• Non ci sono risultati.

STATO E ANDAMENTO DEL

ESPERTO PER LA SICUREZZA - COSTA D'AVORIO

In linea generale, la Costa d’Avorio non è un Paese produttore di sostanze stupefacenti, ad eccezione di ridotti quantitativi di marijuana, che vengono per lo più consumati all'interno del Paese.

Di contro, cocaina, eroina, hashish e droghe sintetiche transitano sul territorio ivoriano, che, per la sua posizione nel Golfo di Guinea, si trova lungo rotte tradizionalmente utilizzate per i traffici che dal Sud America sono diretti in Europa.

La Costa d’Avorio non è neppure un Paese di consumo di cocaina ed eroina, che, per il costo elevato elevato, restano droghe per fasce ristrettissime della società ivoriana. Solo la marijuana, importata dal confinante Ghana, è oggetto di consumo, a ragione di una maggiore accessibilità in termini economici.

A causa della chiusura delle frontiere per il COVID-19, i trafficanti, importatori di droga dal Ghana, sfruttano "piste" nelle foreste, strade non asfaltate e non battute dalle pattuglie delle Forze dell'Ordine.

Lo stupefacente, spesso, è celato nei camion che trasportano merci, sfruttate per occultare lo stupefacente (anche vestiti), oppure in singole vetture, usando finti taxi o bagaglio a mano. Sono molto utilizzate anche le piccole piroghe, con cui i trafficanti attraversano il confine marittimo, celando la droga fra il pesce fresco appena pescato. La droga viene trasportata prevalentemente di notte, per ridurre le occasioni di controlli.

Nel corso del 2021, ad Abidjan, si è assistito ad un sequestro record di marijuana. Precisamente, nella zona sud della città, la Gendarmeria ha sequestrato 5,71 tonnellate di marijuana ghanese, suddivisa in 6.200 sacchi. Nell’operazione, sono state arrestate 7 persone. Sulla vicenda non sono stati diffusi altri dettagli ed il fascicolo è seguito dalla DPSD (Direzione della Polizia degli Stupefacenti e delle Droghe).

In linea generale, si può affermare che l’unica sostanza stupefacente, che transita in modo rilevante

nel Paese, per raggiungere l’Europa, sia la cocaina, proveniente dal Sudamerica. La droga parte soprattutto dai porti del Brasile (Santos in particolare) e viaggia via aria, con ovulatori o in container, solitamente occultata tra pezzi di ricambio di automobili, mezzi agricoli, fertilizzanti o generi alimentari oppure, via mare, a bordo di navi commerciali.

Il 2021 è stato caratterizzato da un sequestro di cocaina particolarmente importante, 1.056 kg, effettuato ad Abidjan, il 24 febbraio, rinvenuta dalla Gendarmeria all’interno di un’abitazione privata, sita in un quartiere residenziale a nord della città. L'indagine, affidata per gli sviluppi alla DPSD e all’Unità per la Lotta al Crimine Organizzato Transnazionale155 (UCT), non ha ancora permesso di risalire all’organizzazione criminale coinvolta. Tale ingente sequestro di cocaina segue di un anno quello di 411 kg della medesima sostanza, effettuato, nel febbraio 2020, al porto di Abidjan, per il quale sono ancora in corso le indagini sempre della DPSD e dell’UCT.

Sono ancora in carcere i 4 italiani condannati il 3 febbraio 2021 a 20 anni di reclusione (la sentenza è stata confermata in appello il 17 febbraio 2022), nell’ambito dell’investigazione denominata Spaghetti connection, per essere stati ritenuti responsabili del tentativo di importazione di 1.197 kg di cocaina, sequestrati nel porto brasiliano di Santos (Brasile).

Quanto all’eroina, la sostanza viene importata soprattutto dai Paesi dell’Africa dell’Est come la Tanzania (Zanzibar), il Madagascar o il Mozambico.

Un importante e recente sequestro di tale sostanza stupefacente è quello effettuato nel 2021 dalla Cellula Aeroportuale Anti Traffici illeciti (CAAT), presso lo scalo internazionale di Abidjan, a carico di 6 cittadini nigeriani, che cercavano di spedire il narcotico nel loro Paese, all'interno di un bagaglio occultato in diversi vasetti di conserva.

