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3. I trasferimenti monetari a Lione

4.3 Dimensione 3: Destinazione d’uso

La terza dimensione di analisi viene introdotta allo scopo di individuare se i trasferimenti monetari sono regolati in modo tale da avere dei vincoli per quanto concerne l'impiego delle risorse erogate e qual è il carattere di tali vincoli. Si tratta di un aspetto piuttosto importante al fine di comprendere quali siano concretamente finalità e obiettivi di questi strumenti.

I trasferimenti monetari possono avere carattere neutro ed essere lasciati al libero utilizzo della famiglia, che conseguentemente ne dispone senza alcun vincolo per coprire le spese che ritiene più opportune, piuttosto che essere finalizzate a supportare alcuni determinati costi. In questo caso, muta la concezione dello strumento e ciò si traduce nel ricorso sistematico ad alcuni tipi specifici di trasferimento; è, infatti, poco frequente che vincoli d‟uso siano posti in relazione agli assegni mentre è prassi per quanto riguarda i fondi. I voucher, infine, costituiscono una forma di trasferimento che per definizione contiene al suo interno indicazioni e vincoli per la sua spesa.

I costi considerati possono riguardare in prima battuta il benessere del bambino nelle sue necessità primarie (cibo, vestiti, eccetera), rendendo esplicito l'orientamento dello strumento come finalizzato alla tutela dei figli e alla promozione della loro salute psico-fisica. Tali misure spesso sono associate all‟obiettivo di contrasto alla povertà infantile in contesti di disagio e deprivazione economica.

I trasferimenti possono concernere più specificatamente l'attività di cura; in tali casi, questi strumenti finiscono per avvicinarsi molto, quanto a obiettivi e finalità, ai tradizionali servizi di custodia; è necessario notare tuttavia che strumenti cash

for care sono tradizionalmente più diffusi per quanto concerne la cura degli

anziani o dei disabili che della prima infanzia (Arksey Kemp 2008, Da Roit Le Bihan 2010). In letteratura è frequente riscontrare analisi che tendono a confrontare cash for care e servizi per la cura della prima infanzia, analizzando i motivi che spingono i governi verso la promozione dell‟uno piuttosto che dell‟altro (Arksey Kemp 2008, Da Roit Le Bihan 2010). Il principale merito riconosciuto al cash for care è la tutela della libertà di scelta, anche se a fronte di forti limiti riguardanti l‟effettivo esercizio di tale libertà (asimmetria informativa, problema dell‟accreditamento, etc.). Alcuni autori pongono l‟accento sul fatto che questo tipo di benefit ha lo scopo di finanziare in modo indiretto servizi di cura privati e costiuisca quindi quasi una premialità per le fasce di popolazione che decidono di non ricorrere a servizi pubblici (Ellingsæter 2012, Repo 2010). Quanto a obiettivi e finalità, i trasferimenti monetari nella loro variante cash for

care sembrano supportare la partecipazione femminile al mercato del lavoro dato

Il sostegno al lavoro delle madri, infine, può divenire ancora più esplicito nella misura in cui i vincoli alla spesa dei trasferimenti determinino l‟obbligatorietà dell‟acquisto di servizi a supporto del mantenimento del lavoro della donna, quali trasporti e servizi per la cura della casa. A livello europeo sono riscontrabili tuttavia anche forme di trasferimento che agiscono in senso opposto, ovvero che sono erogate solo in caso di ritiro della madre dal mercato del lavoro; in tal caso, l'orientamento “naturalmente” familista dello strumento viene ulteriormente accentuato.

I modelli idealtipici individuato in sede teorica mostrano, rispetto a questa dimensione, il seguente orientamento:

Modello 1 - Approccio della condivisione e dell’equità di genere

Il primo modello è favorevole a una parziale defamilizzazione delle attività di cura e alla partecipazione femminile al mercato del lavoro; in tal senso, si mostra positivo nei confronti di trasferimenti monetari vincolati e destinati alla madre ma anche al bambino sotto forma di servizi di cura.

Modello 2 - Approccio occupazionale

Il secondo modello è favorevole alla presenza di vincoli nella spesa dei trasferimenti economici che destinino i fondi all'acquisto di servizi volti a promuovere fortemente la partecipazione femminile al mercato del lavoro.

