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Esempi e pratiche Leader

Nel documento MIGRAZIONI, AGRICOLTURA E RURALITÀ (pagine 181-187)

Meccanismi per la tutela dei diritti dei lavoratori nel sistema agro-alimentare

6.5 Leader, strumento per l’economia civile e l’inclusione dei migranti

6.5.3 Esempi e pratiche Leader

Migrazioni, ruralita’ e sviluppo territoriale. Politiche e progetti in corso

l’inclusione sociale di specifici gruppi svantaggiati o marginali, prevedono un’ampia gamma di interventi fra loro integrati per tutti gli asset materiali (sistema produttivo, infrastrutture, servizi, risorse naturali e storico-culturali) e immateriali (risorse uma-ne e sociali e relazionali) del capitale territoriale.

6.5.2 Il ruolo dei Gal e delle Strategie di sviluppo locale nell’inclusione

di circa tremila chilometri quadrati dal fiume Ofanto al lago di Lesina. Nel periodo in cui è stata avviata la programmazione Leader+ (2000-2006), il territorio era già interessato da intensi flussi migratori ed erano presenti tutte quelle criticità che si re-gistrano nelle comunità di accoglienza dei migranti: scarsa sensibilità degli attori po-litici e civili alle problematiche direttamente connesse ai migranti; assenza di una rete locale capace di operare in maniera efficace sull’integrazione dei migranti; debolezza del sistema della conoscenza sulle normative, procedure e buone prassi; mancanza di un sistema di comunicazione, ovvero di un adeguato sistema di comunicazione che possa supplire alla mancanza di una lingua comune e, di una terminologia uniforme, sia ad intra (tra gli stakeholders) che ad extra (con gli utenti dei servizi).

Sulla base di queste considerazioni e sulla consapevolezza che i migranti già rap-presentavano una importante risorsa umana nell’ambito delle attività agricole, il Gal ha proposto e attuato una Strategia di sviluppo locale volta a favorire la creazione di un “Distretto Rurale” capace di coniugare lo sviluppo economico attraverso la valo-rizzazione di imprese con produzioni di elevata qualità, il miglioramento della qualità della vita di tutta la popolazione presente nel territorio e le condizioni lavorative dei giovani e dei migranti. Infatti, le proposte progettuali avanzate dagli stakeholder locali, grazie all’attività di animazione svolta dal Gal nella fase di predisposizione della Stra-tegia locale, sono state fortemente integrate con le altre azioni pianificate, facilitando così l’attivazione anche di investimenti indiretti capaci di agire contestualmente sulla comunità civile e imprenditoriale locale e le nuove popolazioni presenti nell’area.

Gli interventi pianificati, che rappresentano circa il 10% del budget complessivo della Ssl, sono stati prevalentemente immateriali e finalizzati a creare una coope-rativa multiservizi capace di mettere in rete attori diversi (Enti morali, fondazioni, associazioni Onlus, cooperative del terzo settore, imprese agricole) e supportare le aziende che offrivano occasioni di occupazione attraverso la realizzazione di: uno spaccio multietnico in grado sia di accogliere le richieste di consumo dei migranti, sia di diffondere usi e consumi di altri paesi tra le popolazioni locali; una casa albergo autogestita, organizzata per posti letto e dotata di servizi igienici e di servizi generali (hall-reception, mensa, soggiorno, sala tv/ricreazione, lavanderia, bagno, ecc.); l’ero-gazione di servizi alla famiglia o alle persone anche in forma non monetaria; azioni di formazione professionale.

Nello specifico, le azioni hanno riguardato:

• la realizzazione di uno studio preliminare volto a censire la popolazione stra-niera e analizzarne le caratteristiche principali;

Migrazioni, ruralita’ e sviluppo territoriale. Politiche e progetti in corso

• la conduzione di un’indagine mirata a conoscere i fabbisogni lavorativi delle aziende agricole (offerta lavoro), nonché delle imprese del terzo settore (ser-vizi potenziali);

• il supporto alla creazione della cooperativa Centro servizi;

• il supporto all’allestimento e alla gestione della casa di accoglienza (investi-menti infrastrutturali);

• il supporto alla programmazione ed erogazione di attività formative verso i migranti (apprendimento della lingua italiana; formazione specifica in agri-coltura; tirocini-stage in azienda);

• il supporto tecnico e giuridico per l’attivazione di un protocollo di intesa con gli enti locali.

