pass (n.d.t.: Tutto Deve Finire). Con Urano nei Pesci, potrebbe

sconvolgerci (Urano) la consapevolezza che tutto è destinato a passare com-presi, forse, gli stili di vita, le civiltà, gli imperi, i modelli climatici e intere spe-cie. Alcuni di noi potrebbero rifiutare questa percezione negando, ad esempio, il surriscaldamento del pianeta o attaccandosi ad uno stile di vita del passato o “in via di estinzione.”

I Pesci fanno esperienza del mondo come se fosse una realtà misteriosa che include molte più dimensioni e sfumature della realtà lineare basata su percezioni condivise. Questo è il segno che dallo Spirito ha ricevuto l’ordine di “sentire la forza”, di fare esperienza di altre realtà possibili e intangibili, ma al-trettanto concrete e potenti quanto quella tridimensionale. Pertanto, in questo periodo potrebbero manifestarsi importanti innovazioni in campo artistico e tecnologico, poiché l’immaginazione collettiva è particolarmente stimolata. Vi potrebbe essere un ulteriore miglioramento degli effetti speciali usati nei film – e molti potrebbero cercare una via di fuga dalla realtà quotidiana sviluppando dipendenze da vari tipi di passatempi ed evasioni di natura chimica e tecnolo-gica.

Le strategie per affrontare il transito di Urano in Pesci potrebbero richie-dere un accoglimento dei grandi mutamenti e un’accettazione di ciò che giunge alla fine, lasciando andare quanto sembra aver esaurito la sua utilità nella nostra vita, coltivando la tolleranza e la compassione, dedicandosi alla spiritualità ed impegnandosi in processi immaginativi positivi e costruttivi, piuttosto che tendenti alla fuga. Ma, come ho già detto, è difficile affrontare esempi specifici del transito di Urano senza considerare il tema nella sua to-talità. Vorrei presentarvi, quindi, alcuni esempi tratti dalla mia pratica astrolo-gica.

Una donna, che chiamerò Alice, era fortemente irretita dalle vicende della sua estesa famiglia, caratterizzata da molte generazioni da dinamiche poco sa-ne. Nel corso della crescita, era stata costretta ad ascoltare una litania costan-te: “Ti conosciamo meglio di quanto tu stessa ti conosca. Non puoi nascon-derci niente.” Ogni qualvolta un membro della famiglia – adulti o bambini che fossero – era chiamato a prendere una decisione, l’intero gruppo familiare si riuniva così da poter decidere insieme che cosa la persona dovesse fare. Era-no un po’ simili ai Borg, le creature cibernetiche, caratterizzate da un forte senso di appartenenza al gruppo, del telefilm Star Trek: The Next Generation. “Siamo i Borg. Tu verrai assorbito e la tua individualità sarà aggiunta alla no-stra. Resistere è inutile.” (Il sistema solare da cui provengono i Borg non pos-siede evidentemente un pianeta che svolga la funzione di Urano!)

Urano transitò sul Discendente di Alice e, al tempo stesso, si pose in qua-dratura all’asse MC/IC, che riguarda la famiglia d’origine. Quindi, il pianeta si oppose alla sensibile e impressionabile Luna in prima casa – probabilmente molto influenzata dall’ambiente familiare. All’inizio del transito, Alice cominciò a interessarsi all’arte della ceramica e decise di intraprendere un corso. Ciò

potrebbe sembrare una piccolezza a voi e a me, ma la famiglia reagì in manie-ra diversa: “Non sapevamo che ti interessasse la cemanie-ramica. Non ce l’hai mai detto.” Il tono era sospettoso, ostile e accusatorio, quasi a dire che a nessuno in famiglia era permesso di avere interessi di cui gli altri non fossero a cono-scenza.

Alice adorava il corso – rappresentava un sostegno per lei – perciò decise di proseguirlo. “Perché vuoi continuare?” le fu detto in famiglia. “Hai già preso lezioni.” In seguito, mentre il transito si faceva sempre più forte e Alice svilup-pava un atteggiamento sempre più uraniano e “anti-Borg”, volle affittare uno studio oltre le lezioni.

Ciò significò rompere il modello rituale della tribù: far visita a vari membri della famiglia almeno due sere a settimana e virtualmente trascorrere con loro ogni weekend – e tutto questo senza considerare che Alice aveva un marito e dei figli propri, per non parlare di un lavoro a tempo pieno. Non aveva amici; dividendosi tra le sue due famiglie e il lavoro, non ne aveva il tempo. La sua famiglia si lamentava del tempo trascorso allo studio – “Sai, il tuo prozio ha bi-sogno che gli sbrighi un bel po’ di faccende” – sebbene il prozio fosse un uo-mo perfettamente capace di sbrigarsela da solo e avesse più tempo e denaro di lei. Alice era entusiasta di poter trascorrere più tempo allo studio; amava il lavoro e lo faceva bene. Ma i parenti non facevano altro che ripeterle: “Che ci farai con quei vasi? Mica, vuoi venderli? Non dire che stai pensando di cam-biare lavoro. I vasai non guadagnano tanto e abbiamo sempre pensato che, se non ti piacesse più il tuo attuale lavoro, torneresti a fare la ragioniera.”

