STATO E ANDAMENTO DEL
ESPERTO PER LA SICUREZZA - UZBEKISTAN
Il traffico di stupefacenti in Uzbekistan e Tagikistan è condizionato fortemente dalla loro posizione geografica di cuscinetto tra il principale produttore mondiale di oppiacei, l’Afghanistan, ed i mercati di consumo. I due Paesi centroasiatici non sono, infatti, importanti fonti di produzione di droga, ma rappresentano aree di transito per le sostanze stupefacenti, che dall’Afghanistan sono destinate alla Federazione Russa e all’Europa, attraverso la cosiddetta rotta settentrionale.
Nel corso del 2021, la produzione locale di oppiacei e cannabinoidi si è confermata non rilevante.
In entrambi i Paesi, infatti, il papavero da oppio viene coltivato prevalentemente in piccole quantità per uso personale e venduto localmente. Non è stata segnalata nell’area la presenza di significativi laboratori di produzione di eroina289, anche se i frequenti sequestri di oppio grezzo effettuati nell’intera regione centro-asiatica, lasciano presagire la possibilità che una certa quantità di eroina possa essere raffinata nell’area. Evidenze operative hanno confermato anche la presenza di ridotti appezzamenti dedicati alla coltivazione della canapa290, utilizzata prevalentemente per la produzione di hashish, consumato localmente e diretto solo in minimi quantitativi verso la Russia e l’Europa, a cura di singoli individui.
Per quanto attiene alle droghe sintetiche, recenti analisi di settore hanno evidenziato come queste ultime siano per lo più prodotte fuori dai confini nazionali e, successivamente, contrabbandate in Uzbekistan e Tagikistan291. Le droghe sintetiche destinate al mercato locale vengono trafficate principalmente dalla Russia, dal Kazakistan e dalla Cina, tramite il servizio postale o lavoratori migranti. D’altra parte, nell’anno in disamina è stata rilevata la tendenza all’incremento del transito di metamfetamine provenienti dall’Afghanistan, essenzialmente destinate a proseguire lungo la rotta già tracciata dagli oppiacei292. In Uzbekistan, tuttavia, nel 2021, è emersa la crescente tendenza alla produzione di droghe sintetiche da parte di giovani e studenti (soprattutto di mefedrone e Alpha PVP). I casi esaminati evidenziano come tali sostanze stiano divenendo sempre più popolari tra le giovani generazioni, mostrandosi sempre più come un’attraente fonte di reddito. Mentre l’uso di droghe sintetiche risulta in aumento e non sembra rappresentare un fenomeno temporaneo (ma piuttosto una tendenza a lungo termine che la crisi connessa alla pandemia da COVID-19 ha agevolato), il consumo di oppioidi e cannabinoidi tra i giovani sembrerebbe in declino.
Come confermato dalle risultanze investigative relative al 2021, il traffico illecito di precursori chimici in Uzbekistan e Tagikistan non è sviluppato. Sebbene sia probabile che la domanda afgana di precursori sia soddisfatta attraverso rotte che attraversano altri Paesi (come, ad esempio, Pakistan o Iran), esiste comunque una notevole minaccia di disvio attraverso l’Asia centrale, in direzione opposta rispetto ai mercati di consumo di droghe alimentati dalla rotta settentrionale293.
Anche per il periodo in esame, le rotte degli stupefacenti provenienti dall’Afghanistan non sembrano aver mutato le loro dinamiche. I flussi di oppiacei, cannabinoidi e metamfetamine hanno continuato
289 Dipartimento di Giustizia USA – International Narcotics Control Strategy Report (INCSR) 2021.
290 Concentrati nelle regioni uzbeke di Samarcanda, Surkhkandarya e Ferghana e nelle regioni tagike del Khatlon (confinante con la regione afgana di Kunduz) e Sughd.
291 Centro di informazione e coordinamento regionale dell’Asia Centrale per lotta al traffico illecito di stupefacenti, sostanze psicotrope e loro precursori (CARICC). CARICC 2021. Express analysis of the first six months, p. 15.
292 Come dimostrano, tra l’altro, i sequestri di 15 kg di metamfetamine operato nel novembre 2021 nella provincia tagika del Khatlon (al confine con l’Afghanistan) ed quello dell’ottobre dello scorso anno di oltre 10 kg di metamfetamine rinvenute all’interno di un camion al confine tra Uzbekistan e Kirghizistan.
