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6.1. Forestierismi

6.1.1. Francesismi

Nel discorso relativo alla presenza di vocaboli provenienti da altre lingue, centrale è il ruolo occupato dai francesismi; si registrano perlopiù prestiti integrali, ma non man- cano casi di riadattamenti nella veste formale come cuppé, che si rileva a fianco della forma più usuale coupé (cfr. infra).

Dal punto di vista semantico, i prestiti dal francese si riferiscono principalmente alla borghesia del tempo: si annoverano numerosi oggetti di recente attestazione nell’ita- liano come abat-jour o chiffonière; capi di abbigliamento, per esempio gibus, paletot; appaiono tra le pagine i salotti e altri luoghi di ritrovo come boudoir, fumoir. Sono molte le parole riferite ai mezzi di trasporto (coupé, fiacre, landau, omnibus), così come sono abbondantemente usate le voci che richiamano il mondo della gastronomia (champagne,

cognac, consommé, déjeneur, restaurant ecc.).

Il campione raccolto nel corpus relativo a queste forme lessicali è di una quaran- tina di vocaboli esemplificati secondo il seguente schema: la forma o le forme attestate, rese secondo la grafia adottata dagli autori; tra apici il significato delle voci; tra parentesi quadre la data presunta di prima attestazione suggerita dalle fonti lessicografiche. Se- guono poi i contesti associati e, nel caso di parole largamente impiegate, gli altri riscontri nel corpus.

ABATJOURS ‘paralume’ [1877]384: «[…] ardevano due grosse lucerne ad olio coperte da

un abatjour […]», ARR 25;

384 Datazione proposta dal dizionario curato nel 2001 da De Mauro e Mancini, Parole straniere della lingua italiana, d’ora in avanti siglato PS (s.v. “abat-jour”); Fanfani-Arlìa (s.v. “abajour”) lamentano l’uso

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BLEU ‘colore blu’ [1690]385: «In testa don Enrico portava una graziosa monterella di vel- luto bleu, adorna da ambo i lati da pomponi di seta», ARR 159; «Aveva il giubetto corto, anch'esso bleu […]», ARR 159; «[…] uno sciocco rammollito di sangue

bleu […]», DC 284; «[…] era vergata in bleu la parola urgentissima», ILA 181;

BON-TON ‘buone maniere’ [1813]386: «In orchestra brulicano il bon-ton, l'haute, l'highe-

life della nostra Torino», GIUS 247;

BOUDOIR/BUDOIR ‘salottino per signore’ [1817]387: «Malgrado che il suo studio fosse nell’alcova della facile aristocrazia, nel budoir della non meno facile figlia di Ter- sicore […]», GIUS 294; «Emilia Gentili, la fidanzata di Alberto Sermoni, è sola nella sua cameretta, linda e civettuola, come può esserlo il boudoir di una contes- sina», ILA 318; «Corse a chiudersi a chiave nel suo budoir», SG 176;

BOULEVARD ‘ampio viale’ [1853]388: «E si avviò difìlata al boulevard Malesherbes, dove

si trovava il negozio», BEL 112; «[…] dato ordine di ritornare al negozio Fleury al boulevard Malesherbes […]», BEL 117; «E dopo aver perduto di vista le due vetture tra la folla incessante sul boulevard, rientrò», BEL 119; «[…] in via Chois- seul fra il boulevard degli Italiani […]», GIUS 122; «[…] un gran palazzo sul bou-

levard degli Italiani […]», INV 130; «Il conte Rambaldi non si fermò che sul bou- levard degli Italiani […]», INV 137; «Aspettatemi all'angolo del boulevard», INV

143;

CANAPÈ ‘divano imbottito’ [1609]389: «[…] prendendo il suo cappello a cilindro, che aveva deposto su un canapè […]», GIUS 142; «Senza provare contentezza alcuna, diede uno sguardo alla splendida veste bianca tutta guernita di gigli che stava di- stesa sopra un canapè», GIUS 280;

CANCAN/KANKAN ‘danza di origine francese’ [1865]390: «[…] in questa Parigi, dove dello scandalo si fa il più grande kankan…», GIUS 177; «La stampa si sarebbe

385 Cfr. PS (s.v. “bleu”); in TB è registrata solo la forma blu. Sulla diffusione del lessema nel corso

del Settecento, cfr. Zolli (1971: 73-75).

386 Cfr. PS (s.v. “bon-ton”); secondo PDM (s.v. “bon ton”) la voce nel primo Novecento non era più

circolante.

387 Cfr. PS (s.v. “boudoir”). 388 Cfr. PS (s.v. “boulevard”).

389 Cfr. NDELI (s.v. “canapè”); PDM (s.v. “canapè”) annota che la voce era «conquistata dall’uso»;

cfr. anche TB (s.v. “canapè”).

