la sua centralità nelle politiche di rivitalizzazione dei territori
6.6.3 Esempi e pratiche Sprar
Migrazioni, ruralita’ e sviluppo territoriale. Politiche e progetti in corso
un inserimento lavorativo a seguito di un tirocinio (18,3% di coloro che hanno segui-to un tirocinio formativo).
Il Sistema mira, una volta acquisite conoscenze e competenze pensate e pianificate per il singolo beneficiario, a sviluppare un proprio inserimento lavorativo del richie-dente o titolare protezione internazionale nel sistema produttivo locale. Nel corso del 2017, sono stati 2.156 gli inserimenti lavorativi in aree rurali C e D (4,6 in media a progetto), principalmente nei settori della ristorazione e turismo (72,5% dei proget-ti), agricoltura/pesca (48,3%) e servizi alla persona (37,6%).
forniti ad altre aziende locali per la loro trasformazione. In parallelo, è stata avviata la certificazione biologica dei terreni coltivati, è stato creato il logo Maramao e realizza-to uno studio di marketing per la valorizzazione del progetrealizza-to e diffusione di prodotti con brochure, blog e costituzione di un sito internet.
A seguito di ulteriori concessioni di terreni e dell’avvenuto finanziamento di un progetto per l’ampliamento delle attività, il 19 aprile 2016 è nata ufficialmente la Co-operativa sociale agricola Maramao Onlus che coinvolge; due ex beneficiari del pro-getto Sprar, oggi titolari di status di rifugiato, come vice presidenti; due proprietari terrieri, di cui una giovane donna italiana come socia lavoratrice part-time e presi-dente; l’ente gestore del progetto Sprar come soggetto giuridico sovventore e i soci dell’ente gestore stesso. Nel mese di giugno 2016, la cooperativa Maramao ha iniziato la propria attività affittando ulteriori ettari di terreno ed avviando i primi quattro contratti di lavoro part-time. Successivamente, ha realizzato per i beneficiari del pro-getto Sprar dei tirocini formativi e corsi di formazione in agricoltura biologica, tra-sformazione dei prodotti agricoli e sicurezza, nonché un tirocinio in convenzione con l’Asl di Asti per un ragazzo italiano.
Oltre a poter contare sui finanziamenti di alcune fondazioni locali e dello Sprar, la cooperativa ha ottenuto dei fondi dal Psr della Regione Piemonte (agosto 2016 e febbraio 2018) per l’avvio di specifici progetti e dalla Cei per la progettazione, costru-zione e gestione − in collaboracostru-zione con la Caritas di Acqui Terme − di un pollaio biologico e l’avvio di un progetto di filiera dei cereali e panificazione, progetti aper-ti a beneficiari adulaper-ti e minori stranieri non accompagnaaper-ti Sprar. Si stanno, inoltre, costruendo dei partenariati con enti formativi del territorio per poter accreditare le strutture disponibili, per erogare formazione in campo agricolo e agro-alimentare per giovani migranti.
Promossa dalla Caritas di Benevento, la rete dei Piccoli Comuni del #Welcome oggi consta di 15 Comuni associati tra le province di Avellino e Benevento, tre co-operative sociali, una cooperativa agricola, una cooperativa di comunità e un’azien-da di energie alternative. Si tratta di piccole comunità locali (Comuni con meno di 5.000 abitanti) che insieme a piccoli gruppi di migranti stanno dando nuova vita a un territorio rurale a rischio di spopolamento, contrastando quell’economia di scala che determina l’abbandono del pubblico a vantaggio di spazi di benessere privato.
L’esperienza nasce dall’esigenza di difendersi dallo spopolamento e invecchiamento progressivo, dall’abbandono ambientale e dalla crisi economica, e più in generale dal-la necessità di ripensare il welfare rispetto al bisogno di protezione dei territori rurali
Migrazioni, ruralita’ e sviluppo territoriale. Politiche e progetti in corso
interni e delle sue comunità, composte sia dai migranti sia dagli italiani in condizioni d’indigenza e fragilità.
La risposta è sintetizzabile in due W – Welfare e Welcome – perché il patrimo-nio relazionale è fondativo per questa rete: relazioni resilienti capaci di costruire un futuro per le piccole comunità degli entroterra. Da questa consapevolezza, nel luglio 2016, nasce il Consorzio di Cooperative “Sale della Terra” Onlus. Il Consorzio pro-getta gratuitamente piani di sviluppo locale per i Comuni partner che poi valutano e integrano secondo le proprie esigenze e necessità, mentre i Comuni, da parte loro, mettono a disposizione beni immobili e terreni. Il Consorzio sulla base delle proget-tazioni condivise presenta più progetti a diversi enti per raggiungere il risultato spe-rato e, grazie all’avvio del comparto agricoltura del Consorzio, ottiene anticipazioni finanziarie collegate alla rete di produzione e vendita da Banca Popolare Etica.
Questa realtà, sinora, ha generato complessivamente un valore di produzione di 2 milioni e 400 mila euro, dando impiego stabile a 186 persone nei comparti del turi-smo, dell’artigianato, dell’agricoltura. Sono stati attivati percorsi formativi in campo viticolo e olivicolo, in collaborazione con Slow Food Benevento e il supporto di un agronomo, ai quali hanno partecipato anche richiedenti asilo e titolari di protezione degli Sprar locali, nonché persone con disabilità. Tale percorso è iniziato alcuni anni fa con una fattoria sociale del beneventano che nasce grazie ai fondi per l’agricoltura sociale del Psr 2007-2013. Con tali fondi è stato recuperato un fabbricato rurale do-nato da una famiglia alla Curia e trasformato in un’esperienza di cohousing sociale rurale per persone diversamente abili e sono stati resi operanti un orto di oltre un ettaro di terreno e un pollaio biologico, gestiti in collaborazione con i beneficiari dei progetti Sprar parte del Consorzio Sale della Terra. Un’altra fattoria sociale di Bene-vento, dove collaborano abitualmente i beneficiari Sprar e dove si svolgono decine di tirocini formativi ogni anno, è iscritta al registro della Regione Campania sull’agri-coltura sociale.
Tra i risultati da sottolineare, l’aver consentito a sette persone, completamente al di fuori di qualunque progetto assistenziale, di essere assunte come braccianti agricoli nelle attività dell’Agricoltura Coesiva del Consorzio ed aver attivato ventuno tirocini extracurriculari, di cui quindici all’interno dei progetti Sprar della Rete del #Welco-me e due presso una delle più antiche pasticcerie di Benevento. Inoltre, a Chianche e Petruro Irpino sono già nate due cooperative di comunità formate da ragazzi mi-granti e ragazzi residenti nei Piccoli Comuni del #Welcome e altre otto cooperative di comunità sono attualmente in fase di incubazione.
Queste esperienze mostrano come l’agricoltura sociale, se basata sulla centralità della comunità largamente intesa, possa rappresentare un segmento importante dello sviluppo rurale. Uno sviluppo che parte e investe sulle nuove dinamiche di cambia-mento, sui processi di convivenza a livello locale e sulla rivitalizzazione delle aree rurali, anche quelle interne e più remote per far fronte ai processi di spopolamento e invecchiamento della popolazione.
Ma soprattutto dimostrano come i progetti vincenti sono quelli che sono frutto della combinazione di più fondi, compreso quello agricolo e rurale.