Per quanto concerne le rotte, l’eroina giunge nel Paese importata via mare dal Madagascar, Mozambico, Sudafrica e Tanzania, per essere successivamente trasportata in aereo, sulla persona o nel bagaglio, sia a mano sia da stiva.

Anche se la Costa d’Avorio, al momento, non è stata direttamente interessata, sembra opportuno segnalare che, nel 2021, moltissimi sequestri di eroina, effettuati a Cotonou (Benin), in Belgio e in Italia, sono stati attribuiti ad un’organizzazione criminale nigeriana, attiva fra l’Italia e la Nigeria, dedita al traffico di eroina fra questi due Paesi. La dinamica è quella di ovulatori nigeriani residenti in Italia che partono per il Benin, da dove raggiungono, via terra, il loro Paese. Procurata la droga (per lo più sotto forma di ovuli che vengono ingeriti), i trasportatori tornano a Cotonou (Benin), da dove partono peri raggiungere l’Italia, via Addis Abeba, via Bruxelles, via Istanbul o via Parigi.

Europa

Considerando il panorama globale, l’Europa rimane un’area fondamentale nel mercato di tutte le sostanze stupefacenti, alimentato dalla produzione interna, ma anche dall’importazione da altri continenti come, ad esempio, le Americhe, l’Asia occidentale e l’Africa settentrionale, che sono importanti centri di approvvigionamento di droghe, e la Cina, che resta un noto centro nevralgico per l’approvvigionamento di sostanze psicoattive e precursori.

In particolare, il Vecchio Continente è un’area di produzione di cannabis, destinata principalmente al consumo intra-regionale, e droghe sintetiche fabbricate sia per il mercato illecito interno, sia per essere esportate in tutto il mondo. Secondo Europol, la coltivazione della cannabis ha luogo in tutti gli Stati Membri dell’UE, anche se con diversi livelli di sofisticazione e di estensione156.

155 Unità, su base interforze, creata nel 2018 e supportata da UNODC, ha lo scopo di fronteggiare il fenomeno emergente del crimine organizzato e contrastare i delitti correlati, tra cui il traffico di sostanze stupefacenti.

156 EUROPOL, European Union – Serious and Organised Crime Threat Assessment (SOCTA), A Corrupting Influence: the infiltration and undermining of Europe’s economy and society by organised crime, 2021, pagg. 46-47.

Costa d'Avorio, sequestro di droga

Relativamente all’importazione, l’Europa rappresenta una meta irrinunciabile per le grandi organizzazioni transnazionali dedite al traffico di sostanze stupefacenti, in particolare per i cartelli colombiani, che trovano in essa un vasto bacino di utenza, nonché grandi capacità operative messe in atto da gruppi criminali in grado di gestire carichi di droga di ingente portata, primi tra tutti, quelli di origine italiana (in particolare, la ‘ndrangheta e la camorra)157.

I dati diffusi dall’Osservatorio Europeo delle Droghe e Tossicodipendenze, nell’ultima “Relazione europea sulla droga”, in relazione all’incidenza dei sequestri effettuati, nel periodo che va dal 2009 e il 2019, mostrano uno scenario multiforme, ma, in generale, in crescita. Il numero dei sequestri di cocaina (+27%), di amfetamina (+40%) e di cannabis, in foglie ed infiorescenze (+72%), è aumentato, ma ad un ritmo più lento rispetto ai quantitativi sequestrati. I maggiori incrementi nel numero di sequestri sono stati registrati per le sostanze sintetiche, come l’MDMA (+290%) e la metamfetamina (+182%). Al contrario, per quanto riguarda il numero dei sequestri di hashish (-9%) e di eroina (-27%), si evidenzia un calo. Il grande aumento dei quantitativi di metamfetamina intercettati (+931%), seguiti da quelli di MDMA (+456%) di cocaina (+279%) e di amfetamina (+180%), rispecchierebbero il ruolo più rilevante dell’Europa quale luogo di produzione, esportazione e transito delle sostanze di sintesi.

