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GALLO-ROMANE VERBANO-CUSIE

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 113-121)

contenga un messaggio particolare, una comunicazione da dare. Insomma, una vita che racchiude in sé una rivelazione di qualcosa di utile agli altri. La seconda cosa che balza agli occhi è l’opposizione Sole/Luna (184°), dove il Sole in Toro è collocato al confine dell’ottava casa – notoriamente base/Scor-pione – e quindi opposto alla Luna nel segno dello scorbase/Scor-pione; e non va dimen-ticato che il toro è pur sempre un segno lunare. Nel contempo, ognuno dei quattro angoli del rettangolo è punto di Talete e quindi l’energia che v’intercor-re si sa che difficilmente potrà dav’intercor-re al soggetto un v’intercor-recupero personale, dei vantaggi, ovvero anche una difficoltà minore per raggiungere le sue aspettati-ve..anzi! La fatica di concretizzare quel messaggio non darà al soggetto che la consapevolezza di dover svolgere un compito, di raggiungere un obiettivo che, in vita, non gli riserverà certo dei vantaggi nelle sue aspirazioni. Cosa non fa-cile da accettare, soprattutto se non si possiede il dono dell’ascesi mistica. No, Felice Pattaroni non era un mistico e questo benché, come si legge in una sua autobiografia (e come egli stesso amava raccontare), nella sua giovinezza sentisse prepotentemente la necessità di seguire una via religiosa, diventando missionario. Questo si può ben leggere nella posizione del Sole di nascita, così prossimo alla cuspide della nona casa, nonché a Giove e Nettuno congiunti in Cancro ed in decima casa; da notare che il punto di morte precede Giove di 1° di orbita e che, come anzidetto, Giove è punto di Talete: problemi dunque ver-so un obiettivo di inserimento in un contesto religiover-so. E considerando che la

IX^ casa è anche quella degli studi superiori, una limitazione si è posta anche in quel settore: Felice non ha potuto coronare accademicamente la sua vo-lontà di conoscenza, anche se non ha mai desistito dall’accanirsi contro gli ostacoli che tendevano ad indirizzarlo verso una vita a sfondo tutt’altro che culturale.

L’infanzia è veramente un periodo problematico per Felice; ha altri fratelli ed il padre è operaio in un’officina. Per sopperire ai fabbisogni della famiglia, i figli stanno con la madre su di un alpeggio “caricato” (cioè con del bestiame in custodia) a 1100 m di altitudine. Non vi sono comodità lassù, ma duro la-voro e, per recarsi alla scuola elementare, ogni giorno eccetto il giovedì, saba-to e domenica, egli deve recarsi a piedi fino a valle e risaba-torno (4 ore ogni volta); un fratello maggiore, dodicenne, già lavora in officina col padre e quindi sta con lui a valle; il padre sale ogni fine settimana e decanta le meraviglie di vi-vere lassù. Ma Felice detesta quella vita; soffre di bronchiti ricorrenti e di sconforto. La sera, anziché andare a letto, sovente scappa giù in città, per re-citare nel secondo e terzo atto del teatro comunale e poi ritorna su: delle fati-che improbe fati-che il padre infine scopre e reprime.

Terminata la scuola elementare, la sua vita è tutta lì, all’alpe. Quando lui ha circa 12 anni, gli muore una sorellina, di difterite: ecco la Luna in cuspide alla terza casa, in scorpione: corrisponde anche, secondo il metodo Huber, al-l’età di Felice quando perde la sorellina.

Il contatto con la realtà della morte e del quotidiano che resta, non può che indirizzarlo ancor più verso la ricerca di risposte nell’unico modo che gli si pone come possibile: lo studio della Bibbia e dei Vangeli. L’adolescenza è un periodo indubbiamente problematico: ecco Mercurio – anche Maestro dell’a-scendente – posto in ottava casa e quadrato a Nettuno in decima ed a Marte-Urano in quarta. Mai come in quel periodo Felice non si è sentito in sintonia col proprio nome di battesimo. Il suo anelito ad una vita diversa gli fa sentire tutto il peso di quel quotidiano ed in cuor suo medita sempre di poter avere la possibilità di una vita diversa.

