4. Le dimensioni di analisi
4.2 Dimensione 2: Accesso
La dimensione dell‟accessibilità verrà indagata attraverso l‟analisi dei requisiti di accesso che definiscono quali caratteristiche di bambini e famiglie debbano essere ritenute premianti ai fini della possibilità di usufruire del servizio di custodia (pubblica o privata convenzionata).
Un possibile confronto tra i criteri adottati dalle strutture private e dalle strutture pubbliche avrebbe potuto far emergere elementi interessanti ma si è scelto di focalizzare l‟analisi esclusivamente sui requisiti per l‟accesso alle strutture pubbliche; per i servizi privati, infatti, nella maggior parte dei casi gli unici criteri consistono nell‟ordine di arrivo e nella capacità economica delle famiglie di sostenere la spesa richiesta (Andreotti e Sabatinelli, 2005).
In letteratura, diversi autori (Antonelli e Grembi 2010; Fortunati, Moretti e Zelano 2011) hanno tentato di realizzare un‟azione di classificazione dei criteri di accesso che sono stati, di volta in volta, raggruppati in categorie dalla numerosità variabile. Per i servizi di cura l‟accesso non è mai legato alla prova dei mezzi in senso assoluto, per cui la possibilità di usufruirne è strettamente vincolata al possesso di un reddito inferiore ad una soglia determinata; piuttosto, vengono individuate delle priorità che aiutano a determinare una scala lungo la quale sono poi ordinate tutte le domande presentate. L'insieme di criteri che consentono l'accesso ai servizi pubblici sono in genere regolati a livello locale; i Comuni definiscono così delle gerarchie di bisogni e delle liste di attesa per i servizi del proprio territorio. Nella maggior parte dei casi si utilizzano criteri cardinali mentre sono pochi i casi in cui sono indicati solo dei criteri di priorità (Antonelli e Grembi 2010); in molti casi, inoltre, coesistono indicazioni di priorità e criteri cardinali.
In relazione al caso italiano, gli studi citati concordano sul fatto che la priorità assoluta venga in genere riservata alla disabilità.
Nell‟ambito del presente lavoro di ricerca, si è deciso di procedere classificando i criteri di accesso in quattro categorie:
Disabilità;
Condizione di disagio;
Composizione del nucleo famigliare e carichi di cura;
Condizione occupazionale famigliare.
La categoria disabilità include quell'insieme di parametri che attribuiscono punteggio nei casi in cui o il minore o un fratello/sorella del minore o un genitore presentino condizioni fisiche o psichiche invalidanti.
La categoria condizione di disagio presenta al suo interno criteri tesi ad attribuire punteggio ai casi di bambini in affido, sotto tutela o segnalati dai servizi sociali.
Includiamo in questa categoria anche i criteri volti ad attribuire punteggio alle famiglie monoparentali e alle famiglie con bassi redditi.
La categoria composizione del nucleo famigliare e carichi di cura comprende tutti quei criteri finalizzati ad attribuire un punteggio relativo (e sovente proporzionale) alla numerosità dei figli presenti all'interno del nucleo famigliare.
La categoria condizione occupazionale famigliare, infine, include quell'insieme di criteri tesi ad attribuire punteggio sulla base della condizione occupazionale dei genitori del bambino.
I criteri illustrati sembrano mostrare delle relazioni di affinità fra di loro. La prima e la seconda categoria insistono su una generale condizione di difficoltà famigliare, legata sia alla dimensione della disabilità che alla presenza di nuclei monoparentali o in condizioni di disagio economico. La terza categoria e la quarta sembrano premiare, invece, le situazioni famigliari all'interno delle quali emergono le maggiori difficoltà di conciliazione, sia che siano dovute alla partecipazione al mercato del lavoro, sia che siano legate alla pesantezza del carico di cura. Questo dualismo tra differenti macro categorie di criteri d'accesso è stato evidenziato anche da studi precedenti (Antonelli Grembi 2010, Cerea 2012). La valorizzazione ai fini dell'accesso ai servizi pubblici delle famiglie che presentano condizioni di disagio sociale costituisce una strategia che è stata perseguita negli ultimi anni da diversi Paesi (si pensi ad esempio ai casi dei programmi Head Start negli USA e Sure Start nel Regno Unito); l'argomentazione alla base di questa scelta è che in condizioni di risorse limitate non agire in direzione di gruppi ben specifici avrebbe comportato una dispersione dei fondi, la quale avrebbe reso l'azione sostanzialmente inefficace (Unicef 2008). I modelli idealitipici mostrano in relazione alla dimensione dell‟accessibilità il seguente orientamento.