Il traffico di sostanze stupefacenti continua ad essere l’attività illecita principale delle grandi organizzazioni criminali transnazionali presenti nell’Ue (circa il 38% di esse sono coinvolte nel traffico di droga). Quantitativi di cocaina senza precedenti sono stati importati dall’America Latina ed hanno generato profitti ingentissimi, alimentando imprese criminali di copertura, che si sono infiltrate nel settore economico, nelle istituzioni pubbliche e nella società. La cannabis rimane la droga più usata nell’Unione Europea con circa 78,5 milioni di adulti (tra 15 e 64 anni), cioè il 27,2%, che hanno assunto tale sostanza almeno una volta nell’arco della loro vita158.

Il traffico di cannabis e derivati ha interessato tutti gli Stati Membri, visti i grossi carichi trasportati da e verso l’UE. Tali sostanze, unitamente alle droghe sintetiche e alle NPS, rappresentano una seria minaccia per il Vecchio Continente.

La natura delle organizzazioni criminali presenti in Europa è complessa e variegata. Si stima che vi siano oltre 180 nazionalità coinvolte nelle attività criminali in questa parte del mondo. Il 65% dei sodalizi attivi nell’UE è composto da affiliati di diverse nazionalità, la metà dei quali proviene da Paesi della regione dei Balcani occidentali, dell’Europa dell’Est, ma anche dal Nord Africa e da altre aree del mondo159. Il cosiddetto “Cartello dei Balcani”, che opera collaborando con reti criminali marocchine, albanesi e sudamericane, rappresenta uno dei principali acquirenti di cocaina sudamericana, importata attraverso la rotta atlantica, utilizzando grandi compagnie marittime160. Nonostante la molteplicità di gruppi criminali e i diversi modi operandi, utilizzati nel traffico di sostanze stupefacenti e nell'attività di spaccio e distribuzione, sussistono elementi comuni tra le diverse attività illecite tipiche dei mercati della droga in Europa; ad esempio, l’uso della violenza

157 European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction (EMCDDA), European Drug Report- Trends and Developments, 2020.

158 EMCDDA.

159 EUROPOL, European Union – Serious and Organised Crime Threat Assessment (SOCTA), A Corrupting Influence: the infiltration and undermining of Europe’s economy and society by organised crime, 2021.

160 Europol, Drugs in Europe, 4^ Conferenza Annuale, video-conferenza del 3 dicembre 2020, intervento di Jari Liukku, capo del “Serious Organised Crime Dept.” di Europol.

Numero di sequestri segnalati, ripartito per sostanze, 2019

Fonte: EMCDDA, Relazione europea sulla droga, 2021. Pag. 15.

collegata a tali commerci illegali ha registrato una notevole escalation. Si sono verificati, in particolare, numerosi episodi violenti, compresi omicidi, sparatorie, incendi, rapimenti, torture e intimidazioni collegati al traffico della cocaina e della cannabis. Altro elemento comune è la corruzione, spesso utilizzata dalle reti di narco-trafficanti anche nel Vecchio Continente, ma, secondo Europol, molto sottostimata da parte delle autorità dei Paesi dell’Unione Europea. Lo stesso discorso vale per la tecnologia, ampiamente usata per agevolare la produzione, il traffico e la distribuzione delle sostanze illecite. In Europa, emergono sempre nuove applicazioni criptate, servizi e strumenti tecnologici avanzati, come, ad esempio, software criptati che si basano sulla cosiddetta Pretty Good Privacy (PGP) o applicazioni commerciali, anch’esse criptate, che sono diventate mezzi di comunicazione essenziali tra narco-trafficanti. Il traffico di droga online ha continuato ad ampliarsi nell’UE, anche se l’approvvigionamento delle sostanze stupefacenti, via Internet, rimane piuttosto limitato, se confrontato con quello offline. Il commercio online si rivolge prevalentemente al mercato al dettaglio, ovverosia a singole, piccole spedizioni, mentre le consorterie criminali di alto livello continuano ad affidarsi alla logistica offline161.

