• Non ci sono risultati.

CAPITOLO 4 Presentazione dei risultati: analisi dei temi emergenti

4.5 La relazione educativa

4.6.2 Elementi su cui si basa la relazione educativa

L’aspetto della relazione educativa maggiormente rappresentato, sia in termini di occorrenze che di complessità dei temi emergenti, appare essere quello che esplora gli elementi sulla base dei quali è possibile costruire la relazione.

Dei temi emersi alcuni appaiono presenti anche nella categoria contenente i nodi relativi alla funzione della relazione educativa (come ad esempio quelli dell’integrazione, del dialogo, dell’affetto e dell’attenzione, delle regole, che ricorrono nella funzione della relazione educativa) a suggerire come nella relazione la causa e l’effetto, i presupposti e le implicanze si autoalimentino in una spirale educativa potenzialmente illimitata.

I 18 sottotemi riconducibili alle dimensioni su cui si basa la relazione educativa possono essere clusterizzati in cinque diversi gruppi tematici sulla base dell’affinità di contenuto.

Elementi su cui si basa la relazione educativa

Affetto Sincerità Dare Regole ed

elasticità Condivisione di attività

Senso di

sicurezza Fiducia Gratuità reciproca Modalità adulta Mettersi al loro livello

Senso del legame

Elementi su cui si basa la relazione educativa

Caring Rispetto Capacità di

coinvolgere tutti Parenting

Tabella 19: elementi su cui si basa la relazione educativa

Un primo gruppo è rappresentato dai sottotemi che propongono contenuti tematici legati all’affettività e alla cura: affetto, senso del legame (Spagna), senso di sicurezza (Svezia) emergono come elementi essenziali per la costruzione di una relazione educativa.

Nosotros intencionalmente, la relación educativa la construimos desde el vínculo (Spagna 2).

as well keep them safe, it is also important. (Svezia 2).

Ad essi si affianca l’importante dimensione del caring, che si esplicita attraverso tre ulteriori sotto-aree. Caring significa innanzitutto ‘prendersi cura di’, ossia farsi carico dei minori sotto ogni punto di vista, facendo percepire la presenza di qualcuno che si prende cura di loro in modo personalizzato (Cipro).

For example, one of these is responsible for four other boys to be sure that their information is updated to their folders, that the lawyers talk to them about the legal stuff, that the social workers talk to them, that the medication board is updated, their school absences are checked by someone. This is what she means when she says that they want to see that they care (Cipro 1).

And then we have to show we care, also laughter because we are humans (Cipro 1). And also feel that someone cares about them here because it’s a huge place, there are a lot of people here, so we want them to believe that they are not a member of a group, each one of them is individual and we care about them individually. (Cipro 2).

Because they’re coming alone. And everyone needs a relationship, attention. (Cipro 2).

Significa inoltre ‘tenere a’, mostrare e far percepire ai minori che gli operatori

tengono a ciascuno di loro, anche e soprattutto rispetto alle piccole cose, alle dimensioni

apparentemente non importanti (Cipro).

Small things and later we build on these small things and we start talking about serious issues like what do you want to do with your life when you leave from here or what happened to you before you came here. (Cipro 2).

If their clothes are good, if they like the food, if they have an headache… (Cipro 2). We also have boys that don’t have anyone, they lost both of their parents, they don’t have an uncle or an aunt or a cousin that they know because okay they may have a relative somewhere in the world but they don’t communicate with them and it’s important to feel that even as strangers because at the beginning we are strangers to them really cares about small things. (Cipro 2).

La capacità di dare le giuste attenzioni alle ‘piccole cose’ è ciò che caratterizza la dimensione del ‘fare attenzione a’ e viene considerata come elemento essenziale per costruire la relazione educativa: significa essere capaci di dare importanza ai reali desideri e bisogni dei ragazzi, ritagliando piccoli spazi utili alla costruzione della relazione educativa (Italia) e offrendo attenzione anche ad aspetti che gli operatori ritengono meno importanti (Italia). Tale atteggiamento viene visto come facilitante nella costruzione di una relazione basata sulla fiducia reciproca.

Io sono quella furba, sono quella a cui non scappa niente. Ma perché? Perché io faccio attenzione. Io sono quella che quello che si fa le canne lo becco subito. Subito. Ma non solo perché posso sentire l’odore. Perché io sto attenta ai loro cambiamenti, a come tengono la camera, ai loro sbalzi di umore (Italia 4).

E’ davvero necessario riuscire a capire quelli che sono i loro bisogni, i loro desideri, e cercare di soddisfarli (Italia 3).

