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Come si evince chiaramente dalla trascrizione, lo zelante direttore dell'albergo offre una precisa, pedissequa traduzione delle parole dell'ospite derubato. Quello che fa ridere in questa scena non è tanto quello che viene detto in questo processo di mediazione linguistica, ma il modo in cui avviene questo processo (ovvero, come questo qualcosa viene detto). Innanzitutto, a livello di messa in scena, il gesticolare concitato del direttore e il vociare eccessivo dei poliziotti italiani che accompagnano l'ispettore accrescono l'aspetto comico della scena. Per di più, la distanza prossemica fra le due parti coinvolte appare esageratamente marcata, considerato il contesto in cui avviene il dialogo (un interrogatorio di polizia: il risultato è che il mediatore è costretto a muoversi da una parte all'altra, rimbalzando come fosse una pallina da ping-pong. In conseguenza di questo particolare posizionamento nello spazio dei personaggi, a livello di messa in quadro106, la macchina da presa fa un continuo alternarsi di campi e controcampi medi in cui compaiono di volta in volta Monsiuer Filiba e il direttore oppure il direttore e il gruppetto di poliziotti italiani.

Nella versione italiana del film dal titolo Mancia competente questa scena acquisisce anche una natura più squisitamente traduttiva rispetto a quanto non avvenga in originale. Il film è stato doppiato interamente in italiano, ma la versione attualmente disponibile in DVD (Ermitage Cinema, 2006) mantiene per questa scena l'audio originale. In questo caso, lo spettatore italofono (che non conosca l'inglese) si trova, dunque, nella stessa posizione dei poliziotti del film: necessita della mediazione linguistica del direttore dell'albergo per sapere cosa è successo a Monsiuer Filiba. A livello micro, questo tipo di soluzione (mantenere l'inglese e l'italiano, salvaguardando quindi la coerenza locale di questa scena, considerata singolarmente), evita il problema di dover riscrivere totalmente questa scena, al momento di doppiarla interamente in italiano107. A livello macro, tuttavia,

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Su messa in scena e messa in quadro si rimanda a Casetti & di Chio (1990), in particolare cap.4.

107

Riscrivere questo dialogo bilingue interamente in italiano (rendendo dunque monolingue) si sarebbe rivelato un compito non agevole, soprattutto in considerazione del fatto che l'interprete diegetico riporta quanto viene gli viene detto praticamente parola per parola e che, per di più, lo fa accompagnando le sue

questo tipo di scelta comporta sempre un problema di coerenza testuale del testo filmico doppiato preso nella sua interezza, problema che potrebbe produrre negli spettatori un possibile calo di tensione, per dirla seguendo Chiaro (2008, 2009), e quindi compromettere la sospensione dell'incredulità linguistica. Gli spettatori potrebbero chiedersi: perché mai in un film doppiato in italiano, dove si accetta per convenzione che tutti i personaggi di origine straniera parlino in italiano, un personaggio si mette invece d'un tratto a parlare in inglese? Considerando, fra l'altro, che in tutte le successive scene del film questo stesso personaggio tornerà a usare l'italiano come tutti gli altri?

4.5. L'uso di una lingua secondaria come veicolo di umorismo

4.5.1. One, Two, Three: l'interrogatorio di Otto

In questo paragrafo si analizzerà un'ultima scena tratta da One, Two, Three, in cui è la presenza stessa del dialogo in una delle lingue secondarie del film (nello specifico, il tedesco) a creare un effetto comico. In questo caso l'umorismo è determinato non solo, e non tanto, da quello che si dice (il cosa), quanto piuttosto dal semplice fatto che questo qualcosa venga detto in una lingua diversa dalla lingua principale del film (ovvero dal come questo qualcosa viene detto). La scena in questione si rivela interessante anche per la strategia che viene adottata nella versione italiana. Fin qui sono state considerate due possibili strade che il doppiaggio ha imboccato per gestire le situazioni multilingue presenti nel film, ovvero, da una parte, la loro neutralizzazione attraverso l'adattamento in italiano di tutte le lingue presenti nella versione originale (la scena dei commissari russi) e, dall'altra, il loro mantenimento (la visita del medico). Questa volta ci si trova dinnanzi a una terza possibilità: il ridimensionamento del multilinguismo. Si tratta di una strategia a metà strada fra le prime due: la situazione multilingue è complessivamente mantenuta, ma in alcuni passaggi la lingua secondaria viene adattata in italiano. È quanto avviene nella scena dell'interrogatorio-farsa di Otto.

