CAPITOLO 4 Presentazione dei risultati: analisi dei temi emergenti
4.2 I servizi nel sistema dell’accoglienza
4.3.4 Scuola, educazione; gioco, tempo libero, passioni, spensieratezza
Scuola, educazione; gioco, tempo libero, passioni, spensieratezza
Educazione, formazione 45 occorrenze
Nel Paese di origine
Nel Paese di accoglienza
Gioco, tempo libero, spensieratezza, passioni 27 occorrenze
Sport Gioco
Spensieratezza Passioni
Tabella 15: sottotemi di Scuola, educazione; gioco, tempo libero, passioni, spensieratezza
Quali sono le attività che caratterizzano la vita dei children? Quali dimensioni emergono, a caratterizzare l’infanzia? Indubbiamente il tema della scolarizzazione e dell’educazione/formazione appare come evidente, e riconducibile sia alle esperienze di vita fatte nel Paese di origine che a quelle nel Paese di accoglienza.
Nel Paese di accoglienza è possibile individuare minori che hanno avuto la possibilità di andare a scuola e di avere un’educazione appropriata (Svezia), mentre altri ne sono stati allontanati precocemente. Altri ancora non hanno mai avuto la possibilità di frequentare un’istituzione scolastica o comunque educativa (Italia). In entrambi i casi la dimensione scolastica/formativa nel Paese di accoglienza risulta spesso difficoltosa.
Alcuni sono andati a scuola. (Svezia 3). He had education wise. (Svezia 2).
A fronte infatti di alcuni che riescono a continuare a studiare, anche quando non sono più accolti in strutture per MNA 122 (Svezia), i minori si trovano spesso in situazioni di difficoltà. Tale difficoltà viene vista come limitante, a partire dalla convizione che un percorso formativo sia essenziale per comprendere i codici della società del Paese ospite.
I was worried that he would quit studies and everything and he works part-time. And now it’s going much better for what I expected for him. He’s finishing his studies next month so that was pretty good. (Svezia 1).
But in order to do that they need education first because without there’s no chance or understand the Swedish society for example as we said with the social codes. (Svezia 2).
So, they focus on education to get an extra work to begin with because they feel that they can do whatever they want. (Svezia 2).
Magari sono ragazzi che nel loro paese - non tutti - magari avrebbero continuato. Vai a capire, non lo so… Ma ci è capitato di avere dei ragazzi albanesi bravi. Però non è fattibile (Italia 4).
Coloro che non hanno avuto esperienze scolastiche, o che le hanno sperimentate solo in parte, infatti, si trovano a vivere con molta fatica la dimensione scolastica (Italia), che si caratterizza non solo per naturali difficoltà dovute alla lingua e al completo o parziale analfabetismo, ma anche vissuti di umiliazione e di diversità rispetto ai compagni (Svezia, Italia).
Da noi è entrato a ottobre che era già stato inserito nella scuola normale, statale, in seconda media. Questo è analfabeta, non parlava ancora bene italiano, non è mai andato a scuola in Egitto perché poi scappava, ed è stato inserito in seconda media. Io dico: almeno in prima. Lui era da prima elementare. Non c’è tempo, come sempre, ma almeno mettilo in prima media. Quindi lui il primo anno che era da noi, cioè l’anno scorso, ha fatto la seconda media ed è stato un parto per tutti. Perché non ci voleva andare, perché faceva fatica, perché voleva i libri come tutti, perché ha avuto questa fissa per non so quanti mesi, perché lui voleva avere libri come tutti. perciò aveva tantissime difficoltà con la scuola, per cui l’ho aiutato tantissimo con i compiti della scuola. Ma i libri come tutti non li puoi avere se non sai leggere, quindi i professori gli davano quelli facilitati. Sono stati anche abbastanza accoglienti, devo dire, però gli davano i libri facilitati e questa cosa non gli è mai entrata. ‘No, io sono come loro!’ - ‘No, vorrei dirti di sì ma no. Perché se non sai leggere scrivere’… Se io arrivassi in Egitto e dovessi andare in seconda media e dovessi imparare a leggere scrivere senza sapere l’arabo, non potrei prendere i libri come gli altri. Quindi ha fatto un po’ di alti e bassi e alla fine ha preso la seconda media. Quest’anno aveva la terza media. Oggi ha passato l’esame. Tutti noi abbiamo passato l’esame. Siamo andati a parlare con i professori quelle 10-15 volte perché ad un certo punto i professori anche loro schizofrenici da un lato ti vogliono aiutare e poi dall’altro: ‘eh, però devi fare certe cose’, quindi anche lui vive questo messaggio abbastanza discordante. Ma allora mi aiuti o mi devi dare poi delle mazzate dicendo che sono analfabeta? (Italia 4).