293 Si rileva in merito che, dai dati relativi al rapporto tra i primi 9 mesi del 2021 con analogo periodo dell’anno precedente, risulta una tendenza all’incremento delle quantità sequestrate di precursori in Kirghizistan (2.515 kg; +7,8 volte rispetto al 2020), in Russia (37.209 kg: +4,9 volte), e Kazakistan (1.031 kg: +2.1 volte). Bollettino d’informazione CARICC n. 230. Dicembre 2021, p. 5.
a mostrare un limitato ingresso diretto in Uzbekistan, che condivide un confine con l’Afghanistan di soli 144 km, molto più ridotto e controllato rispetto a quello tagiko-afgano di oltre 1.300 km. La tendenza principale dei flussi ha confermato l’utilizzo di svariate direttrici, che vedono l’ingresso degli stupefacenti in Tagikistan, per poi proseguire la rotta per l’Uzbekistan (il transito interno si dirige successivamente verso i punti di frontiera posti a nord) o direttamente dal Tagikistan al Kirghizistan.
La maggior parte dei sequestri di droga nel 2021 sono avvenuti al confine tagiko-afgano, per quanto riguarda il Tagikistan e al confine uzbeko-tagiko, per l’Uzbekistan.
Sono rimasti immutati i principali metodi di occultamento dello stupefacente, rappresentati dall’utilizzo di scompartimenti creati nei mezzi di trasporto (principalmente camion e auto), di container ferroviari e dal mascheramento tra prodotti industriali ed agricoli. La droga viene trafficata anche a piedi e con animali da soma. Nel corso del 2021, sono stati rilevati più casi di "ovulatori" che hanno tentato di superare il posto doganale di frontiera Ayritom (al confine uzbeko-afgano), trasportando nelle cavità corporali oppio o hashish, per quantitativi medi di circa 500 grammi. Tra le metodologie utilizzate si segnala, altresì, il tentativo di traffico di eroina liquida, mediante indumenti e tessuti impregnati. I corrieri della droga vengono reclutati principalmente tra gli abitanti dei villaggi di confine, uzbeki e tagiki, che vivono in difficoltà economiche. I quantitativi medi dei sequestri, in quest’area geografica, si attestano sull’ordine dei 5-25 kg.
Le associazioni criminali coinvolte nel traffico di sostanze stupefacenti si confermano essere costituite principalmente su base etnica e familiare. I piccoli gruppi sono spesso serventi alle organizzazioni più strutturate. La posizione geografica di Uzbekistan e Tagikistan si presta quale luogo di incontro tra gli esportatori afghani e gli importatori russi e kazaki. Per questo motivo, si creano forti legami tra le organizzazioni di detti Paesi. Inoltre, le diaspore uzbeka e tagika in Russia, retaggio dell’impero sovietico e tutt’oggi alimentata da una costante migrazione, creano condizioni e legami favorevoli al traffico nella rotta settentrionale.
I dati del 2021294, riferiti allo stupefacente intercettato dalle Forze di Polizia, mostrano un generale incremento dei flussi rispetto all’anno precedente, evidenziando sequestri record295 di eroina e hashish in entrambi i Paesi. Per quanto concerne i volumi complessivi, si rileva l’aumento dei cannabinoidi sequestrati (con il deciso aumento del totale di hashish) ed oppiacei sostanzialmente in linea con il 2020, che riportano, però, un notevole incremento della quantità sequestrata di eroina.
In merito alle droghe sintetiche, si segnala l’incremento delle sostanze sequestrate, con un notevole aumento delle quantità di metamfetamine intercettate in Tagikistan.
L'instabilità socio-politica, creatasi in Afghanistan, ha condizionato il narcotraffico nella regione durante il 2021. Il ritorno al potere dei talebani, infatti, almeno nel breve periodo, ha sicuramente influito sui volumi dei traffici, che percorrono la rotta del nord296, nonché aggravato il potenziale rischio dell’ascesa di organizzazioni terroristiche propense ad attività di riciclaggio dei proventi del narcotraffico per l’autofinanziamento.
L’Uzbekistan ed il Tagikistan si confermano, pertanto, essere precipuamente delle aree di transito dello stupefacente afgano, che nell’anno di riferimento ha segnato dei volumi in crescita, soprattutto nella Repubblica tagika.