Otto Piffl è il giovane studente comunista che Scarlett ha sposato a Berlino Est e con cui ha pianificato di andare a vivere a Mosca una nuova vita insieme. È un ragazzo trasandato, scontroso, oltre a essere un fervente militante comunista, motivo che lo fa entrare in contrasto con Mac su temi riguardanti il capitalismo e la politica fin dal loro primo incontro, in una scena del film in cui ancora una volta il confronto fra le identità culturali diventa veicolo di umorismo. Come si è visto nella sezione 4.2.2, attraverso un

abile stratagemma Mac è riuscito a incastrare Otto che viene arrestato dalla Polizia Popolare con l'accusa di essere “ein amerikanischer Spion”.

La scena dell'interrogatorio di Otto assume subito agli occhi dello spettatore l'aspetto di una farsa con una forte dose di umorismo. Innanzitutto perché per tutta la durata dell'interrogatorio al malcapitato viene fatta ascoltare a ripetizione la canzone Itsy Bitsy Teenie Weenie Yellow Polka Dot Bikini: il giovane, esausto e morto dal sonno, finisce per confessare di essere ciò che in realtà non è, ovvero una spia americana. Anche qui il multilinguismo ricopre un ruolo primario nella costruzione di questa farsa: il ricorso al tedesco non solo serve per stigmatizzare nello spettatore la visione stereotipata dei “cattivi” tedeschi (che tanto cinema sulla seconda guerra mondiale ha contribuito a creare), ma aiuta ad accrescere la sua percezione che quello a cui sta assistendo non è altro che una situazione surreale che non può che strappargli una risata. Infatti, anche se lo spettatore non capisce il tedesco, può comunque cogliere il significato di questa scena dal contesto generale e grazie alla conoscenza degli avvenimenti accaduti fino a questo momento, cioè per mezzo della messa in scena traduttiva di cui parla O’Sullivan (2011). Il doppiaggio italiano coglie lo spirito della scena e lascia inalterato il tedesco, mantenuto inizialmente nella sua versione originale. Di seguito la trascrizione della prima parte della scena.

Personaggio Battuta versione originale Traduzione italiana (mantenuto il tedesco nel doppiaggio)

Otto Nein, nein. Genug, aufhören! Hör' auf! Ich will schlafen. Ich will schlafen. Lass mich nur schlafen!

No, no, Basta! Smettetela! Piantatela! Voglio dormire. Voglio dormire. Lasciatemi dormire!

Primo poliziotto Sind Sie ein amerikanischer Spion? Lei è una spia americana?

Otto Nein. No.

Primo poliziotto Für wem arbeiten Sie? CIA? Per chi lavora? La CIA? Otto Nein. Ich will schlafen. No. Voglio dormire. Secondo poliziotto Sind Sie ein amerikanischer Spion? Lei è una spia americana?

Otto Nein. No.

Secondo poliziotto Sind Sie ein Geheimagent von Allen Dulles?

È un agente segreto di Allen Dulles?

Otto Nein, nein. Lass mich schlafen. Ich

will nur schlafen. Aufhören!

Aufhören! Ich halte das nicht mehr aus. Ich gestehe. Ich gestehe! Ich gestehe!

No, no. Lasciatemi dormire. Voglio solo dormire. Basta, vi prego! Smettetela! Non ce la faccio più. Confesso. Confesso. Confesso.

Primo poliziotto Sie gestehen was? Che cosa confessa?

Otto Alles. Tutto.

Primo poliziotto Sind Sie ein amerikanischer Spion? Lei è una spia americana? Otto Ja, ich bin ein amerikanischer

Spion. Ja, ich arbeite für die CIA. Ja, ich bin von Wall Street bezahlt.

Sì, sono una spia americana. Sì, lavoro per la CIA. Sì, sono pagato da Wall Street, Sì, sono un agente

Ja, ich bin ein Geheimagent von Allen Dulles. Ja, ja, ja!

segreto di Allen Dulles. Sì, sì, sì.

Primo poliziotto Unterschreiben. Firmi. Esempio 4.8. Da One, Two, Three e Uno, due, tre!

A questo punto irrompe nella stanza Borodenko, uno dei tre commissari russi, ai quali Mac ha chiesto aiuto per tirare fuori il giovane dal guaio in cui lui stesso l'ha cacciato.