Le rotte e le modalità di trasporto che, in Europa, consentono lo spostamento di ingenti spedizioni di sostanze stupefacenti sono innumerevoli. Quanto al traffico della cannabis, che - come si è detto - rimane la droga più comune in ambito europeo, viene in ausilio la mappa elaborata da Europol, nella quale si descrivono le rotte che interessano l’Europa e che utilizzano itinerari marittimi e terrestri ormai consolidati. Con riferimento all’importazione, la Spagna riveste un ruolo primario in virtù sia della vicinanza geografica con l’area in cui l’hashish è prodotto, il Nord Africa, sia della presenza nel territorio di appartenenti a consorterie criminali di indiscusso spessore. In Spagna, continua la tendenza all’aumento dei quantitativi di piante di cannabis sequestrate, con un incremento del 10,5% nel 2020 rispetto all’anno precedente, a cui si affianca una crescita esponenziale (+76%) dei sequestri di marijuana (da 39.861 kg del 2019 a 70.073 kg del 2010). Va

segnalato, inoltre, che la situazione pandemica, nel 2020, ha comportato un cambiamento nelle tendenze del traffico di hashish e la rotta, conosciuta come rotta atlantica (o rotta inversa dell’hashish), si sta ora affermando come una delle vie di transito di questa sostanza verso il continente sudamericano o verso l’Africa meridionale. Grandi quantità di hashish vengono trasportate dal Marocco verso il Sud America, via mare, transitando per le Isole Canarie, per la Mauritania, per il Senegal o la Guinea Conakry. A riprova di ciò, nel 2020, in Spagna, è stato censito un incremento dei sequestri di hashish di circa il 36% rispetto al 2019 (da 349.489 kg a 473.925 kg)162.

Anche l’Albania resta una fonte importante di ingenti spedizioni di cannabis, in particolare di marijuana, e il Marocco è il principale Paese di provenienza dell’hashish veicolato verso l’UE (questa sostanza proviene, in misura minore, anche dall’Afghanistan, dal Libano e dalla Siria). Nel 2019, gli Stati membri dell’UE hanno segnalato 326.000 sequestri di resina di cannabis, per un totale di 465 t, e 313.000 sequestri di cannabis in foglie e infiorescenze, per un totale di 148 t.

L’Europa si conferma anche tra i più vasti mercati della cocaina nel mondo

161 EMCDDA ed Europol 2019, EU Drug Markets Report 2019, maggio 2020.

162 Ministerio del Interior, Tráfico de drogas 2020, Resumen Ejecutivo Anual España, Informe 2021.

CANNABIS - Rotte di traffico verso e all’interno dell’UE (SOCTA 2021)

Fonte:https://www.europol.europa.eu/cms/sites/default/files/

documents/socta2021_1.pdf

Hashish Marijuana

(secondo solo a quello del Nord America). I sequestri record di questa sostanza costituiscono un segnale preoccupante, anche considerando che, negli ultimi 10 anni, la sua purezza è aumentata e le attività di traffico, all’interno del territorio europeo e verso di esso, hanno visto un notevole incremento163. I quantitativi record di cocaina, intercettati negli ultimi anni in Europa, si riferiscono, principalmente, a spedizioni "containerizzate", via mare, nella maggior parte dei casi nell’ambito di porti marittimi, come, ad esempio, quelli di Anversa (Belgio), Rotterdam (Paesi Bassi) e, più di recente, Amburgo (Germania), nonché in diversi hub spagnoli ed italiani.

Nel 2020, il quantitativo di cocaina sequestrato nei suddetti scali marittimi europei è aumentato del 18% (da 118 t a 140 t)164. Va inoltre considerato che l’accresciuta frammentazione dello scenario criminale in Colombia ha portato alla formazione di nuove alleanze tra organizzazioni criminali; le consorterie di etnia albanese e quelle dei Balcani occidentali, in particolare, rivestono ormai un ruolo di primo piano nell’approvvigionamento di ingenti quantitativi di cocaina, direttamente dal quel Paese del Sudamerica.

L’epicentro del mercato della cocaina in Europa si è così spostato verso nord, consolidando il ruolo fondamentale dei Paesi Bassi, del Belgio e della costa del Mare del Nord, quale punto di sosta, superando la penisola iberica e diventando così principale zona di accesso della cocaina che raggiunge l’Europa165.

In sintesi, il mercato della cocaina ha attratto un numero sempre crescente di organizzazioni criminali operanti nell’UE e anche di gruppi extra-europei. Le reti più attive nell’Unione Europea sono quelle dei Balcani occidentali, i sodalizi italiani, i gruppi criminali dell’est Europa e del nord Africa.