294 Riferiti all’intero anno per il Tagikistan e ai primi 9 mesi del 2021 per l’Uzbekistan.
295 In particolare, in Uzbekistan si segnalano i sequestri di kg 85,5 di eroina e kg 149,7 di hashish, rivenuti entrambi in camion in transito per il Paese, mentre in Tagikistan quelli di kg 473 di diverse tipologie di droga (di cui kg 79 di eroina, kg 169 di oppio e kg 225 di hashish) nonché il sequestro di kg 15 di metamfetamine.
296 E’ opportuno però considerare altresì che l’allentamento delle restrizioni COVID-19 avvenuto nel 2021 e la graduale riapertura dei confini tra i Paesi dell’Asia centrale ha verosimilmente condizionato il fenomeno del narcotraffico.
Uzbekistan, sequestro di 230 kg di eroina rinvenuti in uno scompartimento di un camion fermato al posto di frontiera Oybek (al confine tra Uzbekistan e Tagikistan) - febbraio 2022
Da un'analisi più ampia del contesto di riferimento, emergono ampi spazi per migliorare la cooperazione nella lotta al narcotraffico nell’area in esame. Le recenti aperture alle relazioni multilaterali e bilaterali, da parte delle autorità uzbeke e tagike, seppur connotate da una certa lentezza, potrebbero portare al raggiungimento di traguardi mai realizzati in materia di lotta al traffico di sostanze stupefacenti e psicotrope. L’Italia, in particolare, è nella regione uno dei Paesi più attivi in quest’ambito, in quanto tra i primi sostenitori delle iniziative di settore delle Nazioni Unite297 e titolare della Presidenza regionale per l’Asia centrale del Gruppo di Dublino298, gruppo di lavoro volto ad assicurare un effettivo scambio di informazioni e a valutare in maniera coordinata le politiche di cooperazione regionale nella lotta al narcotraffico.
Oceania
Australia e Nuova Zelanda
Nel 2021, il flusso di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, che attraversa le Isole del Pacifico in rotta verso l’Australia e la Nuova Zelanda, è rimasto stabile; è aumentato, invece, il traffico di metamfetamina proveniente dall’Asia.
Le isole del Pacifico continuano ad essere utilizzate come zone di transito per il traffico di droga diretto nei Paesi citati, che stanno progressivamente diventando anche luoghi di destinazione delle droghe sintetiche (in particolare di metamfetamina, con un aumento della domanda interna), nonché centri di produzione illegale delle stesse299.
I quantitativi di cocaina sequestrati in Oceania sono quasi triplicati dal 2014 al 2018, raggiungendo le 2,1 tonnellate300. Il 2019, invece, ha visto un netto calo del dato, che si è attestato su 1,5 t, lo 0,1%
del totale dei sequestri a livello mondiale. Tale trend ha riguardato sia l’Australia, con il 95% dei sequestri di cocaina segnalati nel Continente, sia la Nuova Zelanda, con il restante 5%.
Relativamente al dato in negativo del 2019, riferito all’ammontare dei sequestri di cocaina in Australia, esso appare di difficile interpretazione, poiché sussistono tendenze contraddittorie negli indicatori, che definiscono le dinamiche del mercato australiano di questa sostanza.
Le indagini campione effettuate a livello nazionale, infatti, evidenziano un chiaro aumento del numero dei consumatori di cocaina (dal 2,6% del 2016 al 4,2% del 2019), così come confermato dai dati relativi all’analisi delle acque reflue nel Paese (da 3,1 t nel 2016-2017 a 4,1 t nel 2017-2018, a 4,6 t nel 2018-2019 fino a 5,7 t nel 2019-2020).
I dati disponibili, che si basano su singoli sequestri di droga, indicano un deciso aumento della quantità di cocaina sequestrata nel 2020, arrivato intorno alle 5 tonnellate, di cui oltre 3 intercettate in Australia, per lo più nel Nuovo Galles del Sud, che rappresenta il principale punto di ingresso della cocaina nel Paese301. Occorre evidenziare, altresì, che, i 500 kg di cocaina sequestrati nel mese di luglio 2020 in Papua Nuova Guinea, erano destinati in Australia302; la droga era occultata a bordo di un aereo leggero, precipitato dopo il decollo a causa del peso. Le indagini hanno permesso
297 Condotte mediante l’UNODC ed il CARICC.
298 Gruppo a carattere informale istituito sotto la Presidenza Irlandese del CELAD (Comitato Europeo di Lotta alla Droga), precursore dell’attuale Gruppo Orizzontale Droga.