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impadronita della notizia, l'avrebbe gonfiata, vi avrebbe menato attorno un osceno cancan per inconfessabili scopi partigiani», SG 212; «Il colonnello En- rico, accasciato sotto il peso della responsabilità morale, irritato dell'odioso e osceno cancan della stampa intorno al suo nome […]», SG 232;

CHAMPAGNE ‘bevanda alcolica’ [1880]391: «[…] bevette da solo quasi tutta una bottiglia di Champagne […]», DC 82; «Tu sei un italiano simpatico – e giù un bicchiere di

champagne», GIUS 148; «[…] spumeggiava nel vetro come se si fosse trattato di champagne», ILA 31; «[…] il vino di Asti spumante e lo champagne scorrevano

a fiotti, egualmente», SER 46; «Entrarono nel Bar e fu Ciro in persona che servì loro lo champagne», SG 37; altri luoghi: SG 36 [due volte], 37, 38, 40, 163, 164, 187;

CHARME ‘fascino’ [1905]392: «La Rocca, d'estate, è ancora un soggiorno che non manca

di charme […]», DC 271;

CHAUFFEUR ‘autista’ [1905]393: «Io ero diabolicamente truccato da chauffeur», BAN2 10;

«[…] mezz'ora fu più che sufficiente per fare di un modesto e rossigno chauffeur, un gentleman elegantissimo, inappuntabile», BAN2 11; «Mi ci vorrebbe uno chauffeur autentico», BAN2 11;

CHIFFONIÈRE/CHIFFONIER ‘mobile a cassetti’ [1883]394: «[…] nel primo cassetto della mia chiffonière», DC 64; «I cassetti della scrivania, i cassetti di un grande chiffo-

nier, i battenti degli armadii, eran chiusi a chiave», SG 133;

CLICHÉ ‘stereotipo’ [1837]395: «Torniamo tranquilli ad Edvige, che equivale al torniamo a bomba, il clichè, solito di tutti i novellieri […]», GIUS 220;

COCOTTE ‘prostituta’ [1873]396: «Tutto il mondo è paese ed il mestiere di cocotte comincia a divenir pericoloso anche in Italia», DC 163; «La francese, sua compagna di di- vozione, era una vecchia cocotte […]», GIUS 406; «Gli uccisi a Castel Giubileo

391 Cfr. PS (s.v. “champagne”); TB registra solo l’adattamento sciampagna.

392 NDELI (s.v. “charm”) rimanda a PDM; PS (s.v. “charm”) indica genericamente il ventesimo se-

colo come periodo di prima attestazione della voce.

393 La prima attestazione è in PDM (s.v. “chauffer e chauffard”); cfr. anche NDELI e PS. 394 Cfr. NDELI (s.v. “chiffonière”).

395 Cfr. NDELI (s.v. “cliché”); PDM (s.v. “cliché”) riscostruisce dapprima l’origine della parola, con

cui si intendeva inizialmente, in senso proprio, «ogni determinata impronta di stampa, come la stereotipia»; dopodiché segnala che la voce era «di grande uso e necessaria, quindi vana fatica sostituirvi parola italiana».

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non erano due sposini inglesi, ma bensì una cocotte ed il suo... drudo, per non adoperare una parola peggiore», ILA 365; «Ivi si parlano tutte le lingue d'Europa; ivi sboccano con le acque del fiume Argens tutte le cocottes di Francia», MAS 173; «[…] una cocotte è una cocotte […]», SER 110; altri luoghi: DC 162, 166, 260, ILA 365, MAS 78, 175, 180 [due volte];

COGNAC ‘bevanda alcolica’ [1875]397: «Amministrai per bocca eccitanti, nonché Co-

gnac e vini generosi […]», DC 52; «[…] voleva pranzare e bere un cognac», DM

10; «Emilia fece bere al Paralitico un sorso di cognac […]», ILA 372; «Si levò e aprì il suo sacco da viaggio: ne cavò una borraccia di cuoio di Russia e di argento, dove vi era un cognac vecchissimo […]», SER 6; «Del cognac...», SG 109; altri luoghi: DC 161, ILA 373, SER 6 [tre volte], 13, 111, SG 110, 115, 116, 171, 172, 200 [due volte], 224, 227;

CONCIERGE ‘custode d’albergo’ [1895]398: «[…] il concierge dell'albergo, cui avevamo detto di tenerci i posti alla table d'hôte, ci avvisò che un signore stava attendendoci in sala di lettura […]», DC 44;

CONSOMMÉ ‘brodo di carne’ [1790]399: «[…] presi un consommé, una cotoletta guarnita di patate […]», DC 62;