A questo punto, il prozio stava perdendo le staffe, il resto della famiglia era sul punto di farlo ed Alice era furiosa. “Ho i miei interessi, una vita mia. Perché cercano di programmarla al mio posto?” La donna cercò di opporre re-sistenza ai consigli e alle richieste continue e proseguì nella sua attività, seb-bene non quanto avrebbe voluto. La sua resistenza produsse una terribile an-sia ma le permise di conquistarsi il tempo da trascorrere in studio. Lasciare che i tentacoli tribali della sua famiglia la ostacolassero produsse ancora più ansia e rabbia. Mentre Urano transitava direttamente opposto alla Luna in pri-ma casa, Alice giunse al punto di sentirsi in colpa per ciò che faceva e, al tempo stesso, disperata se non lo faceva. Decise, perciò, di iniziare una psico-terapia per comprendere perché questa situazione la sconvolgesse tanto, per-ché fosse così difficile dire no ai suoi parenti e perper-ché essi non riuscissero pro-prio a capire.

Per farla breve, il sostegno della terapia aiutò Alice a far emergere e ad affrontare alcuni “scheletri nell’armadio” legati alle vicende familiari. La tribù batté i piedi e le si scagliò contro per un po’, ma Alice finì per stabilire dei li-miti, riuscendo ad ottenere molto più tempo per il marito e i figli (che ne furo-no particolarmente felici), e a cofuro-noscere durante il corso e l’attività in studio persone con cui instaurò un sincero rapporto di amicizia. Alice è cambiata, si è evoluta e ciò può avere un’influenza anche all’interno della sua tribù. Pren-dendo esempio dalla madre, i suoi figli possono imparare a non diventare martiri della grande famiglia.

Un’altra donna, che chiamerò Zelda, aveva ritenuto di essere omosessua-le per gran parte dell’adoomosessua-lescenza e della vita adulta. Urano attraversò l’A-scendente e si diresse verso la sua Venere in prima casa. Zelda iniziò a notare che gli uomini le risultavano più attraenti. Non si spiegava perché, ma così stava accadendo. La sua reazione fu di tale sorpresa che, per molto tempo, non ne parlò con nessuno dei suoi amici.

Ne discusse con alcuni amici eterosessuali, spiegando che si sentiva at-tratta dagli uomini. Qualcuno le disse: “Davvero? Interessante,” e qualcun al-tro, “Ottimo!”, ma nessuno sembrava particolarmente impressionato e, addi-rittura, ci fu chi disse, “Oh, sono contento di sentire che stai guarendo”. Ciò diede molto fastidio a Zelda, - “Guarendo? Essere gay non è mica una malat-tia.” – e condusse ad un’accesa discussione sui valori dell’amico, che non eb-be un esito positivo e finì per raffreddare i rapporti.

Allora Zelda iniziò a uscire con un uomo. E gli amici eterosessuali dissero “Perfetto, se ti rende felice…” Anche le amiche gay le dimostrarono il loro so-stegno, ma una o due reagì come se Zelda avesse tradito la metà femminile del genere umano e loro in particolare. “Come puoi farmi questo?”, le fu detto. Quale pensate fu la risposta di Zelda? “Come puoi dire una cosa del ge-nere? Per anni, siamo state disprezzate per le nostre preferenze sessuali. Non riesco a credere che mi attacchi per questo. Perciò, se si tratta di donne a cui piacciono altre donne, è oppressione e pregiudizio, ma se si tratta del fatto che mi piacciono gli uomini, va bene criticare?”

L’amica se ne andò stizzita, ma tornò qualche giorno dopo per scusarsi, dicendo a Zelda che le aveva davvero insegnato qualcosa. Zelda era cambia-ta, si era evoluta e la sua amica insieme a lei. Il cambiamento si estese ad altri membri del gruppo, non alterando i buoni rapporti di amicizia che esistevano. Avrei potuto usare l’esempio di una persona eterosessuale che scopre di esse-re gay. I vostri specifici gusti sessuali non sono una manifestazione di Urano, ma decidere di cambiare il vostro orientamento sessuale affinché rifletta la vo-stra vera natura può decisamente rappresentare un’azione uraniana.

Da che cosa ottennero sostegno Alice e Zelda? In parte dall’esterno: il corso di ceramica, il terapeuta, gli amici. In parte dall’interno: ognuna delle due donne si sentì meglio quando permise alla propria vera natura di emerge-re, nonostante la paura che provasse.

Crescere durante il transito

Questo articolo ha lo scopo di fornire una forma generale di sostegno da utiliz-zare durante i transiti di Urano. Vediamo alcune specifiche strategie per affron-tarli.

Considerate quanto, personalmente, potreste trovare difficile o facile il transito e se sareste più inclini a reagire ad esso in modo eccessivo o troppo poco. I transiti di Urano vengono vissuti come uno stato di tensione tra sé e la società nell’area del tema toccata dal transito. Se reagiamo ad esso concen-trandoci solo su noi stessi, il risultato logico di tale reazione è un

atteggiamen-to sociopatico. Potremmo trasferirci in una capanna nell’entroterra dell’Idaho e iniziare a spedire lettere esplosive. In questo caso, l’esule o l’anticonformista uraniano non diventano semplici ribelli ma sviluppano seri problemi di adatta-mento sociale. Se ci concentriamo troppo sull’aspetto sociale, rimanendo schiacciati dalle richieste della tribù, allora diventiamo come formiche in un formicaio. Diventiamo creature con la mentalità del gregge, prive di un senso di individualità come i Borg. Per alcuni di noi, il richiamo della tribù sarà più

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 32-44)