299 INCB, Annual Report 2020, Chapter III Oceania, pag. 103, cit.
300 INCB, Annual Report 2020, Chapter III Oceania, pag. 106, cit.
301 UNODC, WDR 2021, booklet 4, pag.22-23, cit
302 UNODC, WDR 2021, booklet 4, pag.21, cit.; https://www.afp.gov.au/news-media/media-releases/organised-crime-syndicate-charged-and-more-500kg-cocaine-seized-png.
di attribuire la transazione della sostanza stupefacente a un’organizzazione di narcotrafficanti operante a Melbourne, avente collegamenti con la criminalità organizzata italiana, e di arrestare 5 responsabili.
L’Australian Criminal Intelligence Commission – ACIC303, nel suo 18^ Rapporto Annuale sulle Attività Antidroga per il periodo 2019-2020, segnala che, nel suddetto arco temporale, in Australia è stato sequestrato un totale di 38,5 tonnellate di sostanze stupefacenti, per un valore di 9,7 miliardi di dollari, con un aumento del 45% rispetto al 2018-2019. Il dato risulta quasi quattro volte rispetto all'inizio del decennio di riferimento (nel 2010-11 le Autorità avevano intercettato 9,3 t di droga)304. In Australia, i sequestri di stimolanti di tipo amfetaminico (ATS) continuano ad essere ingenti: ad aprile 2020, 1 tonnellata circa di metamfetamina (ice) è stata rinvenuta a bordo di un’imbarcazione a largo delle coste australiane del New South Wales. Nell'occasione, i due membri dell’equipaggio sono stati arrestati a seguito di una complessa operazione congiunta, eseguita dall’Australian Federal Police, unitamente alle Forze di Polizia del New South Wales e alla Polizia di frontiera australiana, in collaborazione con le Autorità di Polizia della Nuova Caledonia e del Regno Unito305. In merito a tali sostanze, l’ACIC, nel suo Rapporto Annuale, ha segnalato che le amfetamine, così come la metamfetamina, rappresentano il 90% della quota di mercato riferita alle principali tipologie di sostanze sequestrate nel 2020. Nel periodo 2019-2020, ATS e cannabis continuano ad essere le due principali sostanze stupefacenti presenti nei mercati illeciti australiani, in potenziale espansione, come quello della cocaina e, in minor misura, quello dell’eroina.
Sempre con riferimento ai dati dell’ACIC, in Australia, nel periodo 2019-2020, il numero dei sequestri di sostanze stupefacenti è aumentato a livelli record. Più nel dettaglio, la cannabis ha rappresentato il 51% del totale dei sequestri a livello nazionale, seguita da ATS (32%), cocaina (5%), eroina, altri oppioidi (2%) e altre droghe (10%). Facendo riferimento all’ultimo decennio (dati 2010-2011 e 2019-2020306), il numero dei sequestri in Australia è aumentato del 74%, passando da 69.595 a 121.274.
La tabella sottostante nel riassumere i quantitativi di droghe sequestrate in Australia, a livello nazionale, nei bienni 2018-2019 e 2019-2020, mostra un incremento notevole del dato relativo alle "altre droghe" o "droghe sconosciute", seguite da ATS, cannabis, eroina ed altri oppioidi e, in controtendenza, solo la cocaina.
Il numero di laboratori clandestini smantellati in Australia, molti dei quali dedicati alla produzione illecita di metamfetamina, è aumentato per la prima volta nel periodo 2019-2020 (312 laboratori, +1%), dopo 7 anni consecutivi nei quali erano state riportate diminuzioni fino al 30% (nel periodo
303 È l'agenzia nazionale di intelligence criminale australiana. La mission è di connettere e informare fornendo la migliore risposta alla minaccia criminale liquida, fornendo sistemi e servizi di informazione alle agenzie federali e alle polizia statali - dipende dal Ministero Home Affairs.
304 E.S. in Australia, nota 2021/51047, del 21 ottobre 2021; ACIC, Illicit Drug Data Report 2019-20, pag.13, ottobre 2021.
305 https://www.afp.gov.au/news-media/media-releases/two-jailed-over-yacht-containing-990-kilograms-methamphetamine; INCB, Annual Report 2020, pag. 106, cit.