A 22 anni, partecipa ad un concorso provinciale di cultura religiosa e vin-ce il primo premio: la RS di quell’anno vede un Asvin-cendente Sagittario (la reli-gione) con la Luna nello stesso segno in prima casa, congiunta a Saturno e Giove è in quinta casa, congiunto al nodo nord, a Mercurio, Sole e Venere e Nettuno splende in IXª casa! L’anno successivo Felice vince ancora il primo premio al concorso: questa volta c’è in palio un viaggio di 10 gg. – spesato – a Roma! Inoltre è stato notato, per la sua preparazione, dall’anziana ed autore-vole signora Malusardi (vedova del senatore Malusardi) che lo prende sotto la sua protezione (la Luna radix in Scorpione la indica). E così il 3 agosto 1930 “odorante di stalla in tutta la pelle” parte per Roma: un’avventura che gli apre davanti agli occhi le meraviglie artistiche, religiose e culturali di quella città. Da notare come, sempre secondo il metodo Huber, è l’età delineata da Marte-Urano di nascita e come, nella RS del 1930, Marte ed Marte-Urano radix siano in de-cima, con Saturno in transito di congiunzione e come Urano di transito, prece-duto da Marte! – si collochi sull’Ascendente Ariete dell’anno e sul Mercurio

ra-dix. Giove è in IIIª casa in Gemelli: viaggio di studio. La RS avviene con la Lu-na Nuova congiunta al nodo nord della LuLu-na: si apre un nuovo ciclo.

In linea con Urano e con quell’energia che Felice sente prorompere in sé e che potentemente lo indirizza a lottare per poter avere una vita diversa, quando il padre gli dice una volta ancora che o accetta quella vita o se ne de-ve andare e non tornare più, lui lascia l’alpe, dode-ve, del resto, ha profuso negli anni impegno e fatica ma anche ingegno, apportando delle migliorie atte a mi-gliorare la vita e le fatiche di sua madre. Ad Ornavasso abita nella casa dei nonni materni; trova lavoro in una fabbrichetta, la domenica si reca a Novara dalla sig.ra Malusardi che gradisce moltissimo di conversare con lui. Ma non è questo che vuole, ancora. La sua volontà è di diventare missionario e così vie-ne ammesso all’Istituto Madonna dei laghi di Avigliana, dove inizia gli studi ginnasiali, necessari per diventare missionario; la Sig.ra Malusardi provvede al necessario corredo.

Felice ha 25 anni e, quando crede di aver trovato la sua via e s’impegna al massimo, ecco che il destino lo riporta, per tracce ancora insondabili, alla per lui amara realtà dell’alpe. Si ammala infatti, di una brutta pleurite e di esaurimento organico: deve lasciare l’Istituto e tornare a casa, e, dopo essersi rimesso, aiutare ad accudire la mandria e le faccende varie. Apprende che nel frattempo la sig.ra Malusardi è morta.

Il padre ha ormai accettato il fatto che quel figlio è diverso da come lui lo vedeva e che la sua vita non sarà mai quella dell’alpe. Ristabilitosi, trova im-piego come assistente presso il Real Collegio Carlo Alberto di Torino; torna al-l’alpe durante le vacanze estive ed è qui che, nell’agosto del 1935 – lui ha 28 anni – giunge all’alpe un padre, che conduce la figliola dodicenne lassù con la speranza di lasciarvela un mese, per la bontà del clima, ma soprattutto affin-ché possa prendere ripetizioni di latino da lui. è la madre di Felice – sempre sua alleata in precedenza – a prospettargli la situazione, ma Felice, scontroso e solitario, non ne vuole sentir parlare; accetta di essere lui stesso a negare la sua disponibilità; e così incontra Rosina. La ragazzina gli porge una scatola con delle belle pesche mature, che lui istintivamente rifiuta, a dimostrazione che non soggiace agli imbonimenti. Al suo rifiuto però vede gli occhi della ra-gazzina riempirsi di lacrime e qualcosa si scioglie nel suo cuore: accetta un frutto ed anche di essere il precettore di Rosina durante il mese. In quel mo-mento la direzione della sua vita muta completamente e se ne rende conto nel mese che trascorre in compagnia della ragazzina, che ha ben 16 anni meno di lui.