Modello 3 - Approccio della tutela dei bambini

Il terzo modello pone come focus principale la salute e il benessere del bambino ed è quindi favorevole a un insieme di vincoli che limitino la possibilità di spesa dei trasferimenti a beni e servizi a questi destinati.

Modello 4 - Approccio del sostegno alla cura famigliare

Il quarto modello è favorevole a una familizzazione delle attività di cura e non ha interesse alla promozione della partecipazione delle madri al mercato del lavoro. E‟quindi favorevole a trasferimenti privi di una destinazione d‟uso specifica oppure, secondariamente, finalizzata all‟acquisto di bene di prima necessità per i bambini.

Indicatore di riferimento

Nell‟identificare un indicatore idoneo per misurare questa dimensione, si è dovuto tenere in considerazione la necessità di discriminare, in primo luogo, se sono presenti o assenti dei criteri di spesa; in secondo luogo, è stato identificato un

indice in grado di rendere conto del fatto che all‟interno del medesimo trasferimento fosse possibile incontrare più di un vincolo di spesa.

Sulla base della nostra ricognizione, è possibile raggruppare i criteri di spesa in tre sottogruppi principali:

 criteri finalizzati a destinare il trasferimento al pagamento di servizi a supporto del mantenimento del lavoro della madre quali: trasporti, servizi per la cura della casa e del generale lavoro di riproduzione, etc. (A);

 criteri finalizzati al pagamento di servizi di cura o di attività educative e ricreative per bambini (B);

 criteri finalizzati a sostenere l'acquisto di beni di prima necessità per il bambino (C).

E‟ possibile osservare che, mentre il primo e il terzo gruppo sembrano avere finalità opposte, il secondo ricopre una posizione intermedia dato che sussume in sè parte degli obiettivi di entrambi nella misura in cui costituisce un supporto per la partecipazione delle madri al mercato del lavoro e contemporaneamente rappresenta un servizio destinato ai bambini.

Tenendo conto della scala precedentemente presentata per quanto riguarda l‟ordinamento dei gruppi, otteniamo la seguente tabella (Tabella 41).

Tabella 41 – Scala delle destinazioni d’uso

1 A 2 AB 3 B 4 ABC 5 Nessun criterio 6 AC 7 BC 8 C

Il punteggio fuzzy viene così a definirsi come indicato in Tabella 42.

All‟estremo inferiore, in corrispondenza del fully out, è stato collocato C, ovvero l‟insieme di criteri finalizzati all‟acquisto di beni di prima necessità per i bambini. Al sesto posto vi è la combinazione BC, ovvera la possibilità di scegliere tra beni di prima necessità per i bambini e servizi di cura, seguita al quinto posto da AC, ovvero la possibiltà di scegliere tra beni di prima necessità e servizi a supporto del lavoro delle madri; si tratta di un‟accostamento piuttosto inusuale che tende a unire finalità opposte.

La presenza di tutti i vincoli insieme (ABC) è stata considerata equivalente all‟assenza di criteri in quanto si tratta della configurazione che lascia la maggiore

libertà di scelta nella gestione delle risorse. Entrambe sono state collocate in corrispondenza del cross over point, in quanto sono configurazioni indicative di una neutralità complessiva dello strumento.

Tabella 42 – Corrispondenza tra valori rilevati dall’indicatore e punteggio fuzzy Valore di riferimento Punteggio attribuibile

Fully in A 1

Mostly but not fully in AB 0,75 – 0,99

More or less in B 0,51 – 0,74

Cross over Nessun criterio/ABC 0,50

More o less out AC 0,25 – 0,49

Mostly but not fully out BC 0,01 -0,24

Fully out C 0

Al terzo posto vi è B, ovvero i soli servizi di cura; la combinazione AB è al secondo posto e, rispetto alla combinanzione precedente, introduce il criterio di spesa finalizzata al supporto del lavoro materno; lungo la scala, quindi, ci si sposta verso un orientamento maggiormente volto a valorizzare l‟impiego delle donne. Al primo posto, infine, vi è la presenza del solo criterio A, che rende il finanziamento vincolato in modo restrittivo alle sole misure di sostegno al lavoro. Data la presente calibrazione, l‟orientamento dei modelli idealtipici è così definito (Tabella 43).

Tabella 43– Orientamento dei modelli

Modello 1 +

Modello 2 +

Modello 3 -

Modello 4 -