A quel punto davvero sei già a metà del cammino, perché una volta che hai ottenuto la loro fiducia è tutto molto più semplice (Italia 3).

Ma anche le piccole richieste, come andare a fare un giro, mangiare qualcosa insieme, bersi un caffè. Bisogna cercare di ritagliarsi questi piccoli spazi (Italia 3).

Quindi secondo me è importantissimo dare le giuste attenzioni, quelle che chiedono loro anche se a noi sembrano poco importanti (Italia 3).

Quindi attraverso il soddisfare delle richieste che per noi non sono prioritarie ma per loro sì, come ad esempio quella del calcio, aiuta secondo me ad ottenere la fiducia da parte loro (Italia 3).

A fianco della dimensione del caring può essere collocato il parenting, potenzialmente considerabile come forma specifica di caring. Il parenting infatti non si esplicita come una forma di sostituzione della figura educativa a quella parentale, quanto piuttosto come un atteggiamento che permette di fare le cose insieme come una famiglia (Spagna), secondo una modalità basata sulla fraternità (Spagna), a partire dal presupposto che gli operatori sono la cosa più simile ad una madre che i minori possano avere (Cipro).

I would say to say that the parenting is very important and for us social workers maybe we feel like an extra parent. (Svezia 2).

Con mucha naturalidad como si fuera una familia, comemos juntos, desayunamos, hacemos todo juntos como en una familia (Spagna 2).

En que los educadores nos relacionamos con ellos, ellos con los educadores, con los otros iguales, sin problemas, con esa fraternidad (Spagna 2).

We’re the closest thing to a mom they can have. (Cipro 2).

Dato ciò, viene sottolineato come sia necessario esplicitare ai minori la differenza tra un operatore e un genitore, in termini affettivi, e come al contempo, in termini operativi e di presa in carico, gli operatori hanno in ogni caso un mandato affine a quello parentale.

Very much. Absolutely, and then it’s for the kids we’re here as people and as a group we’re here and we are what is missing: the maternal figures, we try to make it clear that we

are not their mothers but it’s, you know, when your mom is not here and Ana is here to help. (Cipro 2).

We try to make it clear that we are not their mothers but it’s, you know, when your mom is not here and Ana is here to help. (Cipro 2).

Gli operatori possono dunque essere considerati, rispetto al mandato educativo, come genitori ‘formati’ e - quindi - potenzialmente ‘maggiormente’ capaci di attuare azioni adeguate nei confronti dei minori.

Yes, but we are trained. We’ve been through so many trainings, I have been here for 4 years, since the beginning we started because it was a new thing for Cyprus and we’ve been through so many trainings in different aspects, so we know, we try to. A parent is not trained for this. Someone trained us, and we also have experience, we also pass experience to new people that come to work here (Cipro 1).

La dimensione del parenting viene considerata con un’accezione negativa solo dagli operatori italiani, che sottolineano come gli operatori non formati rischino di essere maggiormente propensi alla costruzione di una relazione basata sul legame genitore- figlio.

E ricordo che erano tutte persone più adulte che non avevano particolarità educative, o percorsi accademici specifici. Erano tutte persone con cui si rapportavano, forse anche più secondo un legame figlio-genitore, in cui magari emergono cose un po’ più vere, e ricordo che quelli erano bei momenti di umanità educativa (Italia 1).

Un secondo gruppo di sottotemi (27 occorrenze) esplicita dimensioni che possono essere considerata alla base della costruzione di un dialogo. Emergono la sincerità (Svezia) e la fiducia, considerata elemento essenziale a Cipro, per poter soddisfare i bisogni dei minori: viene intesa, in Svezia, come elemento sia da concedere che da ricevere, reciprocamente, in assenza della quale nella relazione educativa non rimane altro.

And then I’m always honest to them about what I can and cannot do because my role and I follow it. (Svezia 1).

But still it’s important for the relationship to allow trust, without trust you have nothing left. (Svezia 2).

But still it’s important for the relationship to allow trust, without trust you have nothing left. (Svezia 2).

If we don’t, most probably they will pass on here and they will leave, they will end up outside alone without even sharing the basics because we’re not. (Cipro 2).

And then for us to do our jobs. For instance, we build a relationship of trust and they tell us the last things we need to know we can assist their needs better and this is why we’re here. (Cipro 2).

For me when they trust me and they tell me elements of their story I can use it to put their story better. I’m a lawyer and I’m a protection officer so if they trust me they know that I care enough they usually open up and the information they give me is so much better than when they didn’t and I do my job better which ends up helping them so it’s also for me as well to feel that I’m doing what I should be doing in the best way possible but for me to do it, they need to trust me first. (Cipro 2).