È, inoltre, da evidenziare come il Gal abbia incluso il supporto alla creazione del Centro servizi nella Strategia di sviluppo locale, malgrado il Programma di sviluppo rurale Feasr della Regione Puglia non prevedesse, per i Gal, la possibilità di attivare azioni specifiche a favore dei migranti.

Detta mancanza di attenzione verso i migranti da parte del Psr Puglia (Asse Lea-der) permane tuttora nella programmazione in corso (2014-2020). Ciò ha, in parte, reso difficile il consolidamento di quanto avviato: infatti, non tutte le attività im-plementate hanno avuto seguito. In ogni caso, il personale formato grazie a queste azioni si è fatto promotore di nuove progettualità, di cui alcune candidate su bandi del Programma operativo Fse.

La seconda esperienza, ideata anche questa con l’obiettivo di coniugare lo sviluppo economico al miglioramento della qualità della vita, racconta l’azione del Gal Cilsi (Campania) che, in rete con consorzi di prodotto, attori Sprar e aziende agricole so-ciali, ha presentato diversi progetti nell’ambito del Psr Campania 2014-2020. Il Gal Cilsi (Centro di iniziativa Leader per lo sviluppo dell’Irpinia), costituito nel 1991 nella zone dell’Alta Irpinia, fin dalla sua costituzione ha sempre prestato una parti-colare attenzione alla promozione di strategie di sviluppo basate sulla costruzione di un sistema relazionale capace di creare collegamenti stabili e duraturi tra le imprese agricole, e tra esse e l’associazionismo sociale, a vantaggio dell’azione di valorizza-zione delle produzioni locali, delle risorse culturali e turismo rurale, in un orizzonte fondato sulla inclusione sociale e la sostenibilità ambientale.

Nell’attuale fase di programmazione (2014-2020), al fine di rafforzare la diffusione di esperienze di diversificazione o multifunzionalità aziendali orientate all’inclusio-ne, il Gal Cilsi ha ulteriormente rafforzato questa tipologia di azione cercando di

incentivare la creazione di aziende agricole sociali fortemente integrate nel sistema locale delle produzioni di qualità e di gestone sostenibile delle risorse ambientali.

Nella fase iniziale di pianificazione della Strategia di sviluppo locale 2014-2020 ha re-alizzato 15 incontri aperti al pubblico sull’intero territorio di riferimento, organizzati per area tematica (valorizzazione delle risorse naturali ed ambientali, le produzioni artigianali di pregio, filiere e sistemi produttivi locali, la sostenibilità ambientale, l’in-novazione territoriale, l’accoglienza e la ricettività rurale, tutela dei centri storici e valorizzazione delle testimonianze di archeologia industriale, l’inclusione sociale).

Grazie a questa attività, il Gal è riuscito ad attivare diversi partenariati per la realizza-zione di progetti, non solo Leader, per lo sviluppo sostenibile e solidale, e attualmen-te può fare affidamento su reti semi-strutturaattualmen-te a livello attualmen-territoriale in tutti i settori dell’economia e della cultura locale e su reti lunghe interterritoriali che agiscono con un comune denominatore: qualificare in chiave ecosostenibile e solidale le imprese agricole e delle filiere agro-alimentari di pregio e dell’accoglienza rurale.