Entrano nella nostra educazione scolastica dove si deve, abbiamo iniziato a parlare inglese quando avevamo 9 anni e loro ne hanno 17 magari, non sanno scrivere nella loro lingua e in 2 anni o 1 devono fare 9 anni qui per entrare là e sono indietro (Svezia 3).
E loro alcuni sono anche non è bene per loro perché loro hanno anche un orgoglio in questo, hanno fatto hanno tanti ricchezze che magari noi non usiamo bene quando si manda un ragazzo nella scuola, che hanno lavorato 8 anni ma mai andato a scuola, non sa scrivere lui è molto umiliato. (Svezia 3).
122 Tale opzione è possibile solo in Svezia, dove i MNA che hanno diritto di permanenza
possono proseguire gli studi e rimangono nel sistema dell’accoglienza anche dopo il compimento del diciottesimo anno di età.
Coloro che invece avevano già un buon livello di scolarizzazione nel Paese di provenienza si trovano spesso a dover rinunciare alla possibilità di proseguire gli studi nel Paese di accoglienza (Italia), perché costretti ad essere indirizzati verso un percorso lavorativo al compimento del diciottesimo anno di età.
Non puoi andare a scuola’. Noi abbiamo avuto dei ragazzi - non tanti, perché non tutti hanno la cosa di dire ‘le superiori’ - quelli che hanno avuto il desiderio sono stati abilmente stroncati perché finivano la terza superiore a 18 anni. E gli altri due anni? L’assistente sociale non te lo dà l’alloggio per farti andare a scuola. Se tu in quei sei mesi di alloggio - perché sono sei mesi, dai 18 ai 18 e mezzo - in quei sei mesi devi trovare lavoro. Che voglio dire, un adolescente non lo trova fino a trent’anni, e allora mi chiedo come possono loro a 18 anni e sei mesi trovare un lavoro (Italia 4).
Pochissime sono le occorrenze che fanno riferimento a temi legati alla dimensione del loisir. In questo ambito lo sport viene riportato come una delle attività preferite dai MNA, in quanto contesto capace di creare delle condizioni positive, così come altri interessi, quali la musica e il gioco. Rispetto a tale tema gli operatori si dividono tra coloro secondo cui i minori hanno avuto la possibilità di giocare anche nel Paese di origine, e che non manca come dimensione (Cipro, Italia), e coloro secondo cui invece i minori hanno avuto pochissime, se non nulle, possibilità di giocare, perlomeno come i coetanei occidentali (Italia), e in cui quindi il desiderio o la capacità di giocare risultano essere residuali. Perché non abituati, perché precocemente cresciuti, perché non guidati a farlo.
But I don’t think it is something that they miss. (Cipro 1).
So, I don’t think they didn’t have the opportunity to play at least something. (Cipro 1). Most of them say “we’re jumping, we’re playing” or they are dancing some traditional dance, but it’s kind of not difficult but different for children from the way they express themselves. (Cipro 1).
Poi c’è sempre il caso… Noi abbiamo un ragazzino albanese che a 14 anni lavorava in miniera e quindi lui la parte del gioco se l’è proprio dimenticata. Non so se ha mai giocato anche prima. E quindi lui è sempre molto restio. Non isolato, però ha poco rapporto con l’educatore. Il minimo sindacale (Italia 4).
C’è ogni tanto qualcosa, come ad esempio una certa ricerca del gioco (Italia 3).
Se c'è una dimensione ludica forse è quella di comunque di interessarsi all'altro sesso, forse questo è rimasto, molto da, siamo già in adolescenza, però che faceva parte comunque del più che il gioco faceva parte il fatto di notare le ragazze, andare in giro comunque se c'era un investimento su qualche cosa, c'era forse su queste dimensioni qui (Italia 1).
Strettamente collegato al gioco, il tema della spensieratezza. Questa - intesa come capacità di pensare a ciò che si desidera - viene vista come spesso assente e - per quanto i minori vengano percepiti come comunque in grado di divertirsi - non appare perseguibile, perché il tempo per essere spensierati o per perseguire le proprie passioni di fatto non c’è (Italia).
Non hanno il tempo per essere spensierati. Si ricollega al discorso che facevamo all’inizio (Italia 3).
Nel ragazzo che ho riportato nella foto, no. Non c’era in lui la spensieratezza. Magari in altri casi emerge (Italia 3