Personaggio Battuta versione originale Battuta doppiaggio italiano

Borodenko Borodenko, Geheimen Russiche Polizei. Haben Sie ein Piffl?

Borodenko di polizia segreta russa. Avete un prigioniero che si chiama Piffl?

Primo poliziotto Jawohl. Jawohl.

Borodenko Wir nehmen ihn gleich mit. Lo vogliamo noi, lo portiamo via. Primo poliziotto Hier ist sein Geständnis. Er ist

amerikanischer Spion.

Ecco la sua confessione. È una spia americana.

Borodenko Amerikanischer Spion? Moment. Spia Americana? Un momento. Esempio 4.9. Da One, Two, Three e Uno, due, tre!

Qui il doppiaggio neutralizza il tedesco parlato dal commissario russo e lo adatta in italiano. Anche la seconda battuta del poliziotto tedesco “Hier ist sein Geständnis. Er ist amerikanischer Spion.” è adattata in italiano e questo personaggio ha in questo punto una voce diversa (quella del doppiatore italiano) rispetto a quella che ha avuto finora (quella dell'attore originale). Se si abbandona il piano strettamente linguistico per abbracciare una più ampia prospettiva semiotica, concentrando l'attenzione sul piano fonologico, si vede subito emergere la spinosa questione dell'armonizzazione delle voci nel doppiaggio, soprattutto nel caso di commistione di codice linguistico da parte di personaggi bilingue. Se si fosse scelto di mantenere Bordenko (un personaggio comprimario) in originale mentre parla tedesco, gli spettatori avrebbero notato lo scarto fra la voce dell'attore originale e quello del doppiatore, visto che immediatamente dopo l'uomo torna a parlare in inglese con i suoi “compari”. Allora si preferisce piuttosto non armonizzare la voce di un personaggio secondario e farlo parlare in italiano. Si noti che in questa scena anche il personaggio primario di Otto ha la voce dell'attore originale, ma a differenza del commissario russo il personaggio non passa mai dal tedesco all'inglese, per cui nella versione italiana lo spettatore non può avvertire nettamente lo scarto fra le due voci.

Borodenko lascia la stanza dove si sta svolgendo l'interrogatorio e raggiunge gli altri due commissari russi che lo stanno aspettando sulla porta. La scena va avanti come segue:

Personaggio Battuta versione originale Battuta doppiaggio italiano

Borodenko Did you hear that? He is a confessed American spy.

Sentito? Ha confessato di essere spia americana,

Mishkin In that case I want nothing to do with it, because if they ever find out in Moscow...

Non voglio averci a che fare perché se lo vengono a sapere a Mosca...

Peripetchikoff He's right. No secretary's worth that risk.

Ha ragione. Nessuna segretaria merita simile rischio.

Borodenko On the other hand, why should they find out in Moscow? I will not inform.

D'altra parte, perché dovrebbero saperlo a Mosca? Io non informerò.

Mishkin But if they do find out... Ma se lo scoprissero... Borodenko Then we just cross the border into

West Berlin.

Attraversiamo il confine con Berlino Ovest.

Peripetchikoff That is easy for you to say. You're a bachelor. But if I defect, you know what they will do to my family? They will line them up against the wall and shoot them. My wife and my mother-in-law and my sister-in- law and my brother-in-law... Comrades, let's do it.

Facile per te dire così. Tu sei scapolo. Ma se io scappo, sai cosa succede alla mia famiglia? Li mettono tutti contro il muro e li fucilano. Mia moglie, mia suocera, mia cognata e mio cognato... Compagni, che aspettiamo?

Esempio 4.10. Da One, Two, Three e Uno, due, tre!