Emerge anche la presenza di nuovi gruppi costituiti da messicani, cinesi, nigeriani e colombiani.

Questi ultimi rivestono un ruolo significativo nella catena di approvvigionamento in Spagna, poiché tra le loro attività illecite vi è anche quella dell’estrazione chimica della cocaina dalle merci, nelle quali alle volte è inserita (ad esempio: tessuti impregnati della sostanza), direttamente in laboratori ubicati sul territorio europeo. A febbraio 2020, le Autorità di Polizia spagnole hanno concluso un’indagine che ha portato all’arresto di 39 persone, di cui 31 erano cittadini colombiani ed al rinvenimento di 5 strutture per la trasformazione, in loco, della cocaina, nonché al sequestro di 1 t di tale sostanza stupefacente. Altre volte, il processo di estrazione della cocaina di provenienza sudamericana è stato effettuato in Bulgaria e nei Paesi Bassi, grazie ad esperti chimici fatti giungere appositamente in Spagna dalla Colombia e condotti in quei Paesi per effettuare le operazioni di estrazione166. Da un rapporto informativo delle Autorità di Polizia olandesi, si evince, nel 2020, un aumento del numero di laboratori clandestini scoperti sul territorio, le cosiddette “lavanderie”. Nei primi 6 mesi dell’anno, sono state scoperte 9 laundries per la cocaina, all’interno di fienili nelle zone rurali del Paese, nonché 2 centri per il taglio delle sostanze e 7 siti di stoccaggio. All’interno dei laboratori clandestini, sono stati scoperti e arrestati numerosi individui di nazionalità brasiliana, colombiana, surinamese e marocchina167. Come si nota nella mappa, elaborata da Europol, nel 2021, la cocaina

163 EMCDDA, Relazione europea 2021, cit.

164 UNODC, WDR 2021, booklet 4, pag. 26, cit.

165 UNODC-Europol, Cocaine insights 1, The illicit trade of cocaine from Latin America to Europe, from oligopolies to free-for-all?, settembre 2021.

166 UNODC-Europol, Cocaine insights 1, settembre 2021, pag. 17.

167 Politie, Intelligence Division, Information Report, Drugs Laboratories January-June 2020, novembre 2020.

Quantitativi di cocaina sequestrati in porti marittimi da autorità doganali in Europa occidentale e centrale nel 2020, e tendenze rispetto al 2019

Fonte: World Customs Organization, Regional Intelligence Liaison Office for Western Europe; UNODC-Europol, Cocaine Insights 1, pag. 3

che è giunta in territorio europeo proveniva principalmente dalla Colombia, dal Perù e dalla Bolivia, trasportata via mare a bordo di navi container. La distribuzione in Europa, è avvenuta via terra, occultata all’interno di veicoli privati e Tir, diretta ai mercati locali. Il traffico intra-europeo, inoltre, è avvenuto impiegando anche altri mezzi di trasporto, come ad esempio, i voli commerciali, gli aerei leggeri e gli elicotteri, la rete ferroviaria e i servizi postali168.

In particolare, la maggior parte della cocaina sudamericana, che è arrivata al porto di Anversa, (Belgio), sarebbe stata reindirizzata verso organizzazioni operanti nei Paesi Bassi, da dove la sostanza è stata veicolata verso altre destinazioni europee. In merito, le Autorità belghe hanno segnalato la presenza di gruppi di etnia marocchina ed albanese, dedite all’attività di esfiltrazione della cocaina dalle aree portuali169.

Oltre alla sopra descritta rotta sudamericana, la cocaina viene introdotta nel Vecchio Continente anche attraverso la rotta africana, che, dai Paesi dell’America Latina (in particolare dal Brasile), transita in Africa occidentale, nel Golfo di Guinea o in Nord Africa, prima di arrivare in Europa (come evidenziano i sequestri in Marocco e in Africa occidentale effettuati di

recente)170. Durante tale percorso indiretto, le organizzazioni sudamericane sfruttano il supporto logistico della criminalità locale, approfittando, altresì, del territorio del Sahara e del Sahel, scarsamente controllato, per instradare ingenti partite di droga verso l’Europa.