Modello 1 - Approccio della condivisione e dell’equità di genere
Destinare i servizi di cura pubblici esclusivamente a fasce disagiate della popolazione potrebbe comportare un effetto scoraggiamento per le madri che lavorano, determinandone l'uscita dal mercato e spingendo verso una familizzazione (al femminile) del lavoro di cura. Inoltre, in questo modo, il servizio avrebbe il carattere di misura residuale e non universalistica, come invece auspicato dal modello. In tal senso, il primo idealtipo mostra una moderata preferenza nei confronti del primo gruppo di criteri di accesso.
Modello 2 - Approccio occupazionale
Queste idealtipo è favorevole a una strutturazione di criteri che valorizzino l'impegno lavorativo femminile. La precedenza, quindi, dovrebbe essere accordata
alle famiglie in cui entrambi i membri fanno parte della popolazione attiva e sono impegnati (o in cerca di impegno) in attività professionali.
Modello 3 - Approccio della tutela dei bambini
Il terzo idealtipo predilige una modulazione dei criteri di accesso atti a premiare le famiglie che mostrano condizioni di disagio. I servizi della prima infanzia, infatti, sembrano ricoprire un ruolo particolarmente importante per i bambini provenienti da condizioni svantaggiate, che appartengono a minoranze etniche o risiedono in aree degradate; servizi di childcare di buona qualità sembrano essere in grado di compensare gli effetti negativi derivanti da una diseguale distribuzione di capitale umano e culturale tra la popolazione. L'importanza delle ricadute di queste variabili sullo sviluppo cognitivo dei bambini sono state ampiamente dimostrate in ricerca da alcuni recenti studi (Feinstein 2003; Leseman 2009; Cleveland e Krashinsky 2003); servizi qualificati, quindi, sono in grado di integrare l'educazione fornita dai genitori fornendo stimoli adeguati ed appropriati, contribuendo al contempo a perseguire finalità di equità sociale.
Modello 4 - Approccio del sostegno alla cura famigliare
Il quarto idealtipo non è favorevole a una promozione dell'attività lavorativa delle madri, mostrando invece una maggiore propensione per il sostegno ai nuclei famigliari in difficoltà. L‟attività di cura professionale, in tal senso, è concepita come una forma di care residuale a cui ricorrere in caso di situazioni di disagio.
Indicatore di riferimento
Per misurare l'accessibilità si è deciso di individuare un indicatore di riferimento in grado di rendere conto delle tensioni esistenti fra le due più significative macro categorie di criteri d'accesso individuate. Si è quindi deciso di creare un indice di
precedenza dato dallo scarto tra la percentuale sul totale del punteggio massimo
che è possibile attribuire in ciascuna delle due macro categorie.
Delta = % CAT 2 - % CAT 1
Il valore dell'indice può essere compreso tra -100 e +100; il valore -100 si ha nel caso in cui tutto il punteggio relativo all'accessibilità sia costituito da criteri relativi alla categoria del disagio sociale. Il valore + 100, invece, si ha nel momento in cui tutto il punteggio è dato dai criteri relativi alla categoria conciliazione.
I punteggi massimi e minimi indicati (+100 e -100) costituiscono dei casi che difficilmente possono essere rintracciati in realtà, in quanto legati alla totale
assenza di una o dell'altra categoria di criteri. Si è quindi deciso di considerare nell'operazione di calibrazione fully in quell'insieme di strumenti che presentano un punteggio uguale o superiore a + 50 e fully out tutti i casi che presentano un punteggio uguale o inferiore a -50. Il cross over point è stato fissato in corrispondenza dello 0 (Tabella 5).
Tabella 5 – Corrispodenza tra valori rilevati dall’indicatore e fuzzy score Valore di riferimento Punteggio attribuibile
Fully In ≥ 50 1
Mostly but not fully in 25,1 - 49,9 0,75 – 0,99
More or less in 0,1 – 25 0,51 – 0,74
Cross over 0 0,50
More or less out -0,1 – -25 0,025 – 0,49 Mostly but not fully out -25,1 – -49,9 0,01 -0,24
Fully Out ≤-50 0
Nella Tabella 6 possiamo osservare l‟orientamento dei modelli.
Tabella 6 - Orientamento dei modelli
Modello 1 +
Modello 2 +
Modello 3 -
Modello 4 -