La RS del 1935 vede la congiunzione radix Marte-Urano sulla cuspide del-la settima casa di RS! La settima, in capricorno, ha Saturno congiunto aldel-la na, in nona casa. Nel radix, Saturno era in settima ed ora è congiunto alla Lu-na, maestra dell’ascendente di RS: la dicotomia appare abbastanza chiara. In-tanto Urano ha raggiunto il Sole (erano in trigono alla nascita) e tutto concor-da alla maturazione degli eventi futuri.

Negli anni successivi, lei terminerà la scuola e lui manterrà l’impegno di Assistente presso il collegio di Torino. Dopodiché Felice apre un piccolo

nego-zio di apparecchiature elettriche, a Gravellona, dove ha anche costruito una casa nella quale si stabiliranno dal 2 marzo 1940, giorno delle loro nozze. Con loro abita anche una zia di Rosina, che bada alla conduzione della casa (Rosi-na ha 17 anni e Felice 33).

Rosina coadiuva Felice nel suo lavoro; ma c’è la guerra e Felice viene ri-chiamato al servizio militare; non può così conservare la sua piccola attività e dopo il congedo deve tornare in fabbrica, una situazione che non gradisce. Si presenta l’occasione, grazie ad uno zio della moglie che risiede in Argentina, di trasferirsi laggiù per fare miglior fortuna.

Sempre col metodo Huber, ecco il periodo d’età che corrisponde a Venere in settima casa (dove Venere è maestro della seconda radix), la quadratura a Giove ci dice di come quel viaggio non sarà un’avventura tanto felice, tuttavia, era il momento anche di quella porzione di destino per Felice.

La RS del 1947 – anno della partenza per l’Argentina – ha un’Ascendente Gemelli, nella Xª radix, con Urano sull’ascendente e dove Urano è maestro del MC di RS; Venere ritorna su Venere e Marte sul Mercurio radix.

Laggiù in Argentina, Felice, che s’ingegna in mille situazioni e trova sem-pre un modo per risolvere anche le situazioni più difficili, resterà quattro anni e dovrà rassegnarsi a tornare soprattutto perché una brutta peritonite lo relega in Ospedale per 45 gg ed è molto debilitato. A conti fatti un rimpatrio è la so-luzione migliore e lui accondiscende alle richieste della moglie e della zia. Il 31 maggio 1951 partono da Buenos Aires, direzione Italia, a casa.

La RS del 1951, ha un’Ascendente che culmina in Toro – nella IXª casa radix – con Venere in 1ª casa di RS e la Luna, in Acquario, sul MC . Il Sole di RS è congiunto a Marte e la congiunzione Marte-Urano radix, sempre così si-gnificativa, è nella IX^ casa di RS. Giove di RS è sulla Venere radix: il viaggio di ritorno.

Felice ha 44 anni: Hadès dice che è l’età importante per chi nasce con il Sole in ottava casa. Certamente per Felice si apre la parte più significativa della sua vita.

Laggiù in Argentina Felice ha incontrato persone originali; una in partico-lare che gli ha predetto che aveva un compito da svolgere in patria e dei doni da mettere a frutto, al servizio della gente: parole che hanno risposto ai suoi interrogativi segreti più profondi; sogni di cui mette a parte l’amata moglie e che lei condivide.

Così sono di nuovo a Gravellona Toce. Annesso alla loro casa, costrui-scono un locale da adibire a piccola merceria nella quale lavorano la moglie e la zia, mentre Felice alterna lo studio particolare cui si dedica con intenso im-pegno, all’avventurarsi per la campagna circostante, giorno dopo giorno, cer-cando, sperimentando, in sintonia con ciò che sente dentro di sé. Passano tre anni.

