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Equilibri e squilibri nella mobilità

istruzione superiore

7.2. Flussi di mobilità degli studenti

7.2.4. Equilibri e squilibri nella mobilità

Il Comunicato di Londra (84) era il primo del Processo di Bologna a evidenziare una mobilità più equilibrata sotto il profilo dell’equità nell’ambito dell’EHEA, e pertanto prestava attenzione ai flussi di mobilità nel contesto dello Spazio. L’aspirazione a una mobilità più equilibrata è stata rafforzata dal Comunicato di Lovanio/Louvain-la-Neuve (85), secondo il quale la mobilità deve portare a un flusso più equilibrato di studenti in entrata e in uscita all’interno dell’EHEA.

Quadro statistico

Sebbene la nozione di mobilità equilibrata possa intuitivamente sembrare desiderabile, in quest’area la realtà è complessa. Ad esempio, bassi tassi di mobilità in entra e in uscita sarebbero equilibrati, ma (partendo dal presupposto che la mobilità è considerata positiva) la realtà non sarebbe positiva. Anche tassi elevati di mobilità in entrata e in uscita sarebbero equilibrati, ma, senza sapere di più sulle popolazioni coinvolte nei flussi di mobilità e sulle ragioni di questi flussi, è impossibile valutarne la desiderabilità. Questo paragrafo dimostra l’equilibrio tra flussi di mobilità in entrata e in uscita e individua quattro tipi di sistemi di mobilità.

È possibile effettuare un interessante confronto tra la mobilità in entrata e in uscita dei titoli nell’EHEA (vd. figure 7.5 e 7.7). In generale, le differenze sono maggiori a Cipro e in Austria (30,59% e 13,30%), seguite da Islanda, Irlanda, Liechtenstein, Malta, Moldova, Slovacchia e Svizzera (dal 6 al 9%). In tutti questi paesi, ad eccezione di Austria e Svizzera, la differenza è a favore della mobilità in uscita. All’altro estremo della scala ci sono paesi con tassi molto equilibrati dei flussi di mobilità europea in entrata e in uscita. Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Polonia, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Turchia e Ucraina hanno una differenza inferiore all’1%. I flussi di mobilità in questi paesi possono pertanto essere considerati equilibrati, ma soltanto se la mobilità all’interno dell’EHEA è l’unica forma di mobilità presa in considerazione. Infatti i flussi non sono necessariamente equilibrati tra regioni o paesi specifici. La tendenza generale è verso squilibri tra oriente e occidente: gli studenti in entrata provengono perlopiù dall’Europa orientale meridionale e gli studenti in uscita si dirigono verso l’Europa occidentale o settentrionale.

(84) Comunicato di Londra: Verso lo Spazio europeo dell’istruzione superiore: rispondere alle sfide di un mondo globalizzato, 18 maggio 2007.

(85) Il processo di Bologna 2020 – Lo Spazio europeo dell’istruzione superiore nel prossimo decennio. Comunicato della Conferenza dei Ministri europei per l’istruzione superiore, Lovanio/Louvain-la-Neuve, 28-29 aprile 2009.

Figura 7.10: Equilibrio come misura dell’attrattività del sistema educativo del paese a livello di istruzione terziaria (flussi di mobilità EHEA ed extra EHEA), 2008/09

Ta s s o d i m ob il it à i n us c it a de i ti tol i

Equilibrio tra mobilità in entrata e in uscita dei titoli (in entrata – in uscita) / (massimo in entrata e uscita)

Sistemi “limitati” (elevata in uscita ed equilibrio negativo)

+ / - + / +

Sistemi “aperti” (elevata in uscita ma equilibrio positivo)

Sistemi “chiusi” (bassa in uscita ed equilibrio negativo)

- / - - / +

Sistemi “attrattivi (bassa in uscita ed equilibrio positivo)

Note: I dati si riferiscono agli studenti stranieri anziché agli studenti mobili per i seguenti paesi: Armenia, Austria, Azerbaigian,

Repubblica ceca, Finlandia, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Francia, Irlanda, Italia, Lettonia, Malta, Moldova Norvegia, Polonia, Russia, Turchia e Ucraina.