Altra rotta di traffico della cocaina, che interessa il continente europeo, è quella denominata rotta balcanica, tradizionalmente utilizzata per i carichi di eroina diretti in Europa centrale ed orientale.

Nei Balcani arrivano ingenti partite di cocaina dal Sudamerica, per via marittima, direttamente nei porti dell’area o con preventivi scali in altri porti europei, come attestato da rilevanti sequestri eseguiti in Albania, Bulgaria, Romania, Serbia, Grecia e Ungheria. Questi carichi sono destinati ad alimentare il mercato continentale e sono gestiti prevalentemente da consorterie criminali albanesi, serbo-montenegrine e bulgare, caratterizzate da alto spessore criminale,

con consolidati rapporti diretti con i narcotrafficanti sudamericani.

I trasporti di questo stupefacente, inoltre, sono realizzati anche lungo una rotta emergente (vedi immagine precedente), prevalentemente con spedizioni su navi portacontainer e da carico, che, dopo aver fatto tappa, anche in scali italiani (Gioia Tauro), giungono nei porti dei Paesi dell’area balcanica, del Mar Egeo (Turchia, Grecia) e del Mar Nero (Bulgaria, Romania), ove le stesse organizzazioni possono contare su una fitta rete di contatti, che ne agevolano i traffici171.

Nel 2019, gli Stati membri dell’UE hanno segnalato 98.000 sequestri di

cocaina, per un totale di 213 tonnellate (177 t nel 2018). Il Belgio (65 t), i Paesi Bassi (44 t) e la

168 Europol, SOCTA 2021, pag. 50, cit.

169 UNODC-Europol, Cocaine insights 1, settembre 2021, pag. 14, cit.

170 UNODC, WDR 2021, booklet 4, pag. 29, cit.; cfr. Informazioni da Relazione Annuale 2021 dell’E.S. in Marocco, capitolo precedente AFRICA.

171 E.S. in Macedonia, nota nr. 408 del 07/06/2018; South East European Law Enforcement Center (SELEC), 2021 Report on drug seizures in Southeastern Europe, 2021.

COCAINA – Rotte di traffico verso l’Unione Europea (SOCTA 2021)

Fonte:https://www.europol.europa.eu/cms/sites/default/files/

documents/socta2021_1.pdf

Hashish Marijuana

Nuova rotta della cocaina attraverso la zona meridionale e orientale del continente europeo

Spagna (38 t) rappresentano, insieme, il 69% del quantitativo totale sequestrato172.

I sequestri di ingenti quantitativi di eroina, eseguiti in Europa, nel periodo 2018-2019, sono fonte di grande preoccupazione per il potenziale impatto che un sensibile aumento dell’offerta può provocare sul consumo. Come già avvenuto nel 2018, nel 2019, sono stati segnalati rilevanti carichi intercettati nei porti di alcuni paesi europei (Belgio, Paesi Bassi e Slovenia), a testimonianza di una diversificazione del traffico di eroina anche al di fuori delle rotte terrestri.

Nel 2019, gli Stati membri dell’UE hanno segnalato 26.000 sequestri di eroina per un totale di 7,9 t.

Grandi quantitativi sono stati intercettati in Belgio (1,9 t), Bulgaria (0,8 t), Francia (1 t), Paesi Bassi (1,3 t) e Slovenia (0,8 t). Nello stesso anno, nella vicina Turchia, le Autorità hanno sequestrato oltre 20 t della medesima sostanza, volume record dell’ultimo decennio.

La produzione dell’eroina ha avuto luogo prevalentemente in Afghanistan, Pakistan e Iran anche se, di recente, sono stati rinvenuti laboratori per la trasformazione della morfina in eroina anche nell’UE173. Nel 2019, sono stati smantellati 4 siti per la produzione di eroina nei Paesi Bassi, a cui

La produzione dell’eroina ha avuto luogo prevalentemente in Afghanistan, Pakistan e Iran anche se, di recente, sono stati rinvenuti laboratori per la trasformazione della morfina in eroina anche nell’UE173. Nel 2019, sono stati smantellati 4 siti per la produzione di eroina nei Paesi Bassi, a cui