La scelta di adattare in italiano il dialogo in tedesco fra Borodenko e il poliziotto finisce con l'anticipare quanto nella versione originale avviene poco dopo: ovvero il commento di Borodenko ai suoi due colleghi “Did you hear that? He is a confessed American spy”. Si tratta di una strategia traduttiva di tipo testuale, di una traduzione intratestuale per dirla nei termini di Zabalbeascoa (2012, 2014): è molto frequente che in un film multilingue uno dei personaggi faccia un breve riassunto/resoconto di quanto è appena avvenuto in una situazione multilingue in modo che allo spettatore siano fornite tutte le informazioni necessarie. Il doppiaggio italiano di questa scena ha, dunque, imboccato una terza via, una strategia a metà strada fra la neutralizzazione delle situazioni multilingue (la scena dei commissari russi) e la loro conservazione (la visita del medico), ovvero la riduzione quantitativa delle due lingue presenti: la situazione multilingue è stata nel complesso mantenuta, ma in alcuni passaggi il tedesco è stata tradotto in italiano. Si noti, fra l'altro, che nella versione originale la conversazione fra i tre russi (esempio 4.10) avviene in inglese e non in russo, come invece avverrebbe nella vita reale: ovvero la lingua del discorso (l'inglese) sostituisce la lingua della storia (il russo), seconda le consuete procedure utilizzate in regime di omogeneizzazione linguistica (cfr. sezione 4.3.1).

4.5.2. Lingue secondarie, promiscuità veicolare ed effetto comico in altre

commedie

Ricorrere a dialoghi in una lingua diversa dalla lingua principale del film per creare confusione e produrre un effetto comico è un espediente discorsivo utilizzato fin dal cinema degli anni Trenta, come l'esempio tratto dal film di Lubitsch datato 1932 dimostra chiaramente (cfr. sezione 4.4.2). Casi simili a quello di Trouble in Paradise si ritrovano anche in altri titoli del campione risalenti a questo stesso periodo, così come dei decenni successivi. Si tratta generalmente di un rapido passaggio del film in cui uno dei protagonisti o dei personaggi comprimari si trova a interagire con un personaggio secondario che gli parla nella lingua del paese dove è ambientata quella scena del film: il francese se l'azione si svolge in quel momento a Parigi, come nei casi di Angel / Angelo (1937) sempre diretto da Lubitsch e di Shall We Dance? / Voglio danzare con te (Mark Sandrich, 1937), oppure il tedesco nel caso di I Was a Male War Bride / Ero uno sposo di guerra (Howard Hawks, 1949), oppure ancora il russo nel caso di The Great Race / La grande corsa (Blake Edwards, 1965). Queste sequenze solitamente non hanno un peso narrativo importante per lo sviluppo della trama, ma mettono in scena un vero e proprio pastiche comico, in cui è la presenza stessa della lingua secondaria che crea un momento di confusione e ilarità oppure che contribuisce ad accentuarlo. La corrispettiva versione in italiano di queste scene conserva la situazione multilingue, preservandone la portata umoristica.

La commedia musicale Shall We Dance? si apre a Parigi: Jeffrey Baird, l'impresario del famoso ballerino russo108 Petrov (Fred Astaire), ancora una volta interpretato dall'attore caratterista Edward Everett Horton, entra nel salone da ballo dove stanno facendo le prove, proprio quando un giovane cameriere in livrea sta scarabocchiando con un pennarello il grande quadro che lo raffigura (gli sta aggiungendo due baffetti all'insù). Terribilmente infastidito per l'offesa arrecata alla sua persona, Baird gli si avvicina subito per protestare, minacciando di chiamare la polizia. La conversazione con il giovane francese prosegue in questo modo:

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Petrov, il protagonista del film, in realtà e americano e si chiama Peters. All'inizio del film si spaccia per russo, così che la prima volta che incontra Linda Keene (Ginger Rogers), oltre che a salutarla con tanto di “ Oči čёrnye” (pronuncia: Oci ciornie), le parla per tutto il tempo con un simulato accento russo (ricostruito abilmente anche nella versione italiana del film). L'inganno di Petrov verrà miseramente svelato dalla stessa Linda durante il loro viaggio in mare per l'America, quando al giochetto che l'uomo si mette a fare in un presunto russo, la giovane donna commenta: “It's just a game that American boys play. ” (“È un giochetto che fanno i bimbi americani.”, nella versione italiana). Oči čёrnye (che significa ʻocchi neriʼ) è il titolo di una famosa canzone popolare russa, le cui parole furono scritte dal poeta e scrittore ucraino Èvgen Pavlovič

Personaggio Battuta versione originale Battuta doppiaggio italiano

Giovane cameriere francese

Vous essayez seulement la perfection de la nature. En effet vous avez exactement l'air de un chameau!

Vous essayez seulement la perfection de la nature. En effet vous avez exactement l'air de un chameau!

Baird What does it mean in English? Cosa ha detto? Cosa ha detto? Altro

cameriere

The same it does in French, Monsieur. È meglio che non abbia capito, signore.