CORBEILLE ‘cesto di fiori’ [1892]400: «[…] una profumata corbeille di camelie e violette di Parma», SG 47; «La meravigliosa corbeille di camelie […]», SG 51;

COUPÉ/CUPPÉ ‘carrozza a quattro ruote’ [1702]401: «[…] quando vide il cuppé di Amedeo

venirgli incontro […]», ARR 184; «Abbassò il vetro davanti del coupé […]», DC 139; «[…] giunse proprio nel momento di veder entrare nel coupé della contessa, Guido e Nara», INV 98; «Roberto Alimena scese subito dal coupé […]», SER 12; «[…] si poteva anche acquistare un coupé per la sera e per i giorni di pioggia»,

397 Cfr. PS (s.v. “cognac”). 398 Cfr. PS (s.v. “concierge”).

399 Cfr. NDELI (s.v. “consommé”). PDM (s.v. “consumé”) osserva che il vocabolo «risponde a quello

che da noi si dice “brodo ristretto o brodo consumato” come scrive lo Scappi, illustre cuoco del '500. A ragione osserva il Rigutini non essere improbabile che i francesi abbiano tolto il vocabolo dall’italiano».

400 Cfr. NDELI (s.v. “corbeille”); per Panzini (PDM, s.v. “corbeille”), «la parola italiana è rimasta

Cenerentola».

401 Cfr. PS (s.v. “coupé”); NDELI segnala l’uso della forma cuppé in G. B. Fagiuoli, circa trent’anni

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SG 181; altri luoghi [coupé]: SG 224 [tre volte], 227 [due volte], 228 [cinque volte], 229, 243

CROUPIER ‘chi conduce il gioco nei casinò’ [1807]402: «Il così detto croupier, persona del Banco, gitta una pallina nella vaschetta […]», MAS 174; «[…] la pallina è gittata dal croupier nella vaschetta due volte il minuto», MAS 174; «La pallina gittata dal croupier su la vaschetta […]», MAS 184; «[…] le secche e monotone formole dei croupiers dominavano tutti i rumori […]», SG 27; «Quando tutti i giuocatori ebbero messa la loro posta, il croupier disse colla solita voce monotona di mestie- rante impassibile: – Rien ne va plus», SG 28; altri luoghi: SG 29, 31, 111;

DÉJENEUR ‘prima colazione’ [1892]403: «Al mattino toeletta fino a mezzogiorno, poi

déjeuner indi un giro sotto i portici […]», GIUS 230;

DEMI-MONDE ‘ambiente sociale delle mantenute d’alto bordo’ [1858]404: «[…] morsi dalla curiosità di sapere chi si fosse quel nuovo astro del demi-monde […]», DC 173; «[…] i cenacoli del demi-monde […]», ZEN 9;

FIACRE ‘carrozza pubblica’ [1650]405: «Chiamai un fiacre e lo condussi io stesso alla Ca- rità», ARR 91; «Difatti, non appena il fiacre, imboccò la via designata, che Anna Stephenson si fermò dinanzi la porta di un rigattiere», BEL 116; «Il conte uscito di casa si recò in fiacre alla redazione […]», GIUS 121; altri luoghi: BEL 117, 119 [due volte], 120, 124 [due volte], GIUS 135 [quattro volte], 144, 148; FLIRT ‘relazione sentimentale superficiale’ [1895]406: «È la vostr'amante, Ranieri? – No:

un flirt», SER 49; «[…] egli si manteneva lontano da ogni flirt», SER 109;

402 Cfr. NDELI (s.v. “croupier”).

403 Cfr. PS (s.v. “déjeneur”); Panzini (PDM, s.v. “déjeneur”) vi affianca «la nostra buona e bella pa-

rola asciolvere che per etimologia è pari a déjeuner, cioè solvere jejunium, rompere il digiuno, ma va ca- dendo o almeno ben pochi la adoperano nella lingua dell'uso».

404 Cfr. PS (s.v. “demi-monde”).

405 Cfr. PS (s.v. “fiacre”); Fanfani-Arlìa registrano la voce a fianco all’inglese brougham (cfr. infra),

proponendone la sostituzione con carrozzella (s.v. “fiàcre”); Panzini (PDM, s.v. “fiacre”) osserva l’esi- stenza di numerose varianti regionali (p.e. botte a Roma), ma ciò nonostante fiacre «vive tuttora».

406 La voce è citata da Lucini in Epistola apologetica (cfr. PS, s.v. “flirt”); NDELI indica come data

di prima attestazione il 1900, nel «Secolo»; Panzini (PDM, s.v. “flirt”) segnala come «voce nuova» sia flirt che il corrispondente flirtare.