And this is because of what we said before: if we build a healthy relationship based in trust then at some point they will reveal their true needs. (Cipro 2).

La sincerità e la fiducia richiamano anche il tema dell’autenticità, intesa come modalità personale attraverso cui l’operatore si dispone nei confronti del minore.

Tutti pensano di poter fare l’educatore, e poi vedono una realtà che non sono capaci.… In cui non puoi intervenire come vuoi. Molti visto che è una professione in cui ognuno ci mette giustamente molto di quello che è, ed è auspicabile, perché la relazione è vera, io ci devo mettere quello che sono, dato che a me stessa non posso sicuramente mentire e che neanche in una relazione vera con l’altro si riesce, però… (Italia 1).

Deve essere una relazione vera (Italia 1).

Ma ci devi stare autenticamente, perché non è che devi starci così perché devi fare 10 ore di turno (Italia 4).

L’educatore quindi si deve mettere in una posizione di verità nei confronti del minore, perché è quell’aspetto sottile che viene percepito. È quel qualcosa che passa all’altro e che ci deve essere, altrimenti la relazione è falsa (Italia 1).

Deve essere una relazione vera, per quanto possibile, nel senso che deve essere efficiente ed efficace. Cioè per essere efficiente ed efficace la relazione deve essere vera (Italia 1).

Emergono inoltre la chiarezza, la sincerità e la trasparenza, essenziali per la costruzione di una relazione autentica.

Credo che la primissima cosa da sistemare nella relazione sia la chiarezza e la sincerità (Italia 3).

Essere subito chiari e sinceri con il ragazzo (Italia 3).

Però essere sinceri e chiari fin da subito fa sì che il ragazzo col tempo si fidi di te. Anche se a volte significa essere un po’ duri (Italia 3).

Io vorrei poi sottolineare poi la differenza tra un bambino e la relazione che abbiamo noi con i ragazzi. Perché con un bambino non è necessario essere chiaro. Ma noi dobbiamo per forza dare loro degli elementi di realtà ed essere molto chiari e molto sinceri sin da subito (Italia 3).

Compare anche il tema del rispetto, inteso in termini di rispetto dei tempi, che si dispiega come capacità, da parte dell’operatore, di essere paziente (Cipro, Spagna), di avere capacità di aspettare (Spagna), di dare tempo ai ragazzi (Cipro).

Also, with the kids, us personal officers and mentors, are doing things that we would never do with adults like run after them to eat because sometimes they don’t eat, they don’t like the food, so we have to take them to the kitchen and stay with them, try the food at least. And also, with the showers. Sometimes they don’t take showers so you need to explain to them like you’re doing with kids why it is important to take a shower which is nothing that you will ever do with an adult or school: every morning we have to fight with them and beg them and give them something so they wake up and go to school like our parents used to do with us “go and when you come back we will do this, this and this” but with adults of course you don’t do this “you will go to school because you have to go to school, the end”. (Cipro 2).

This is something that can be fixed, it’s a work in progress. They have to get the space and time (Cipro 1).

We have to give them time because at first we are strangers to them and they are strangers for us, so as soon as they come here, most of the times after 5 months they will come to you and say “look, when I talked to you I didn’t tell you this or someone accused me when I was coming.” It’s normal, we have to give them time and space, we cannot wait

that they will trust during the first meeting because they are coming to a shelter and because we give them the opportunity to stay (Cipro 1).

La paciencia (Spagna 2).

Un altro elemento considerato fondamentale è quello del rispetto interpersonale, anche in questo caso caratterizzato da reciprocità (Cipro, Spagna) e coinvolgente non solo i minori, ma anche le loro storie e le famiglie da cui provengono (Spagna).

So, starting from there and respecting them they also start to know and respect us so first of all, we have to show respect and we have to show trust (Cipro 1).

El chico y la chica MENA valora mucho el respeto que como persona tú les tienen a ellos, que les riñas o no, lo valoran mucho (Spagna 2).

Respeto hacia su realidad personal y familiar, porque ellos vienen con las ideas claras, tienen objetivos proyectos, pero en relación con la intervención, hay chicos que están un tiempo en el hogar, pero hay chicos que están menos tiempo, o están de paso, es fundamental el respeto, no solo a la persona, si no a su realidad personal, familiar y a sus circunstancias (Spagna 2).

Dialogo e ascolto appaiono così - ancora una volta, come per le dimensioni legate al caring - elementi che caratterizzano la capacità di comprendere ciò che realmente i ragazzi desiderano comunicare, raccontare, esplicitare (Svezia, Cipro). La condizione di genuinità e scambio emotivo appaiono essenziali per rendere il dialogo e l’ascolto come elementi efficaci della relazione educativa.