Così, dall’incontro fra l’azione di rete, attivata dal Gal Cilsi, e le iniziative Sprar presenti sul territorio, sono nati i progetti “RE.M.O.ISAR – Rete per un Modello Operativo di Integrazione Sociale in Area Rurale” (in provincia di Avellino) e “Cls – Comunità locale Sostenibile” (Area Vesuviana, in provincia di Napoli), progetti appunto volti ad incrementare e diffondere pratiche di agricoltura sociale fondate sulla identità territoriale, la coesione, l’educazione alimentare ed ambientale. Questi progetti, oltre ad essere collegati fra loro grazie a specifiche azioni per lo scambio di esperienze e l’implementazione delle attività di rete tra aree interne e metropolitane, sono fortemente integrati con altre iniziative promosse dal Gal Cilsi, quali ad esem-pio: il Consorzio “Me.No - Metodo Nobile” per la valorizzazione della qualità dei prodotti; il Contratto di fiume Alto Ofanto.

Ognuna di queste iniziative è stata costruita grazie ad una azione di rete che ha portato alla costituzione di partenariati di progetto in cui sono coinvolti attori del sociale (due cooperative), del sistema produttivo (quattro imprese agricole e due agrituristiche), della comunità didattica e scientifica (una scuola e un ente di ricerca).

Fra le principali attività promosse ricordiamo:

• elaborazione e di un manuale/guida per un “Modello Operativo di Integra-zione Sociale “;

• attività di coinvolgimento e incontri dei responsabili e degli operatori socia-li delle associazioni impegnate nel campo della disabisocia-lità e dell’accogsocia-lienza (Sprar).

Migrazioni, ruralita’ e sviluppo territoriale. Politiche e progetti in corso

• ideazione e svolgimento di laboratori rivolti ai giovani (componenti delle fa-miglie di agricoltori), anche attraverso il coinvolgimento delle scuole secon-darie superiori per la diffusione di pratiche di accoglienza rurale per soggetti fragili, migranti;

• elaborazione di progetti finalizzati alla conversione delle imprese agricole e aziende agrituristiche in fattorie didattiche e/o sociali;

• incontri formativo-informativi rivolti ai partner economici, ai giovani al pri-mo impiego, alle fasce deboli, incontri che hanno come obiettivi quelli relativi alla diversificazione, integrazione, accoglienza, educazione ambientale ed ali-mentare;

• istituzione di un tavolo di confronto permanente tra i partner del progetto (imprese orientate alla diversificazione) e gli attori del volontariato sociale per la programmazione condivisa di attività in ambito sociale, ambientale e di educazione alimentare;

• campagna di sensibilizzazione e promozione su: produzioni agro-alimentari e identità territoriale; creazione di un “Marchio identitario dei prodotti dell’A-rea – Pulita e solidale”.

L’azione del Gal si è rivelata strategica, quindi, nel promuovere e assicurare: il rac-cordo fra diverse politiche siano esse nazionali, regionali o di iniziativa locale; l’azio-ne di animaziol’azio-ne per l’attivaziol’azio-ne dei partenariati; l’elaboraziol’azio-ne tecnica dei progetti e la realizzazione delle azioni specifiche per rafforzare le reti di sinergia fra gli attori locali (pubblici e privati sociali, economici e ambientali); la coerenza fra gli interventi messi in campo.

Il terzo esempio descrive l’azione del Gal Verla (Lazio), avviata nella fase di pro-grammazione Leader 2007-2013 e proseguita in quella attualmente in corso. Nello specifico, Il Gal Verla - attraverso la messa a disposizione delle proprie competenze, rete di relazioni e strutture attivate grazie al Leader - ha rafforzato una iniziativa fi-nanziata con risorse Feasr e favorito la creazione di imprese e di iniziative culturali cogestite da giovani locali e migranti.

Il Gal Verla (Versante Laziale del Parco nazionale d’Abruzzo), nato con la pro-grammazione Leader II (1994-99), interviene in 28 comuni montani ricadenti nel-la Provincia di Frosinone. È costituito da un partenariato pubblico (Comuni di in-tervento, Parco nazionale d’Abruzzo, Camera di commercio, ecc.) e privato (Aiab, Centro Studi Letterari “Valle di Comino”, Compagnia delle Opere, Confcooperative Italiane di Frosinone, Cia, Cna – Associazione Provinciale di Frosinone, Coldiretti,