Le destinazioni della mobilità considerate solo nell’EHEA (ad eccezione di Albania, Andorra, Australia, Azerbaigian, Bosnia Erzegovina, Georgia, Santa Sede, Giappone, Montenegro, Nuova Zelanda, Serbia e Stati Uniti).

Fonte: Eurostat (raccolta dati UOE).

G u i d a a l g r a f i c o

Il grafico traccia l’equilibrio rispetto alla mobilità in uscita. I puntini rappresentano i paesi.

I paesi più a destra hanno un elevato squilibrio verso la mobilità in entrata, i paesi più a sinistra hanno un elevato squilibrio verso la mobilità in uscita, e i paesi più vicini al centro sono equilibrati.

I paesi nella parte alta del grafico hanno elevati livelli di mobilità in uscita e i paesi nella parte bassa del grafico hanno bassi livelli di mobilità in uscita.

Uno squilibrio negativo indica che la mobilità in uscita è superiore alla mobilità in entrata. Uno squilibrio positivo indica che la mobilità in entrata è superiore alla mobilità in uscita.

I paesi più equilibrati (definiti come il 50% più equilibrato tra i paesi per i quali sono disponibili dati) si trovano tra le due linee verticali tratteggiate.

La linea rossa verticale rappresenta la media dell’equilibrio e la linea rossa orizzontale rappresenta la media del tasso di mobilità in uscita (paesi non ponderati). Il punto d'incontro delle due linee nere rappresenta il centro della nuvola di puntini dei paesi.

Linea bianca: i paesi sopra la linea mostrano un livello di mobilità in uscita superiore a quanto ci si aspetterebbe dato il loro squilibrio; i paesi sotto la linea mostrano un livello di mobilità in uscita inferiore a quanto ci si aspetterebbe dato il loro squilibrio.

Il grafico alla figura 7.10 è suddiviso in quattro quadranti con le seguenti caratteristiche:

il quadrante in basso a destra include i paesi con mobilità in uscita relativamente bassa e un eccesso di mobilità in entrata sulla mobilità in uscita. Questi paesi possono essere definiti altamente “attrattivi”. Il quadrante in alto a destra include paesi con un eccesso di mobilità in entrata sulla mobilità in uscita, il che indica che sono attrattivi, ma allo stesso tempo mostrano una mobilità in uscita relativamente elevata. Pertanto questi paesi possono essere definiti “aperti”, con un numero relativamente elevato di studenti che vanno a studiare all’estero ma ancora più studenti che arrivano dall’estero.

Il quadrante in alto a sinistra include paesi con mobilità in uscita relativamente alta e un eccesso di mobilità in uscita sulla mobilità in entrata; quali che siano le ragioni, questi sistemi educativi sembrano non avere la capacità di attrarre studenti, mentre un numero notevole di studenti va a studiare in altri sistemi. Pertanto possono essere definiti sistemi “limitati”.

Il quadrante in basso a sinistra include paesi con livelli relativamente bassi di mobilità in uscita e tassi di mobilità in entrata ancora più bassi; i sistemi educativi in questo quadrante non sono attrattivi se confrontati con altri paesi europei, e sembra che gli studenti non abbiano le stesse opportunità di andare all’estero come negli altri paesi. Pertanto questi sistemi possono essere definiti “chiusi”. Sulla base di questi dati, attualmente solo quattro paesi hanno sistemi di istruzione superiore che possono essere considerati aperti: Austria, Germania, Norvegia e Svizzera. Due di questi paesi, Germania e Norvegia, riescono ad avere un sistema sia aperto che equilibrato.

Se si considerano i paesi più equilibrati (tra -60 e 60%), 14 hanno un tasso di mobilità in uscita dei titoli inferiore alla media dell’EHEA.