There can’t be one way, it is important to create a good conversation at least. (Svezia 2). It is important to create a good conversation at least, to listen to hear what they really have to say and not misinterpret even if it happens, and listen to what they really say, and want and need of course, because of how they describe things is also important. That’s the best help we could get them to evolve from childhood to adulthood and of course (Svezia 2).

Also, when in situation like “how was your day? Do you have a girlfriend/boyfriend? you have to be very careful about this” or if you want to discuss something with me I’m here for you. (Cipro 2).

Poi è ovvio che ci deve essere attenzione perché magari c’è quello che non ha capito tutte le informazioni che gli hai dato, e quindi è necessario che ogni tanto tu gliele ripeta, affinché capisca come formulare bene le domande (Italia 2).

Un terzo piccolo gruppo di sottotemi (cinque occorrenze) raccoglie la dimensione del dare, inteso come dare speranza ed energia, ed è finalizzato al permettere ai minori di ‘andare avanti’ (Svezia), secondo una modalità di gratuità reciproca (Cipro).

You need to be like that for them so they can go on. (Svezia 3). Dare al bambino la propria speranza. (Svezia 3).

Then it’s just us here and we’re usually the only people they know and we just care that you’re okay, let’s fix whatever it’s wrong not because they will give you something back. It’s an empowering thing. (Cipro 2).

Un quarto gruppo (10 occorrenze) focalizza l’attenzione sulla necessità di una relazione basata anche su elementi di rigore e su modalità adulte di interazione.

Queste vengono percepite come gradite, da parte dei minori, e capaci di favorire un processo di responsabilizzazione sia rispetto all’espressione dei propri bisogni che rispetto al processo di autonomizzazione e creazione di legami significativi (Italia).

Quindi anche la relazione educativa bisogna che sia da una parte sulla data della scadenza - quindi una relazione più adulta - e dall’altra sulla creazione di legami, in cui sei tu educatore a gestire (Italia 2).

Questo tipo di relazione nel tempo ha funzionato, anche riferita: ‘noi arriviamo a quello, e sei tu che poi mi devi chiedere le cose. Se vuoi andare a lavorare, non posso essere io a chiederti se ti interessa, se sei sicuro. Se tu non mi chiedi di andare a lavorare, io non posso attivarmi per te’ (Italia 2).

I ragazzi sono un po’ ‘sedotti’ da questa modalità da grande, per cui ‘hai dieci possibilità di errore, quindi per favore gestiscitele bene, e certe cose le fai te’ (Italia 2).

È importante anche la capacità, da parte dell’operatore, di costituire un buon modello di regole (Svezia) e di governare la propria autorevolezza, così come l’asimmetria dei ruoli (Cipro).

Be good role models, as good as we can be. (Svezia 2).

I’ve worked with adults as well so when you’re talking with an adult even as a service provider you’re talking at adults, there’s this difference in authority somehow and it’s still a relationship of dependency: I have a service I’m giving you and there is an imbalance, it’s different when it’s here. (Cipro 2).

Altro elemento individuato è rappresentato dalla capacità di gestire il conflitto, inteso come fattore potenzialmente utile, capace anche di permettere ai minori di compiere scelte costruttive per il proprio percorso di vita (Italia).

Lui quindi mi ha confermato il fatto che in questo caso il conflitto è stato davvero costruttivo. Mi ha detto: ‘se io e te non fossimo arrivati seriamente al punto di rottura, io non avrei mai avuto il coraggio di fare delle scelte che per me poi sono state importanti, perché ho affrontato la realtà del fatto che comunque quella era una situazione che non mi avrebbe mai dato niente, perché io soffrivo troppo dell’essere solo, e non avrei mai preso il coraggio per andarmene in un altro paese e fare delle cose (Italia 1).

L’ultimo gruppo di sottotemi sottolinea l’importanza di avere molteplici sguardi, plurime chiavi di lettura e di interpretazione, ad evidenziare il fatto che per essere educativa una relazione deve per forza confrontarsi con la complessità.

È altrettanto importante essere capaci di mettersi allo stesso livello, ossia riuscire anche ad avere un approccio ‘da nino’ (Spagna), ‘fare finta’ di avere la loro età (Svezia), riuscendo a fare propria la capacità tipica dell’infanzia di giocare al ‘facciamo che io ero, facciamo che tu eri’, utile a sperimentare ruoli diversi e diverse possibilità, anche attraverso la sperimentazione di un certo senso dell’umorismo (Spagna) e dalla disponibilità a scherzare insieme (Svezia).