Ass. Donne Impresa, Ass. Donne in Campo – Cia di Frosinone, Legambiente Lazio, Lega Regionale delle Cooperative, Musa musica e spettacolo Soc. Coop. Arl, Asso-ciazione Mela Verde Onlus, Confagricoltura-Unione Prov., Agricoltori). Nella pro-grammazione 2014-2020 non è stato finanziato nell’ambito di Leader, ma continua ad operare con lo stesso approccio per la pianificazione e attuazione di progetti a livello locale come ad esempio “il Patto dei sindaci della Valle del Comino” che coinvolge 34 comuni e numerosi attori privati in una strategia per ridurre le emissioni di CO2 del 20% entro il 2020.

ll Gal Verla ha cominciato ad occuparsi dei migranti, nel 2015, contribuendo alla realizzazione del progetto “Terre&Comuni” presentato da una impresa sociale (Borghi Artistici) in occasione del bando della Regione Lazio “Innova tu”. Grazie al supporto del Gal questo piccolo progetto ha potuto beneficiare di ulteriori risor-se investite sia direttamente (nelle attività di formazione e stage) sia indirettamente, perché inserito a pieno titolo nelle attività di animazione e informazione svolte dal Gal a favore dei propri partner e del territorio. In questa maniera è stato possibile realizzare efficacemente un’azione capace di rafforzare sia il sistema della conoscenza sia il capitale sociale dell’area che ha portato, negli anni successivi, alla creazione di associazioni locali, in cui hanno trovato occupazione giovani locali e migranti, e alla presentazione di altri progetti.

Il progetto “Terre&Comuni” era nato con la finalità di promuovere la creazione di una rete sociale tra soggetti operanti nel campo del sociale, dello sviluppo rurale e dell’agricoltura, e di definire, elaborare e sperimentare un modello di integrazione sociale, favorendo la partecipazione dei migranti alle attività per la formazione e l’in-serimento occupazionale dei giovani disoccupati residenti del territorio.

Le attività previste dall’iniziativa comprendevano prima di tutto un ciclo di se-minari gratuiti e a numero chiuso (massimo 30 partecipanti), sviluppato in quattro incontri tematici: “Diffusione della cultura di impresa creativa”, “Agricoltura sociale e territorio”, “Aspetti sociali dell’immigrazione in agricoltura, integrazione degli immi-grati nel territorio”, “Fondi strutturali e opportunità di finanziamento”.

In una fase successiva è partita la sperimentazione lavorativa nelle aziende agrico-le e presso il Gal Verla, della durata di 100 ore, per dieci partecipanti di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Di questi, cinque dovevano essere giovani disoccupati e cinque immigrati residenti nei comuni della provincia di Frosinone.

Il Gal ha utilizzato risorse Feasr nell’organizzazione di eventi nel territorio (gior-nate di presentazione e conclusive del progetto e nell’organizzazione dei seminari

so-Migrazioni, ruralita’ e sviluppo territoriale. Politiche e progetti in corso

stenendo le spese di accoglienza del gruppo dei ragazzi (totale 20 persone). Inoltre, tre dei ragazzi coinvolti nella sperimentazione lavorativa (due italiani e uno stranie-ro) hanno effettuato presso il Gal uno stage nel corso del quale sono state effettuate tre ricerche concernenti:

• il censimento delle terre incolte da destinare a cooperative di giovani grazie alle misure del Psr 2014-2020;

• l’individuazione di buone pratiche per lo sviluppo di una “smart community”

nella zona;

• la costruzione di un data-base delle competenze dei migranti ospitati nei cen-tri di accoglienza dell’area.

Risultato non previsto (ma auspicato) è stata la costituzione dell’Associazione multiculturale Rise Hub. Attualmente, i soci di Rise Hub sono 35 e il 30% di questi sono rifugiati. L’Associazione svolge numerose attività di mediazione culturale, for-mative e di sviluppo locale, come riportato anche nella sessione di questo capitolo dedicata alla Snai.

Nel documento MIGRAZIONI, AGRICOLTURA E RURALITÀ (pagine 181-187)