306 ACIC, Illicit Drug Data Report 2019-20, pag.12, ottobre 2021.
Numero dei sequestri di droga a livello nazionale – comparazione periodo 2018-19 e 2019-20
Fonte: ACIC, Rapporto Annuale 2019-2020, pag. 12
2018-2019 erano stati smantellati 308 laboratori). La maggior parte dei laboratori, scoperti nel periodo in esame, erano dedicati alla produzione di metamfetamina (con metodo di produzione mediante fosforo), gestiti da tossicodipendenti e situati all’interno di abitazioni307.
Ugualmente, in Nuova Zelanda, nel 2019, si è confermato un incremento significativo di sequestri di metamfetamina ed ecstasy, rispettivamente del 515% e del 556%, rispetto all’anno precedente.
Un sequestro record di 469 kg di metamfetamina, proveniente dalla Thailandia, via mare, è stato effettuato a settembre 2019. Nel Paese, è stata censita una diminuzione dei laboratori clandestini rinvenuti, con 71 nel 2018 e 54 nel 2019, ed una tendenza al rialzo nel 2020, quando ne sono stati smantellati 87308.
Per quanto riguarda i sequestri di eroina e morfina, in Oceania, si evidenzia un decremento per il terzo anno consecutivo, con il livello più basso mai registrato dal 2009, e con l’Australia che ha riportato oltre il 99% dei quantitativi sequestrati nell’intera regione309.
Le risposte al Questionario per la Relazione Annuale dell’UNODC, segnalano che, anche gli Stati Uniti, risultano “Paese di partenza” di partite di metamfetamina sequestrate in Australia nel 2018310. Nonostante il numero dei laboratori clandestini smantellati negli ultimi anni in questa regione, in Australia e Nuova Zelanda si assiste ad un raddoppio dei sequestri dei precursori degli ATS, che potrebbe avvalorare l’ipotesi di uno sviluppo delle capacità produttive interne di metamfetamina.
Al riguardo, in Nuova Zelanda, nel periodo 2014-2019, sono state sequestrate 4,2 tonnellate di efedrina, il principale precursore311 di questa sostanza psicoattiva.
Volendone specificare la provenienza, l’efedrina giunge in Nuova Zelanda principalmente dalla Cina (52%), Hong Kong, Germania e, di recente, dall’India, Paese, quest'ultimo, emergente di provenienza della metamfetamina e dei suoi precursori312. Due risultano, invece, i centri di approvvigionamento della metamfetamina che giunge nei mercati clandestini neozelandesi, cioè il Messico e il Triangolo d’Oro. Nel 2019, il maggiore volume di metamfetamina importata in Nuova Zelanda proveniva dal Sud-Est Asiatico, in particolare dal Myanmar, Paese leader nella produzione della metamfetamina, dopo un rilevante spostamento della produzione dalla Cina, avvenuto negli ultimi anni. Di recente, è emerso che anche l’Afghanistan è luogo di partenza della metamfetamina diretta in Nuova Zelanda, come testimoniato dal sequestro di 9,91 kg di tale sostanza, operato in Germania nell’ottobre 2020313. Anche le NPS (ivi compresi i potenti oppioidi sintetici), spesso vendute al posto dell’ecstasy, sono negli ultimi anni presenti in grande varietà in Oceania e in tutta la regione dell’Est e Sud-Est Asiatico.
307 ACIC, Illicit Drug Data Report 2019-20, pag.13; 15, cit.
308 New Zealand Police, Methamphetamine in New Zealand, luglio 2021.
309 INCB, ibidem; UNODC, Regional Overview, East and South-East Asia and Oceania , pag.66, cit.
310 UNODC, ARQ responses; e Australian Criminal Intelligence Commission, Illicit Drug Data Report 2018-2019, settembre 2020.
311 UNODC, Regional Overview, cit.
312 New Zealand Police, Methamphetamine in New Zealand, pag. 38, cit.
313 New Zealand Police, Methamphetamine in New Zealand, pag. 40, cit.
Quantità (t/kg) droghe sequestrate, 2018-19 e 2019-20 a livello nazionale
Fonte: ACIC, Rapporto Annuale 2019-2020, pag. 13
Ad agosto 2020, sono 511 le diverse NPS individuate in tale regione, più della metà del totale riportato a livello mondiale (la Nuova Zelanda ne ha segnalate 140 e l’Australia 111)314. I sequestri di NPS, eseguiti presso le frontiere australiane, sono diminuiti del 29%, dai 968 rinvenimenti nel periodo 2016-2017 ai 687 nel 2017-2018, per lo più effettuati nel flusso postale (82,5%), nei carichi via aerea (17,3%) e addosso a passeggeri o membri di equipaggi di vettori aerei (0,1%). Il peso dei carichi di NPS sequestrati è, invece, decisamente calato, dagli 89 kg del 2016-2017 ai 33 kg del 2017-2018 (15 volte meno del picco raggiunto nel 2013-2014, quando erano state sequestrate 500 kg di queste sostanze)315.