P e r c e z i o n i n a z i o n a l i d e l l a m o b i l i t à e q u i l i b r a t a

Poiché non esiste una definizione di mobilità equilibrata a livello europeo, è stato chiesto ai paesi se hanno una tale definizione nei loro documenti nazionali di indirizzo. Circa metà dei paesi ha una definizione o un’interpretazione comune di mobilità equilibrata, definendola come numero “approssimativamente pari” di studenti mobili in entrata e in uscita, oppure ancora più rigidamente come “lo stesso” numero. La Turchia ha persino dato un’espressione numerica al concetto, e considera equilibrata la mobilità se la differenza tra gli studenti in entrata e in uscita è inferiore al 15%. È anche vero che un paese può essere consapevole di alcuni squilibri e può considerarli positivamente. Tassi elevati di mobilità in entrata possono essere percepiti favorevolmente per un sistema educativo nazionale e l’economia del paese. I motivi variano da un aumento delle entrate per gli istituti di istruzione superiore a numeri decrescenti nella popolazione attiva e pertanto un afflusso desiderabile di persone altamente qualificate. Anche la mobilità in uscita può essere considerata positivamente, in quanto rafforzerebbe i legami con gli altri paesi e preparerebbe i diplomati per il mercato del lavoro europeo.

Mentre la mobilità tra due specifici paesi può essere equilibrata, la mobilità generale è solitamente squilibrata. Infatti 34 sistemi di istruzione superiore dichiarano di considerare i propri flussi di mobilità non equilibrati. Ciononostante, soltanto 11 paesi affrontano questa questione consapevolmente attraverso una strategia di mobilità o un piano d’azione dell’istruzione superiore. In questi casi riconoscono la necessità di una mobilità equilibrata e dichiarano fondamentalmente la necessità di ulteriori finanziamenti, di rafforzare competenze linguistiche e di aumentare la motivazione degli studenti alla mobilità.

I paesi dell’EHEA hanno anche dichiarato se esistono squilibri significativi con specifici paesi, regioni o continenti. Ben 35 sistemi educativi indicano questo fenomeno. Alcuni paesi riferiscono squilibri notevoli con un paese confinante, spesso legati a uno specifico campo di studio. È questo il caso, ad esempio, della Comunità francese del Belgio, che riferisce flussi squilibrati di studenti francesi che si iscrivono a scienze paramediche o medicina veterinaria, e l’Austria, che riferisce un fenomeno simile relativamente agli studenti tedeschi che si iscrivono a medicina e psicologia.

Altri paesi riferiscono squilibri sia negli studenti in entrata che in quelli in uscita, ma con regioni e paesi diversi. L’Armenia individua l’EHEA e gli USA come le principali regioni per la mobilità in uscita, mentre il Medio Oriente e l’India sono fonti di studenti in entrata; la Norvegia vede USA, Australia e Regno Unito come principali destinazioni per gli studenti in uscita, mentre Russia, Germania e Francia sono i paesi principali che forniscono mobilità in entrata. Analogamente, gli studenti ciprioti si dirigono in Grecia e nel Regno Unito, mentre gli studenti in entrata provengono da Bangladesh, Pakistan, Sri Lanka, India e Cina. In generale si osservano squilibri significativi con paesi di altri continenti con flussi di mobilità in uscita prevalentemente verso gli USA, e flussi di mobilità in entrata dall’Asia, in particolare Cina e India, oltre che dal Medio Oriente. Pertanto, i flussi est-ovest che si riscontrano all’interno dell'EHEA richiamano i flussi di mobilità globale da oriente a occidente.

7.3. Misure per promuovere e sostenere la mobilità degli

studenti

I paesi dell’EHEA assumono varie misure per consentire e promuovere la mobilità degli studenti. Esse includono l’adozione di programmi a livello europeo, nazionale e di istituto. Le misure di sostegno finanziario, comprese quelle che assicurano la portabilità del sostegno agli studenti, rappresentano una sfida significativa per molti paesi. È posta anche molta attenzione all’individuazione e alla rimozione degli ostacoli alla mobilità.

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