La RS del 1954 ha un’Ascendente in Capricorno (nella IVª radix); ecco la congiunzione Marte-Urano di nascita, spostarsi sull’ascendente RS, dove tran-sita Marte di RS ed il nodo nord della Luna. Saturno di RS è in Scorpione, sulla Luna radix. Quindi abbiamo: valori Capricorno, la montagna, il tempo, la IVª,

che è il luogo dell’infanzia, ma anche l’ultima dimora, cioè la tomba. Saturno maestro del tema di RS va ancora sui valori IVª, cioè la Luna, che qui in Scor-pione parla appunto di mistero, di volontà e passione.

È l’anno dei primi ritrovamenti archeologici. Con il metodo Huber vedia-mo che l’età corrisponde alla posizione del Sole radix. Scopre la grande necro-poli Gallo-Romana a meno di mezzo Km. da casa sua.

Gli anni che verranno da allora e fino alla sua morte, Felice li dedicherà in parte alla conduzione di un Consorzio agricolo provinciale, che gestisce con delle difficoltà per il fatto che i contadini della zona sono abbastanza risentiti con lui, (le scoperte archeologiche hanno posto dei limiti all’uso dei loro terre-ni e, benché risarciti dall’ente preposto, non sono affatto soddisfatti) ed, in parte, alla cura dei malati mediante l’uso della pranoterapia, alla ricerca e ri-trovamento delle persone scomparse mediante l’uso della radioestesia, a scri-vere dei libri - che perlopiù pubblicherà a sue spese e che regalerà. I primi sul-le scienze occulte ed i successivi sulsul-le sue ricerche, studi e scoperte, della zo-na archeologica dell’Ossola.

Non ottiene un consenso come meriterebbe, per le sue importanti scoper-te archeologiche; i luminari gli conscoper-testano la carenza di una “preparazione ac-cademica” ed anche la sua originalità nel dedicarsi a “scienze strane”. Ma tali amarezze non gli impediscono il lavoro certosino di catalogare ogni reperto e di collaborare al museo, sorto nel 1960 a Gravellona proprio grazie ai suoi ri-trovamenti.

Di Felice Pattaroni ricordo il sorriso e la sua parlata calorosa, il suo rac-contarsi ricco di fanciullesco entusiasmo. Mi aveva descritto uno dei suoi ritro-vamenti, avvenuto in circostanze davvero originali: “Sapevo che in quel cam-po c’era qualcosa, sotto; ma non mi riusciva di trovare la riscam-posta giusta; mentre mi aggiravo, ero osservato da una bimbetta di circa tre anni la cui ma-dre, poco lontano, stava spigolando. Per il mio carattere non gradivo sentirmi osservato; però quella bimba sembrava davvero interessata e, ad un certo punto, sento che mi dice qualcosa ma credo di non aver capito – lei non si esprimeva ancora bene, era proprio piccola – e le chiedo: cos’hai detto? E lei, seria seria, indicandomi col ditino il terreno, lì vicino a dove sto cercando col pendolo: “ci sono i morti, lì sotto”… ma allora avevo davvero capito bene! La mamma richiama la bambina ed io resto lì perplesso; poi provo a chiedere al pendolo proprio dove mi ha indicato la bambina ed il pendolo sembra impazzi-to: c’erano davvero delle tombe, lì sotto! I bambini, fino a tre anni, vedono l’in-visibile e sono dei testimoni!”

Ed io pensavo che ci vuole comunque un cuore di fanciullo, per comuni-care con i bambini…!

Felice non ha – non ha voluto – avere figli. Diceva che temeva la possibi-lità che nascessero con problemi fisici e non aveva voluto correre rischi, d’ac-cordo con la moglie. Tale situazione può trovare riscontro nella sua sesta casa radix in acquario, con Urano congiunto a Marte in quarta e Saturno, maestro della Vª radix, è in VIIª, quadrato a Plutone.

della Luna Nuova prenatale, mi fa pensare che quello sia stato per Felice Pat-taroni un anno importante, tantopiù che la Luna progressa era in Acquario – ancora Urano – in quarta casa.