Il mercato illecito del GHB (acido gamma-idrossibutirrico) è estremamente sostenuto in questa parte del mondo; in Oceania, infatti, tra il 2014 e il 2018, sono stati effettuati circa un quarto dei sequestri mondiali di GHB. Le quantità sequestrate hanno avuto un rialzo negli ultimi anni, da 1 tonnellata del 2014 a 9 tonnellate del 2017, prima di diminuire, nel 2018, a 5 tonnellate. In Australia, si segnala che, nel 2017-2018, i rinvenimenti di GHB e GBL sono aumentati del 28% rispetto al biennio precedente (da 178 a 227), evidenziando quale principale punto d’imbarco la Cina (compresa Hong Kong), seguita da alcuni Paesi europei (primi tra tutti i Paesi Bassi), Stati Uniti e Thailandia316. Nonostante l’andamento altalenante, in Australia, il numero dei sequestri di GHB e dei suoi derivati nell’ultimo decennio è aumentato del 954%, passando dai 175 sequestri del 2010-11 ai 1.845 del 2019-20 (nel 2018-19 i sequestri erano stati 720). Sono cresciuti sensibilmente, anche i quantitativi rinvenuti, dagli 8,5 kg del 2010-11, ai 1.897,62 kg del 2019-20 (nel 2018-19, erano stati sequestrati 217,84 kg)317. Il numero dei laboratori clandestini, utilizzati per la produzione di GHB e GBL, sequestrati in Australia, segue lo stesso trend. Nell’ultimo decennio, il dato relativo è aumentato del 360%, vedendo lo smantellamento di 5 laboratori nel 2010-11 e di 23 nel 2019-2020318.
FOCUS: recenti sviluppi in Afghanistan e l’impatto sul fenomeno del traffico di droga Nell'agosto 2021, in Afghanistan, a seguito del ritiro delle truppe statunitensi e della coalizione dal Paese, nonché della rinuncia alla leadership da parte del governo locale, dopo due decenni, i talebani hanno ripreso il controllo del territorio.
L’entrata dei talebani a Kabul, con un avanzamento veloce conclusosi in pochi giorni ha, di fatto, generato un deterioramento delle condizioni di sicurezza del Paese.
È trascorso319 poco tempo per determinare se il cambiamento politico verificatosi porterà a variazioni sostanziali nei traffici di droga aventi storicamente origine in questo Paese.
L’Afghanistan si conferma il maggior Paese al mondo per estensione delle coltivazioni e per la produzione di papavero da oppio320, nonché Paese d’origine di quasi tutti gli oppiacei sequestrati in Europa, Asia Centrale e Africa321.
Guardando i dati relativi alla coltivazione, si rileva che negli ultimi anni è stata registrata una
314 UNODC, Regional Overview, pag. 68, cit.
315 UNODC, Regional Overview Asia and Oceania, pag. 69, cit.
316 UNODC, Regional Overview, pagg. 19, 71, cit.
317 ACIC, Illicit Drug Data Report 2019-20, pag. 20, cit.
318 ACIC, Illicit Drug Data Report 2019-20, pag. 16, 23, cit.
319 Meeting INTERPOL del 19.5.2021 “Emerging Markets: Methamphetamine originating from Afghanistan”.
320 INCB, Annual Report 2020, cap. III Asia, pag.87.
321 INCB, Annual Report 2020, Cap. III Asia, cit..
diminuzione degli ettari destinati al papavero da oppio, scesi a 263.000 nel 2018 ed ancora a 163.000 nel 2019322, livello più basso raggiunto dal 2013. Nel 2020, invece, è stata censita una crescita delle aree dedicate a tale coltura, pari a 224.000 ettari, il 37% in più rispetto all’anno precedente323, seguita nuovamente da un calo del 47% nel 2021 (177.000 ha)324.
In particolare, nel 2020, tutte le regioni, tranne quella orientali, hanno visto un aumento della
In particolare, nel 2020, tutte le regioni, tranne quella orientali, hanno visto un aumento della