è così evidente che la vita di Felice Pattaroni sia stata scandita da quella congiunzione di Marte con Urano in IVª casa radix: e non va dimenticato che la Luna Nuova prenatale era in Ariete, sul Mercurio di nascita. Quindi Marte qui ha un’energia veramente esclusiva, dirompente grazie ad Urano, benché controllata dall’austero Capricorno.

Urano è l’energia vibratoria – la radioestesia – e Marte l’energia fisica. Ve-diamo nel Capricorno “la montagna” – l’ascesi – ma, sempre nel Capricorno, anche la maturazione del “tempo”. Felice usava dire che “raccoglieva il prana che è in natura, mediante la meditazione quotidiana, solitaria, a contatto con la natura: per poi dispensarlo alle persone che ne avevano necessità” ed il suo rapportarsi con lo spirito della Terra gli ha consentito di ricevere e di dare delle risposte, di fare delle scoperte, di realizzare infine lo scopo del suo io interiore forte e determinato, quello stesso che non si rassegnava, fin da bambino, al-l’orizzonte limitato dell’alpe.

La RS del 1986 ha Mercurio che ritorna su Mercurio radix, in sesta casa della RS (dove Mercurio era maestro dell’Asc. radix ed era in VIIIª); Plutone è nel suo domicilio e prossimo ai gradi della Luna radix, opposto al Sole. Vene-re, maestro dell’Asc di RS, è in VIIIª congiunto a Lilith ed opposto a Saturno. Una curiosità: ho voluto provare anche la RS a ritroso: perché no? Ebbene, la RS stesa per l’anno 1828 – cioè 79 anni meno dalla nascita – vede lo stesso ri-torno di Mercurio sulla sua posizione radix, congiunto a Plutone di RS e qua-drato a Marte ed a Saturno opposti fra loro. Il Sole, maestro dell’Asc. di RS, è al quadrato di Urano ed opposto a Giove fra Xª e IVª casa. Giove è sulla luna radix.

Il tema progresso per il 1986, vede l’Ascendente in Scorpione con Plutone in ottava, quadrato alla Luna in Vergine (l’Asc. radix era in Vergine) e quadrato a Saturno.

Felice Pattaroni muore il 2 luglio 1986: il Sole transita su Nettuno-Giove radix, in Cancro, mentre Giove transita su Saturno e Nettuno ed è prossimo al-la congiunzione Marte-Urano radix; al-la Luna transita in Toro – opposta, quindi, alla sua posizione di nascita. Il Sole di quel giorno è opposto alla congiunzione Marte-Urano. Ha lasciato questa vita, dunque, non attraverso la forza dirom-pente della congiunzione Marte-Urano, ma attraverso la soglia di Giove-Nettu-no: il viaggio, il “ritorno a casa” (Cancro).

A Gravellona non hanno dimenticato; fin dal 1994 è stato legalmente co-stituito in associazione il “Gruppo Pattaroni”, senza scopo di lucro, con il fine di promuovere le iniziative tese alla conservazione del patrimonio archeologi-co dell’alto Novarese ed in partiarcheologi-colare del Verbano/Cusio/Ossola. Si cura di al-lestire mostre fotografiche inerenti la campagna di scavi effettuata negli anni 50 da Pattaroni, la costituzione di una biblioteca storico-geografica, la riprodu-zione dell’archivio fotografico Wetzel, la mappatura dell’antichissima banchina fluviale dello Strona, ecc.

Da parte sua, Felice Pattaroni ha lasciato per testamento i suoi averi alla Comunità di Gravellona, compresa la sua casa, dove ha continuato ad abitare la sua adorata Rosina fino a quando è stata in vita.

I libri in mio possesso, scritti da FELICEPATTARONI:

Come si diventa radioestesisti, Arti grafiche Vercelli, edito nel 1977

Parapsicologia e scienze occulte, Tipolitografia Saccardo, edito nel 1979

San Maurizio e Gravellona Toce, Tipolitografia Saccardo, edito nel 1979

Guardiamoci bene in faccia e parliamoci chiaro..., edito nel 1980

Gli articoli della nostra Rivista non invecchiano mai,

o risorgono come l’araba fenice...

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